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Racconti di Dominazione

Noelle capitolo 13

By 12 Ottobre 2024No Comments

Salvatore

Ho il cuore in gola per tutta la cena. Mentre ascolto mio marito che parla del lavoro, ripasso mentalmente gli ordini di Vanessa. Ho già posizionato i due soprammobili con le telecamere: in salone, sul caminetto, in maniera che abbia una bella ripresa sul divano in pelle bianca, e in camera da letto, sulla cassettiera, per riprendere la scena lateralmente.
Lo guardo mentre si ingozza di cibo e parla, parla, parla. So cosa devo fare, e so che sarà doloroso ed umiliante, ma non riesco proprio ad eccitarmi. Forse è meglio così, dato che Vanessa mi ha proibito di avere orgasmi.
Dopo cena mentre Salvatore, già in pigiama, è in sala a guardare la tv sul divano, io congedo i domestici per la notte, poi vado in bagno e mi spoglio nuda; so che Vanessa mi sta guardando dalla telecamera, ma ormai sono abituata. Mi osservo bene allo specchio grande, e quello che vedo mi soddisfa, ma mi piacerebbe potermi abbronzare un po’; Vanessa me lo ha proibito, “ti voglio bianca come il latte!”: dice che il rosso si vede meglio sul bianco.
Va bene iniziamo, si va in scena! Prima controllo e aggiusto il trucco, poi faccio un bidet e una peretta veloce, e infine mi siedo sul water, allargo le gambe e inizio a masturbarmi. Mi fermo poco prima dell’orgasmo, ben lubrificata, mi alzo, mi controllo di nuovo allo specchio, mi pizzico forte i capezzoli per farli inturgidire bene, infilo le pantofole coi tacchi e metto la sottoveste trasparente che mi ha dato Vanessa. Esco dal bagno e mi affaccio alla porta del salone. Lui non mi guarda neanche, allora timidamente, senza entrare gli chiedo 《amore sei tanto stanco? Ti hanno fatto arrabbiare tanto al lavoro vero? Posso farti un pò di coccole?》 Lui mi guarda e io, senza aspettare la sua risposta, mi avvicino languidamente e mi metto in ginocchio davanti a lui. Lo guardo da sotto in su e mi accorgo dallo sguardo che lui ha notato i miei capezzoli eretti. Gli sorrido esitante e con la mano inizio ad accarezzare i pantaloni del pigiama all’altezza del pene. Lo guardo negli occhi e con voce bassa: 《Vanessa mi ha fatto capire che sbaglio a comportarmi così. Sono stata egoista, io sono qui grazie a te e soprattutto, tu sei il mio uomo, ti devo ubbidienza. Il mio compito di moglie è alleviarti le fatiche del lavoro e farti felice!》 Quindi, lentamente, slaccio il bottone.
A questo punto lui, col telecomando, ferma il film, e io inizio a baciarlo piano sui boxer, poi infilo le dita dentro e lo tiro fuori. Non è duro, ma non è neanche totalmente flaccido. Allora inizio a baciarlo piano sulla cappella con grandi baci umidi, e poi prendo a leccarlo, prima timidamente, con piccoli colpi di lingua, e poi in maniera sempre più golosa. Sento che il pene inizia a indurire e lo bacio e lo lecco con più decisione e intanto inizio ad ansimare piano.
