La vita in convivenza tra Marta, Vittorio e Lorenzo si era assestata nel mese mezzo che era passato dal suo arrivo, nessun problema col ragazzo che giusto un sabato sera aveva tardato, mentre un altro era rimasto a dormire a casa di amici. Il foglio rosa per la patente A gli permetteva di muoversi già per raggiungere la facoltà senza dover prendere i mezzi e quel Cagiva, seppure vecchio, proprio per il suo essere vintage attirava l’attenzione di qualche appassionato delle due ruote tra i suoi colleghi al politecnico.
Le giornate per la coppia erano cambiate, molto attenti a non scoprire i loro segreti, specie quando Lorenzo era in casa, ma questo non aveva negato a Marta e Vittorio di rimanere in contatto con gli amici scambisti storici, Matteo compreso.
Lorenzo le giornate le passava quasi tutte in università, dalla mattina al tardo pomeriggio, tranne qualche vasca in piscina giusto per rimanere in allenamento in attesa di trovare una squadra di pallanuoto.
La sera dopo cena spesso tornava in camera sua per studiare, ma anche per fare qualche chattata hot con Vanessa e qualche amica conosciuta tramite il sito che la coppia trasgressiva gli aveva suggerito, ma per ora era ancora molto legato a chi lo aveva svezzato e aveva preferito continuare a godersi le attenzioni di quella donna che in fondo lo stava facendo crescere sessualmente.
Quel sabato pomeriggio Vittorio, appreso dal nipote che anche quella notte sarebbe rimasto fuori a dormire dagli amici, entrò in cucina dove trovò Marta intenta a sistemare i piatti appena lavati dalla lavastoviglie.
“Allora amore, stasera facciamo qualcosa di interessante?”
“Che vuoi fare” disse con tono rassegnato
“Ma come, non hai voglia di tornare al privè o di rivedere Matteo?”
“Sssssst cretino” disse quasi sotto voce “vuoi farti sentire da Lorenzo? È di sopra!”
“Si lo so, ma si è appena infilato in doccia, dovrebbe avere già un udito da supereroe a sentirci fosse solo in camera, ma in doccia” le disse con il suo solito fare ironico, senza scomporsi più di tanto.
“Ma dai Vittorio che voi fare, non me la sento, se poi ci scopre, mi darebbe fastidio”
“Guarda Marta, anche due sabati fa quando ci disse che sarebbe rimasto a dormire fuori e che sarebbe tornato la domenica dopo pranzo, avevo voglia di proporti qualcosa, ma non volevo spingerti troppo, ti capisco, ma ora dai, non possiamo fare vita di clausura solo perchè ospitiamo tuo nipote, ci dicesse che torna a notte forse ti darei ragione, ma torna domani!”
“Oddio Vittorio, ho solo paura e se gli capita qualcosa o gli salta il programma, torna a casa e ci trova con qualcuno, oppure torna e noi siamo fuori e ci vede rientrare…lo sai come amo andare vestita alle feste”
“Fermo restando che invitare qualcuno a casa sia fuori luogo, uscire e andare da amici non mi sembra così scandaloso, poi si dovesse tornare dopo di lui, mi devo giustificare perchè esco, a mio nipote poi. E tu, se hai questa paura ti porti il cambio e ti vesti qualche km prima di rientrare in casa. Magari non facciamo chiusura, ma dai ho voglia io”
“Perchè io no?” lo guardò e le scappò un sorriso ironico “mi sono stufata del tuo pistolino ahahah” e lo baciò con affetto sulle labbra.
“Appunto” colse la palla al balzo “sentiamo Federica e Luigi che fanno stasera e ci agganciamo se poi sono occupati andremo come al solito al privè, tanto li qualcuno che conosciamo lo troviamo” si fermò, la guardò in volto come per coglierne le intenzioni e senza aspettare risposta aggiunse “sennò ci sono sempre i parcheggi” sogghignò sapendo l’eccitazione che provocavano in sua moglie certe esperienze.
Marta lo guardò, sentì il calore salire dal suo ventre al pensiero di quell’esperienze bestiali vissute tempo addietro nel parcheggio, la più bella che lei ricorda, quando, passeggiando per l’area pic nick del parcheggio autostradale, vestita da battona, fu abbordata da un camionista estero, non capiva cosa dicesse, ma capì cosa volesse, sentirsi toccare da quelle mani forti, ruvide, sentire il suo culo cinto con veemenza mentre lui strusciava il suo cazzo già duro sulla pancia di Marta. Era fradicia, l’idea dello sconosciuto, l’idea di essere oggetto di uno che sapeva che non avrebbe rivisto, l’idea di lasciare al camionista un bel ricordo di quella sosta, la faceva bagnare e non fu difficile accompagnarla sin sulla cabina dove passò un’ora di sesso bestiale. Quando scese camminava a gambe larghe per quanto il camionista l’aveva sodomizzata, per come l’aveva masturbata, per come l’aveva usata fino alla fine, quando quasi la obbligò a bere la sua eiaculazione, ma per lei non era un obbligo, bensì un piacere.
