Ma l’amore che cos’è? Bravo chi lo sa capire..
Caro LEONARDO
….. Ci viene inculcato fin dalla più tenera età, fin dalla giovinezza che tutto quello che riguarda la sfera sessuale è avvolto in qualcosa di sacrilego, quelle aberranti sensazioni che ci portano a quel dolce solleticamento sottopelle siano inviateci dal demonio stesso. E allora viviamo il tutto sotto una tetra ombra di perversione, ci sentiamo persi nelle nostre stesse tentazioni.
….. Ebbene sì, Leonardo, amore mio, mi sono lasciata attrarre da quelle demoniache tenebre, ti ho tradito, oramai le lancette del tempo hanno fatto molti giri, ed i mesi, nei calendari ai muri, si sono susseguiti, ma sì, nonostante quello che provo per te sia, indelebilmente, tatuato sulla mia pelle, ho preso la via della perdizione, abbagliata da una luce che ancora acceca la mia vista.
….. Nel giudicarmi, però mi chiedo, se avessi mai potuto oppormi a quello che il mio corpo smaniava, pretendeva e che la mente invece detestava, rifiutava convinta dell’immoralità di quei baci, di quelle carezze.
….. Leo, abbiamo entrambi 35 anni, e in questi dieci nostri anni di matrimonio, ho vissuto, e sto vivendo, una sorta da favola, avvolta da un amore candido e profondo dove il solo sapere di ritrovarti, a sera, dopo i nostri impegnativi lavori in ospedale, mi dona una sensazione di calore interno, come tornare dal gelo dell’esterno ad una calda baita di montagna. Perché tu sei il mio faro nelle notti di tempesta, dove angosce, buio e paure trovano conforto.
….. Ed anche il sesso con te è una cosa che mi appaga, lo sai quanto mi è sempre piaciuto sperimentare, cercare con te nuovi giochi, scoprire nuovi modi per raggiungere l’estasi suprema, il coito perfetto. Quindi, non è stato neppure quello la causa del mio tradire ma l’irrefrenabile voglia di lasciarmi andare, trascinare dalla più perversa delle passioni: amare una donna.
….. Se qualcuno mi avesse chiesto se mai sarebbe potuto succedere, un anno fa, avrei risposto, forse in maniera anche volgare, che con l’adorazione viscerale per il tuo cazzo, stupendo in forma e dimensione, era la cosa più distante dalla mia mente che potesse mai esserci. Eppure…
….. Le cose, spesso, succedano per caso, per stupide coincidenze: un treno perso, un treno preso che ti fa conoscere quella persona, invece che un’altra… e la tua vita cambia in base a quel benedetto treno, è tutto un sottile e ingarbugliato gioco di fili che alla fine tessono il nostro futuro, facendoci essere quello che siamo. Pensa solo a noi, se quella sera non avessi fatto cambio turno, con una collega, quel ragazzo che era arrivato gravissimo in Pronto Soccorso, non l’avremmo salvato insieme, e subito dopo sfiniti ma felici, non avremmo bevuto quel caffè alle macchinette, dove erano finiti anche i cucchiaini di plastica e tu, facendomi ridere, avevi usato la tua Bic per mescolare. Proprio quella penna, quel gesto ci ha permesso, le volte dopo che ci incontravamo tra i corridoi, di scherzarci su facendo battutine idiote ma che ci hanno portato l’uno al cospetto dell’altra. Di solito per un amore le penne servono per scrivere lettere, biglietti saturi di passione per noi, invece, da mescolino per il caffè. Le sottili trame del destino.
….. Così è stato anche per quel mio mese di dissolutezza, di perdizione. Se non avessi avuto quella polmonite.. Se , lo scorso giugno, per guarire meglio non avessi deciso, mentre tu lavoravi, di andare nella nostra casa al mare… Se lei non avesse dovuto studiare per quell’esame e a casa sua non riusciva a concentrarsi al meglio… Se non fosse stato proprio Biologia, un delle mie materie preferite… Se tu non le avessi proposto di venire e stare con me al mare, dove poteva studiare tranquilla e io avrei potuto aiutarla… Se… Se… Se… Milioni di ‘Se’ quasi a giustificarmi? No, a tutte quelle possibilità che infine ci hanno portate vicine io ho risposto tradendoti.
