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Racconti Erotici Etero

Fuck Raider. Le avventure di Clara Loft

By 4 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

FUCK RAIDER LE AVVENTURE DI CLARA LOFT
CHAPTER ONE

Cocks Manor era immersa nel silenzio e nella quiete del Maine. Il sole si era appena levato e pallidamente si manifestava all’orizzonte. Le enormi stanze e gli interminabili corridoi della dimora dell’avventuriera Clara Loft erano ancora avvolti nella penombra, il gigantesco orologio che si trovava nell’altrettanto gigantesco atrio del castello alternava i suoi bassi rintocchi dei secondi con il ticchettare dei tacchi di Jennifer, la cameriera di Clara.
Jennifer percorse il lungo corridoio, fermandosi di fronte alla porta in legno di quercia della camera del suo capo. Senza bussare la aprì ed entro nella stanza buia, si diresse verso il finestrone e scostò le tende facendo entrare la luce del giorno.
La stanza era occupata dall’enorme letto a baldacchino di Clara, al centro della camera, sulle pareti erano disposti quadri che raffiguravano diverse posizioni del Kamasutra, dietro alla testata del letto, sul pavimento, si apriva una botola che portava nei sotterranei del castello e che serviva come via di fuga in caso di attacco da parte dei suoi nemici. Di fronte al letto, in fondo alla stanza c’era una seconda camera, più piccola, adibita a guardaroba. Sui comodini, a portata di mano, le immancabili pistole che accompagnavano l’avventuriera ovunque andasse. I rotocalchi scandalistici avevano scritto che se le portava anche sotto la doccia.
, disse Jennifer.
.
. Jennifer tirò le lenzuola sotto le quali si era nascosta Clara. Indossava una vestaglia trasparente che lasciava intravedere lo splendido corpo: il culetto alto e sodo, la figa completamente depilata e il seno prosperoso, morbido e sodo. Jennifer si morse il labbro inferiore e strinse le cosce. La vista del corpo del suo capo l’aveva eccitata.
Clara si mise a sedere e si stirò. , disse. Guardò la cameriera e battè una mano sul materasso, per invitarla a raggiungerla.
, brontolò Jennifer. Sperando che la donna non le desse retta.
Clara si sdraiò sul letto, aprendo le braccia e guardando languidamente Jennifer. La cameriera, eccitata, lasciò cadere il lenzuolo, si sfilò il grembiule e raggiunse Clara sul letto. Si sdraiò accanto a lei, abbassò la spallina della vestaglia e le posò una mano sul seno caldo e morbido, avvicinò il viso appoggiando la bocca su quella di Clara. Le loro lingue si incontrarono e iniziarono subito a giocare tra loro.
, mugolò Clara, quando le dita di Jennifer si posarono su un capezzolo scuro e duro, cominciando a torturarlo con delicati pizzicotti.
, disse Jennifer. Si spogliò, lanciando la divisa sul pavimento. Si mise a cavalcioni di Clara, dandole le spalle, poi scese verso la figa della donna. Le allargò le cosce e accarezzò le labbra di Clara, già aperte e bagnate.
.
Jennifer usò due dita per allargare le labbra e mettere in mostra il clitoride turgido. Si passò la lingua sulle labbra e poi incollò la bocca succhiandolo e leccandolo.
, gridò Clara in estasi. Voleva far godere anche la sua cameriera, davanti a lei vedeva il culo sodo di Jennifer, che ondeggiava, e la mano della ragazza che si dava piacere da sola. .
Le spostò la mano, appoggiò le sue sulle chiappe calde e fece avvicinare la vulva fremente alla sua bocca. La lingua passò su tutto il taglio della figa, raccogliendo gli umori della cameriera. , mugolò Jennifer. Con le dita, Clara allargò le labbra e anche lei si lanciò sul piccolo clitoride duro, dando sapienti leccate.
, gridò Jennifer. Ondeggiò il sedere andando incontro alle leccate di Clara, quando l’orgasmo arrivò appoggiò il culo sulla sua faccia e inondò di umori la bocca dell’avventuriera, che non si spostò ma si gustò tutto il nettare profumato.
Con l’orgasmo, la bocca di Jennifer divenne vorace e fece raggiungere l’orgasmo anche a Clara. . Jennifer si dimostrò all’altezza del suo capo e continuò a leccarle la figa mentre gli umori le uscivano copiosi.
, disse Clara. Si alzò scattante e uscì dalla camera lasciando la cameriera esausta e appagata sul letto.

