Skip to main content
Racconti CuckoldSensazioniTradimento

Cuori in pausa – dramma erotico in innumerevoli scene – SCENA 4

By 3 Gennaio 2025No Comments

SCENA 4
La casa era silenziosa, un silenzio quasi innaturale dopo il rumore del pub e le parole di Matteo che ancora gli rimbombavano nella testa. Mario chiuse la porta dello studio con un gesto automatico e si lasciò cadere sul divano letto, un sospiro che gli pesava sul petto. Le luci erano spente, e l’unica fonte di chiarore era il lampione fuori dalla finestra che proiettava ombre tremolanti sul soffitto.
Si passò una mano tra i capelli scuri e fissò il vuoto, ma i pensieri non tardarono ad assalirlo. Il suo cervello era una giostra impazzita che continuava a tornare su di lei. Lara. Era là fuori, tra la musica e le luci soffuse di qualche locale, mentre lui era qui, da solo, intrappolato nella loro “pausa”. In attesa.
Immaginò la scena senza volerlo. Lara che entra in un bar con il suo gruppo di amiche, i capelli biondi sciolti lungo la schiena come un invito. Indossa quella maglietta bianca scollata che le sfiora appena le curve. Quegli occhi verdi che, anche se velati di malinconia, attirano ancora sguardi come calamite.
Un ragazzo la nota. Alto, sicuro di sé. La osserva da lontano, sorseggiando il suo drink con calma, il sorriso appena accennato. Le amiche di Lara ridono e scherzano, ma poi, con un’occhiata complice, qualcuna le dà una spinta leggera verso di lui. Mario riesce quasi a sentire la voce di una di loro: “Vai, dai. Non ti farà male parlare un po’ con qualcuno. E’ quello di cui hai bisogno.”
Lara esita per un istante, poi fa un passo avanti. Lo sconosciuto le sorride, la invita a sedersi vicino a lui. Le parole si intrecciano facili, troppo facili. La sua risata cristallina, che lui conosce così bene, esplode in quel locale, e Mario si sente come se quella risata gli stesse venendo strappata via.
Chiude gli occhi, ma le immagini diventano più vivide. L’uomo le sfiora una gamba sotto il tavolo, un tocco leggero, quasi casuale. Lei non si ritrae. Anzi, sorride, si morde appena il labbro inferiore. Quel gesto che un tempo era solo per lui. La sua pelle si scalda, e Mario sente il cuore accelerare, il respiro che si fa irregolare.
Immagina le mani di quell’uomo che le scostano una ciocca di capelli dal viso, le dita che sfiorano il collo, la nuca. Lara inclina leggermente la testa, come a offrirsi di più. Gli occhi di quell’uomo si perdono nei suoi, e poi, lentamente, si avvicina. Le loro labbra si sfiorano, prima con cautela, poi con più decisione. Lara ricambia il bacio, le mani che salgono sulle spalle di lui.
No, no, no. Non può andare così. Un brivido gli attraversa la schiena come una scossa elettrica. Dolore e desiderio si mescolano in un vortice impossibile da districare. Si tira su e afferra la bottiglia di grappa alla liquirizia che tiene sul mobile. Ne beve un sorso lungo, il sapore dolciastro e pungente gli scivola giù per la gola come un coltello caldo. Il calore dell’alcol si diffonde nel petto, ma non spegne il fuoco che gli brucia dentro.
La mente torna su quell’immagine. Lara che si abbandona al tocco di qualcun altro. Un altro che non è lui.
Una fitta di gelosia gli stringe lo stomaco, ma è accompagnata da un’eccitazione feroce, irrazionale. Un desiderio di possederla, di reclamarla, e allo stesso tempo di lasciarla libera di scivolare via, solo per poterla desiderare ancora di più. Lara che ride. Lara che si lascia andare.
La mano scivola lungo il ventre, mentre il respiro si fa più profondo. Chiude gli occhi e si perde nella fantasia, lasciandosi trascinare da quell’ondata di emozioni contrastanti. Il cuore martella forte, e per un attimo non esiste altro che il buio della stanza e le immagini che si rincorrono nella sua mente.
Mario si accarezza, lo prende in mano rigido, a tradire la sua eccitazione. Ha bisogno di mandarla via. La sua mano si muove ritmicamente. La sua testa viaggia sulle immagini che ha costruito. Lara. Un altro. Pochi secondi e sente l’orgasmo arrivare incontrollato. Sta venendo immaginando lei con un altro.

Leave a Reply