….. Ora ti confesserò tutto, spero tu mi capisca, mi comprenda. Ma se devi prendertela con qualcuno quella sono io, io che mi sono fatta guidare dal peccato, non lei. Non distruggere una vita così giovane, e spero tu capisca cosa vorrebbe dire farlo sapere a Carlo, tuo fratello, e, a Marta, tua cognata. Leo, amore mio, è proprio lei, quella meravigliosa creatura di tua nipote VIRGINIA.
….. I primi giorni sono stati pesanti per me, io chirurgo affermato, trentacinquenne, posata, introversa non riuscivo a capire le velleità, quasi infantili, di VIRGINIA, nei suoi pensieri ed atteggiamenti da ventenne. Il suo ‘tutto e subito’ le sue esuberanze femminili, il suo vedersi donna in un corpo da adolescente.
….. Abbiamo trovato una sorta di compromesso e il nostro, passare e gestire il tempo si è fatto più, posso dire, ‘formativo’: lei apprendeva una visione più ‘reale’ del mondo e io mi divertivo regredendo, ogni tanto, ai suoi vent’anni. Insomma si è instaurato un certo feeling. Ovvio la sua bellezza folgorante andava arginata, soprattutto quando uscivamo in spiaggia o nei ristoranti, perché quel suo armonioso corpo attirava come la Luna le maree. Leo, VIRGINIA è veramente bellissima, oggettivamente è perfetta (morfologicamente perfetta, come diremmo noi), ma questo, come ovvio, lo sai.
….. Le nostre giornate le passavamo in spiaggia, tra il sole e i bagni in acqua, lei studiava e io mi estraniavo tra le pagine di ‘1Q84’ di Haruki Murakami. Verso sera aperitivo in spiaggia e poi preparavamo la cena insieme, se non decidevamo per una pizza o qualcosa di pesce al ristorante. La nostra complicità nasceva dalle piccole cose e mi piaceva stare con lei sempre di più. Una lieve sensazione di benessere iniziava, dal profondo, a crescere dentro me.
….. Una sera, avevo appena fatto la doccia e con addosso l’accappatoio sono passata in camera sua per chiedere cosa avrebbe preferito mangiare, la sua porta era socchiusa, e buttando, furtivamente, lo sguardo dentro, ho visto VIRGINIA, che si era lavata prima di me, con le sue lunghe gambe abbronzate aperte, che si accarezzava lenta la sua ‘patatina’. Con una mano si schiacciava un capezzolo, e un dito dell’altra lo faceva roteare lento sulla sua clitoride. Vedevo il suo viso contorcersi, i suoi occhi chiusi dal piacere ed il dito aumentare e poi diminuire la rotazione. Ansimava senza emettere suoni. Era talmente bella che non riuscivo a distogliere lo sguardo, e sentivo sotto le mie mutandine inumidirsi la mia fica dal rapimento di quella visione. Sono corsa, silenziosamente, in cucina.
….. Non credere Leo che sia semplice descriverti certe cose, ma voglio confessarti totalmente, senza riserve, quello che ho provato e quello che ha determinato la mia, vile, defezione.
….. Da quella sera, l’averla vicina mi faceva provare una sensuale animosità, il sottile gusto del proibito. L’immagine impressa di quel ditino, che sotto i suoi peli scuri, cercava quella ‘pallina rosa’ mi faceva venire un lieve senso di vertigine.
….. E i miei occhi sondavano, di soppiatto, tutto il suo corpo in maniera nuova, quasi persi alla visione di qualcosa di etereo, di celestiale.