Un’ora dopo si trovava al Museo di Storia Naturale, nell’ufficio del direttore del Museo.
, disse l’ex Generale Denzel Hammond.
.
Denzel Hammond era in pensione da dieci anni, ma tutti quelli che lo conoscevano continuavano a chiamarlo Generale. Amico d’infanzia dei genitori di Clara, era uno zio per la donna, e per lui aveva svolto lavoretti in tutto il mondo. La maggior parte dei reperti esposti nel museo, li aveva recuperati lei.
, chiese Clara.
.
.

, sospirò il Generale. Si lasciò cadere pesantemente sulla poltroncina imbottita.

:
; disse Clara.
.

.
; concluse Clara.
, ribattè il Generale. .

Il Generale annuì.
, disse Clara. Aveva lavorato con il croato quattro anni fa. Si era rivelato un ottimo collaboratore e insieme avevano scoperto molti manufatti, ma poi si era fatto corrompere dal denaro e la passione per l’archeologia si era trasformata in un business.
.
Clara si alzò dalla sedia e si abbassò la minigonna che si era sollevata a scoprire il perizoma nero. .
La donna fece per andarsene ma il Generale la fermò. .
.
. Il Generale schiacciò l’interfono e disse al segretario di far entrare Cody.
Clara si voltò verso la porta e fissò il ragazzo che la oltrepassò. Non era niente male, alto, muscoloso e anche bello. Avvertì un fremito in mezzo alle gambe, quando gli occhi verdi di Cody si fissarono in quelli di lei. Anche lui le fece la radiografia prima di affiancarla e salutare il Generale.
.
, disse Clara ma venne interrotta dal vecchio.
.
Clara Loft sospirò. .
Quando uscirono dal Museo Clara bloccò Cody posandogli la mano sul petto. Massiccio, pensò la donna, e sentì di nuovo il fremito di piacere in mezzo alle cosce. Lo ricacciò indietro.
, rispose Cody.

.
, disse Cody lasciando scivolare lo sguardo sul corpo poco coperto di Clara.

Lasciò la frase in sospeso, sollevò la gonna corta mostrando il sedere sodo, salì in sella alla motocicletta e mise in moto. .
Cody rimase in piedi sul marciapiede osservando Clara allontanarsi velocemente.

L’albergo nel centro di Londra era uno dei più rinomati. Richard se la deve passare bene, pensò Clara. L’ultima volta che lo aveva visto si stava nascondendo da alcuni allibratori che lo volevano fare secco. Lei aveva cercato di aiutarlo dandogli dei soldi, ma il fottuto orgoglio di Richard Mesd non aveva voluto.
Entrò nella hall dell’albergo e chiese alla reception la stanza di Richard. Allungò poi una generosa mancia per rimanere zitto. Salì in ascensore fino al piano che le interessava.
Usa anche il suo nome vero, pensò Clara. Allora ha davvero estinto i suoi debiti. Avrà vinto alla lotteria.
Si fermò davanti alla porta e bussò.

, rispose Clara.
Richard riconobbe all’istante la voce dell’avventuriera e andò ad aprire la porta. , esclamò.
La donna entrò nella camera dell’hotel e si guardò intorno. .

.
Richard andò subito al sodo.
.

.
.
, disse Clara avvicinandosi al ragazzo.

