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Tradimento

Irene – 3.3 – La proposta

By 28 Dicembre 2024One Comment

Mi sdraio sul lettino mettendo il cappellino di paglia e gli occhiali da sole, mi rilasso chiudo gli occhi e cerco di abbronzarmi in santa pace nel tentativo di estranearmi da tutto quello che stava succedendo. Nel frattempo gli altri continuavano a divertirsi ed a bere, facendo un fracasso incredibile. Ogni tanto guardavo lo smartphone per non dare modo di ingelosirsi a mio Marito. Si erano fatto le 14:00 ed arriva il capo. L’ atmosfera sembra cambiare tutti si fanno più seri. Filippo rivolgendosi a Salvatore:
– Vai a prendere dalla mia auto il pranzo e tutto il resto della roba, fatti aiutare da quel cretino di Marco.
– Si certo capo.
I due si precipitarono.
Non avevo mai capito questa riverenza anche fuori dal lavoro verso quell’ uomo, che si era il nostro capo, ma tutto si fermava li.
Filippo fece il giro della casa, salutando tutti.
Arrivò da me mi sorrise e disse:
– Irene sei bellissima
Mi guardò con insistenza come a farmi una radiografia, mi sentii nuda, poi continuò:
– Quella cavigliera sulla destra ti dona proprio, per la giornata la trovo appropriata.
Ero diventata rossa, super imbarazzata ed incrociai le gambe come a coprirmi.
– Grazie Filippo sei molto gentile, hai una casa fantastica, per non parlare della piscina.
– Beh, si è una bella casa, e mi piace organizzare delle feste con amici, chissà magari potresti venire più spesso.
Non mi diede il tempo di replicare che gli suonò il cellulare, rispose e si allontanò.
– A tavola gridò Riccardo.
Così ci sedemmo tutti a tavola, in una delle verande, e si continuò ovviamente a bere. stavo perdendo davvero la cognizione di quanto stessi bevendo, non mi accorsi nemmeno che invece di fumare sigarette stessi fumando altro. Di sottofondo avevano messo una piacevolissima musica da aperitivo, quella che ti fa rilassare.
Finimmo di pranzare e subito mi fu servito un gin lemon, non lo volevo, mi sentivo troppo leggera e mi volevo riprendere un pochino, Ma Gerry insistette e lo accetto. Mi misi a ballare, non capivo più nulla, Riccardo mi si avvinghiò ed inizio a ballare con me, facendomi fumare ancora. Ero partita, non capivo più nulla.
Si avvicina anche Rosario, sono in mezzo a loro due, in loro balia, siamo tutti e tre allegri. Mi sciolgono il reggiseno e resto con il seno in vista, rido come una scema e parte l’ applauso di tutti. Continuiamo quel ballo, mi dicono cose che nemmeno capisco, mi sento le loro mani dappertutto, ma in quel momento non mi interessa assolutamente nulla.
Staccano la musica, ci fermiamo tutti. Cerco il reggiseno che non trovo. Torna un pò di serietà ed inizio a sentirmi in imbarazzo con il seno scoperto. Filippo invita tutti a spostarci in piscina. Chi si sdraia chi fa il bagno, io faccio un tuffo al volo e mi rimetto sul lettino, metto una crema una 50 sul seno simulando la forma del costume, sperando di creare il segno dell’ abbronzatura per evitare questioni a casa. Accanto mi si sdraia Filippo, lo guardo e tra di me penso è bianchissimo nonostante abbia una piscina, mi viene da sorridere, pensando che è davvero brutto. Lui in risposta mi fissa le gambe, ma non dice una parola.
Squilla il telefono, è mio marito, mi chiede come stia andando, lo aggiorno, dicendo che la giornata sembra nn stia passando mai, mi saluta e stacca.
Filippo mi guarda e li mi spiazza:
– Dopo se ti va vorrei parlarti di lavoro.
Lo guardo come a dire, ma dici sul serio? oggi?
– Ok, va bene.
– Ora godiamoci la giornata.
Ed ecco che si ricomincia a bere e Fumare. La giornata trascorre in modo piacevole. Tra bagni, giochi in acqua e balli, non mancano, ed io tra 6 uomini devo dire che mi sento molto desiderata e la cosa mi scalda. Gerry prova in tutti i modi a farsi notare da Riccardo, la cosa mi fa ridere, Salvatore lo nota mi guarda e mi fa:
– beh, Iri, non è che abbia torto Gerry non credo tu non voglia vedere dal vivo l’ attrezzatura.
Mi metto a ridere e :
– Beh, si vede che è ben fornito ma ti ricordo che sono sposata e sono anche mamma.
– E beh, che significa tutti abbiamo desideri e fantasie.
– Indubbiamente, è normale.
– E, fidati, che qui ti vorremmo fottere tutti.
E scoppio a ridere.
– Sei un cretino.
Mi alzai ed andai in cucina a cercare un pò d’ acqua. Mi riempii il bicchiere ed iniziai a sorseggiare. Quando mi girai vidi Filippo che mi fissava. Mi si avvicinò mi porse la sua sigaretta.
– Irene, che ne dici se parliamo?
– ok va bene.
– Spostiamoci di la.
Fece strada, verso la dependance, entrammo, era praticamente un mini appartamento, si sedette sul divano e mi fece segno di mettermi di fianco a lui. Mi sedetti. Mi scostò i capelli da davanti il viso a dietro l’orecchio, una carezza sulla guancia.
– Irene, sei un’ ottima impiegata, ma…
– Ma cosa? non vorrai mica?
– Mica cosa?
– Vuoi licenziarmi?
– No, assolutamente, avrei anzi qualcosa di più stimolante e redditizio da proporti. Ad ora il tuo compenso è il più basso in ditta, lo sai questo?
– Si, certo, capita di parlarne tra di noi.
– Ecco. Vorrei valorizzarti.
– Mi fa piacere,
– Ti raddoppierei il compenso.
– E cosa dovrei fare?
Si alzò mi mise un mano sulla testa, con l’ altra si abbassò il costume, mi accarezzò il viso, avevo il suo cazzo in erezione a tre cm dal viso, lo fissavo non sapevo, se piangere, scappare.
– Sta a te.
Ero pietrificata, lui sorrideva, non riuscivo a fare niente.
Ad un tratto lo spinse contro le labbra.
– Succhialo troia, diventa mia.

IrisFedigrafa

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