“Del gioco della bottiglia.” Dissi convinto.
Una serie di buuuu accolse le mie parole, ma fermai quel vocio.
“No, ragazzi, un momento. Quello si faceva quando ero giovane io, mille anni fa. Ma allora non c’era tutta la libertà che c’è adesso. Quello che vi sto proponendo, è il gioco della bottiglia “strip”. Quando lo facevamo allora, la persona prescelta faceva girare la bottiglia e decideva cosa chiedere alla persona che la bottiglia, girando, indicava. Erano baci, erano schiaffi, dispetti, parole, penitenze. Noi faremo in altro modo. Io farò girare la bottiglia e non chiederò niente. La persona indicata dal collo della bottiglia dovrà togliersi un indumento.”
“Ma così resteremo nudi!” Si sentì una voce dal fondo della sala.
“Si, così abbattiamo tutti i tabu!” Risposi convinto.
“E poi?” Chiese un’altra voce. Riconobbi il timbro di Jamie.
“E poi, dopo un certo numero di giri, cambieranno le intenzioni e si proseguirà con maggiore intensità!” Dissi per chiudere la conversazione.
Tutti i ragazzi si disposero in cerchio sedendo sul pavimento. Tra loro, avevo chiesto anche a Fiorella di sedere, per giocare con noi. Io ero rimasto al centro per far girare la bottiglia.
“Siete pronti? Partiamo?” Chiesi ancora. Qualche ragazza era corsa in ingresso a prendere il cappotto, una sciarpa, qualcosa da indossare.
“Pronti!” Dissero dei ragazzi che ormai erano curiosi quanto arrapati. Pensai che quella era una ulteriore conferma che il web aveva preso tutta la loro inibizione, lasciandoli liberi e senza freni.
Presi la bottiglia piccola di una birra che era stata scolata e la posi in centro al cerchio. Con un colpo di mano, feci girare il vetro velocemente, e dopo qualche giro, si fermò davanti a una ragazza. Un “Oooh” di soddisfazione si levò dal gruppo.
“Dai, Chiara! Comincia tu!” Disse qualcuno.
Chiara stava al gioco, anche perché aveva alcuni indumenti addosso e non si preoccupava di restare nuda. Si tolse la maglia e restò in camicia. La bottiglia ricominciò a girare.
Capitò ancora ad una ragazza. La febbre cominciava a salire tra i presenti. Gioia si sfilò le scarpe e le lanciò lontano. Continuai con ritmo regolare a far girare la bottiglia. Dopo qualche giro, fu indicata Fiorella. Mi guardò con aria di sfida e si sfilò la camicetta, restando in reggiseno.
Cercai con lo sguardo Jamie, che era molto colpito. Guardava, sorrideva, aspettava.
La bottiglia girò ancora molte volte. Alcuni ragazzi restarono presto in mutande, le ragazze avevano un maggior numero di indumenti, per cui l’imbarazzo fu rinviato.
Via via che i vestiti volavano via, si sentiva crescere l’eccitazione.
“Ma quando qualcuno rimane nudo, cosa deve fare?” Chiese un ragazzo che indossava ora soltanto slip e calzini.
“Senza indumenti, dovrà fare qualche servizio. Lo stabilirà la comunità intera, prima del giro successivo!” Dissi mentre facevo girare nuovamente la bottiglia.
Capitò nuovamente a Fiorella, che si alzò e si slacciò la gonna, lasciandola cadere ai suoi piedi. Era rimasta con gli slip, il reggiseno e le calze. Sedette nuovamente al suo posto nel cerchio ed attese che la bottiglia girasse nuovamente.
Jamie era rimasto senza camicia, senza calze e soltanto con un paio di boxer.
“Il primo che rimane nudo, aspetterà che qualcun altro resti nudo e il gruppo deciderà cosa dovranno fare.” Intervenni prima del lancio successivo.
Il primo reggiseno a volare fu quello di Greta, la ragazza che era stata fino a quel momento attaccata alla bocca di mio figlio. I suoi seni, piccoli e sodi, erano ormai liberi.
“Greta, manca poco e poi… vedrai cosa dovrai fare!” Disse un ragazzo del gruppo.
Girai nuovamente la bottiglia. Una maglietta, un paio di calze, un altro reggiseno e infine uno slip che un ragazzo fu costretto a togliere, restando completamente nudo e con il viso paonazzo per la vergogna.
“Ragazzi, se succede la prossima volta, cosa gli facciamo fare?” Chiesi al gruppo.
Qualcuno accennò a un bacio, qualcuno a una carezza. Una ragazza, ridendo sguaiatamente sostenne che avrebbero dovuto stilare una lista di cose da fare e via via seguirle. IL primo era sicuramente una carezza intima alla persona che era rimasta nuda dopo di lui. La seconda cosa doveva essere un bacio profondo in bocca. Chiunque fosse, maschio o femmina. Il terzo un bacio sui seni. Il quarto un bacio sul sesso. Il quinto un pompino o una leccata alla topa. Il sesto…
La ragazza fu interrotta, mentre stilava l’elenco.