Clara sorrise e gli accarezzò una guancia, le labbra si piegarono in un sorrisetto malizioso.
, rispose Rich, ma sapeva che non avrebbe resistito.
La voce di Clara si fece più roca e l’altra mano andò ad appoggiarsi in mezzo alle gambe del ragazzo, dove il membro era già bello gonfio.
La donna prese Richard per mano e lo portò sul divano dove lo fece sedere. Si mise davanti a lui e si sollevò la minigonna, mostrandogli il perizoma nero. Gli salì a cavalcioni e si sedette su di lui, facendo combaciare la sua figa vogliosa con il cazzo rigido. .
Avvicinò le mani a Richard e gli sbottonò la camicia, accarezzandogli il petto. Non era muscoloso, ma aveva un bel fisico. Richard appoggiò le mani sulle cosce calde e tornite di Clara, accarezzandole con tocchi vellutati.
, mormorò la donna. Cominciò a sbottonarsi la camicetta e rimase in reggiseno, poi sganciò anche quello e davanti agli occhi meravigliati di Richard apparvero le mammelle sode di Clara.
disse Richard.
Clara prese le mani del ragazzo e se le portò sulle tette, facendogli sentire la pelle calda e i capezzoli eccitati. .
Le mani di Richar cominciarono a palpare e a soppesare il seno sodo, lo stringeva e lo avvicinava strofinando una mammella contro l’altra, le dita passavano sui bottoncini dorati premendoli e pizzicandoli. Clara apprezzava con gridolini e mugolii.
Clara prese il viso di Richard e lo fece avvicinare facendolo sprofondare nella sua quarta misura.
Il ragazzo, si ritrovò le guance premute contro le dolci colline prosperose, immerso in quel profumo afrodisiaco che era la pelle di Clara. In preda all’estasi, cominciò a leccare e baciare la pelle calda finchè non si ritrovò tra le labbra un capezzolo duro e teso. , mormorò Clara.
Richard strinse tra le labbra il bottoncino teso, lo ricoprì di saliva e cominciò a succhiare voglioso. Clara gli prese la testa fra le mani, mordendosi le labbra, eccitata dalle fitte di piacere provocate dalla bocca di Richard, si sentiva bollente e la figa colava come un fiume. Ondeggiò il bacino avanti e indietro sentendo il membro del ragazzo sempre più duro e turgido. , mormorò. Abbassò le mani e armeggiò con la cintura dei pantaloni, si sollevò in ginocchio per estrarlo e Richard mugolò.

, esclamò la donna guardandolo.
Era rosso in volto e il cazzo che Clara stringeva tra le mani, mentre se lo stava portando all’ingresso della vulva stava pulsando.
. Si inginocchiò davanti a Richard e gli abbassò i pantaloni. Cinse con la mano il cazzo duro e lo scappellò, passò il pollice sul glande umido e in quel momento un fiotto di sperma schizzò fuori scivolando sulla mano di Clara.
La donna continuò la masturbazione e altro sperma colò lungo l’asta che piano piano si ammosciava.

Dopo essersi lavati i due uscirono dall’appartamento e in sella alla moto di Clara si diressero verso la sua residenza. Per tutto il tragitto Clara rimase costantemente eccitata, si strofinava in continuazione contro il sellino della Ducati. Voleva godere, sentire un bel cazzo duro farsi strada nelle labbra della sua figa, sentirlo nel culo e poi bere tutto il succo che riusciva a spremere dalle palle gonfie della sua preda.
CONTINUA’

Prima parte di un nuovo racconto che spero possa piacere. Come sempre aspetto critiche, commenti e consigli che mi possano aiutare a migliorare. E per conoscermi e scambiare due chiacchiere, la mia mail è: gemgiskhan@libero.it

