La moglie del cornuto (2 – Fantasie)

La confessione del marito aveva riacceso in Roberta la voglia di trasgredire che aveva caratterizzato i suoi anni del liceo ed il resto della sua giovinezza, fino a che aveva preso la decisione di sposarsi. Era stato un periodo in cui si era divertita parecchio, soprattutto con uomini maturi, forti e decisi, che le facevano provare sensazioni diverse da quelle dei suoi coetanei… le piaceva abbandonarsi a loro, soddisfare ogni loro voglia, sentirsi desiderata, e si, anche usata, da quegli uomini dalla personalità così forte, che sapevano perfettamente ciò che volevano da lei… e lei glielo dava, in una combinazione di piacere fisico e mentale… e quegli uomini poi tornavano da lei, attratti dal suo corpo così femminile, dalle sue curve, dalle forme generose, dalla sua figa accogliente e calda, dal suo essere disponibile e docile…

Ora era lei ad istigare il marito a letto. Quando incontravano qualcuno che la attraeva, fisicamente o per la forte personalità, poi la notte, sotto le coperte, ne parlava con Gianluca, causando una potente reazione al cazzo del marito, che non resisteva e si metteva subito a scoparla, con lei che chiamava il nome dell’uomo mentre il marito era dentro di lei… avevano scoperto che quella era una fantasia che eccitava entrambi, riaccendendo la loro passione, la loro voglia di sesso.

Non che ci fosse bisogno di incoraggiare il marito, tutt’altro. Quando non era lei ad iniziare il gioco era Gianluca che durante l’amplesso entrava nella parte di amici e colleghi che lui fantasticava scopassero la moglie… come quella notte… lui durissimo dentro di lei, gli parlava del cazzo grosso del suo capo, in tiro per lei, le chiedeva se lo volesse prendere in bocca, se voleva aprire le cosce per lui, farsi scopare dal grosso cazzo del suo capo… che maiale che era diventato suo marito, da quando le aveva confessato il desiderio di essere un cornuto!

Lei lo conosceva, il capo di suo marito, l’aveva incontrato un paio di volte, durante qualche evento aziendale… il dottor G aveva indugiato con lo sguardo sul seno generoso di Roberta, come d’altronde capitava con la maggior parte degli uomini che la incrociavano, al lavoro, per strada, al supermercato, ci era abituata… il dottore però non si era limitato a guardare, l’aveva complimentata per l’eleganza, esibendosi anche in un tradizionale baciamano, giocando un po’ con quell’occasione formale, ed era perfino arrivato a chiederle un ballo, alla fine del banchetto. Naturalmente il marito aveva subito acconsentito, e lei si era fatta accompagnare sulla pista, il dottore l’aveva stretta a se, guidando i passi della danza, il seno si era schiacciato al suo corpo, lui con la mano era sceso proprio fino in fondo alla schiena, e forse qualche centimetro più sotto di quanto sarebbe stato lecito… aveva notato il rigonfiamento ai pantaloni, poi con il suo ventre aveva sentito l’erezione dell’uomo, e si erano sorrisi, complici…

Ed ora stava godendo, immaginandosi quel cazzo duro dentro di lei, incoraggiata dal marito, che affondava i suoi colpi, spingendo come un ossesso… fino a spruzzare tutto il suo sperma dentro di lei, facendole raggiungere a sua volta l’orgasmo…

“Gianluca, leccami adesso!”

“Cosa?”

“Mi hai sentito benissimo! Voglio che mi lecchi la figa! Quando avrò l’amante sarà tutto quello che ti è concesso, leccarmi, quando torno a casa dopo un appuntamento, dopo essermi fatta scopare da un altro, magari proprio dal tuo capo. Non farmi ripetere le cose, muoviti e leccami lì!”

Gianluca un po’ sorpreso si inginocchiò fra le cosce della moglie. Le leccava spesso la figa, come preliminare, sapeva che a lei piaceva molto. Ma non l’aveva mai fatto dopo un rapporto, con il sesso della moglie pieno di sperma… che sapore avrebbe avuto? Oltre ai suoi umori, avrebbe assaporato anche il proprio seme?

Roberta spalancò le cosce. Lui guardò la figa aperta, umida di umori, e altro.. Era un invito irresistibile, e lui si mise a leccare.

(Questo racconto è dedicato a S, Roberta è ispirata a lei. Per due chiacchiere
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