Come tutte le mattine di quella estate spensierata e senza impegni Elena si era svegliata molto tardi, e si aggirava per casa nuda, non curante delle finestre aperte e dei possibili curiosi. Si aggirava per casa con gli occhietti semi aperti e assonnati, mentre le sue tette ballavano passo dopo passo i suoi piedi rabbrividivano leggermente al contatto con il pavimento freddo. Una bella sciacquata al viso con l’acqua fredda per svegliarsi, il saluto giornaliero alla tavoletta del cesso per poi trascinarsi in cucina per la colazione, o per il pranzo, non sapeva nemmeno che ore erano. Zanzariere tirate e finestre aperte, per fare entrare il fresco notturno, ma adesso era caldo, quindi il suo passo stanco si protrasse fino alla finestra della sala.
Tolse la zanzariera, e si affacciò, entrambe le braccia aperte per prendere le due ante della persiana. Elena era così piegata in avanti e dall’edificio difronte, chi si fosse trovato a guardare in quella direzione avrebbe potuto vedere Elena affacciata alla finestra con le tette traballanti esposte in tutta la loro bellezza, penzolanti, nude, bianche alla luce del sole, mentre Elena si arrabbiava con il perno della persiana. Elena rimase in quella posizione per decine di secondi, interminabili, consapevole degli sguardi dei vicini. E mentre era in quella posizione imbarazzante sentiva il corpo riempirsi di brividi, i capezzoli inturgidirsi e l’eccitazione montare. Alla fine riuscì ad accostare le persiane e a richiudere la finestra, con grave disappunto dei suoi affezionati vicini.
Adesso il computer, le piaceva speluzzicare le news sul suo computer la mattina invece che ascoltare i tg. Mentre sorseggiava una tazza di caffè latte notò con grande stupore dapprima l’ora: 12:34, pensando di essere una dormigliona senza speranza visto che la fase dell’adolescenza era ormai passata da un po’, poi lesse una mail del suo amico virtuale della rete che non aveva mai nemmeno visto in foto, ma con cui avevo un buon rapporto, Giovanni. La aprì. Dopo le solite battute a doppio senso con cui era solito aprire quasi ogni conversazione lesse l’oggetto vero e proprio della mail. Ogni tanto loro due facevano dei giochi erotici, si sfidavano a fare delle cose divertenti ed eccitanti, a volte imbarazzanti.
Ma questa volta Giovanni si era superato e mentre Elena leggeva quelle richieste sentiva i brividi attraversarle il corpo ancora nudo, toccare e far vibrare i suoi capezzoli ed il suo clitoride. Elena non sapeva bene cosa avrebbe fatto, se avesse accettato o cosa, intanto però la lista delle richieste era memorizzata. Decise di iniziare e vedere fino a dove sarebbe riuscita a spingersi. In fin dei conti la location era la piscina comunale, avrebbe potuto benissimo passare una normalissima giornata in piscina. Quindi si decise, prese l’attrezzatura, costume, borsa, portafoglio e la tessera della piscina con cui aveva un certo numero di ingressi gratuiti. E qui la prima richiesta, doveva presentarsi con un vestitino cortissimo, svolazzante e raso passera, senza intimo, e con due dildo infilati uno nel suo culo e uno nella sua fica.
Elena già tremava mentre a pecorina nel suo letto sentiva il dildo penetrargli il culo piano piano. Nonostante la crema che aveva utilizzato e la sua annale esperienza in fatto di sesso anale non era mai facile questa operazione. Sentiva il culo aprirsi, lo sentiva cercare di espellere l’intruso senza speranza di successo. Lo sentiva avanzare dentro la sua carne per scomparire piano piano all’interno del corpo di Elena già dominato dai brividi. Per quello davanti fu più semplice. Ma quando fu pronta ebbe una esitazione. Il vestito era davvero corto, ad ogni passo sentiva i dildo dentro di lei muoversi, come se stesse subendo una doppia penetrazione contemporanea. I suoi capezzoli erano già belli turgidi e ritti e spuntavano dal vestito, il suo clitoride iniziava a gonfiarsi, come la sua fica del resto. Se si piegava le sue parti intime era esposte, e con quel vestito al minimo accenno di folata lo sarebbero state anche di più.
