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Racconti Erotici Etero

Una calda estate – 1

By 9 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto inizi’ tre anni fa durante una vacanza con i miei zii in Grecia…
In spiaggia facemmo amicizia con una coppia di Verona…
Lei, Luisa, una 44enne con un fisico abbastanza asciutto ed un viso rattrappito e per niente bello compensato da una grande simpatia…
Lui, morgan, un 46enne brizzolato con un fisico invidiabile, simpatico ma non molto loquace…
C’è subito stata simpatia tra i miei zii e la coppia veronese… Finimmo ad uscire ed a cenare insieme quasi tutte le sere…
Una sera Luisa non volle uscire, non stava bene…
Morgan invece venne stranamente con noi…
Passammo una bella serata tra vino e scampi… Cantammo, scherzammo e tutti i nostri freni inibitori stavano scemando sopraffatti dall’alcool…
A fine serata la più sobria ero io e così tocc’ a me guidare…
Mio zio appena mise piede nella macchina implor’ di essere portato a casa per primo… Non si reggeva in piedi…
Arrivai sotto casa lasciai gli zii barcollanti nel vialetto e ripartii… Morgan di fianco a me sonnecchiava allegramente con una faccia sorniona…
Mi venne voglia di una sigaretta anche se erano sei mesi che non ne toccavo una… Cercai nella borsa ma niente… la voglia di tabacco salì improvvisamente… Vidi un pacchetto di sigarette spuntare dal taschino dei pantaloni di Morgan… Decisi di accostare in una piazzola vicino ad un campo… Slacciai la cintura di sicurezza e mi sporsi verso il passeggero per recuperare una bella sigaretta…
Ero praticamente sopra a Morgan, le mie tette erano quasi a contatto con il suo petto e un filo di eccitazione mi pervase…
In quell’istante, come se stesse sentendo i miei pensieri, Morgan aprì un occhio e poi l’altro…
Sulla bocca prima apparve una smorfia di sorpresa e poi un sorriso simile ad un espressione di goduria…
La mia testa mi diceva di staccarmi da lui eppure quando sentii le mani calde sul mio culo volli cadere in tentazione… Mi lasciai andare…
Non so se fu il vino a farci muovere così ma probabilmente ne fu gran responsabile…
Due dita curiose scostarono le mie mutandine sotto al sottile vestitino di maglina e cominciarono a frugare in cerca del mio clitoride voglioso…
La sua lingua mi percorreva il collo mentre io cercavo di cavalcare le sue dita per infilarmele dentro fino in fondo…
Le volevo dentro di me quelle sue dita grosse e forti e il desiderio mi uscì dalle labbra in un gemito…
Non feci in tempo a dirlo che mi trovai la figa piena, solo il pollice continuava a lavorare sul clitoride…
Nel frattempo infilai la mia lingua nella sua bocca ansante che rispose subito al mio violento bacio… Cercavo il suo cazzo… Le mie mani lo cercavano impazzite, fuori controllo…
Finalmente lo tirai fuori… Il suo membro era tozzo e largo, il più largo che io abbia mai visto… turgido e abbronzato… probabilmente era solito prendere il sole integralmente… La pelle striata da grosse vene e le palle sode e gonfie… Lo volevo… Volevo lui… Il suo cazzo, le sue mani, la sua lingua… E lui voleva me… Continuava a ripetere che poteva essere mio padre, che avevo solo 26 anni ma che lo facevo impazzire… Mi sfilai le dita dalla figa ormai fradicia… Mi chinai su di lui e gli leccai la cappella, gli feci un piccolo risucchio e poi gli indicai il campo di fianco a noi… Una distesa di erba tiepida a farci da letto per soddisfare tutti i nostri desideri senza restrizioni… Altro che sesso in macchina… Morgan in un lampo mi sollev’ dal sedile e mi port’ fuori, mi tolse tutti i vestiti e si liber’ dei suoi, dal bagagliaio tirai fuori gli asciugamani da mare e stuoini di gomma piuma, una coperta di cotone con le frange che ero solita usare in spiaggia come telo…
Bramosa non riuscivo a smettere di toccare la sua pelle bruna… Emanava forza e passione… Il suo culo sodo e nero… E quel cazzo……..
Mi prese forte la mano e andammo nel campo, nudi ed eccitati.
