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MAX

Cerco di rilassarmi steso a pancia in giù sul lettino e forse mi addormento. Non mi ero accorto che la tigre è riemersa dalle acque e ora giace supina a prendere il sole sul lettino di fianco a me. Occhiali a specchio, chissà se dorme. La osservo di sottecchi, ma che figa! Riabbasso la testa, mi sta di nuovo crescendo, se poi penso a come me la palpavo poco prima…

Mi salva dall’erezione e dal ritorno delle fantasie porno, un venditore ambulante indiano di collanine, che attacca a farle un sacco di smancerie in maniera smodata, quasi fastidiosa. Lei sta al gioco e alla domanda dell’orientale se fossi il suo giovane amante, risponde con un “magari” che mi lancia una certa stretta allo stomaco.

Dopo poco arriva la moretta per vedere a sua volta la mercanzia dell’ambulante. Si presenta e noto in zia Anna un moto di insofferenza, quasi di fastidio, tanto che le precisa immediatamente che sono il cugino di Giada. Mah…

Chiara, così si chiama, è tutto fuorchè chiara. È il prototipo della ragazza mediterranea: mora, occhi scuri, carnagione olivastra, abbronzatissima insomma è proprio un bel tipino; non tanto alta, diciamo proprio bassina, ma con tutte le sue curve giuste giuste. Pienotta, non ciccia, ma bella rotondina nei posti giusti, da mordere a tocchi! Un costumino a due pezzi tutto bello pieno, che fatica a contenere un bel seno i cui capezzoli spuntano dalla stoffa. Insomma un bel vedere.

Dopo due parole sul perché fossi ospite di zia Anna, inizia a sua volta una trattativa serratissima con l’indiano per un bracciale e una collanina che si conclude con un nulla di fatto. Strane le donne, perdere tempo in cazzate senza costrutto!

“stiamo iniziando una partita a beach volley. Ne manca uno vuoi venire?”

Fingo di non saperci fare per farmi pregare un po’ e poi la seguo al campo dicendo a zia “allora vado” cercando la sua approvazione che non arriva. Mi risponde piatta “vai io resto qui ancora un po’ poi torno a casa. S T A I P U R E I L T E M P O C H E V U O I, a più tardi”. Non so perché ma ho avuto l’impressione che intendesse il contrario di quello che aveva appena detto.

Arrivo al campo un po’ in imbarazzo, non conoscevo nessuno, ma Chiara mi presenta ai suoi amici come “ilcuginodiGiada” e iniziamo a giocare. Partita vinta con delle vere e proprie schiappe, erano proprio tutti delle pippe. La mia squadra, dove c’era anche Chiara, vince a mani basse. Ogni punto un cinque con la mano, sui punti migliori una pacca sul sedere da parte della moretta. Sudati, insabbiati, a fine match ci abbracciamo tutti esultanti. Chiara mi stringe in maniera particolare strusciandosi un po’, mi prende per mano e corre verso l’acqua urlando “tutti a fare il bagnooo!”. Mentre corro verso il mare guardo zia che ci osserva da dietro gli occhialoni da vamp; chissà cosa ne pensa di quella mano che mi tiene.

Che sensazione stupenda, togliersi il sudore di dosso nel fresco del mare. Chiara mi spruzza l’acqua in faccia, a dir la verità la spruzza anche agli altri, ma a me in maniera più accanita tanto che le rispondo con energia. Non c’è storia, la inondo di spruzzi. Avvicinandomi per spruzzarle meglio l’acqua in faccia, la metto sotto con le mani. Si divincola, riemerge, mi guarda con aria di sfida e mi dice “vediamo chi arriva primo fra me e te agli scogli?”. Capirai, non c’è storia! Fingo di starle dietro, negli ultimi venti metri con 5 bracciate poderose la supero in lampo e, sollevandomi sulle braccia, salgo sullo scoglio con un unico movimento. Dopo qualche secondo Chiara affannatissima da sotto, mi guarda e dice sorridendo “stronzo, mi hai illusa che ce la potessi fare per surclassarmi alla fine. Vai forte!”

“non potevi saperlo, ma faccio pallanuoto a livello agonistico. Sono “un po’” allenato a nuotare. Vado forte…..non solo in quello!”

“dai aiutami a tirarmi su. Gli altri sono tutti rimasti a riva, non ce la possono proprio fare. Siamo soli” con un sorrisetto.