“Ma di questo passo, si finisce a trombare!” Disse una ragazza.
“Eh, certo! Non è quello che volete fare dall’inizio della serata? Eccovi accontentati!” Risposi sorridendo.
“Il sesto, proseguì la ragazza, deve essere un rapporto sessuale. Che siano maschi con maschi, femmine con femmine o meglio, maschi con femmine.”
“E poi il gioco finisce?” Chiese un ragazzo con voce delusa.
“Noo, ci sono tutte le sfumature. Ma non dimentichiamo che in quel momento, saremo sicuramente tutti nudi e potremo fare sesso con chi vorremo!” Concluse la ragazza soddisfatta.
“Va bene a tutti?” Chiesi per accertarmi di non usare violenza su nessuno.
La risposta fu unanime. Il più entusiasta di tutti era Jamie, che con le sole mutande addosso sognava di scopare presto mia moglie.
Fu deluso quando, al quarto giro della bottiglia, una ragazza cicciottella che aveva perso già il reggiseno, perse pure le mutandine restando nuda.
“Ora tu darai una carezza intima alla ragazza!” Dissi al ragazzo che per primo era rimasto nudo.
Era un biondino con i capelli lunghi e un corpo esile. Tra le gambe un coso di normali proporzioni si stava muovendo, mentre si avvicinava alla ragazza formosa.
Lei si aperse, mostrò la sua topa che aveva un corredo di pelo notevole ed il giovane si avvicinò con una mano, accarezzando il centro tra le gambe. Tutti fecero un gran sospiro e il ragazzo tornò a posto.
La bottiglia girò ancora diverse volte senza che nulla di più eccitante accadesse. Al sesto giro, la bottiglia si fermò proprio su Fiorella. Mia moglie si alzò e con studiate mosse, invece di sfilarsi il reggiseno, si tolse gli slip, tra la sorpresa dei presenti. “Lo faccio per solidarietà” sostenne mia moglie, sedendosi nuovamente a gambe incrociate e mostrando a tutti all’interno delle sue cosce, il nido caldo della passione.
Feci girare nuovamente la bottiglia che capitò su Jamie. Egli si guardò un po’ in giro, poi si alzò lentamente e con due dita nell’elastico, fece scendere i boxer oltre le ginocchia, lasciando ammirare a tutti il suo sesso sveglio.
“Devi dare un bacio in bocca al prossimo che resterà nudo!” Disse quella ragazza che aveva dettato le regole.
Vidi che Jamie, di nuovo seduto, mormorava qualcosa, come una preghiera.
La bottiglia girò ancora qualche volta e si fermò su Greta, che aveva solo gli slip da togliere. Li sfilò e mostrò a tutti una bellissima topa, depilata elegantemente con una strisciolina di pelo ad indicare il luogo del piacere.
Jamie si alzò, con il suo sesso eretto e ballonzolante, si avvicinò a Greta e stringendola a sé la baciò con la lingua mentre il corpo e soprattutto il suo arnese, spingevano contro la ragazza.
Ormai quasi tutti erano rimasti con un solo indumento, generalmente gli slip, tranne Fiorella che aveva tenuto solo il reggiseno.
La bottiglia girò ancora e finalmente toccò a lei slacciare l’ultimo indumento. La punizione che fu inflitta alla ragazza che era restata nuda prima di lei, fu quella di baciarle i seni. Non fu un grande imbarazzo per la giovane avvicinarsi a Fiorella e cingere un seno per volta con le due mani a coppa e avvicinare i capezzoli alle sue labbra. Vidi uno sguardo della mia donna che era tutto uno spettacolo. Era piacere, era divertimento, era un puro godimento quello che stava provando.
Il ragazzo che restò nudo dopo di lei, dovette ricevere le attenzioni di Fiorella, che si avvicinò al suo sesso (eretto come ormai quello di ogni giovane in sala) e lo baciò. Fece, veramente, qualcosa di più: nell’avvicinarsi tirò fuori la lingua e diede una leccatina alla cappella provocando un sussulto in tutti i presenti.
La bottiglia girò e nuovamente si fermò su Fiorella. Lei si lamentò debolmente che capitavano tutte a lei, e chiese quale fosse la sua punizione. Le fu risposto che alla prossima persona sulla quale era capitata la bottiglia, avrebbe dovuto fare un pompino o una leccata di topa.
La bottiglia girò e questa volta si fermò nuovamente su Jamie: Il ragazzo si guardò intorno per chiedere quale fosse la punizione e gli fu risposto che doveva ricevere un pompino da Fiorella.
Mia moglie mi guardò intensamente, mi chiese sottovoce “Devo?” le risposi con la testa che quello era il gioco.
Fiorella si alzò dal suo posto e si avvicinò a Jamie, che era eccitato in modo esagerato. Tra le gambe accavallate, il suo sesso era così forte ed evidente, che sembrava fosse un corpo estraneo.