Posò gli occhi sognanti sul marito e disse “No nel parcheggio non me la sento, anche se lo rifaremo, ho voglia di rivedere vecchi amici, fare due chiacchere, guarda, anche se non si compiccia nulla, vada per Federica e Luigi, che fai chiami tu lui o io lei?”
“Chiama tu, tra donne vi capite meglio” disse con un sorriso soddisfatto ed ironico, sapendo quanto anche Federica amasse essere presa davanti al marito.
“Ok, magari le mando un messaggio e appena Lorenzo esce le telefono per fissare meglio”
Finì di sistemare cucina poi mandò un messaggio all’amica la quale informò Marta che in verità non avevano programmi, altri amici erano impegnati chi con la famiglia chi in giochi troppo privati, quindi avevano pensato di stare a casa. Marta propose a Federica il privè, le due donne si accordarono per un ingresso con cena con la promessa che si sarebbero risentite appena il nipote fosse uscito di casa.
Uscito dalla doccia, Lorenzo entrò in camera, musica dalla cassa bluetooth collegata al pc, si preparava alla terza serata con Vanessa, con calma si vestì, improfumò, mise il cambio dell’intimo, spazzolino e dentifricio nello zaino, prese la giacca e scendendo le scale “ziiiii ci siete?”
Marta da cucina rispose “sono in cucina tesoro, dimmi”
Lorenzo entrò in cucina dove vide la zia seduta al tavolo che scriveva al cell, buttò l’occhio, lesse solo Federica, il nome del contatto, la zia fu abile a chiudere la custodia del cellulare, un po’ per dare relazione al nipote che aveva chiamato, un po’ per evitare che l’occhio di suo nipote cogliesse qualche parola indesiderata.
“Niente zia, sono pronto, vado a casa degli amici”
Lei lo guardò con fare materno, lo sapeva che non era suo figlio, ma in fondo questo mese e mezzo, un po’ sua madre lo è stata, sia nel preparargli i pasti, lavargli i vestiti e per le preoccupazioni che aveva ogni volta che usciva con la moto e le solite raccomandazioni, come stava per ripetere “Ok, stai attento però, di questa stagione potresti trovare nebbia e l’asfalto è umido, attento a non cadere per piacere” gli disse alzandosi e sistemandogli con cura il colletto del giaccone. Non potè fare a meno di annusare il suo profumo “mmmm tutto improfumato…mi sa che c’è qualche ragazza “ gli disse maliziosa
“Ahahahah zia, ma quale ragazza, ogni tanto lo metto, vado a cena con due amici dell’uni, li lo sai per lo più sono maschi e le poche donne…non sono un granché, comunque dopo andiamo a ballare” fece un occhiolino alla zia
“Va bene, va bene, divertiti e stai attento, dì, li hai i profilattici?”
Lorenzo rimase quasi di stucco, non si aspettava questa domanda, sua mamma non gliela aveva mai fatta nemmeno quando seppe che aveva la fidanzata, certo, il sesso per lei era tabù e pensava fosse così anche per sua zia “si certo” si sciolse in un sorriso “non capita, ma se capita” e tirò fuori dallo zainetto una confezione di profilattici da 12.
Lei lo guardò e si mise a ridere “da dodici? Hai intenzioni serie eh…occhio che non ti scadano però ahahahah”
“ma dai zia ahahahah, cercherò di non farli scadere, male male li uso per i gavettoni”
Si misero a ridere, si dettero due bacetti sulla guancia per salutarsi e lui scese in garage dove tirò fuori la moto, lei appena lo sentì allontanarsi telefonò a Federica.
“Ciao Fede eccomi, è appena uscito mio nipote”
“Ciao tesoro che bello risentirti, è un paio di mesi che non ti vedo a giro, spero solo per il nipote”
“Si si certo, non ce la siamo sentita di correre rischi inutili, sarebbe uno scandalo in famiglia mia se si scoprisse che siamo una coppia scambista”
“Scambista…ahahahah…noi, cara, non siamo coppie scambiste, hai mai visto i nostri mariti fare sesso con altre donne? Noi siamo delle fedifraghe di quelle DOC”
“Scema ahahah, hai capito quello che volevo dire dai”
“Si si ho capito, che se scoprono che ti scopi un reggimento di maschi poi passi per troia in famiglia”
“Dimmi Fede, i figli sono fuori anche loro eh”
“Ahahahah si, da cosa lo capisci?”
