Gianni la fine e altro
Era chiaro che le cose stavano cambiando, e noi stessi, io per primo stavo accettando il cambiamento, permettendo a Marina di seguire i suoi istinti, fino ad allora repressi, e a me di goderne i frutti, e che frutti.
Gianni tornò altre due volte a prendersi il culo di Marina, e tutte due le volte fu sconvolgente come la prima. Il fatto era che per noi ogni volta era come la prima volta, Marina era un’adorabile giocatrice di questo nuovo gioco, il fatto di avere una mente da TROIA in un corpo da sballo (mia considerazione personale), un viso angelico e un modo di fare da ragazzina ingenua, rendeva tutto questo un mix esplosivo, e gli uomini erano attirati da lei come mosche, infatti ho sempre pensato che qualsiasi portatore sano di cazzo l’avrebbe chiavata volentieri.
Come arrivò nella nostra vita, cosi Gianni scomparve, infatti il lavoro e una fidanzata un pò milf e un pò possessiva lo portarono via da Marina, ma questo fu una fortuna, perché ci permise di crescere e di fare nuove esperienze.
Avevo letto su riviste di posti, parcheggi dove spesso si radunavano i guardoni per spiare le coppiette, sicuramente anche dove andavamo noi ce ne erano, infatti era frequente vedere passare qualcuno che sbirciava dentro le auto mentre si era in effusioni, e visto che il posto, o i posti erano fuori mano, che motivo avevano questi di passare di la?
Ebbi un’idea, ma tenni lei all’oscuro, volevo vedere come si comportava.
Queste cose porcelle le facevamo sempre il fine settimana, che eravamo liberi da impegni di studio, come al solito lei era in tiro, una camicia bianca, un tailleur che faceva tanto segretaria con gonna corta tacco alto e calze autoreggenti.
Ad onor del vero devo ammettere che quella gonna era davvero corta, l’avrebbe messa poche altre volte e tutte quelle volte avrebbe fatto il suo sporco lavoro.
Ci stavamo baciando in maniera selvaggia, oramai era circa un mese che non ciuciava più il cazzo di Gianni, e sicuramente aveva qualche voglia, da qualche tempo invece con mia somma gioia si era messo a ciuciare il mio, era bellissimo, e pur non avendo nessuna esperienza in merito devo dirlo era bravissima, morivo, non capivo più nulla, ero il suo schiavo…
Iniziai a vedere del movimento attorno, delle ombre più o meno celate, sicuramente il suo culo a 90 era ben visibile da chiunque fosse passato di la, con fare indifferente le dissi:
– Amore come sei bella stasera, dai fai una sfilata per me ti prego, falla così mi sego mentre ti guardo, sorrise aveva un’aria furba disse:
– Che porco che sei, ok ti faccio la tua sfilata ma senza mutandine
Scese dall’auto e iniziò a camminare sotto e sopra, io le dicevo muoviti cosi, mostrati cosi ecc
– dai amore piegati in avanti come se dovessi raccogliere qualcosa.
lei si esibì in un 90 gradi perfetto, che la sua piccola gonna risalì quasi tutta, le dissi:
– mmmm ti si vede il culetto
– lo so, devi vedere che effetto fa quando me la metto che vado in giro da sola, tutti mi guardano, mmmm che voglie che mi fanno venire
– che voglie ti fanno venire? dai dimmelo
– di scopare con tutti di succhiarli tutti, di bere la loro SBORRA, mmmm ho voglia di un cazzo in bocca amore
– se ci fossero dei guardoni che faresti?
– li succhierei tutti fino a morire
– allora chiamali – dissi – vedi se arriva qualcuno dai
– Sei sicuro? Guarda che lo faccio
– Fallo dai. voglio vedere se hai coraggio
– Ok, GUARDONIIII CI SIETE, VENITE DA MEEEE
Dopo qualche minuto tre persone uscirono dai loro anfratti, avevano un’età che andava dai 40 anni ai 50 passati, magari, come avremmo scoperto poi, gente insospettabile che era li a farsi delle seghe.
Erano intimiditi da tanta sfacciataggine, probabilmente il più delle volte erano presi a male parole, mentre in questo caso erano stati addirittura invocati.