A Elena piaceva molto cacciarsi in situazioni come quelle. Già immaginava gli sguardi dei passanti, il vento che alzava il vestito lasciando intravedere il suo culo. Già si vedeva nelle scale mobili con dietro di lei un gruppetto di ragazzi che le guardano eccitati il culo e la fica evidentemente dilatati. Già si immaginava nella metrò, in piedi, i corpi che strusciano contro il suo, mani birichine che esplorano dove non dovrebbero farlo, risatine, un flash con il cellulare ed una espressione di sorpresa, il suo clitoride pulsante, la fica umida e gocciolante, il tremore dovuto all’imbarazzo e all’eccitazione, i capezzoli ormai oscenamente ritti, tanto da farle male e da attirare l’attenzione anche dei più discreti. E poi lei che sbuffa, geme e si muove come se dovesse fare pipì, ma non è quello il bisogno a cui deve far fronte, ma un orgasmo in piena regola, che sale, sale, che cerca di trattenere per non esplodere in pubblico. Ad un certo punto sembra avercela fatta. Poi la metro che si ferma, lei scende, riprende a camminare con i ragazzi di prima sempre dietro di lei. I dildo si muovono dentro le sue cavità intime, piano ma inesorabilmente, i muscoli di ano e vagina contratti per non farli uscire, spuntare o addirittura cadere.
Di nuovo le scale mobili e la certezza che in quel momento un gruppo di ragazzetti arrapati le stanno guardando e fotografando la fica ed il culo a pochi centimetri sotto di lei. E proprio in quel momento all’ennesimo commento e all’ennesima foto lei che perde il controllo, inizia a tremare, geme rumorosamente e si contorce, respira affannosamente, e mentre le scale mobili risalgono, la fica si contrae, i brividi le sconvolgono il corpo, il volto stravolto dal piacere mentre cerca di trattenere senza successo le urla di piacere, e poi il liquido che esce abbondante, che le bagna le cosce e che inonda i ragazzi dietro di lei che esplodono in urla assatanate attirando l’attenzione di tutti i presenti. I restanti 5 minuti a piedi che la separano dalla piscina sono fatti sotto il continuo soffiare del vento, con il vestito che si alza continuamente per la gioia dei passanti, i dildo imperterriti e senza pietà che continuano a scoparle culo e fica, e alla fine il parco della piscina. Una volta arrivata Elena fa un sospirone, consapevole che è solo l’inizio, e tremante di imbarazzo dicendosi di essere pazza, entra!
Elena entra, adesso si trova davanti allo sportello ingressi, la sua mano tiene la tessera porgendola al cassiere. Peccato che lui sia imbambolato a guardare Elena. In particolare la scollatura del suo vestito, ed i capezzoli che spuntano rittissimi dal tessuto bianco e semitrasparente. La scena dura solo qualche secondo, ma l’imbarazzo è nell’aria. La tessera viene accettata, e così entra senza dover sborsare un euro, cosa da non sottovalutare. Continuando a seguire le istruzioni dategli, non passa dagli spogliatoi ma si dirige direttamente al parco della piscina. Mentre cammina sul passaggio pedonale che porta alle piscina nota il campo da beach volley sotto di lei, la piscina dei bambini ancora più in là ed un po’ in lontananza le piscine olimpioniche, con tanto di tribune e trampolino per i tuffi in una vasca a parte. A condurre alle vasche un dolce pendio ricoperto di erba verde curatissima. In cima dove si sta dirigendo e dove il pendio diventa pianeggiante, alberi, ombra, un chioschetto-bar, sedie a sdraio, coppie, gruppetti di ragazzi e ragazze che prendono il sole, giocano a uno, dormicchiano, si asciugano al sole, mangiano un panino o si baciano.
Elena ha ancora l’impaccio dei dildo dentro di lei, ma in quel momento il vestito non è un problema. Adesso infatti è la più vestita del parco, anche se durerà per poco. Come da istruzioni trova un angolo appartato, ma che sia visibile da un gruppetto di ragazzi soli. Stende il telo e inizia a tremare. Sa benissimo cosa dovrebbe fare, ma è talmente imbarazzante che trema indecisa. Pensieri si affollano nella sua testa: “Cavolo Elena, hai fatto di peggio… ricordi quella volta sul cubo, in discoteca… nuda? Cosa vuoi che sia questa cosa… niente, sarà divertente, poi da qui ti vedono solo quei 4” “Si ma… ti rendi conto… ” “Lo so.. ma ti piace infondo.. ammettilo, l’imbarazzo che ne deriverebbe sarebbe sufficiente a eccitare i tuoi sogni per mesi” “… hai ragione.. oddio… devo essere pazza” “sai di esserlo”. Alla fine si era messa d’accordo con se stessa, ma l’imbarazzo e il tremore sembravano non essersene resi conto, così come i suoi capezzoli e la sua eccitazione. Così tremante e rossa in viso si fece scivolare il vestito ai piedi, rimanendo completamente nuda.