L’aiuto a salire sullo scoglio e senza alcun preambolo si solleva sulle punte dei piedi, mi mette le braccia al collo e mi bacia. La stringo, sento le dure tette premere contro il mio torace mentre ci diamo la lingua in bocca. Ha un modo particolare di baciare, la bocca molto aperta come volesse mangiarmi e la lingua che saetta e si attorciglia alla mia; a volte me la succhia stringendomi la testa fra le mani. Io le mani le tengo sui suoi fianchi tirandola a me e inevitabilmente mi cresce l’eccitazione. Chiara se ne accorge immediatamente, si stacca, mi guarda, sorride “mi piaci sai? Spostiamoci su uno scoglio che dà verso il mare, non su questo verso la spiaggia. Non vorrei che mi vedesse qualcuno, sono fidanzata….”

“anche tu mi piaci. Mi piaci un casino. Ah…sei fidanzata? E se lo sapesse?” aumentando la mia eccitazione; mi piace pensare di poter sedurre una ragazza impegnata, mi intriga pensare che lei mi possa preferire al suo boy, pecco di vanità lo so. Ricomincio a baciarla con passione dopo che ci siamo messi in una posizione leggermente defilata su un grosso scoglio piatto e liscio rivolto verso il mare aperto, in modo tale che dalla spiaggia non ci vedano. È proprio una bella porchetta, conosciuta mezzora fa e già ci diamo la lingua in bocca! Non mi faccio pregare, iniziamo un petting selvaggio, la palpo dappertutto, soprattutto le tette così sode. Gliele tiro fuori dal costume e inizio a leccarle, mordicchiarle i capezzoli. Lei inizia ad ansimare “mi fai morire così! Mi piace un casino poi non riesco a trattenermi”

“cos’è che non riesci a trattenere?” senza dire nient’altro mi afferra l’uccello da sopra i boxer e inizia stringermelo, me lo stringe forte

“questo non riesco a trattenere. Mi piaci, mi piaci un casino, ma com’è duro quest’affare che hai qua sotto?” Al riparo da sguardi, girati verso il mare mi abbassa il boxer, lo tira fuori e con una faccia meravigliata, sorridente esclama “mammamia che uccello!!” lo scappella con la mano, si abbassa e me lo imbocca fino a metà. Che troia!!! La lascio fare, ci sa fare la puttanella. Inizia un bocchino fra i migliori mai ricevuti; sputa sulla cappella, si lecca mano, lo stringe e inizia prima a menarmelo facendo scivolare tutta la saliva lungo l’asta, poi se lo spinge fino in gola e inizia a succhiarlo con avidità inaudita. Quando capisce che sto per venire, si alza e si tuffa in mare “dai buttati anche tu mi è venuto un gran caldo, preferisco stare in acqua”

Ma come?? Sul più bello mi pianti lì? Pensando erroneamente che fosse finito lì il divertimento. Mi tuffo a mia volta e in acqua pianto i piedi sulla secca di sabbia che si era formata davanti alla scogliera che mi permette di stare emerso con parte del busto. Chiara sta sguazzando poco distante e mi schizza l’acqua. Si avvicina, si aggrappa “è sicuro che si tocca qui?” mettendo giù i piedi.

“tranquilla, io tocco. Tu non lo so” sorridendole beffardo. “Ma perché te ne sei andata che cominciavo a divertirmi?”

“eh, l’avevo visto che stavi iniziando a divertirti, un po’ troppo… anch’io comunque tocco coi piedi per terra, ma non serve”

Mi mette le braccia al collo aggrappandosi a me. Mi cinge con le gambe attorno al bacino e baciandomi comincia a strusciarsi al mio cazzo ancora duro. La lingua che saetta nella mia bocca, lo sfregamento della sua fighetta, il fatto che le palpassi il culo per sostenerla meglio, mi fa diventare l’arnese di pietra. Chiara se ne accorge immediatamente, coi piedi mi abbassa il boxer, infila la mano sotto, me lo acchiappa e, scostando appena appena il bikini di lato se lo infila dentro la figa che era fradicia.

Che porca, penso fra me e me. Sta tizia, appena conosciuta me la sto già scopando! Sbagliato, è lei che scopa me. Si aggrappa e comincia una danza forsennata sul mio uccello. Ansima, geme, mi dice quanto le piace, soprattutto quanto le piace il mio bel cazzo durissimo. Eh già e che ci posso fare ce l’ho sempre dritto. Appena penso a qualche cosa di erotico, e garantisco che ne faccio parecchi di quei pensieri, mi si addrizza tanto che a volte mi sento in imbarazzo. Ma stavolta l’imbarazzo non c’è. La troietta aggrappata a me come fossi il palo della lapdance si sta divertendo col mio cazzo infilato dentro, sembra un’assatanata. Saetta la sua lingua nella mia bocca, mi bacia il collo, ma soprattutto mi sta cavalcando come fosse un cowboy al rodeo sopra il toro.

