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Sensazioni

ricordando le sodomizzazioni

By 11 Giugno 2022No Comments

Sensazione completamente diversa quella che ricordo alla mia prima sodomizzazione in casa con la diciannovenne Paola, mentre mia madre sentiva tutto (gli strilli di paola) dalla sala e quella che ricordo con una dottoressa casualmente sempre di nome Paola, in campagna nella casetta di legno. Quando avevo appena 20 anni non mi era ancora capitato di fare sesso con ragazze, se non con anziane troie che lo facevano a pagamento e comunque nel culo il mio arnese non se lo facavo mettere. Quel giorno mi ero chiuso nella mia camera con Paola e l’idea di sodomizzarla mi venne di colpo. Dapprima seccato che ci fosse mia madre in casa, che poteva sentire … e poi di colpo come mi era venuta l’idea, eccitatissimo del fatto che quali sicuramente Paola appena le fosse entrato l’arnese, avrebbe strillato. Pertanto misi Paola a pancia in sotto sul letto, le sollevai la gonna e le abbassai le mutandine. Avevo preparato la vasellina e non avevo ancora la più pallicda idea di quello che avrei dovuto fare. Col dito le entrai dentro apprezzando alla prima penetrazione del dito un canale rettale molto stretto, che man mano che facevo su e giù col dito, si dilatava. Ricordo che la mia attrezzatura tipo XXL da più di 20 cm, invero non era al massimo, come durezza, se non altro per l’emozione di non sapere come farglielo entrare e per l’effetto “ignoto”, che avvertivo psicologicamente. Non sapevo se sarebbe entrato liscio liscio, lasciando Paola del tutto indifferente o cosa sarebbe potuto succedere. Avevo in mente il Film “ultimo tango a Parigi”, dove l’attrice piangeva un pochino sodomizzata dal sexi simbol per antonomasia. La mia fantasia di ragazzo fantasticava che quell’attore ce lo dovesse avere grossissimo e di lunghezza sovraumana e se la donna sotto accennava appena a piangere in modo controllato, senza urli da sala parto, ho concluso che probabilmente Paola nemmeno se ne sarebbe accorta che le entravo dentro. Questa idea me lo ha fatto mosciare anzichè no.
Peraltro Paola non sembrava per niente preoccupata di quello che le stavo facendo. Se ne stava buona buona ad aspettare senza la minima smorfia. La cosa mi fece un pochino “incazzare” e mi venne spontaneo strizzarle una tetta con 2 dita, con forza. Al che Paola strillò e aggiunse: – no, così mi fai male, ad alta voce. Al che mia madre corse verso la mia cameretta, chiedendo: – che le stai facendo a Paola? Questa domanda formulata da mia madre ebbe l’effetto di farmeo diventare istantaneamente duro come una canna di acciaio. Mi mi ero sentito la mia attrezzatura tanto eretta e dura. Ho spinto la cappella con forza nello sfintere di Paola ed è entrato prepotentemente dentro facendola urlare. come se le stessi spegnando una sigaretta sulla schiena. Eccitatissimo dal fatto che Paola urlasse e che mia madre stesse lì dietro la porta a sentire tutto, l’ho mandato su tutto avvertendo che ero all’interno dell’intestino di Paola e una sensazione inimmaginata prima. Ero a pelle nuda e dal pene sentivo la resistenza contro qualcosa di fecale, che poi si è spappolata come un budino di cioccolata e con le parte del pene ne apprezavo una consistenza molliccia, che faceva un rumore “ciac ciac ciac” mentre stantuffavo con vigore su e giù. Paola dall’urlo intanto era passata al gemere. Io per eccitarmi risposi alla domanda di mia madre: – mi sto inculando Paola bene bene. Aspettando la replica di mia madre. Che invece ho sentito aprire la porta della sua camera e chiudersi dentro a chiave. Ci scommetterei qualsiasi cifra, che era andata sul letto a sparasi un ditalino, eccitatissima per gli urli e i gemiti femminili che aveva sentito.