Le sue tette sode con i capezzoli oscenamente turgidi a mostrare una inevitabile eccitazione, il volto rossissimo, la fica depilata, aperta, con le labbra sporgenti ed il clitoride enorme e gonfio, le gocce di sudore e dei suoi umori che brillano al sole, le gambe sensuali e nude, le chiappe sode e alte, il tremore dell’imbarazzo. Elena era una visione sensuale quasi onirica per quei quattro ragazzi che dopo qualche secondo si accorsero della sua nudità. Stettero li ad ammirarla, impacciata, nuda, bellissima. Le loro espressione stupite, beate, eccitate, i loro costumi gonfi di eccitazione, le erezioni possenti. Elena li sentiva ridere, commentare stupiti ed eccitati. Elena era come paralizzata, adesso doveva togliersi i dildi da dentro, davanti a quei ragazzi, prima di poter indossare un costume.
L’imbarazzo che Elena provava era immenso e crescente, lì in piedi, in pubblico, nuda, tremante, eccitatissima, si ritrova ad allargare le gambe, spingere con i muscoli della sua fica per far uscire la punta del dildo, e sotto gli sguardi basiti e le reazioni scomposte dei 4 fortunatissimi ragazzi che sono a pochissimi metri da lei, inizia a tirare fuori il dildo dalla sua fica. Con la bocca aperta, tremante, il corpo sconquassato da brividi e spasmi, lentamente il dildo viene fuori. Piano piano in tutta la sue enormità, unto e bagnato dagli abbondantissimi umori di lei che liberi di uscire inondano il prato e le sue cosce accompagnati da dei gemiti trattenuti al completamento dell’operazione. Con ancora la fica gocciolante e ancora aperta Elena si piega in avanti con una mano ad allargare le chiappe.
A questo punto i ragazzi con delle erezioni assurde si alzano e si avvicinano, le girano intorno per godersi la scena impazziti di eccitazione. Elena infila una mano nel suo culo trattenendo a stento le urla di piacere mentre il suo corpo è attraversato da brividi, spasmi, le tette ballano, i capezzoli sempre più duri e ritti sono ormai osceni, la fica gonfia, umida, aperta, gocciolante, le due mani dietro così che non si può coprire dagli sguardi indiscreti dei presenti arrapati e dei loro cellulari. La situazione si fa ancora più eccitante ed imbarazzante quando dal suo culo inizia ad uscire un dildo. I 4 vedono chiaramente il suo ano allargarsi, il dildo fare capolino e spuntare e poi uscire, piano piano, tra i gemiti, gli urletti, le contrazioni e gli spasmi di Elena.
Anche il secondo enorme dildo esce dal corpo di Elena, che adesso è sopraffatta dall’imbarazzo. Rimane li, tremante, nuda, con i buchi aperti, esposta, imbarazzatissima ed eccitatissima, le sue parti intime e tutto il suo corpo esposto, fotografato, filmato e osservato da sconosciuti visibilmente vogliosi ed eccitati, lei ai limiti di un altro orgasmo, osservata dai 4 ragazzi che si toccano. Tremante e balbettante prende la borsa e impacciatissima e tra mille difficoltà riesce a mettersi il costume. Finalmente, pensa Elena, prima di realizzare che il costume consiste in tre piccolissimi triangolini di stoffa bianca trasparente sopra i capezzoli e la fica, tenuti insieme da quasi inesistenti lacci sottilissimi, sempre bianchi. Dopo aver fatto tutto questo ed aver attirato l’attenzione dei ragazzi e di altri nelle vicinanze, Elena si trova con un costume porno, praticamente nuda, ai limiti dell’orgasmo, esposta in tutte le sue parti intime, con fica bagnatissima, capezzoli e clitoride oscenamente dritti, rossissima, tremante con due dildi enormi ai suoi piedi ed una lista ancora molto lunga di cose da fare in quella piscina.
Elena è in ginocchio, sopra il suo telo, le braccia intorno al suo corpo per un infantile bisogno di protezione, i quattro ragazzi le si fanno vicino. Iniziano a parlarle eccitatissimi e su di giri, a chiederle tantissime cose sul suo show, sul perché lo abbia fatto e curiosità simili. Domande imbarazzanti a cui seguono risposte altrettanto imbarazzanti balbettata malamente. Nel frattempo mani ansiose sono intente ad esplorare il suo corpo e la accarezzano, i fianchi, la schiena, le cosce. Si insinuano sotto il costume, accarezzano la sua fica, il suo seno che palpano a mani piene e lo scoprono, massaggiano e stuzzicano i capezzoli, accarezzano il culo. Una moltitudine di mani, tutti e quattro gli arrapatissimi ragazzi sono su di lei, favoriti dalla natura appartata del posto scelto da Elena. Lei trema, geme, risponde balbettando alle domande dei ragazzi. Poi entrano in gioco le lingue, sul collo, sui capezzoli, sulla sua fica.