Mi guardo attorno leggermente imbarazzato per controllare che non ci fosse nessuno a guardarci. Pare di no, siamo dal lato della scogliera che volge al largo, a parte qualche barca a vela in lontananza non c’è nessuno. Allora mi concentro su sta bella porcona e comincio a spingere in profondità; la troia si aggrappa ancor di più e muove il bacino in maniera che sembra voglia piegarmi il cazzo, lo sento durissimo dentro la sua fighetta e lei che mi sussurra nell’orecchio “amore, hai un cazzo bellissimo, mmmmm è così grosso e duro, ma dove sei stato fino adesso, com’è che non ti ho conosciuto prima? Non ti fermare ti prego, spingi forte, mmmmmm come mi piace, lo sento tutto, dio com’è grosso, mi riempie tutta” e così facendo, lei muovendo il bacino, io spingendolo dentro e fuori più forte che potessi, avevo preso un buon ritmo. Non mi guardavo più attorno col timore di essere visti, mi stava salendo l’eccitazione, la guardo e le dico che sto per arrivare.

Chiara in tutta risposta si agita ancor di più “sììì amore scopami forte, vienimi dentro tanto prendo la pillola non ti fermare ti pregooooo” tanto che dopo pochi istanti veniamo entrambi fra forti gemiti e singulti da parte sua.

“dio amore mio come scopi, Sei fantastico”, mi dice abbozzando un sorriso con la voce affannata ”e che bel cazzo che hai..”

Meno male che ero nell’acqua, avevo la faccia in fiamme, il sole, il caldo, nonostante la goduta, mi sembrava di morire. Mi stacco da lei che come se nulla fosse si tuffa di lato e inizia a nuotare per aggirare gli scogli e tornare verso riva “dai muoviti, ci daranno per dispersi”

Ma che mignotta! Mi ha scopato e ora se ne va. Raggiunta la spiaggia, vedo che zia Anna non è più all’ombrellone, mi fermo ad asciugarmi con l’asciugamano lasciatomi da lei sul lettino. Chiara raggiunge i suoi amici che stazionavano vicino al bar, anche lei si asciuga con un telo e lentamente si avvicina a me col cellulare in mano “dammi il tuo numero” glielo dico e mi fa uno squillo sul cellulare “io fra poco me ne vado via. Tu adesso vieni con me in mezzo agli altri e farai finta di niente, farai finta che quello che è appena successo non sia mai accaduto. Sono fidanzatissima e in mezzo a loro c’è la più pettegola e stronza di tutta la città e non voglio che nemmeno gli passi per l’anticamera del cervello che fra me e te ci sia un qualcosina” lo dice senza possibilità di alcuna replica da parte mia. Un ordine, perentorio, secco, da comandante!

Prosegue: “domani mattina parto, raggiungo il mio fidanzato a Londra dove lavora e da lì andremo in vacanza in America” poi col sorrisino della gatta in calore “ma siamo solo a metà pomeriggio. Appena sarò a casa ti mando la mia posizione di dove sto di casa. Quando sei lì sotto chiami e ti apro il portone e continuiamo quello che abbiamo iniziato prima. Ti va?” era una domanda retorica, anche perché non penso che ammettesse repliche. “e me lo domandi?” rispondo sorridendo.

Si gira e va verso il gruppetto dei ragazzi e la seguo. “Max è un nuotatore professionista sapete?” rivolta alla compagnia “è per quello che ho preso coraggio e mi sono avventurata a nuotare dopo la scogliera. Avevo il mio salvataggio personale” lo disse sorridendo. Gli altri cominciano a fare domande sul mio sport e io a sperticarmi in lodi sulle qualità natatorie di Chiara. È riuscita perfettamente nell’intento di non sollevare alcun sospetto sul nostro bagnetto solitario. Furba come una gatta!

Dopo qualche minuto, Chiara saluta tutti dicendo che doveva andare a preparare la valigia per la vacanza americana. Io resto ancora una decina di minuti a togliere la curiosità sulle regole della pallanuoto a un paio di ragazzi della compagnia, nel frattempo mi arriva per whatsapp l’indirizzo di casa sua. “ragazzi me ne vado anch’io. Devo accompagnare mia zia a fare la spesa, sapete….. sacchetti, pacchi d’acqua, di bibite, patatine. Da sola non ce la fa. A domani, se ci siete”

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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