FUCK RAIDER LE AVVENTURE DI CLARA LOFT

CHAPTER TWO

Quando Clara e Richard arrivarono davanti al cancello della residenza dell’avventuriera, Cody li stava aspettando appoggiato al cofano della sua GTO. Sollevò gli occhiali da sole e gli andò incontro. , disse.
Clara lo guardò senza dire niente, dalla tasca del giubbotto in pelle estrasse un telecomando e aprì il cancello. Seguita dall’auto di Cody, si fermarono davanti all’ingresso dell’edificio.
, disse Clara Loft ai due. Richard si accodò come un cagnolino, con la sua borsa porta computer, Cody prelevo dal baule la sua sacca militare e li raggiunse. Si fermò solamente per osservare il sellino, coperto da una macchia scura di bagnato. Clara si accorse di quello che l’uomo stava osservando e divenne rossa.
disse Cody raggiunta la donna.
.
Jennifer andò incontro al terzetto e si lasciò andare in una lunga occhiata ammirevole al corpo di Cody. Niente male, pensò. E nella mente si vedeva inginocchiata a pecorina mentre il possente cazzo dell’uomo le sfondava il culo e la faceva godere come una vacca. Volse lo sguardo anche a Richard, pensando che anche lui non era male.
, disse alla cameriera. . Clara si allontanò verso la sua camera.
Avrebbe accompagnato prima Richard, così da rimanere da sola con Cody e far diventare realtà il suo sogno a occhi aperti. Salirono lo scalone che conduceva ai piani superiori, e poi entrarono in un lungo corridoio. , e indicò una porta, che superarono, . La aprì ed entrarono. Fece fare un giro al ragazzo e poi lo salutò.
Aprì una seconda porta, poco più avanti, ed entrò. Cody la seguì, e si richiuse la porta alle spalle. Jen gli indicò dove poteva trovare l’occorrente per il letto e poi salì su di esso, restando in ginocchio. mormorò.
Cody la osservò e poi sorrise. Si avvicinò al bordo del letto. , chiese.
Jennifer si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò, incollò la bocca alla sua cercandogli la lingua. Si leccarono a vicenda. Cody abbassò le mani lungo i fianchi della donna fino a stringere le natiche sode. Voleva di più. Sollevò il gonnellino e palpò il sedere caldo e sodo, se la strinse contro e le fece sentire contro il ventre il cazzo già duro. mugolò Jennifer nel sentirlo.
Si mise carponi, il viso davanti al grembo di Cody. Aprì la fibbia della cintura e slacciò i pantaloni abbassandoli. I boxer erano tesi e si intravedeva il membro duro e grosso. Jennifer appoggiò il palmo della mano sul rigonfiamento invitante.
, disse. Avvicinò il viso e diede una vistosa leccata all’asta attraverso il tessuto dell’intimo. Poi prese il bordo di esso e lo abbassò. Il cazzo sgusciò fuori, puntato verso di lei.
Si sdraiò su un fianco e con una mano soppesò i testicoli accarezzandoli, gonfi e pieni di desiderio, risalì lungo l’asta con il palmo aperto e poi ridiscese tirando indietro la pelle e scoprendo la cappella rossa. Si mordicchiò il labbro inferiore, le mutandine erano già bagnate, alzò gli occhi verso Cody e gli sorrise, passandosi la lingua sulle labbra rosse e tumide.
Cody appoggiò la verga sul viso di Jennifer, scorrendola sulla guancia. .
Jennifer tirò fuori la lingua e leccò il membro partendo dai testicoli e risalendo fino al glande, lo prese in mano e lo avvicinò alla bocca aperta facendo sentire al ragazzo il calore del suo respiro. Imboccò la cappella e chiuse le labbra intorno ad essa succhiandola, poi con la lingua cominciò a leccarla girandogli intorno.
.
Jennifer si allontanò e lo guardò con occhi languidi. . Tornò verso il cazzo imperioso di Cody e lo appoggiò sulla sua lingua. Chiuse le labbra e avanzò con il viso inghiottendolo tutto.
Cody sentì le labbra della cameriera intorno al membro, la guardò e vide il suo cazzo sparire in quella bocca vogliosa. Lo ingoiò fino alle palle e quando arretrò il viso il membro era coperto da una patina di saliva. , mormorò il militare in estasi.
Jennifer non rispose ma ricominciò a infilarsi il cazzo nella bocca spalancata, leccando la cappella ogni volta che faceva uscire il membro dalla sua gola. Cody si sporse in avanti, le alzò il gonnellino e le divaricò le cosce. Spostò il tanga e vide il piccolo triangolino biondo, curato, e le labbra della figa grondanti umori. Con i polpastrelli le accarezzò, poi infilò due dita nel taglio della vulva penetrandola.