Diedi un’occhiata a mio figlio, che guardava la scena incuriosito. Mi ricambiò l’occhiata sorridendo per tranquillizzarmi.
Fiorella si accovacciò davanti a Jamie, poi con le mani si avvicinò al sesso eretto e lo carezzò qualche volta. Infine si abbassò lentamente, lasciando vedere a tutti i presenti l’interno delle sue cosce che grondavano di eccitazione. La bocca si schiuse ed accolse il membro del ragazzo che gettò la testa all’indietro, nel preciso momento in cui sentì il calore della bocca di mia moglie avvolgere il suo bastone fremente. La testa di Fiorella andava su e giù, la lingua lambiva quel grosso uccello scivolando nella saliva che accompagnava copiosa quei movimenti. Le mani di Jamie si mossero ad accarezzare le spalle di mia moglie, poi scesero sui seni e si fermarono per una carezza più profonda. “Quanto ti ho desiderato!” Le disse Jamie sottovoce, ma fu udito da tutti, perché la sala era in un silenzio irreale.
Dopo qualche minuto le labbra si serrarono intorno a quel grosso uccello e questo provocò una scarica di elettricità che fece schizzare Jamie come forse mai nella sua vita. Fiorella aveva spostato la bocca ed ora aveva accolto gli spruzzi nella mano che continuava a masturbare il ragazzo finché non si fermarono gli schizzi.
Una ragazza porse a Fiorella un fazzoletto per asciugarsi le mani ed un altro per la bocca.
Sorridendo come se non fosse accaduto nulla, Fiorella tornò al suo posto seguita dagli occhi di tutti.
“Dai, andiamo avanti!” Gridò una ragazza che evidentemente sperava di essere scopata a breve.
La bottiglia girò molte volte e poi puntò su un ragazzo corpulento, che aveva un viso simpatico.
“Tocca a me, ora, scopare!” Disse il giovane divertito.
“Vediamo chi sarà la fortunata!” Aggiunse una ragazza.
“Il fortunato!” Intervenni io, dopo che la bottiglia si era fermata su un maschietto dall’aspetto timido.
“Ma no!” Disse il giovane vincitore. “Non posso cambiare?” Chiese quasi supplicando.
“Non è possibile!” Intervenne la ragazza che aveva dettato le regole. “A meno che…”
E tutti restarono senza fiato in attesa del seguito.
“A meno che qualcuno non voglia prendere la tua parte e scoparsi Filippo!”
“E io cosa devo fare?” Chiese ancora il giovane.
“Tu hai perso il turno fino alla prossima volta che sarai indicato!”
“Allora ci sto. Mi dispiace, Filippo, ma non sei proprio il mio tipo!” Disse il ragazzo ridendo.
“Lo prendo io!” Si intromise un altro ragazzo giovane e con la pelle scura. “Filippo, me lo permetti?” Chiese con gentilezza.
“Se proprio non si può farne a meno… meglio tu che quell’energumeno!” Rispose Filippo.
Jonas cercò un posto dove stendere la sua vittima e si massaggiò qualche volta il lungo uccello che gli pendeva tra le gambe. Divenne in breve un’asta lunga e durissima che il giovane avvicinò al culo di Filippo.
“Un momento!” Fermai l’azione. “Diamogli un preservativo e almeno un po’ di lubrificante!” Dissi convinto.
Sentii un commento dietro le mie spalle che mi fece sorridere. “Capitasse mai a me una fortuna del genere!” Era la voce di una ragazza bruna, con il viso coperto di foruncoli. Aveva due seni bianchi e sormontati da capezzoli scuri. Samuele portò del burro dalla cucina e tutti si posero intorno al divano dove si stava svolgendo il sacro rito. Jonas fu delicato. Con un gesto sicuro infilò il preservativo, quindi appoggiò la cappella al buco, spinse piano e con le mani divaricò le gambe di Filippo che sospirava. Entrò lentamente e si fermò quasi subito sentendo un lamento di dolore. Poi spinse ancora e di nuovo si fermò. Non smise di spingere finché il suo lungo uccello non fu tutto dentro e le palle scure sbattevano su quelle bianche del ragazzo. Filippo non si lamentava più, sembrava preso da quel rapporto e se lo stava godendo. Dopo qualche colpo, Jonas si irrigidì ed estrasse il suo lungo arnese, sfilando anche il preservativo. Fiotti caldi del suo seme precipitarono sulla schiena e sul sedere bianchissimo di Filippo che si voltò sorridendo. Il gioco stava terminando, a meno che qualcuno non volesse aggiungere delle altre punizioni.
Tutti sembravano molto sodisfatti, ora che il ghiaccio si era rotto, tutti potevano approfittare di quell’atmosfera per farsi avanti, soprattutto nel momento della pausa che mi era servita per portare le bevande fresche sulla tavola.
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?