È arrivato il momento: gli tiro giù i pantaloni del pigiama, lo stringo con una mano e provo a prenderlo in bocca, ma faccio finta di non riuscirci bene, e alla fine, con un verso di frustrazione, mi fermo. Guardandolo negli occhi e strofinando le labbra al glande, dico: 《sono un’incapace, non so come fare. Aiutami ti prego. Vanessa dice che puoi prendermi la testa con le mani e guidarmi. Usami, farò tutto quello che vuoi, ti prego, desidero farti godere! Ti amo tanto, lasciami essere la tua schiava》
Lui è colpito dalle mie parole, quindi mi prende la testa con le mani, e mi dice: 《va bene, se è questo che desideri, ti insegnerò e sarai la mia schiava. Prendimelo con una mano e tienilo in alto…. Si così brava, adesso leccami bene i testicoli. Non solo la punta della lingua, voglio sentirla tutta, cagna!》 Mi sento umiliata, e questo mi eccita. Inizio a leccare i testicoli, con foga, eccitandomi sempre di più, finché lui mi prende per i capelli e mi solleva la testa. Adesso il cazzo è completamente eretto, mi rendo conto che non ho mai visto il suo pene cosi grande e che lui non si è mai eccitato così con me. 《Apri la bocca! Di più! Aprila al massimo sgualdrina!》 Eseguo e lui mi guida sopra il glande, lo prendo in bocca e lui con la mano sulla testa mi spinge giù. Scendo lungo il cazzo duro fino a sentirlo in gola, ho un conato ti vomito ma lo respingo, cerco di tirare via la testa ma lui la tiene con forza: 《cretina devi respirare col naso!》 Adesso divento piu docile e mi lascio guidare 《ecco, devi arrivare fino qui. Non più giù, se lo prendi in gola poi non puoi più respirare. Adesso sali fino in cima e poi di nuovo fino in fondo. Così brava. Fammi sentire la lingua … si così….. aaaah》 Mi lascio muovere dalla sua mano, su e giù sempre più veloce. Sento che mio marito è vicino a venire e mi bagno, adesso voglio veramente sentirlo godere, voglio il suo sperma in gola. Quando lui è sul punto di venire, mi afferra i capelli con entrambe le mani e mi tira sempre più giù, e mi tiene con forza, adesso ho veramente il cazzo in gola e non riesco a respirare, ed ecco che un potente getto di sborra mi riempie la gola e la bocca, e una parte mi esce adirittura dal naso. Cerco di ritrarmi ma la sua presa sui miei capelli è troppo forte, 《ingoia tutto!》 Quindi mando giù tutto quello che riesco, più in fretta che posso, al che lui mi lascia andare e io spalanco la bocca e prendo tutta l’aria che posso, poi inizio a tossire. Sputacchiando saliva e sperma gli chiedo perdono per essere così imbranata e lo ringrazio per quello che mi ha concesso. Quindi con la lingua gli pulisco il cazzo e i testicoli dagli ultimi rimasugli di sperma, mi raccogo la sborra che ho in faccia con le dita e la ingoio. So che adesso devo farmi sfondare il culo, secondo quello che mi ha ordinato Vanessa, ma voglio prendere fiato 5 minuti.
Mentre Salvatore riprende a guardare il film mi siedo per terra vicino a lui e appoggio la testa sul divano con la faccia vicino alle gambe di mio marito, chiudo gli occhi e inizio a carezzargli dolcemente i testicoli e il pene. Quando mi accorgo che il film è quasi finito, mi riposiziono in ginocchio tra le gambe di lui e ricomincio a baciarlo dolcemente, con lunghi baci umidi sul glande, e intanto mugolo piano. Appena sento la musica finale prendo a leccarlo con maggior trasporto, di modo che, quando lui spegne la televisione ha il cazzo già quasi pronto. Ci alziamo insieme e io salgo a baciarlo su tutto il corpo fino alla bocca, quindi ansimando 《andiamo a letto ti prego》
In camera lo spoglio con furia, lo faccio sdraiare supino e gli salgo a cavallo, mi allargo bene la figa con le dita, e la appoggio aperta sul pene quasi duro, di modo che le grandi labbra lo avvolgano. Sono un lago e sto sbrodolando, con le mani mi attacco alla testata del letto e inizio a muovere il bacino, strofinandomi sul suo cazzo, già completamente bagnato di me. Mentre mi muovo così, con gli occhi semichiusi, inizio a mugolare di piacere, e mi muovo sempre più in fretta, sento che sto per venire. Mi devo fermare, Vanessa mi ha proibito tassativamente di avere un orgasmo! Allora mi sposto tra le gambe di lui, e comincio a spompinarlo con foga. Sento sulla lingua il sapore dei miei stessi fluidi vaginali e questo mi eccita, se possibile, ancora di più. Ma ormai il pene di mio marito è pienamente eretto, gli salgo di nuovo a cavalcioni e con la mano posiziono la cappella all’entrata della vagina. Ho un esitazione, so che la penetrazione rischia di farmi venire, ma non resisto più: con un movimento deciso del bacino, lo faccio entrare; sono così bagnata che entra immediatamente fino in fondo, senza nessuna resistenza. Il piacere è talmente forte che rimango senza fiato. E allora inizio a muovermi lentamente avanti e indietro, voglio prolungare il più possibile il godimento, ma quasi subito perdo il controllo: con le mani sempre più strette alla sbarra del letto, il bacino si muove da solo, sempre più veloce, mentre io ansimo e gemo fino quasi ad urlare, sento l’orgasmo che sale e d’un tratto il panico! Devo interrompermi o Vanessa mi punirà ferocemente! Incapace di fermare il mio corpo, mi artiglio i seni e i capezzoli torcendoli con violenza e procurandomi un dolore tale da rallentare l’arrivo dell’orgasmo. A questo punto riesco a pensare più lucidamente, so che è arrivato il momento. Rallento fino a fermarmi, alzo il bacino in modo da lasciare uscire fuori il suo cazzo, ma resto con la vagina appena sopra la cappella, per lubrificarlo coi miei umori che grondano fuori, cercando intanto di rilassare il più possibile i muscoli dell’ano.