“Dal tuo vocabolario di donna vogliosa ahahah, dai che si fa stasera”
“Luigi ha detto che la cena al privè con voi gli fa piacere, a lui fa piacere chiaccherare con Vittorio”
“Bene, allora fisso per 4 ok?”
“Ci vediamo li per le 21, facciamo aperitivo poi si cena ok?”
“Benissimo Fede, a dopo vado a resturarmi che ne ho bisogno, manco dal parrucchiere sono andata oggi uff”
“E che ci vai a fare, son soldi buttati, tanto quando esci di li te li hanno arruffati tutti, compresi quelli che hai tra le gambe ahahah”
“Appunto, lasciami andare che è un mese che non mi depilo e mi è cresciuta la foresta amazzonica tra le gambe”
“ahahah va bene Marta, ci vediamo li alle 21 un bacio tesoro, lisciala bene che voglio baciartela…ciao!”
Mise giù il telefono e andò su al piano superiore, passando davanti al bagno del nipote, che aveva lasciato la porta socchiusa, notò un apparente ordine, asciugamani ripiegati, tappetini in ordine, ma come d’abitudine entrò per pulire la doccia, visto che il ragazzo non lo faceva così spesso. Notò un rasoio da barba in doccia e dei peli pubici che evidentemente il nipote non aveva rimosso del tutto, pulì pensando di redarguirlo dicendogli di fare attenzione e soprattutto valutando se fosse o meno il caso di fargli presente che una crema depilatoria sarebbe stata più adatta, specie per quelle zone.
Entrò in bagno, nel suo, si spogliò lasciando la porta aperta e a voce alta disse a suo marito “Vittorio, chiama il privè e fissa un tavolo per cena per 4, ho detto a Fede che ci pensavi tu” mentì, ma non aveva voglia di tornare in cucina a prendere il cellulare che aveva dimenticato.
“Va bene telefono io, ma il solito vero, non è che hanno cambiato”
“Si si il solito” continuò a dialogare col marito che era al pc nello studiolo. Mentre lo faceva stava nuda davanti allo specchio, mirando e rimirando quel seno che nonostante l’età ancora non era calato come a tante sue coetanee, sicuramente il non aver allattato ha aiutato, ma anche gli esercizi in palestra la aiutavano; lo guardava e lo accarezzava conscia del piacere che faceva provare agli ammiratori ogni volta che lo esponeva. Sfiorò i capezzoli, belli pronunciati, circondati da una areola rosea, ci vide un pelo, indispettita lo strappò, sapeva che non avrebbe dovuto, ma la sorpresa di ritrovarselo li l’aveva fatta muovere d’istinto.
Dall’armadietto prese la crema depilatoria, si sedette sul bidet, si lavò con cura, si asciugò e iniziò a passare la crema sul pube, monte di venere, grandi labbra e si spinse, per precauzione anche al perineo, poi lavò la paletta e risistemò il tutto nell’armadietto del bagno e, mentre aspettava il tempo necessario per la rimozione, iniziò a lavarsi i denti, quindi entrò in doccia, fece scorrere l’acqua e iniziò a lavarsi partendo dalle parti intime in modo tale da portare via la crema e i peli che nel frattempo si erano staccati, si lavò tutta e, una volta appurato che la sua micetta fosse completamente liscia, uscì di doccia avvolgendosi nell’accappatoio, si sedette sulla seggetta del water per asciugarsi bene, tornò a verificare l’efficacia dell’azione depilatoria e mentre lo faceva si sfiorò il clitoride, sentendo un brivido, sempre stato sensibile, le vennero in mente le parole di una donna conosciuta in una serata, anche lei con clitoride molto sensibile, da quando aveva messo proprio li il piercing, viveva in perenne orgasmo, se lo accarezzò di nuovo e si domandava come sarebbe stato provare piacere e stimolazione clitoridea ad ogni passo, poi sorrise e scacciò il pensiero, ritenendolo comunque troppo eccessivo.
Quando sollevò gli occhi notò suo marito che era appoggiato allo stipite della porta che la guardava.
“Ti stavi masturbando?” le chiese malizioso “vuoi essere già pronta per la serata eh”
“Dai cretino” sorrise perchè evidentemente aveva visto i suoi movimenti sul clitoride, che comunque non erano paragonabili ad una masturbazione “stavo solo controllando che fosse venuta bene la depilazione.
Si alzò, incrociandolo sulla porta lo baciò con amore sulle labbra e gli cedette il passo per la doccia, andando poi a truccarsi e vestirsi in camera.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...