Io di tutto rimando detti gli ultimi colpi di reni per eiaculare e mi venne di eiaculare a getto per molte volte, fantasticando mia madre a gambe aperte che si masturbava. magari infilandosi tutta la mano dentro facendosi auto fisting. Mi fece eiaculare a getto più questa fissa, che non le lacrime di Paola, che pure mi dettero la conferma che quello che le avevo messo dentro l’intestino, non era proprio appena percettibile da Paola, ma tutt’altro. Quando glielo estrassi dallo sfintere, lei continuò a piangere e a contorcersi, mordendosi le labbra, per diversi minuti. Io ancora a cazzo dritto uscii dalla mia cameretta senza mutande, per andare in bagno a lavarmelo da tutto quel marrone che lo aveva impiastrato tutto.
Paola pure poi corse in bagno e mi disse che … le avevo smosso il corpo. Sembrerà incredibile, ma nel riaccompagnarla a casa, mi sono fermato in campagna, appartandomi e ho rimesso Paola a pancia in sotto sull’erba, reiculandola di nuovo, non più con la foga di prima, ma comunque riuscendo ad averlo ancora duro ed erettoe a reinfilarglieo, questa volta col preservativo lubrificato con la saliva di Paola, avendoglieo passato bene benino in bocca e invitandola ad emettere saliva. Lei ragazzina 19 enne, ci ha sputato rpetutamente con la bravura di una vecchia troia battona ed ha gradito la replica dell’inculata,
dove credo abbia sentito meno dolore poichè aveva l’intestino completamente sgombro e già dilatato dalla precedente sodomizzazione. Questa volta è venuta dalla vagina anche lei, eiettando una pioggia di liquido e ansimando come la vecchia troia dell’esempio di prima. Io reiaculando di nuovo, mi sono dovuto fermare, ma credo che se l’avessi inculata per altre 4 ore, con un cazzo enorme, se lo sarebbe lasciata fare contenta. L’intestino le si era dilatato così tanto che le sarebbe entrata una melanzana.
Quando anni dopo mi capitò di incularmi una dottoressa delle FFSS, la quale ad un certo momento mentre pomicivamo, ha tirato fuori dalla borsetta il tubetto del LUAN e poi mi si è piagata a 90° sul tavolo della cucina in campagna, pensavo che avvero nemmeno lo avrebbe sentito dentro al suo culo, mentre gli strilli e i pianti di quella volta mai più li ho sentiti e viste tante lacrime.
Una donna 50 enne, di corporatura doppia della Paola di quando ero 20 enne. Sembrava che l’avessi impalata letteralmente. Ha urlato come se la stessi squartando ed ha vomitato la cena sul tavolo.
Non so se il repertorio lo mettesse in atto con tutti. Tant’è che si portava in borsetta il tubone di anestetico, spremuto già a metà.
A dire il vero non sono riuscito a eiaculare con l’inculata e lei non ha tardato a farmi un poderoso rigatone fuori in giardino, seduti dentro la macchina. Ingoiando tutto.
Durante l’ingroppata sudava e sbuffava e urlava. Sembrava finita quando è corsa in bagno a conludere i conati di vomito.
Ma è uscita fresca come una rosa e quando mi ha fatto il rigatone era perfettamente vestita in gilet e portando gli occhiali e con la pettinatura di quando una donna esce dal parrucchiere.
Nel momento che le sborravo in bocca si è tirata fuori una tetta dal vestito per farmi vedere come avesse il capezzolo eretto ed ha accavallato le gambe, mostrandomi le cosce fino all’inguine.
Ora avrà più di 65 anni, ma l’idea di farmi fare un rigatone anche adesso che ha tale età, mi perseguita.
Sono sicuro che quella donna sarebbe arrapantissima anche a 80 anni. Ma non ho idea di dove andarla a cercare. Che sensazioni !!!

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