Il costume appena messo è già stato sfilato da quella moltitudine di mani, le sue gambe sono state aperte, gli occhi, le mani, le dita, le lingue, gli obiettivi delle fotocamere si alternano ad esplorare, violare ed immortalare ognuna delle sue parti intime. Elena si sente esposta, vulnerabile. Non le viene dato un momento di tregua e quei dildi tornano dentro di lei. L’assalto ha successo, le difese di Elena cedono, e così si apre, si espone e si concede completamente agli sguardi, alle mani e alla libido dei quattro ragazzi che avevano avuto solamente la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. L’orgasmo è inevitabile, i brividi le attraversano le membra interessate da spasmi muscolari, il volto è stravolto dal piacere, l’imbarazzo dell’esposizione le rende difficile guardare i suoi dispensatori di piacere, consapevole di essere immortalata nei loro smartophone e di finire nel cloud dei social network e dei siti porno amatoriali per la gioia di migliaia di occhi indiscreti per generazioni di maschi per anni a venire, la sua fica esplode ancora una volta, il liquido vaginale esce a valanga, e i gemiti di lei si fanno inevitabili ed eccitantissimi.
Quello è il momento di togliere qualche altro punto dalla lista si dice Elena, così si avvicina ad uno dei quattro, in ginocchio, con la gambe larghissime praticamente a pecorina si avvicina ad uno dei 4 anch’esso in ginocchio, e scansato il costume, prende in mano il suo cazzo in completa erezione. I commenti e le reazioni si sprecano, i freni inibitori si allentano ed in breve Elena ha una mano che massaggia i testicoli del ragazzo, una che ne sega il cazzo e la bocca che massaggia con le labbra la cappella. Piano piano il ritmo aumenta, la bocca di lei si riempie, la mano e la bocca scorrono tutta l’asta del fortunato, che viene ospitato così interamente nella bocca di Elena, che si riempie di saliva e sperma che cola leggermente dagli spigoli delle labbra.
L’azione di lei è continua, respira con il naso e prende in bocca tutto il cazzo per lo stupore crescente dei presenti, che nel frattempo da dietro toccano esplorano e leccano la fica ed il culo di lei, sculacciandola sonoramente. Uno a uno tutti e 4 i cazzi vengono spompinati da Elena, ognuno di loro le viene nel viso o dentro la bocca, bocca che si ritrova a dover ingoiare o pulire con la lingua una quantità assurda di sperma. Mentre un cazzo è nella bocca Di Elena altri tre le schiaffeggiano il volto o le violano la fica, inserendosi dentro di lei, fino in fondo, con movimenti decisi. Elena sente il frutto della sua esibizione dentro di lei, con movimenti decisi i colpi continui che risvegliano il piacere del suo sesso. Uno a uno i cazzi sfilano nella sua fica per poi esploderle in viso o nella bocca.
Dopo un tempo che nessuno dei 5 riesce a calcolare Elena alla fine si ferma. I bollori tornano al placarsi, le inibizioni si risvegliano e in breve Elena si rende conto di cosa ha fatto. Si è fatta scopare fica e bocca da quattro ragazzi più giovani di lei e sconosciuti in un parco pubblico. Si è fatta immortalare dai loro cellulari e si è fatta ricoprire di sperma da loro. L’imbarazzo torna ad essere gigante, il tremore ed il rossore pure, mentre si pulisce il volto con le dita per poi leccare ed ingoiare tutto lo sperma. Dopo un po’ i 4 si sono calmati, non Elena che ancora non può credere a quello che ha appena fatto. Rimesso il costume, trasparente, con tutte le parti intime ben visibili, con le tette che le ballano ad ogni passo, i capezzoli ancora e di nuovo turgidi, il culo nudo coperto da un invisibile e minuscolo tratto di tessuto che le si infila completamente dentro le chiappe, terrorizzata di avere ancora addosso qualche macchia di sperma che le è sfuggita, insieme ai suoi quattro nuovi amici, si avvia verso la vasca per fare il bagno. La giornata è ancora lunga.