Poi lo guardo dritto negli occhi, gli sussurro 《ti prego lasciami fare questa cosa》 e detto questo, mi infilo una mano tra le gambe e con le dita afferro il membro e lo posiziono all’entrata del culo. So che Vanessa ci sta guardando, so che cosa vuole che io faccia. Allora con un paio di spinte decise, e dolorose nonostante sia rilassata, mi impalo sul cazzo di mio marito, fino in fondo! Il dolore c’è ma resisto e continuo a guardarlo negli occhi, gli sorrido e ho ancora la forza di ringraziarlo. E inizio a muovermi, prima lentamente poi aumentando gradualmente la velocità. Adesso fa male, non vedo l’ora che lui venga per potermi liberare, ma dura un’eternità!
Alla fine quando Salvatore raggiunge l’orgasmo,lo fa con una serie di spinte decise che mi tolgono il fiato. Mi viene nel culo, ho appena la forza di sfilarmi da lui e di sdraiarmi di fianco, sento la sborra calda che fuoriesce dall’ano e mi bagna le cosce.
Lo pulisco di nuovo con la lingua ringraziando di essermi fatta quella peretta. 《Non vai a lavarti?》 《no amore; voglio tenerti dentro per tutta la notte, ma domani ti faccio trovare il letto pulito e profumato》 E adesso gli chiedo il permesso di andare via qualche giorno con Vanessa, la settimana prossima, 《lo so che è il mio compleanno e vuoi festeggiarlo con me, ma questa cosa è importante per Vanessa, ti prego non voglio deluderla》 Lui accetta subito, convinto a ragione che il mio nuovo comportamento a letto sia dovuto proprio a Vanessa. Quindi si gira di fianco e inizia subito a russare.
Resto sdraiata accanto a lui, sono bagnata tra le gambe, sia per la sborra che mi cola dal culo sia per la voglia che mi cola dalla figa, non riesco a dormire, non riesco a spegnere il cervello. Mi chiedo come sono potuta arrivare fino a questo punto di degradazione: ho accettato, anzi voluto, essere la schiava di Roman prima e di Vanessa poi, ho allontanato Jezebel, l’unica persona che abbia mai amato, adesso mi sono degradata con mio marito. E ho in programma alcuni giorni con Vanessa che mi mostrerà “il nuovo corso della nostra relazione”. Ho paura, come sempre, ma sono anche eccitata all’idea. E, prima di dormire, ripercorro tutto quello che mi è successo, da quando mi sono abbandonata a Roman ad adesso, un lungo cammino di degradazione…….
Mi sveglio all’improvviso con un urlo strozzato, il cuore che batte a mille e sto ansimando; sono supina, le mani stringono forte il piumone e ho le gambe piegate e strettissime. Mi accorgo di essere sudata, ho caldo e sento un grande calore tra le gambe. Capisco di avere avuto un enorme orgasmo dormendo, faccio per alzarmi e correre in bagno ma le gambe non mi rispondono e, senza riuscire a evitarlo, mi piscio addosso. Per fortuna riesco a trattenerne una buona parte. Sospirando mi porto una mano tra le cosce e la ritiro fradicia, tocco il letto sotto di me, il lago di urina non è enorme ma ha bagnato il letto e sono bagnata anche io, tra le gambe, sotto il culo. Mio marito non è stato raggiunto dalla pipì, continua a russare inconsapevole. Non ho ancora recuperato l’uso delle gambe, e resto sdraiata, cercando di ricordare il sogno: sognavo di fare l’amore con una donna, si certo, era Jezabel adesso ricordo, eravamo sdraiate in un prato e Jez mi stava baciando…. Dio santo ho avuto un orgasmo per un bacio sognato! Dove sei Jez mi manchi tanto!