….. Anche i suoi atteggiamenti erano più smaliziati, dopo quella sera, come se si fosse accorta che io ero lì a ‘gustarmi’ il suo delizioso, per me, giochetto. Usciva dalla doccia completamente nuda, cercava, magari solo sfiorandomi, il contatto con il mio corpo.. Insomma dentro me combattevano emozioni radicalmente opposte: la sacra ragione e l’impura tentazione.
….. Una sera mi aveva proposto di andare, l’indomani, in una spiaggetta nascosta e poco conosciuta, dove avremmo potuto prendere il sole nude, rendendo un po’ meno evidenti i nostri pallidi segni del costume. Il mio pensiero ha detto: ‘assolutamente NO’, la mia bocca, invece: ― Ok.―.
….. Ci siamo spogliate, e quando si è sfilata le mutandine del costume, un senso di inquietudine, uno sguardo a quel triangolo di peli mi ha fatto venire voglia: perversa, diabolica, crudele e il mio viso è arrossito, vergognandomi di quello che provavo. Leo, ero ad un bivio anima e corpo, sacro e profano… un combattimento interiore che però mi attirava, vibrazioni che mi richiamavano. Nude, il sole scaldava i nostri corpi, poi lei di schiena, io, con il cervello in sospensione: ― Vuoi che ti spalmo le crema?.―, chissà perché quella domanda, lei dolcemente, probabilmente non aspettandosela ― Si, grazie Giulia. ―. Era di schiena, Leo non puoi capire l’armonia di quel corpo, ho cominciato dalle spalle, con movimenti lenti, la sua pelle era liscia, mi sono messa con le gambe aperte sopra il suo sedere e la mia fica si bagnava, ero eccitatissima. Sono scesa lungo la schiena fino appena sopra i suoi glutei, lei si è girata, mi ha guardato come ad intenderci, gli ho passato le mani sulle rotondità del suo sedere e mi mancava l’aria. Leo era stupendo. Mi sono staccata e sono tornata nel mio asciugamano.
….. Io ero a pancia in su, la mia terza era libera, i miei peli si spostavano lievi al vento, VIRGINIA si è messa la crema sulla mani ed ha iniziato a spalmarmela sulle tette. I capezzoli sembravano esplodermi al suo tocco, e scesa sul mio pancino, poi sui peletti. Leo oramai ero persa, quasi senza accorgermi ho aperto le gambe e lei mi ha messo la mano lì. Ho perso la ragione?. Si, io desideravo quel momento. Delicata mi ha toccato, mi ha aperto le labbra e mentre mi toccava la clitoride ha inserito un dito dentro me. Dopo un po’ ho goduto, forte, il mio corpo vibrava. Poi presa dai sensi di colpa, e vergognandomi l’ho spostata, ci siamo vestite e siamo tornate a casa. Non riuscivo a guardarla. ― Scusami Giulia è stato più forte di me. Hai un corpo bellissimo. E poi.. ― mi ha sorriso, con i suoi occhi blu ― ti ho visto che mi spiavi l’altra sera, monella.. ―. Non ho risposto, avrei voluto sprofondare: oltre al fatto che mi ero fatta toccare, mi aveva vista quando la spiavo.