Il culo sodo e alto ondeggia praticamente nudo e riflette i raggi del sole, le tette ballano, i capezzoli spuntano osceni ed impressionanti, la fica ben visibile ed il clitoride sempre eccitato. Elena sempre al limite dell’orgasmo percorre così tutto il parco della piscina, passando davanti agli occhi di tutti. I commenti, i bisbigli, le risatine, i flash. Tutti si girano quando passa e nessuno si fa mancare l’opportunità di osservarla per bene e da vicino. Elena è rossissima, terrorizzata dalla possibilità che sia ancora sporca di sperma o che qualcuno abbia sentito o visto quello che stavano facendo prima, magari facendo diffondere la voce.
Forse è un’impressione, ma ad Elena la piscina sembra più piena che mai in quel pomeriggio di metà luglio. Dopo un lasso di tempo che è sembrato interminabile i 5 giungono alle vasche. Prima di tuffarsi la doverosa doccia. L’acqua è freddissima. Elena trema uscita dalla doccia, si accorge che i capezzoli sono per questo ancora più ritti, il costume bagnato è ancora più trasparente, l’attenzione si sta concentrando su di lei anche li. Per sottrarsi agli sguardi Elena si tuffa, e si mette al riparo in acqua.
Per un momento Elena ritrova la tranquillità, certo, i 4 non le danno tregua, anche in vasca continuano a toccarla ovunque sotto il pelo dell’acqua, ma il suo corpo è protetto, non esposto. In breve però Elena si rende conto che per quella giornata non ha speranze di tranquillità. I giochi con i suoi nuovi amici l’hanno portata in acqua alta, appesa al bordo della piscina con entrambe le mani, culo e schiena rivolti al centro della vasca, infatti non è una provetta nuotatrice. I 4 hanno via libera e non si fanno perdere l’occasione, le si fanno intorno, molto più abili di lei in acqua, e in breve la circondano.
Sopra il pelo dell’acqua, i 5 stanno conversando e chiacchierando amabilmente. Solo degli osservatori molto acuti potrebbero notare il disagio dipinto sul volto di Elena, i piccoli tremori, il rossore. Sotto il pelo dell’acqua la cosa è ben diversa. Senza pietà le mani dei quattro la toccano, la palpano e la masturbano ovunque, addirittura qualcuno struscia l’erezione del suo membro contro le chiappe della ragazza. Elena presa d’assalto deve fingere normalità, trattenere i gemiti, il respiro pesante, parlare tranquillamente, quando invece è ancora al limite dell’orgasmo, stimolata in modo assoluto e continuo da tutti e 4. Si guarda intorno per veder se la gente li nota, ed in effetti qualcuno inizia ad indicare nella loro direzione.
Ma Elena ha degli obbiettivi da portare a termine, cosa da fare, e una di quelle cose è nuotare nuda. Elena è agitata e non sa veramente come fare, del resto la piscina è piena, dentro, ai bordi, nel parco. Alla fine ha un idea, può metterla sotto forma di scommessa persa. Così propone una gara di apnea, ben sapendo che non può vincere… cosa che infatti puntualmente non avviene. A quel punto Elena deve togliersi il costume, ma i 4 non le danno il tempo, nel giro di pochissimo Elena si trova annaspante nell’acqua alta, con loro che le sfilano il costume, e poi che tornano a giocare con il suo corpo nudo. A quel punto avviene una imbarazzantissima lezione di nuoto. La mettono al bordo piscina, la aiutano a distendere il corpo al pelo dell’acqua ovviamente toccandole la fica ed esponendole il culo ai raggi del sole e agli sguardi dei presenti, braccia attaccate al bordo. Elena si sente dire “bene, adesso sbatti le gambe forte”. Una quantità d’acqua viene alzata dai movimenti impacciati e scomposti della ragazza, ed il rumore è grande, attira l’attenzione su di se, e qualcuno inizia a notare l’assenza del costume.
Elena è sempre più rossa, sempre più imbarazzata ed imbarazzante, sempre più tremante, e i suoi nuovi amici adorano vederla così e iniziano a capire che le piace mettersi in quelle situazioni. A quel punto uno di loro che era scomparso torna con una tavoletta gialla galleggiante e la porge a Elena. Le dicono di fare 2 vasche in stile libero, e 2 di dorso. Elena sbianca, così tutti la vedranno nuda, e chissà quanto tempo durerà lo show vista la sua quasi totale assenza di esperienza nel nuoto.
Elena prende la tavoletta e dopo qualche tentativo inizia la sua traversata della vasca, nuda. La gente attirata dalle risate dei 4, dalla lezione, dalla bellezza di lei si accorge piano piano che la ragazza in questione, incredibilmente, è nuda. Oltre alla valanga d’acqua che Elena riesce ad alzare infatti, il suo culo risplende dei riflessi del sole accentuanti dall’acqua. Un culo sodo, rotondo, bianco, magnetico, gli sguardi si fissano su di esso ed in breve i bordi della piscina si riempiono. “Una ragazza nuda circondata da quattro ragazzi? Saranno amici… ma perché è nuda?” “Che culo”.