Mi riaffiora il sogno: il suo corpo, le sue labbra, le sue mani, e l’eccitazione cresce, non riesco più a stare ferma, mi porto una mano all’inguine e inizio a sfiorarmi, piano. Mi accarezzo la pancia i seni, il collo, immaginando che sia Jez a farmelo. Poi torno giù, più decisa, con la mano sulla vulva e accarezzo, strofino e sfrego. Non resisto, cerco il clitoride col dito medio e inizio a sgrillettarmi decisa, eccitata all’idea di mio marito addormentato di fianco. Ma subito mi fermo: cazzo la telecamera! Potrebbe vedermi! Oddio l’orgasmo! Avrà visto l’orgasmo di poco fa? Riprende al buio? Sicuramente si, Vanessa non avrà badato a spese con la telecamera! Che importa, tanto stamattina me lo chiederà comunque e io non riesco mai a mentirle! E poi in realtà, per qualche perverso motivo che non comprendo, mi piace farmi punire dalla mia padrona! La paura per quello che succederà oggi non riesce a farmi diminuire l’eccitazione, interrompo il ditalino ma non riesco a smettere di muovermi, devo venire, non resisto. Tanto sarò punita comunque! E allora a questo punto perché non scoparmi Salvatore? Ieri sera ho dovuto trattenere l’orgasmo, oggi voglio godere con mio marito dentro di me! Sempre che riesca a farglielo rizzare, con quello che abbiamo fatto ieri sera, dopotutto Salvatore ha già 46 anni….
Mi giro verso di lui, sentendo con fastidio il materasso e le lenzuola bagnate di urina e infilo una mano sotto il piumone, sul suo pacco. Ha il pene quasi eretto stranamente, mi avrà mica vista masturbarmi? Ma no, sta russando, deve essere un’erezione mattutina, tra poco gli suona la sveglia. Allora inizio a carezzarlo, molto delicatamente, fino a che lo sento più eretto e pulsante. Con un piccolo gemito di soddisfazione, mi infilo sotto al piumone e, stando attenta a non svegliarlo, mi infilo tra le sue gambe. Senza usare le mani prima lo bacio e lo lecco qualche minuto, poi spalanco la bocca e inizia a pomparlo. Sto morendo dalla voglia, lo sento crescere tra le labbra, inizio a mugolare, finché lui tira giù il piumone e mi guarda: 《sei proprio una troia affamata!》 Mi fermo, mi sfilo il pene di bocca, alzo la testa e lo guardo negli occhi cercando di fare una faccia innocente 《oddio amore scusa, ti ho svegliato, non volevo! Sono una stupida ingorda, volevo ancora un pochino del tuo seme…》 poi abbassando lo sguardo per simulare vergogna 《ma … adesso che sei sveglio … pensavo che … non so… mi piacerebbe tanto averti dentro di me… vorrei il tuo seme dentro di me…》 e guardandolo di nuovo negli occhi: 《ti prego amore, posso salire su di te?》 Lui fa un cenno della mano e mi concede il permesso, e io, con un sorriso smagliante, mi alzo veloce e gli salgo a cavallo. Mi mette in posizione per la penetrazione, gli sto già gocciolando sul glande. Al che lui mi prende per la vita e mi sposta di fianco mentre fa per salire sopra. Io sempre ansimando: 《amore no, ti prego lo facciamo sempre così, fammi stare sopra, ti sento di più》 ma lui mi prende per i capelli, e tira verso di lui 《mettiti a quattro zampe sgualdrina, che ti fotto da dietro!》 Ubbidisco subito eccitatissima, questa versione “padronale” di mio marito mi sconcerta ma mi piace, e tanto. Mi metto carponi sul letto, allargo le ginocchia e spingo in fuori il bacino. Sono completamente spalancata e rimango in attesa. Salvatore mi si posiziona dietro, sento che mi appoggia la cappella all’entrata della vagina, la muove per aprirla bene e, lentamente, spinge fino a far penetrare il glande ma qui si ferma. Io ormai sto gemendo e sbrodolando, dimeno il bacino per farlo entrare di più, ma lui mi tiene ferma con le mani. 《Ti prego amore…. ti supplico … per favore…. non … resisto, prendimi… ti prego!》 