Rimini, ancora una volta. Cos’è davvero questa città? Per qualcuno è spiaggia, per altri discoteca, per altri è Fellini con la sua magia, con i suoi sogni, con il suo amore per le donne e per la vita: e per me? Per me è musica che vive dentro, è luce e passione, è amore non fine a sé stesso ma voglioso di amare e vivere, di cogliere emozioni da strappare alla sorte, sempre pronta a spaventarti con un contratto troppo precario o con catastrofi ancora peggiori, perché la vita è un rischio e tanto vale aver sempre voglia di giocare, Rimini è una città cui voglio bene, Rimini è’Sarà meglio andare con ordine…Ci sono stato la prima volta da adolescente con mio fratello, tutto il giorno in sala giochi io con il raffreddore già la prima sera quindi niente spiaggia, sfigatissimi perché la pensione chiudeva all’una quindi niente discoteca…vabbè, comunque tanti giochi, un libro di Sherlock Holmes uno di poesie inedite di Garcia Lorca…la vita, la vita che procede.
Rimini gennaio 2005, da solo quasi 30 anni, neve prima sera in piazza Tripoli, tutto inizia da lì, ristorante affacciato sul piazzale albergo poco lontano, luci negozi mare lì vicino, mattina sulla spiaggia coperta di neve tutto bellissimo e ovviamente…e ovviamente un locale, night club, all’inizio del centro storico, Arena si chiama la ragazza che incontro, intanto musica, orchestra dal vivo, giochi circensi e poi strip-tease, lei è bella ma non mi piace il suo fiato, ma è molto dolce mi dà il suo numero io non so se chiamarla o no per vederci in hotel, ho ancora due giorni intanto vedo molte cose di Rimini, il centro la fontana con la pigna il museo, il tempio malatestiano davvero meraviglioso, voglio bene davvero a questa città, piena di musica e insieme di dolcezza, di discoteche e trasgressione e di anziani tranquilli seduti nei caffè, di proposte rivoluzionarie e piadine intramontabili, voglio bene a questa vita che anche con la neve si riempie di sole, e poi…e poi vengo chiamato, c’è un lavoro per me dovrei rientrare domani ma domani dovrò già iniziare, prendo il treno quasi piango, la tesi rischia di essere rimandata, non avrei chiamato Arena perché non me la sentivo ma adesso non posso al di là di ogni mia possibile scelta…
Ancora Rimini, è settembre 2007 è un altro hotel, passano i gironi crogiolati di sole, di negozi eleganti, l’hotel ha asciugamani bianchi e azzurri da portare in spiaggia, è tempo di luce anche se aspetto un lavoro, la laurea ce l’ho (marzo 2005, ci vuol altro che un impiego anticipato per fermare i veri duri, mi sono laureato come avevo previsto e del resto, bisticcio voluto, ho già dovuto rinviare troppe volte prima di riuscirci davvero), bellissima città cullato dai ritmi che scelgo, il sabato chiedo di prolungare le ferie di 2 giorni, dal lavoro non mi hanno chiamato la ragazza dice sì ma il titolare la chiama a sé e le parla all’orecchio, davanti a me, le dice qualcosa e lei mi dice “dovrebbe pagare in anticipo”, accetto poi in spiaggia ci ripenso, cazzo perché è stato così scortese, perché non mi ha detto lui stesso che dovevo pagare e ha parlato sottovoce davanti a me, l’agitazione per il lavoro che tarda mi ha condizionato sono nervoso, non voglio fare scenate ma di stare qui non me la sento più, chiamo un hotel trovato a Riccione sulle Pagine Gialle, prenoto e qui invento un’emergenza familiare, ovviamente niente soldi indietro ma sono libero, ho una dignità (e forse anche un pessimo carattere ripensandoci oggi), vado a Riccione, mai vista prima, quasi più vivace di Rimini che è tutto dire, l’hotel ha una vasca dell’anteguerra ma la stanza è dignitosa, io non lo sapevo ma la sera pochi passi sul lungomare e vedo un locale, immenso domina la piazza, famosissimo scoprirò poi, adesso c’è pure uno show sulle tv locali o forse c’era già allora ma io non lo sapevo, entro dopo non pochi tentennamenti, la mia solita timidezza dai che ti piace, entra