I commenti si sprecano, in acqua Elena non si rene conto di cosa succede, sa solo che la gente la guarda nuda e che a costo di tanta fatica si sposta molto lentamente. Si ferma spesso, e in quelle pause i presenti hanno l’occasione di osservarle anche il seno. Elena in breve si rende conto che quasi tutta la piscina la sta guardando nuda. L’imbarazzo la assale, il volto diventa paonazzo, i capezzoli le esplodono quasi, la stomaco prova quella sensazione di angoscia e frenesia tipiche delle situazioni di forte imbarazzo, brividi di eccitazione le attraversano il corpo.
Lo show va avanti, e dopo le due vasche in cui Elena ha mostrato a tutti il culo, altre due vasche le permettono di mostrare a tutti la fica e soprattutto il seno. Mentre nuota a dorso, quasi tutto il corpo è sopra il pelo dell’acqua, i capezzoli svettano osceni, le tette si muovono, ballano e sbattono in modo molto eccitante seguendo i movimenti del suo corpo. Lo spettacolo è avvincente, stavolta Elena sente tutto, i fischi, gli applausi, i commenti. I 4 mentre la spingono e la aiutano ogni tanto ne approfittano per toccarle culo, fica, tette. Lo show è incredibilmente eccitante ed imbarazzante, ma finalmente giunge al termine. Almeno per il momento. Elena alla fine è sul bordo del lato corto della parte alta della piscina, tantissime persone, quasi tutti ragazzi o uomini dai 18 ai 35 anni circa, che la fissano. L’immagine di lei rossissima, tremante visibilmente in preda ad una crisi di imbarazzo e di eccitazione è una visione eccitante per alcuni, tenera per altri, divertente per altri ancora, ma tutti applaudono, e tutti guardano.
Ma non è finita, balbettante Elena richiede ai suoi complici il costume, ma questi comprendendo il gioco della ragazza rilanciano. Le dicono che se vuole riavere il costume, deve tuffarsi dal trampolino dei 3 metri, nuda. Elena sbianca a quella richiesta, realizza che questo significa salire la scaletta, attraversare lo spazio che la separa dalla piscina dei tuffi, salire scale, avere il coraggio di tuffarsi, guadagnare il bordo, tornare qui, e tutto da nuda e sotto gli sguardi di tutta la piscina. E’ indecisa, ma i 4 giocano di anticipo. Uno di loro si mette in piedi sopra una delle torrette usate dagli atleti durante le gare per tuffarsi in acqua, e a voce alta inizia a parlare.
In poche parole dice che la ragazza sta scontando una scommessa persa, che adesso deve tuffarsi nuda dal trampolino dei 3 metri, e chiede alla folla di incoraggiarla. La folla non se lo fa ripetere, si assiepa tutta nello spazio tra le due vasche e inizia a scandire il suo nome in coro. Elena non ha scelta. Così tremante si accinge a vivere l’esperienza più imbarazzante della sua vita. A fatica raggiunge la scaletta, e per la gioia di moltissimi che si piazzano sotto la scaletta, in acqua, la sale nuda, facendo vedere a tutti le sue grazie. Poi tremante, un po’ per il freddo dell’acqua, un po’ per l’eccitazione, un po’ per l’imbarazzo, inizia una corsa impacciata, a piedi nudi sulla superficie bagnata del pavimento, tra due ali di folla acclamante, eccitata, divertita. Elena ha i capezzoli oscenamente turgidi, le tette ballanti, il culo nudo gocciolante, è bellissima, totalmente esposta. La quantità dei cellulari che stanno immortalando e postando l’evento è impressionante. Elena non può sapere che si è addirittura creato un # tag su twitter e facebook per raggruppare tutte le foto e i video di lei postati sui famosi social network.
Con fatica raggiunge le scale, e le sale. Da sotto la visione è sublime, il culo, la sua fica completamente rasata, il clitoride che esplode, le gocce d’acqua che scorrendole sul corpo lo massaggiano. Elena sa di essere esposta nuda ed esposta in modo assoluto, già trema al pensiero delle news su social network e sui tg, sui giornali online anche stranieri, i servizi su studio aperto trasmessi senza censure e l’eccitazione le fa sfiorare l’orgasmo. Poi raggiunge il trampolino. Lo attraversa pianissimo, cercando di coprirsi inutilmente il seno. La folla da lassù sembra enorme, tutti la guardano e la incitano, lei non ha mai tremato così tanto di imbarazzo in vita sua. Il problema è che è anche super eccitata, ai limiti dell’orgasmo, e venire davanti a tutti sarebbe oltremodo imbarazzante.
