Bimba e Sogno sono due amanti clandestini maturi che si sono trovati su un sito di incontri.
Poi si sono conosciuti e si sono piaciuti per come fanno l’amore insieme.
La loro condizione non gli consente di condividerlo quanto vorrebbero ed è un peccato perché vivono una complicità meravigliosa.
I racconti che seguono sono stati scritti da lui per lei nelle pause di attesa.
E in gran parte vissuti sulla pelle.
(Ci sono anche Pozzetta e Uilli: la prima è la trasposizione del famoso vasetto del miele in cui un Winnie Pooh ingordo tuffa la zampa, il secondo è l’emulo del miglior amico dell’uomo di un bellissimo fumetto di Gray Jolliffe)
—————————————
Mi hai scritto “Voglio farti una sorpresa”
Ma questa proprio non me l’aspettavo.
Non so come hai fatto ad arrivare fin qui così agghindata.
Entri sorridendo.
Indossi una salopette in jeans, il busto strizzato in una leggera maglietta bianca.
Le cosce erompono dagli shorts, la pelle levigata ed abbronzata.
Ai piedi un sandaletto in corda, le unghie laccate ciliegia.
Ti guardo stordito.
Mi manca il respiro.
Sei stupenda …
Sai di avermi in tuo potere.
Mi fissi negli occhi.
Accenni un passo da passerella.
Ti avvicini e mi baci.
Ti stacchi, ti giri e ti allontani.
Il sedere che ondeggia.
Hai vinto.
E adesso vuoi finirmi.
Ti scosti quel tanto da farti guardare a tutta figura.
Mi fissi negli occhi.
Lentamente una mano sale a sganciare le bretelline della salopette, prima una, poi l’altra.
La pettorina ricade in avanti.
Le tette svettano, i capezzoli turgidi sembrano voler bucare la maglietta.
Sono ipnotizzato da quei due chiodini impertinenti.
I movimenti al rallentatore.
Le mani scendono sui fianchi a slacciare i bottoni, escono insieme dalle asole.
Gli shorts scivolano lungo le cosce tornite.
La maglietta bianca fa il paio con delle mutandine altrettanto essenziali.
Le labbra della pozzetta sono evidenti sotto il cotone leggero.
Una alone di bagnato tradisce l’eccitazione dovuta al desiderio.
Ti fermi così, maglietta e mutandine.
Gli shorts alle caviglie.
Le mani lungo i fianchi.
Lo sguardo ancora puntato nei miei occhi.
Ti siedi sulla poltrona.
Posi le mani sulle tette, le massaggi.
Stimoli i capezzoli, li strizzi, li tiri.
Allunghi una mano.
Prendi il sacchetto rosso.
Lo apri, prendi il gel.
Lo fai gocciolare sulla maglietta.
Ti guardo affascinato.
Non ho mosso un muscolo.
Non voglio rompere l’incantesimo.
L’avverarsi di un sogno.
Tu che ti accarezzi davanti ai miei occhi.
Riprendi ad impastare le tette.
La maglietta diventa trasparente.
I capezzoli fanno capolino dal bagnato.
Li stuzzichi, li allunghi.
Di nuovo il sacchetto rosso.
Due mollette.
Pinzi i capezzoli attraverso la maglietta.
Sospiri.
Gli occhi illanguidiscono.
La chiazza sulle mutandine si allarga.
Apri le gambe, le appoggi sui braccioli.
La maglietta è bagnata di gel.
Le mutandine del tuo miele.
Le mani corrono dalle tette alla pozzetta.
Infili una mano dentro le mutandine fradicie.
I nostri occhi non sono più allacciati.
La tua testa è riversa sulla poltrona.
La bocca aperta.
La mano strapazza la pozzetta.
Le dita entrano ed escono, circuiscono il bottoncino.
Ansimi …
La schiena si inarca.
Il ventre sussulta.
L’orgasmo arriva improvviso.
Emetti un rantolo prolungato.
Il corpo si abbandona.
Resto in silenzio a guardarti.
Ascolto il respiro che rallenta.
Mi avvicino.
Ti sollevo e ti poso sul letto.
Sfilo maglietta e mutandine fradicie.
Ti copro e mi sdraio al tuo fianco.
Dopo un pò giri la testa.
Mi guardi, gli occhi sorridenti.
Con la mano scosti il lenzuolo.
“Accarezzami …”
Ti poso una mano sulla pancia.
È rimasto un pò di gel.
Te la massaggio piano.
Scendo a lambire la pozzetta.
Risalgo a palpeggiare le tette.
Mi sposto a sedere sulle sue cosce.
Prendo il gel e ne faccio gocciolare ancora sulle tette.
Vi poggio le mani aperte, impasto e massaggio.
Le abbranco e le stringo.
Roteo i pollici sui capezzoli.
Li strizzo e li torco.
Ancora gel, sulla pancia.
Le mani scivolano e premono.
Strizzano i fianchi.
Sobbalzi …
Una mano scende sull’inguine.
Si poggia sulla pozzetta.
Separa le labbra.
Le apre.
Un dito si adagia sul bottoncino.
Preme e friziona.
Ancora le tette.
Le massaggio, stuzzico i capezzoli.
Mi abbasso, ti bacio su collo, ti mordo il lobo di un orecchio.
“Adesso sei mia” …
Due dita entrano di colpo nella pozzetta.
Spalanchi gli occhi.
Tre, quattro, la apro e la dilato.
Apri la bocca in cerca d’aria.
Continuo la mia azione.
Affondo e ritiro.
Ogni volta più a fondo.
Ti riempio e ti accarezzo.
Il silenzio è rotto dai tuoi ansiti, dallo sciabordio della pozzetta.
Il petto ansante.
Un nuovo orgasmo sta montando, scuote tutto il corpo.
Non tolgo la mano.
Ti penetro con forza.
Ti stringo con il mio corpo …
Ti incalzo.
Sussulti, e ti abbandoni alle sensazioni.
Ti bacio profondamente.
Tolgo la mano9 dalla pozzetta.
La porto alla bocca.
È fradicia dei tuoi succhi.
La detergo con la lingua.
E condivido il tuo sapore in un bacio ancora più profondo.
Restiamo così, in uno stretto abbraccio senza tempo.
Le mani appese alle tette turgide.
I corpi caldi, le pelli sudate.
Ti lecco la nuca salata.
Sussurri parole indecifrabili.
Il tempo è scaduto.
Bisogna tornare al mondo.
Quando avremo un’altra possibilità ?
per contatti Maxvonpius@gmail.com



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...