Mi aveva fermato all’uscita del liceo con la scusa di un passaggio in auto.
Avevo appena finito di insegnare matematica alla mia classe e ora mi apprestavo a prendere l’auto e tornarmene a casa..
Lei era al cancello, sembrava quasi mi stesse aspettando. La riconobbi subito, avevo insegnato nella sua classe come supplente per un po’ di tempo, di vista la conoscevo, inoltre abitava nel mio stesso paese.
Non ricordavo il nome, forse Veronica ma non ne ero sicuro. Era davvero una bella studentessa, alta circa 1.70, castana, occhi verdi, magra, un fisico niente male, molto curata nell’aspetto e un fondoschiena a mandolino, molto attraente.
Era sicuramente quel tipo di ragazza che qualunque maschietto nel liceo avrebbe voluto avere come fidanzata…sicuramente non avrebbe dovuto sforzarsi più di tanto per avere qualunque ragazzo ai sui piedi.
La guardai, ma senza farci troppo caso, ma lei si rivolse proprio a me.
-Buongiorno prof!- mi disse
-Buongiorno- risposi io
-Prof, ho un grosso problema!-
-Dimmi pure, che ti è successo?-
-Abbiamo finito in ritardo la lezione e ho perso l’autobus!-mi disse -il successivo passa tra più di mezz’ora’dato che abitiamo nello stesso paese non è che potrebbe darmi un passaggio fino a casa?Per favore’-
-Ok, nessun problema- le risposi.
Ci incamminammo al parcheggio e salimmo sulla mia auto. Si sedette di fianco a me, sul sedile del passeggero, senza allacciarsi la cintura. Avviai la macchina e partimmo.
Il nostro paese distava circa una ventina di minuti in auto, sarebbe stato un viaggio breve.
Guidavo, ma ero piuttosto nervoso. Non mi era mai capitato di accompagnare un’alunna da solo in macchina, ma non era solo per questo. Lei aveva davvero un buon profumo, era inebriante, forse mughetto, mi piaceva molto. Aveva un filo di trucco e i capelli raccolti in una coda. Non riuscivo a stare concentrato al volante, mi giravo continuamente a guardarla mentre scambiavamo qualche parola. Indossava una camicetta bianca, quasi trasparente, che lasciava trasparire un reggiseno di pizzo, doveva portare più o meno una terza. Sotto aveva una gonna, abbastanza corta, senza calze.
Era vestita in modo molto provocante, di certo se il suo intento era distrarmi ci stava riuscendo perfettamente.
Lei si accorse degli sguardi che le lanciavo e per tutta risposta, ogni volta che mi giravo a parlare con lei, mi sorrideva e accavallava le gambe, lentamente, facendomi vedere le gambe lisce e sinuose.
L’effetto non tardò ad arrivare’in pochi minuti mi venne subito duro come il marmo, scoppiava letteralmente nei boxer. La visione di quelle gambe nude mi aveva eccitato da morire.
Ma anche lei sembrava un po’ nervosa, come se fosse sul punto di dirmi qualcosa di importante..
Ad un certo punto si girò e mi disse:
-Prof, non le piacerebbe scoparmi?-
-Cosa?!? -Ero esterrefatto.
-Sa, è da un po’ di tempo che l’ho notata’lei è davvero un bell’uomo. Sono stanca di scoparmi ragazzini immaturi, voglio un uomo vero che mi prenda e mi faccia godere sul serio’-
Non sapevo che dire, ero senza parole!
Mi mise una mano sulla patta, toccando il mio cazzo durissimo ben visibile dal rigonfiamento dei pantaloni e mi disse ‘Niente male, deve avere proprio un bell’arnese in mezzo alle gambe’vorrei tanto provarlo’mi eccita molto!- Con la mano destra si alzò la gonna e vidi che indossava degli slip bianchi, molto sexy’Era depilata, completamente, e sotto gli slip si intravedevano le rosse labbra della vagina.
Spostai la mano destra dal cambio e la misi sotto i suoi slip’le passai due dita in mezzo alle labbra e poi lentamente infilai un dito nella vagina’era già umida, la mia voglia era ormai insostenibile.
Mandai al diavolo la prudenza e il buon senso e le dissi di sì, che l’avremmo fatto. Non potevo comunque portarla a casa mia, né tantomeno a casa sua’ ma lei aveva già una soluzione.
Prese il mio cellulare e chiamò una sua amica. I genitori dell’amica non erano mai in casa, quindi non avremmo corso pericolo. Ma ad una sola condizione: la sua amica voleva assistere al nostro ‘incontro’.
-Sa, andiamo spesso a scopare a casa sua- mi disse ‘facciamo spesso delle orge assieme, io e lei con i nostri amici, l’ultima volta l’abbiamo fatto contemporaneamente con quattro ragazzi’-
Ero abbastanza confuso ma accettai.