Elena rimane lassù, visibile a tutti, indecisa, per minuti interminabili, ma alla fine si butta. Il salto sembra non finire più, poi l’impatto con l’acqua, la risalita difficoltosa. Elena guadagna impacciata il bordo piscina, qualcuno si è tuffato per aiutarla, e per toccarla e guardarla da vicino. In breve Elena si accorge del pubblico, numerosissimo, eccitato, divertito, stupito. Tutti la applaudono e le fanno i complimenti, per il coraggio. La camminata per tornare nell’altra piscina è interminabile. Elena vorrebbe correre, ma la folla la circonda, tantissime mani sul suo corpo, che le toccano le tette, la fica, il culo. Elena cede, nel segreto della folla trema, la sua fica si libera di una quantità impressionante di liquido vaginale, i gemiti sono inconfondibili e sotto il tocco di tantissime mani sconosciute, davanti allo sguardo di decine di occhi indiscreti, Elena consuma l’orgasmo pubblico, altro punto da depennare dalla lista.
Raggiunta la piscina si tuffa, al riparo finalmente da tutti quegli occhi indiscreti si fa ridare il costume, lo mette. Per quel poco che copre, comunque adesso Elena si sente un po’ meno esposta. In acqua tranquillizzata dai suoi nuovi amici ritrova una relativa tranquillità. Il pubblico ormai si è disperso in gran parte, Elena ha smesso di tremare ma non riesce a non pensare alla pazzia che ha appena fatto. La serata prevede anche un aperitivo con buffet serale. Poi un dj animerà la festa fino a tarda notte. Un evento che di estate si ripete tutti i week end in questa piscina. Arrivata l’ora tutti si affrettano per raggiungere il buffet a bordo vasca. Non i nostri protagonisti. Elena deve ancora depennare un punto dalla lisata, l’ultimo per vincere la sfida con Giovanni, e l’occasione è propizia. Loro rimangono in acqua, vicino al punto in cui viene apparecchiato il buffet, e vicino alla folla. La situazione è abbastanza sicura per tentare l’ultima pazzia della serata.
Elena quindi dice ai suoi nuovi amici di rimanere in acqua, che ha una sorpresa per loro. Sott’acqua, infila le mani dentro i loro costumi, prende e carezza i loro cazzi, loro riprendono a toccare, palpare e masturbare il suo corpo che ormai conoscono benissimo. Nel giro di poco tutti sono di nuovo eccitati. All’angolo della parte alta della piscina, vicino alla folla, ma contemporaneamente protetti dal bordo piscina, Elena si aggrappa al bordo, culo rivolto verso il centro della vasca. I 4 la circondano, uno le si fa dietro, in segreto sotto la superficie dell’acqua procede con piacere ad esaudire il desiderio di Elena.
Elena tremante in attesa sente finalmente il costume che viene scansato, così inarca la schiena e porge il suo culo, che così sporgente e facile da raggiungere. Poi piano piano, sente un corpo estraneo premere contro il suo culo, dapprima piano, poi con forza. Elena a bocca aperta impegnata a non tremare, sente il culo aprirsi, bruciare leggermente, sente il corpo estraneo farsi spazio, il culo allargarsi. Sente la sua carne che si apre al passaggio del corpo estraneo, il suo culo cerca di espellerlo senza speranze di successo. Mentre il suo corpo è sconquassato dai brividi, Elena ha il volto rivolto verso la folla, sorridente, deve dissimulare, così nasconde le smorfie, quelle di dolore, quelle di piacere. Trattiene i gemiti, i movimenti del suo corpo smosso da spasmi muscolari dettati dall’eccitazione.
Gli altri tre parlano tra loro e con Elena, che risponde impacciata, balbettante, sospirante mentre il cazzo nel suo culo inizia a penetrarla ritmicamente. Elena sente il suo culo violato, pieno, in pubblico, davanti a centinaia di persone ignare, mentre parla dissimulando il tutto. I colpi si fanno più forti, più frequenti, più decisi. Ad ogni affondo trema, geme leggermente, respira affannosamente. Sente l’orgasmo che sale, terrorizzata dall’idea di essere scoperta, il suo culo viene ripetutamente e segretamente violato, senza pietà, senza pausa. Elena è incredibilmente eccitata, gli spasmi, i tremori, il rossore del suo viso, i gemiti, i brividi, il piacere, tutto trattenuto a stento. Uno a uno i 4 le scopano il culo svuotando lo sperma dei loro testicoli dentro il suo culo, sotto gli sguardi di centinaia di presenti.