Rideva come un bambino monello e la sua mano diventava sempre più calda… Trovammo un anfratto tra due alberi dove l’erba era morbida come cotone… Creammo il nostro letto e nel giro di pochi secondi lui era steso e mi faceva il gesto di raggiungerlo… Io non ci pensai due volte… Mi tuffai tra le sue gambe a leccare avidamente quell’asta bollente… Leccavo leccavo… E poi succhiai la cappella mentre Morgan ululava di piacere… Con un colpo di reni si mise a sedere mi allarg’ le chiappe e mi massaggi’ il buchetto mentre con un dito mi trapanava la fichetta…
Mi prese con forza, mi mise a terra a pancia in su, mi allarg’ le gambe e cominci’ a leccare il mio clitoride ormai gonfio, prima con piccoli movimenti poi con leccate vigorose che penetravano la figa… Succhiava i miei umori e con una mano si menava il cazzo… Veloce… Sempre più veloce… Doveva metterlo dentro…. Aprii le gambe disperatamente… Il gesto venne capito subito… Si stacc’ e mise un dito dentro facendolo roteare per preparare la mia micia al suo cazzone largo… Prese la punta e la diresse alla figa… Tolse il dito e di botto mi penetr’ con violenza… Urlai di piacere… Urlai ancora e ancora… Mi stantuffava con vigore e lo sentivo riempire tutto il mio utero… Mi leccava i capezzoli mentre con una mano giocava con il mio clitoride, il suo giocattolo preferito… Ero prossima all’orgasmo e lui ansimava forte vicino al mio orecchio… Con un colpo di bacino cambiai posizione e mi impalai… Lo cavalcai finchè non venni… Lui mi rivolt’ nuovamente a pancia in su, mi allarg’ oscenamente le gambe e mi spruzz’ tutto il suo sperma sul clitoride e sulla figa grondante… Si accasci’ su di me infilando ogni tanto il cazzo pieno di sborra…
Lasci’ passare circa 5 minuti o forse meno e mise il suo cazzo leggermente indurito dentro alla figa ancora spalancata… Si muoveva leggermente avanti e indietro e mi sussurr’ “tu ora godrai con movimenti lenti da stare male e vedrai come godi. Io ora penso solo al tuo piacere…”
inizi’ con movimenti quasi impercettibili e il suo cazzo divent’ grosso dentro di me… Sentii le pareti uterine tirare… Imploravo dei colpi decisi perché quello era un piacere misto ad agonia…
Era un piacere intenso da arrivare alla gola, al cervello e al cuore… Lui pompava ritmicamente piccoli moventi su e giù… Godevo… Ero prossima all’orgasmo ma volevo arrivare con lui al piacere… Quindi resistetti fino a che non lo sentii ansimante e sconquassato dal piacere, allora godetti sotto i fiotti caldi di sperma che mi riempivano la fica…
Restammo abbracciati per un po’, non so dire quanto… Parlammo e ci baciammo… Per noi era irresistibile e irrefrenabile la voglia di toccarci… Decidemmo di tornare a casa e di tenere ovviamente per noi l’accaduto… Una volta riordinati e saliti in macchina constatammo che la nostra passione era durata ben più di due ore… Ci costruimmo un alibi se a qualcuno fosse venuto il sospetto e una volta sotto casa ci salutammo con uno splendido bacio…
Tornai a casa distrutta, piena di sperma nella fichetta e nelle mutandine e il sapore di cazzo ancora in bocca… A casa tutti dormivano e quindi mi buttai sotto una doccia fredda e mi massaggiai il clitoride cercando di ricordare le dita di Morgan…
Una volta a letto sprofondai in un sonno profondo e ristoratore… Il giorno dopo io e i miei zii andammo al mare nella solita spiaggia…
Avevo un po’ di timore di incontrare Morgan, avevo paura che si fosse creato dell’imbarazzo tra noi…
Ma tutti i miei timori svanirono quando lo vidi sul lettino accanto a Luisa, ci guardava arrivare sorridente…
Ci sistemammo nei nostri lettini a prendere il sole.. Ero consapevole che Morgan sotto i rayban specchiati non si perdeva neanche una mia mossa… Il mio lettino era proprio nella fila di fronte a lui, poco più a sinistra… Decisi di stuzzicarlo non appena Luisa si addorment’ con la bocca vistosamente aperta…
Mi alzai dal lettino e mi misi a novanta a cercare l’olio abbronzante nella borsa… Con un movimento rapido vedo lui che si accarezza il cazzo… Aaaahhh ti piace! Penso tra me e me…