Durante il viaggio continuavo ad accarezzarla, le toccavo i seni e le sfioravo gli slip e lei continuava a toccarmi la patta dei pantaloni, pregustando quello che sarebbe accaduto di lì a poco’
Arrivammo alla casa dell’amica ed entrammo. Lei ci stava aspettando. Si chiamava Alessia, era carina anche lei, mora occhi neri, con le curve al posto giusto, un fisico ed un aspetto tipico delle femmine mediterranee. Portava dei pantaloncini e una polo rosa. Era piuttosto timida e nervosa, ma l’amica le disse che non doveva preoccuparsi.
Andammo nella camera da letto dei suoi. Lei si sedette su una sedia, come spettatrice. Non avevo mai fatto una cosa del genere, mi stavo chiedendo se per caso fossi impazzito. I dubbi si dissolsero quando Veronica si sedette vicino a me e mi abbracciò.
Ci baciammo con foga. Le sue labbra erano deliziose, la sua lingua fantastica. Sapeva baciare molto bene, aveva un buon sapore. Le nostre lingue si intrecciarono in una danza frenetica e appassionata, senza fine. Mentre ci baciavamo lentamente ci spogliammo. Le accarezzavo dolcemente i seni, i fianchi, la pelle liscia e vellutata, le gambe sinuose. Anche lei mi accarezzava, se all’inizio magari poteva essere un po’ impacciata, ora non più. Stavamo prendendo sempre più confidenza con i nostri corpi, il desiderio aumentava. Quando fummo completamente nudi ci sdraiammo sul letto, mi abbracciò e la strinsi forte. Sentivo i suoi seni premere forte contro il mio petto, questo mi eccitò ancora di più e ci baciammo sempre più appassionatamente. Ormai i nostri corpi nudi, intrecciati, sembravano fossero fusi tra loro, una cosa sola.
Mi sedetti sul letto e la presi a cavalcioni, leccandole il collo e i seni imperlati di sudore. Volevo gustarmi appieno ogni centimetro della sua pelle. Le mordicchiai i capezzoli, lei sembrava apprezzare e manifestava la sua gioia con mugolii e rantoli’
Scesi piano piano fino al pancino con la lingua fino a quando raggiunsi la sua passerina. Mi fiondai sulla figa come un affamato su un piatto di cibo e cominciai a lecargliela. Era buonissima, già bagnata, passavo la lingua tra le pieghe della sua carne, assaporando ogni goccia del suo liquido e facendola gemere sempre di più. Il clitoride già sporgeva e iniziai a succhiarlo, mentre con due dita la penetravo. Questa combinazione la fece venire nel giro di due minuti. La fica divenne fradicia e io leccai e gustai tutto quel nettare. La stavo facendo impazzire, ma non era ancora il momento…
Lei voleva ricambiarmi, allora si girò, salì sopra di me. sdraiato e iniziammo uno stupendo 69. Era molto brava, iniziò a stuzzicarmi con delle piccole leccatine sulla cappella e sul frenulo, cosa che mi fece letteralmente impazzire, per poi soffermarsi piacevolmente sulle palle.
La sua bocca calda mi mandava in estasi. Ingoiò tutta l’asta per intero e cominciò un pompino da favola’sapeva quando leccare e quando succhiare, si vedeva che era esperta.
Mentre mi succhiava si rivolse all’amica, seduta di fronte a noi, che ci guardava rapita:
-Dovresti provarlo, Alessia, è un cazzo buonissimo..è più grosso e più buono di quello di tuo fratello- ritornò poi a succhiare, affamata.
Nel giro di pochi minuti stavo quasi per venire. Neanche resisteva più al mio lavoro di lingua, imperterrito,e dopo diversi minuti di sesso orale, si girò, salì sopra di me e la penetrai.
All’inizio feci un po’ di fatica, la sua fica era abbastanza stretta, nonostante gliel’avessi lavorata un bel po’ e dovetti dare dei colpi abbastanza forti per entrare a fondo. Lei sentì del dolore.
-Ahhh’Piano! Mi stai spaccando tutta con il tuo cazzone! E’ enorme!…ahhh, piano, ecco così, mi ci sto abituando’che bello, mi riempie tutta, mi fa impazzire’ahhh-
Poco alla volta si stava abituando al mio cazzo’anch’io mi stavo abituando, la sua fica era fantastica, molto stretta, stringeva il mio uccello in una morsa di carne rovente, viscida, morbida eccitante’
Le sensazioni che provavo erano fantastiche, anche lei stava godendo, urlava di piacere.
Fu allora che vidi bene la sua amica, seduta davanti a noi’Si stava masturbando selvaggiamente, aveva gli slip abbassati e si sditalinava la passerina. Si vedeva che moriva dalla voglia di partecipare anche lei alla scopata.
Non ci feci più caso, ma ad un certo punto si alzò, si spogliò in fretta e salì sul letto. Si avvicinò a Veronica, che stava cavalcando il mio cazzone e la baciò sulla bocca.