….. Leo ero caduta in un licenzioso, immorale vortice ma io la volevo, la bramavo. Una sera preparando la cena, con impeto l’ho presa e l’ho baciata sulle labbra, poi quell’irruenza è scomparsa e ci siamo baciate delicatamente, a lungo. L’incrociarsi delle nostre lingue mi deliziava. Se ti infastidisce salta i pezzi successivi, i toni si alzano. (riprendi dall’asterisco -*-)
….. Quella notte sono andata a dormire nuda. VIRGINIA è arrivata e si è infilata sotto il lenzuolo. Sapevo cosa sarebbe successo, certo, ma la mia tentazione non aveva più limiti. Ho sentito le sue tette poggiarsi sul mio fianco e la sua gamba avvolgermi le mie. Io ero girata di spalle, il suo viso proprio dietro la mia testa, mi ha spostato i capelli e mi ha cominciato a baciare dietro le orecchie e sul collo. Tu sai bene cosa accendono in me i baci sul collo, Leo.. Elettrizzata mi sono girata verso di lei e le nostre labbra si sono, di nuovo, cercate, mentre ci baciavamo mi sfiorava le tette, poi mi ha leccato i capezzoli e la sua mano titillava la mia clitoride. Mi ha baciata tutta fino ad arrivare a ‘lei’ mi passava la lingua sulle labbra e sulla clitoride è sono esplosa, ho detto solo: ― Go… do!.― il Big Beng, l’esplosione primordiale dentro me, lampi, scintille di colore mi inondavano e io ad occhi chiusi ansimavo godendo nella sua bocca.
….. Dopo averla baciata in ogni porzione della sua pelle, ho raggiunto la sua fica con la mia bocca. Le ho divaricato bene le gambe ed ho cominciato a giocare con ‘lei’. Ora posso capirti quando mi dici che ti piace leccarmela. Poter sentire il suo corpo fremere, palpitare mi dava un senso di onnipotenza. Gli mettevo la parte bassa del naso sui peletti, con il mio labbro superiore schiacciavo la sua clitoride a ritmo, e leccavo dentro la sua fessurina, ha gridato ed è venuta e i suoi fluidi mi sono scivolati in bocca. Dopo due ore, esauste ci siamo addormentate odorose l’una dell’altra. Leo non ho mai provato delle sensazioni, un trasporto, una condivisione erotica come in quella notte. Mi dispiace mai.
….. Tu venivi a trovarmi e facevi l’amore con me ma io nel più profondo credevo di tradire VIRGINIA, non riuscivo a donarmi totalmente a te.
….. Ci siamo amate tutti i giorni successivi, saziando con i nostri corpi da crisi di astinenza che ci avrebbero preso senza quei baci, senza quelle carezze. Abbiamo deciso che con il ritorno a casa, tutto quello che era successo sarebbe rimasto lì, sigillato, come un peccaminoso ma indimenticabile segreto.
….* Io ti amo Leo, certo ho amato anche lei, io voglio stare con te, continuare la nostra splendida vita di sempre, ma è giusto che tu queste cose le sapessi. Amo ancora VIRGINIA?. Probabilmente sì, ma amare vuol dire scegliere, e se dopo questa mia lettera mi vorrai ancora, sarò per sempre solo tua.
Certi giorni, egoisticamente, ho pensato che avervi in quella casa, insieme, potesse rappresentare le mia paradisiaca visione dell’Eden. Il mio punto di unione tra la sessualità tua, maschile, e la sua, femminile. In una sorta di personale utopia del sesso mi immaginavo fantasticando: prima far l’amore, giocare, leccarmi con VIRGINA, e subito dopo essere presa forte, con decisione, penetrata dal tuo lungo cazzo, davanti o dietro, dove avresti preferito per farmi godere in un altro modo, diverso. Il sesso con te rimarca l’istinto predatorio, il tuo desiderio è pienamente carnale, totalizzante, fatto di un godere robusto, vigoroso, quello con lei è come immergersi in una cascata di acqua tiepida che ti ammanta in lenti spasmi, delicate carezze. Un amore meno poderoso, ma più distensivo. A farti un esempio più semplice: godere con te è come un ‘mare in tempesta’, godere con lei un ‘mare calmo al tramonto’. Avrei bisogno per la mia ormai insaziabile, impura e perversa sessualità di entrambi ma io scelgo te. Spero tu possa capire, fino a che punto la mia introspezione psicologica voglia farti entrare dentro me, e possibilmente perdonarmi e capirmi. Non mi lasciare, mi spezzeresti il cuore, ma se potessi tornare indietro lo rifarei, per capire e per capirmi. Fammi sapere, AMORE MIO.
tua GIULIA.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…