Mentre mi spalmo l’olio sulle chiappe non posso fare a meno di scostare le mutandine e mostrare la fessura a lui che ormai é visibilmente eccitato… Mi sfioro la fica e di colpo mi penetro con un dito… Qualcuno potrebbe vedermi eppure non riesco a smettere…
Ecco che si alza, cosa diavolo vuol fare? Mi fa cenno di andare in acqua… Lo seguo… Gli zii parlano tra loro come se niente fosse… Luisa sonnecchia…
Una volta entrati in acqua mi mette una mano sulle chiappe… Nuotiamo 500 metri verso degli scogli e rimaniamo nascosti alla vista di tutta la spiaggia… Rimaniamo un paio di secondi a guardarci poi con un guizzo Morgan si avvicina a me slacciando i fiocchetti del mio costume… Rimasi nuda… E vogliosa… Lo toccai, feci uscire fuori il suo uccello dal costume e lo menai con vigore mentre le sue dita cercavano la mia figa che si apriva sempre più… Ci masturbavamo a vicenda con ardore… Sentivo le dita infilarsi sempre più dentro ed un ditino esplorava il mio culo… Penetrava lentamente ma con decisione… Eravamo tutti e due eccitati al massimo così presi l’iniziativa, mi staccai da lui e con un balzo gli fui davanti implorante d’essere penetrata… Lui non ci pens’ due volte… Mi prese tra le braccia… La mia schiena sentiva il suo cazzo caldo e si inarcava automaticamente offrendo le natiche aperte…
Le sue braccia esperte mi cinsero la vita e con pochi movimenti infil’ la grossa cappella nel culo che mi bruciava ad ogni colpo… Quando entr’ tutto smisi di respirare per qualche secondo… Non lo prendevo mai nel culo e per me era praticamente un’esperienza nuova… Mi toccavo la fica, mi penetravo con due e poi con tre dita e lui in preda al piacere mi diceva cose sporche e volgari e poi dolci e poi quasi d’amore… La nostra era follia… Se ci avessero scoperto sarebbe stata una tragedia x tutti… Eppure questi pensieri non mi fecero smettere un secondo di toccarmi e di farmi scopare il culo…
Lui uscì dal culo e con violenza mi tolse le dita dalla fica… Mi guard’ oscenamente e con una violenza animalesca mise il suo cazzo… Lo muoveva senza senso….
Mi prese la mano e me la mise sul clitoride, la guidava lui, movimenti ampi e profondi….
Cominciammo ad ansimare… Sentii le prime gocce di sborra bollenti dentro di me… Rovesciai la testa all’indietro e venni insieme a lui… I fiotti di sperma sembravano infiniti… E continu’ a pompare finché il suo cazzo non fu mollo e si sfil’ da solo dalla figa…
Il mio clitoride ancora tra le sue e le mie dita… lo sperma che uscì copioso dalla fica…
Ci ricomponemmo anche se la voglia di ricominciare era tanta… Ci sentivamo dei ninfomani…
Decidemmo di separarci e di tornare a riva senza destare alcun sospetto… Quindi feci una bella nuotata mentre lui tornava dalla sua amata Luisa…
Mi misi non molto distante dalla riva ad osservarlo… Spalmava la crema a Luisa e non smetteva un attimo di cercarmi con lo sguardo… Le spalmava la crema a fondo tra le chiappe… Bastardo voleva provocarmi, voleva rendermi lo stesso gioco… E così scost’ il costume di Luisa e si mise a massaggiarle l’ano come se fosse la cosa più naturale del mondo… Lei si gir’ appena sorridendogli… Ci stava… Stava al gioco senza neanche sapere quale gioco losco c’era sotto…
Aprì le natiche e lui ci affond’ l’indice… La penetrava e mi guardava fisso negli occhi… Dalla borsa da mare prese una cosa lunga, tubolare, sembrava uno spray… Lo unse con dell’olio abbronzante e prese a penetrare il culo di Luisa… Non fece fatica ad entrare e cominci’ il su e giù… Lei aveva la faccia contorta dal piacere, io mi sentivo colare la figa e lui non smetteva di guardarmi… Avrei voluto io quello spray.. Avrei voluto godere sotto le sue mani… E questo mi fece trasalire… Tornai a riva e mentre lei godeva visibilmente io sistemai la mia roba, salutai gli zii e me ne andai al bar della spiaggia fingendo un po’ di malessere…
Lui continuava a guardarmi divertito e un po’ stupito della mia reazione…
In fondo io non ero nessuno per lui… Ero solo un giocattolo sessuale, ma volevo essere solo io il suo giocattolo… Volevo che sfogasse solo con me le sue fantasie… Volevo essere io a godere dei suoi tocchi…
Al bar mi presi uno spritz… Il cameriere vedendomi così sconvolta mi chiese se era tutto ok…
Gli spiegai che era colpa di un uomo che non mi prestava più attenzione e lui scherzando mi chiese se poteva essermi utile…
