Beatrice: Ieri io e Francesco siamo andati fuori a pranzo. Non avevamo incombenze familiari, eravamo io e lui e la cosa mi eccitava un po’, tanto che gli ho proposto io di andare in quella trattoria alle porte della città in cui siamo andati più volte, si mangia bene ed è frequentata da molti uomini in pausa lavoro. Siamo entrati e c’era solo un’altra donna, in una coppia, molto più agee…
Beatrice: Entrando gli uomini mi hanno guardato, ero casual, ma ben curata e gli occhiali che mi danno sempre un tono da segretaria perversa.
Durante il pranzo abbiamo bevuto, mangiato e parlato di cosa avremmo fatto dopo… Io gli dicevo che gli avrei permesso di leccarmi i piedi, che erano ben sudati e andavano leccati con cura e che se non fosse stato bravo l’avrei schiaffeggiato con i piedi fino a fargli diventare la faccia rossa.
Parlavamo a voce bassa, fingendo di discutere del più o del meno.
Sapevo che il suo cazzo si stava gonfiando nei pantaloni e il suo imbarazzo mi eccitava molto. Avrei voluto tirargli giù i pantaloni in quel momento e iniziare a leccarlo in quel momento, in piedi, davanti a tutti.
Francesco: Immaginavo che Beatrice era ben cosciente di avermi volutamente portato in una osteria di passaggio anche frequentata spesso da camionisti, dove poteva essere osservata da cima a piedi da tanti uomini. Sapeva anche molto bene che una delle mie fantasie e desiderio ricorrente, fosse quello di vederla flirtare con qualcuno. Lo stereotipo del camionista è di una persona massiccia, rozza e con un grosso cazzo nodoso. Mi ha sempre detto che gli uomini massicci, ma non muscolosi le sono sempre piaciuti. Sotto voce ad un certo punto mi aveva detto che dopo pranzo avrei dovuto prendermi “cura” dei suoi piedi. Il nostro rapporto si era elevato a una nuova dimensione, come è giusto che sia dopo tanti anni, dove il ruolo di padrona era naturale fosse il suo e con mia grande gioia ed eccitazione io il suo servetto. I piedi di Beatrice li amavo caldi, che potessero sprigionare una fragranza di lei, mi eccitava il fatto che mi ordinasse di leccarle e annusarle i piedi mentre si rilassava, come una prassi normale e questo mi eccitava molto perché è un rimarcare il mio grado da sfigato completamente imbambolato davanti ai suoi piedi. Poteva chiedermi in quel momento qualsiasi cosa e come le avevo più volte sottolineato anche di poter andare con tutti gli uomini che voleva, ovviamente con complicità e per una nostra eccitazione comune.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...