Quello più grande di età prese la parola, probabilmente era il capo, per cosi dire, dei tre. guardò Marina e disse:
– salve ragazzi, vi abbiamo visto altre volte qua, specie la signorina che è venuta anche con un altro ragazzo più grande di lei, posso dire che è bello vederla all’opera, una vera dea del sesso, mai vista una cosi giovane prendere e chiedere di essere inculata
Era molto schietto nel parlare, non staccava gli occhi da Marina dalle sue cosce, dal suo culo, sembrava Tinto Brass, facemmo le presentazioni,
il capo si chiamava Franco gli altri due non ricordo mentre lui sapeva che lei si chiamava Marina, anzi Marinella diceva lui, perché l’altro ragazzo la chiamava cosi.
Franco chiese a Marina se poteva sfilare anche per loro, lei accettò dicendo:
– anche voi come il mio ragazzo vi volete segare guardandomi?
– se ti fa piacere lo facciamo. – disse Franco tirando fuori il suo arnese seguito dagli altri due
Marina iniziò il suo personalissimo Show agli occhi di quegli estranei che la guardavano con la bava alla bocca e il cazzo in mano, la incitavano le dicevano cose tipo “ma che bella rizzacazzi, ci fai scoppiare il cazzo, facci vedere il culo, sei una zoccola” tutto questo mentre lei passeggiava a pochi cm da loro sorridendogli con il suo viso angelico da ragazzina.
Disse. – ma che bei cosi duri che avete, sono duri per me?-
I tre oramai erano allo stremo, Franco prese Marina per una mano e disse: -Tocca dai vedi come è duro, ti piacciono i cazzi vero zoccola?
– si signor Franco, mi piace il suo CAZZO è davvero duro, posso baciarlo?
Si mise seduta sul sedile dell’auto e lo prese in bocca, era la prima volta che la vedevo all’opera, sembrava una dea, gli altri due erano un po’ più distanti e si segavano come matti fino a sborrare sul finestrino, mentre Franco dapprima le strusciava la sua cappella sulle labbra facendole leccare prima le palle e poi la grossa asta, sembrava di vedere un film, la saliva di Marina scendeva copiosa dalla sia bocca fino a bagnarle la camicetta bianca ornai aperta, vedevo Franco spingere il suo cazzo nella sua bocca tenendola per la testa dando il ritmo prima lento e poi veloce, aveva preso possesso della sua bocca, ogni tnato Marina lo guardava come per avere la sua approvazione, e ogni tanto la vedevo alzare gli occhi al cielo in una espressione di beatitudine.
Franco andava su e giu, molto lentamente nella sua bocca come a volersi godere al massimo il momento ma dopo una decina di minuti, colpa anche della bocca della mia Marina, le scaricò in gola una quantità tale di sborra da farla tossire, dicendole parole come succhiacazzi, pompinara, troietta e zoccola.
Venni pure io guardando il tutto, era piena di sborra che colava dalla bocca e scendeva giù, sulla camicia sulle calze, ne prese un po’ e la portò alla bocca dicendo:
– mmmm che buona la SBORRA, ne berrei a litri –
il tutto con un’espressione da furbetta…
Gli altri due si dileguarono rimase solo Franco che disse che se voleva potevamo andare a trovare al suo negozio di scarpe, cosi potevamo stare più tranquilli, dicemmo che ci avremmo pensato e lo congedammo.
Quando fummo da soli Marina disse lasciandosi andare sul sedile.
-Che serata – poi mi guardò e disse: – guarda amore mio che adesso ti faccio morire,
Scese dall’auto fece il giro dello sportello e leccò la sborra che colava sul finestrino, tutto questo mentre mi guardava negli occhi con un espressione che faceva presagire che ne avrei visto delle belle….
P.S. aveva ragione a dire che sarei morto a vedere lei a leccare la sborra dal finestrino, infatti venni per la seconda volta nel giro di 20 minuti
(se volete commentate pure la cosa, ci piace molto, specialmente a lei)
Complimenti aspetto il prossimo capitolo. Magari possiamo scriverci in privato
Perché no, dimmi come fare