, mugolò Jennifer con il cazzo stretto tra le labbra. . Gemette e il cazzo le sfuggì dalla bocca, un filo di sperma rimase appiccicato tra la cappella e il labbro inferiore della ragazza.
Cody si sfilò i pantaloni e i boxer e salì sul letto, inginocchiandosi davanti a Jennifer. Le prese il tanga e la donna alzò il bacino per permettere al ragazzo di sfilarle l’indumento. Si avvicinò e le divaricò le cosce, la figa bagnata era completamente aperta. Jennifer era impaziente, il respiro affannoso e gli occhi incupiti dal desiderio.
Con le dita si allargò le labbra della vulva, con l’altra mano afferrò il membro di Cody e lo avvicinò all’ingresso della sua femminilità. Il glande sfiorò il clitoride, poi con un colpo di bacino, il ragazzo si piantò dentro la figa della cameriera che lanciò un lungo gemito di piacere. .
Clara Loft si era fatta una doccia rigenerante e stava andando nella camera di Jennifer. Il languore alla figa non le era ancora passato, e pensava che l’amica potesse esserle d’aiuto. Dalla stanza di Cody sentì provenire dei gemiti e sospettosa si avvicinò e socchiuse la porta. La vista della cameriera e del militare intenti a fare sesso la sorprese e la eccitò.
Cody era inginocchiato davanti a Jennifer, le teneva le cosce sollevate mentre muoveva il bacino affondando la verga nella figa accogliente della ragazza. Jennifer si era sbottonata la camicetta della divisa e si stava tormentando i capezzoli e il seno, la bocca aperta lasciando uscire gemiti di piacere.
La mano di Clara, inconsciamente scese verso il ventre piatto e si insinuò all’interno dei pantaloni attillati. Le dita scostarono il perizoma e sfiorarono le labbra umide della vulva. . Non riuscì a trattenere un lamento. Due dita si infilarono nella carne cedevole e cominciarono un lento massaggio.
In camera da letto Jennifer si stava godendo quel fantastico cazzo. Si mise in ginocchio davanti a Cody e fece ondeggiare il culetto sodo verso l’asta dura e pulsante dell’uomo. , mormorò.
Cody le prese il sedere tra le mani e aprì le chiappe mettendo in luce il taglio fradicio della figa e la rosellina aperta del culo. .
.
Jennifer tenne il viso girato verso Cody, mentre il ragazzo si prese il membro in mano e puntò il glande sull’orifizio anale. L’apertura era stretta per il cazzo grosso di Cody, ma dopo una prima resistenza il membro venne risucchiato dentro il canale fino alle palle.
, gridò Jennifer e venne. Gli umori della donna colarono lungo le cosce e bagnarono le lenzuola.
.
:
Clara si stava masturbando velocemente e la vista del cazzo di Cody che si faceva largo nel culo di Jennifer la fece impazzire. Avrebbe voluto entrare in stanza e sdraiarsi a leccare la figa dell’amica e poi prendere in bocca il cazzo del soldato. Ma non poteva violare il suo principio: niente sesso con i militari. Rimase allora sull’uscio, a guardare i due che scopavano mentre lei si masturbava.
Le facevano male i capezzoli, abbassò lo sguardo e vide i bottoncini che premevano contro il tessuto del top, smaniosi di essere accarezzati e leccati. Alzò la maglietta e i seni prosperosi schizzarono fuori. Si leccò le dita della mano e poi cominciò a strizzare i capezzoli scuri, alzò il seno verso la sua bocca e con la lingua li leccò. Una fitta di piacere la invase e non distolse mai gli occhi dai due amanti nella camera da letto.
, gemeva Jennifer.
.
. Per la seconda volta la cameriera venne, tremando e accasciandosi con il petto sul materasso mentre il culo svettava verso l’alto, aperto dal cazzo di Cody.
, ansimò il ragazzo. Si sfilò dal culo della cameriera e lanciò una serie di schizzi caldi sulla schiena e sulle natiche della donna.
Jennifer sculettava e rideva mentre guardava il seme colarle lungo la spina dorsale.
Clara, dal suo nascondiglio, si morse le labbra mentre la sua masturbazione la condusse ad un violento orgasmo. Sentì le dita che aveva dentro la figa bagnarsi dei suoi umori bollenti e una chiazza impregnò i pantaloni attillati. Si sentì venire meno e quando si riprese si allontanò barcollando, per non farsi vedere da Cody.
disse Jennifer camminando con passi felpati e ancheggiando.
.

CONTINUA’

Seconda parte delle avventure di Clara Loft. Come sempre aspetto critiche, commenti e consigli che mi possano aiutare a migliorare. E per conoscermi e scambiare due chiacchiere, la mia mail è: gemgiskhan@libero.it

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