e Salvatore stringendomi forte i fianchi, entra molto lentamente fino in fondo e lì si fema di nuovo. Non riesco a respirare, ho occhi e bocca spalancati in un grido silenzioso, ma lui riprende il movimento e, sempre lentamente, esce quasi tutto e si ferma di nuovo. Inizio a tremare di piacere, boccheggio, finalmente riesco a prendere una boccata d’aria, me lui adesso con una mano mi prende per i capelli e, tirando violentemente mi fa inarcare all’indietro, mentre con l’altra mano mi prende un seno o lo stringe forte, con cattiveria, facendomi male. Inizio a gemere forte. Ma non mi muovo, aspetto, ormai sono completamente sottomessa, e adesso mio marito inizia a scoparmi davvero, con un movimento regolare, dapprima lento ma aumentando gradualmente la velocità e la forza dei colpi. Dal piacere perdo il controllo del mio corpo, tremo, mugolo e gemo nello stesso tempo, e finalmente ho un devastante orgasmo che mi lascia senza fiato. Cerco di spingere via mio marito ma non ho più forze, le gambe e le braccia mi cedono, mi accascio sul materasso ma lui mi tiene il bacino sollevato e continua a scoparmi, adesso con più forza. Ho i muscoli della vagina talmente contratti a causa dell’orgasmo che il pene di mio marito lo sento come se fosse un pezzo di legno enorme che entra ed esce: mi fa male, ma allo stesso tempo godo, godo tantissimo della sensazione fisica ma anche della situazione mentale: mi sento sottomessa, umiliata, usata e anche in ansia perchè so che non potrò trattenere la pipì ancora a lungo… ma all’improvviso un altro orgasmo, e subito dopo un altro mi scuotono, non ho più neanche la forza di gemere, con la bocca spalancata cerco di inspirare più aria possibile ma è sempre poca, tremo come una foglia. Salvatore continua, avanti e indietro, sempre più veloce il piacere è insostenibile, ne sento arrivare un altro, basta non ne posso più. Con voce flebile 《basta … amore.. non posso più… ti prego… non .. ce la … faccio… più…. 》 e dopo un ultimo colpo violento lui esce all’improvviso. Con un sospiro abbasso il corpo sul materasso, provando a respirare, cerco disperatamente di trattenere la pipì, non voglio pisciare addosso a mio marito, morirei dalla vergogna. Ma Salvatore: 《non è finita zoccola …》 mi riprende per i fianchi, mi tira su di nuovo, mi appoggia il glande sul buco del culo. Mii rende conto di avere tutti i muscoli contratti per gli orgasmi, non riesco ad aprirmi 《no amore no! ti prego, non riesc…. AAAAHA!》 Troppo tardi, con un colpo deciso mio marito cerca di entrare, ma è troppo stretto, riesce a infilare solo il glande. 《Lasciami entrare troia che sto per venire!》 e, tenendomi per i fianchi, dà un colpo di reni più forte e riesce a penetrarmi fino a metà. Salvatore è al limite, vuole venirmi dentro al culo e dà gli ultimi colpi con tutta la forza che ha, tanto che vengo sbattuta contro la parete. E finalmente si svuota dentro di me. Non ho la forza di reagire, ma il dolore mi fa perdere definitivamente il controllo della vescica: mi svuoto completamente con un grosso getto che, data la posizione, colpisce in parte le gambe di mio marito. 《Ma che cazzo fai?!?! Fai schifo!》 Esce da dentro di me e corre in bagno a farsi la doccia. Io mi lascio andare sul materasso, con le lacrime agli occhi per l’imbarazzo, abbraccio il cuscino e me lo stringo al corpo, mentre con una mano mi tasto delicatamente l’ano. Mi brucia da morire, dovrei sciacquarmelo con acqua fredda ma non riesco ancora ad alzami. Rimango in questa posizione finché non torna mio marito, nudo, lavato e profumato. Vestendosi: 《dì a Rosario di andare a comprare un altro materasso uguale a questo, e chiama Carmela e Carla per far pulire bene tutto. Io starò via una settimana, vado in Francia. Divertiti con Vanessa e quando torni mi aspetto di trovarti maiala come oggi!》 Io, senza più forze, annuisco, sottomessa, docile. Resto sdraiata nella mia pipì, non riesco ad alzarmi, quando Salvatore esce lo saluto appena.

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Marcellaeselene

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