Una volta finito, anche loro decidono di andare a mangiare qualcosa. Elena indossa sempre e soltanto quel micro costume, che adesso da bagnato è completamente trasparente, le sue parti intime sono di nuovo completamente esposte. Mentre raggiungono la folla già assiepata tutti la indicano, tutti la guardano. Durante il buffet tutti la circondano, tutti le parlano cercando di toccarla. Elena ha il culo eccitato, che brucia. Cerca con difficoltà di camminare normalmente, nonostante il bruciore, nonostante i suoi muscoli siano contratti per trattenere lo sperma che è dentro il suo culo, nonostante l’eccitazione, il clitoride pulsante e la fica che si contrae prossima all’orgasmo, nonostante le tette ballerine, i capezzoli tirati dal costume che ad ogni passo la fanno sussultare, nonostante i tocchi di chiunque le passi vicino e degli sguardi di tutti.
Elena riesce a trattenersi, nonostante la situazione sia comunque imbarazzante, riesce a mantenersi sul filo dell’orgasmo senza attirare ulteriormente l’attenzione su di lei per tutto il buffet. Poi parte la musica e la gente inizia a ballare. Elena cerca di farsi da parte, ma è la star della serata, tuti vogliono ammirarla ballare. Così non ha scampo, inizia a ballare pure lei. Le tette ballano ed escono di continuo dal costume, i capezzoli sono continuamente tirati e toccati da curiosi ignari che dei capezzoli femminili potessero raggiungere queste proporzioni, i corpi le si strusciano addosso, le mani la toccano, e gli occhi sono tutti per lei.
Elena sta per cedere, sta per rilassare i muscoli che trattengono nel suo culo lo sperma dei suoi quattro complici, sta per cedere all’orgasmo. Ed il colpo finale viene affondato quando Elena viene spinta su un cubo a ballare, circondata da arrapati e non abbastanza in alto da evitare il contatto con le loro mani. Incitata dalla folla e con gli istinti inibitori in via di assopimento per l’eccitazione crescente decide di liberarsi della farsa del costume e di rimanere nuda, sul cubo, a ballare.
Ad un certo punto inevitabilmente esplode, tutti la guardano nuda, esposta oscenamente e platealmente, il tremore si fa incontrollato, il volto rosso, la fica si contrae, gli spasmi diventano incontrollabili, e poi l’esplosione. Elena si ritrova a urlare tremante, mentre la sua fica esplode liberando a fontana una quantità assurda ed imbarazzante di liquido vaginale per lo stupore di tutti, mentre lo sperma inizia a colare dal suo culo! Tutti la guardano esterrefatti, stupiti, eccitati, sconvolti, urlanti. Elena non resiste, scappa verso la parte del parco dove ha lasciato le sue cose.
Arrivata non trova né il suo vestito, né la sua borsa con documenti e soldi e chiavi di casa, né i suoi dildo, niente. Elena è nel panico, realizza di essere nuda, completamente nuda, senza niente con se, dall’altra parte della città. Dopo un poco Elena vede un fogliettino, tremante piano piano lo apre e lo legge:
“Bravissima, ti ho osservata per tutto il giorno e sono veramente stupito, mi hai eccitato come non mi succedeva da tempo, e non solo a me. Tranquilla, la tua roba ce l’ho io. Se vuoi riaverla, torna alle vasche e alla musica, e lasciati andare completamente, immagina che serata ne può venir fuori! Ormai tutti sono venuti a sapere della tua giornata di pazzia. Ti sei liberata di questo fardello. Adesso niente di quello che farai potrà più stupire qualcuno, ormai hanno già visto tutto di te, quindi non hai più niente da perdere. Puoi vivere la tua sessualità come desideri adesso, questo è il mio regalo per te, abbi il coraggio di coglierlo, scartarlo e viverlo. A fine serata mi rivelerò a te, fino a quell’ora, concediti alla folla che hai così sapientemente eccitato per tutto il giorno, liberati e sfogati, continua ad imbarazzarti e ad eccitarti come ti piace tanto!
Il tuo amico virtuale Giovanni”
Elena leggeva tremante quel biglietto scritto a mano alla debole luce della luna. Elena era nuda, tremante sporca di sperma e di liquido vaginale. Dopo aver riflettuto a lungo si diede una ripulita di massima. Quindi nuda, eccitata, imbarazzata e tremante, si avviò di nuovo verso la musica.
La notte era ancora ancora lunga.
Buongiorno ,mi farebbe piacere se riprendesse a pubblicare i racconti