La vista di quello spettacolo mi fece letteralmente scoppiare. Dopo parecchi colpi stavo quasi per venire e la vista di quelle ragazze che si baciavano con foga, sopra di me, peggiorò le cose.
Mi piegai subito in avanti, feci sdraiare Veronica ,estrassi il cazzo dalla fica bollente e le sborrai sulla pancia. Era una sborrata liberatoria, copiosa, avevo riversato parecchio sperma denso e caldo.
Alessia si piegò e cominciò a leccarle la pancia, mentre Veronica raccoglieva il mio seme con le dita, leccandosele golosamente. Nel giro di pochi minuti raccolsero tutto il mio sperma e lo ingoiarono. Quando ebbero finito si avvicinarono e si baciarono, con ancora un po’ del mio sperma sulle loro lingue intrecciate. Questa visione mi fece tornare il cazzo duro come non mai’ormai anche l’amica era partecipe, e mi sarei scopato pure quella. Presi Alessia per la testa e le feci ripulire il mio cazzone, da cima a fondo.
-mmmm, che bontà’avevi ragione, è buonissimo questo cazzo, altro che quello dei nostri amici!-
Dopo che me lo ebbe ripulito la presi con i fianchi e la penetrai. La sua fica era già bagnata da tempo ,non c’era affatto bisogno di lavorarla di lingua, era già calda e pronta ad accogliere il mio cazzo. La penetrai da dietro, alla pecorina, mentre Veronica, ripresasi anche lei, mi baciava e mi leccava i capezzoli. Mentre la sfondavo, Alessia era un fiume in piena:
-ahhhh, siiii’sfondami!Ancora! Sei bravissimo…Altro che quei cazzetti a scuola’voglio il tuo cazzo tutti i giorni!!Sono la tua puttana, prof’si, continua così!-
Quelle urla non facevano altro che arraparmi ancora di più’Dopo diversi colpi estrassi il cazzo e lo misi nella bocca di Veronica, che provvedette a ripulirmelo. Io intanto baciavo Alessia e esploravo il suo corpo. La penetravo con le dita, le stringevo i seni, la leccavo tutta. Anche lei aveva un buon sapore, proprio come l’amica.
Quando ebbe finito di ripulirmi il cazzo, penetrai ancora Veronica, sopra di me, mentre Alessia offriva la sua fica alla mia bocca famelica.
Continuammo così per diversi minuti, le penetravo a turno, leccavo le loro fiche ormai slabbrate a dovere, ci baciavamo. Ogni volta che estraevo il mio cazzo dalla fica di una, l’altra subito si precipitava per spompinarmelo a dovere, ripulendomelo tutto.
Santo cielo, ma cosa insegnavano a scuola a quelle ragazze? Questo proprio non me lo sarei mai aspettato.
Stavo di nuovo per venire, ormai ero al limite’Mi sedetti sul letto e le due ragazze mi spompinavano in due, contemporaneamente, le loro lingue di fuoco non sembravano mai stanche.
-Ora ti facciamo venire ancora, prof, vogliamo tutto il tuo sperma, sul viso , in bocca..-
Si alternavano con la bocca per succhiarmi l’asta e le palle, mentre io le accarezzavo i capelli e toccavo ancora le loro passerine. Non resistetti molto. Quando fui sul punto di venire mi girai, loro si toccarono con le guance e spalancarono le bocche. Mi masturbai velocemente e venni copiosamente sulle loro facce. Parecchi schizzi finirono sui loro visi, sulle guance, sulla fronte,altri finirono direttamente in bocca o sulla lingua.
Mi accasciai esausto sul letto. Stetti lì a godermi lo spettacolo, mentre si ripulivano a vicenda con la lingua le facce dal mio sperma. Non tralasciarono neppure una goccia, e quando ebbero finito si baciarono come prima, intensamente.
Ci sdraiammo e ci abbracciammo sul letto, in tre. Ogni tanto ci baciavamo, ci coccolavamo. Con le mani scendevo verso le loro passerine, tastandole. Erano decisamente più larghe rispetto a prima, soprattutto quella di Veronica. D’altronde, abituate ai cazzetti piccoli dei loro amici, non avevano mai provato il cazzo sviluppato di un vero uomo.
-Sa, prof, lei è un bell’uomo, mi sono sempre chiesta come sarebbe stato fare sesso con lei’ è la prima volta che lo facciamo con un uomo vero’se avessi saputo che sarebbe stato così bello gliel’avrei chiesto molto prima!-
Erano felici e sorridenti, finalmente appagate dal sesso..Alessia mi disse:
-Prof, le andrebbe di rifarlo tra qualche giorno, sa, magari faccio venire anche delle mie amiche ad assistere’-
Se per ‘assistere’ intendeva nello stesso modo in cui aveva fatto lei, il solo pensiero mi eccitava da morire.
Forse stavo finalmente rendendomi conto dei vantaggi della professione di insegnante’
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.
Leggendo i tuoi racconti continua a venirmi in mente Potter Fesso dei Gem Boi