Ma si perché no… Avevo iniziato io ma lui aveva esagerato… Dovevo vedere la sua reazione nel vedermi con un altro…
Chiesi al ragazzo se avesse voluto giocare con me in pubblico… Capì al volo… Mi disse che alle 12.30 finiva il suo turno al bar e che sarebbe stato a mia completa disposizione… Gli sfiorai il pacco e lui le tette…
Questo gioco mi eccitava… Morgan ci avrebbe visti… Si… E sarebbe impazzito…
Tornai in spiaggia con il mio micro bikini, mi spalmai olio in abbondanza e aspettai l’ora X…
Morgan e Luisa vennero vicini a noi a fare due chiacchiere e lui cercava sempre un contatto con me, io ero troppo presa dal gioco e non potevo cedere… Quindi rimanevo sulle mie godendo della sua espressione leggermente mortificata…
Dentro di me avrei voluto sbatterlo sul lettino e scoparlo ridendo della sua ingenuità…
Ma riuscii a reggere il gioco…
Arrivarono le 12.30, salutai tutti dicendo appositamente che avevo un appuntamento con il cameriere e mi diressi verso le cabine dove avevo appuntamento con Juan… Il cameriere 27enne cubano… Vidi con la coda dell’occhio Morgan proprio dietro di me… Sembra che mi stia seguendo… Allungo il passo e non appena arrivo dalle cabine scorgo Juan a petto nudo, gli corro in contro e non appena vedo spuntare Morgan in lontananza gli stampo un bacio da urlo su quelle labbra incandescenti… Con forza mi sbattè al muro e mi sollev’… Sentivo il suo cazzone premere contro la mia fica attraverso i nostri costumi… Morgan ci guardava dietro all’ultima fila di cabine… Sembrava arrabbiato ed eccitato… Si sfiorava il pene quasi a dirmi che è tutto mio ma io ora sono impegnata a giocare…
E Juan sembra capire il gioco, vede Morgan e mi sussurra “gli piace guardare al paparino sposato? E ora guarda come ti chiavo…”
Mi cal’ i micro slip, si slacci’ il suo costume ed estrasse un cazzo nero come l’ebano, grosso e lungo, quasi animalesco… Mi divincolai perché lo volevo in bocca… Presi l’uccello con due mani ed iniziai… Lo leccai sulla punta… Sapeva di mare, di sale… Mi schiaffeggiai la faccia e la lingua mentre Juan sorrideva godendo… Cercai di metterlo tutto in bocca ma ebbi un conato… Presi solo la cappella in bocca… Delle piccole goccioline di sperma cominciavano ad uscire sotto i miei colpi di lingua…
Juan tremava… Mi staccai da lui che colse l’attimo, mi prese in braccio e mi penetr’ piano piano cominciando una specie di danza… Cercai con lo sguardo Morgan nell’angolino dove si era nascosto… Provai un’immensa delusione non vedendolo… Cercai ancora e con mio immenso stupore lo vidi praticamente dietro di noi… Nella fila di cabine dietro la nostra… L’uccello in mano estremamente duro… La faccia incazzata, gli occhi di fuoco…
Era li, stava soffrendo e godendo… Ero sua eppure un nero stava affondando la sua grossa nerchia nella mia fica… E non voleva darmi la soddisfazione di interrompere la scopata x avermi… Si sarebbe masturbato in silenzio… Juan mi pompava e io godevo… Tutto era eccitante… Feci un gesto a Morgan, lo incitavo a venire vicino a me… Il mio cagnolino arriv’ e Juan rise…
Gli chiesi di occuparsi del mio culo e dopo un paio di tentativi mi penetr’… Avevo due cazzo dentro di me… Ero ricolma… Dissi a Morgan che era mio e di nessun altra, di uscire dal mio culo e che per punizione si sarebbe masturbato senza venirmi dentro…
Fece così… Guard’ me e Juan scopare in mille posizioni… Ci vide godere mille volte… Juan finì il suo lavoro sborrandomi sulla fica aperta… Si tolse e fece spazio a Morgan… Mi implor’ di poter penetrare la figa piena di sborra… Feci cenno di si col capo… Timoroso si brandì il cazzo duro e lo mise dentro pianissimo… Sborr’ dopo pochissimi colpetti…
Juan ci lasci’ soli…
Morgan mi schiaffeggi’ il clitoride dicendomi di non farlo mai più… Sorrisi… Eravamo l’uno dell’altra… Lui preso da un raptus si chin’ sulla fica e la ripulì da tutto lo sperma leccando succhiando e infilando le dita dentro… Mi masturb’ il clitoride e gioc’ con la mia figa finché non venni per l’ennesima volta…
Gli promisi un’altra scopata alla sera… quando Luisa si fosse addormentata lui sarebbe uscito…

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