su, una ragazza dolce e bella, si chiama Susy mi sembra, mi dice che ha lavorato a Bolzano in un locale che io non ho mai visto (lo scoprirò tempo dopo), 180 Euro di privè è bellissima, il locale è una bolgia c’è una festa di addio al celibato, lei è splendida qui ci sono più piani, ci sono piste che corrono intorno a palchi immensi, uomini accerchiati da queste sirene armate di fascino, di sensi che affiorano prepotenti e quasi mi gonfiano i pantaloni, e insieme di incanto che quasi mi fa sorridere di tenerezza, e Susy mi prende per mano, danza con me ha i capelli rossi, lunghi e bellissimi, accarezzarla è un modo d’amare, lei è vita che vibra fra le mie braccia, niente sesso ma passione pura, vera come un sapore forte che inconfondibilmente ti entra dentro appena chiudi gli occhi mangiando cioccolata, o spezie piccanti, magari quelle cui allude il nome del locale…E ci torno la sera dopo e di nuovo la stessa spesa, la stessa ragazza, meno bolgia (è domenica e non c’è nessuna festa) ma lo stesso incanto, la stessa passione pura, oblio di me stesso come scriverò in una poesia dedicata a Susy, il giorno dopo partenza, tra Rimini e Riccione è ancora passione ardente di Romagna, è ancora vita…Il giorno dopo devo cambiare a Bologna, lascio i bagagli lì e dirotto su faenza, magari trovo un regalo per mia madre, lì producono ceramiche ma il museo (con shop annesso) è chiuso, non ci avevo pensato è lunedì, un caffè nel bar della piazza città bellissima, uno sguardo al giornale locale e…”bellissima argentina” ecc., chiamo tremando mi dà l’indirizzo, è lì vicino prendo tempo andando a pranzo, girello per le vie, trovo l’indirizzo dal marciapiede di fronte le scrivo un sms “ho chiamato stamattina sono timido, sono qui in via xxx hai voglia di affacciarti e farmi un sorriso?”, lo faccio spesso non si affacciano mai, e invece stavolta…stavolta la porta si apre lei mi fa un cenno, è in jeans io pensavo si affacciasse dal balcone (Giulietta, ah noi uomini, così vogliosi di sesso e insieme romantici, così timidi e scontrosi e così bisognosi di un corpo da abbracciare, di un po’ di tenerezza e siccome non sappiamo come fare, perché ci innamoriamo sempre delle persone sbagliate, poi chiamiamo questi numeri)…invece è sulla soglia e io attraverso, è davvero bella capelli nei lunghi, viso olivastro sguardo incuriosito più che ironico o arrabbiato, le chiedo il prezzo e se si può baciare in bocca mi dice che c’è un sovrapprezzo “prendo i soldi col bancomat e vengo”; lo faccio e mi dico che ne vale la pena, visto quello che permette, torno e lei mi fa entrare appena suono, c’è un’altra ragazza in cucina un cenno di saluto prima di chiuderci in camera e…e ci spogliamo e lei inizia a baciarmi il petto, i capezzoli, il ventre, prende il profilattico e poi inizia a succhiarmi è davvero brava, io inizio a sentirmi sempre meglio, ci abbracciamo la bacio “la lingua no amore” ok, a fior di labbra e lei si gira e io da dietro, non capisco neanche se la sto inculando o la sto solo prendendo in figa da dietro, ma capisco la passione, i sensi infuocati di entrambi e questa musica d’anime che si fondono davvero, adesso sì e tutto è respiro ardente, è colpo che affonda e si rinnova come un ritmo che nessuno può arrestare e non ha bisogno di spartiti, è musica che esplode nel nostro orgasmo, nel suo sorriso mentre ci rivestiamo e mi chiede di dove sono, mi saluta sorridendo “se passi di qui torna a trovarmi”; non ho più un soldo in tasca e mi sento in colpa, 2 sere al night e poi un incontro proibito ma poi cos’è davvero proibito, ma poi lo so che almeno ho vissuto davvero, mi sento bene, mi sento eroe non perché siano gesti straordinari ma perché, anche se a modo mio, ho amato davvero.
Rimini, primavera 2008 arrivo da Torino, in realtà non sto benissimo ho ancora un lavoro precario, mi sono innamorato (senza essere ricambiato, e ti pareva) e ho dovuto seppellire lacrime, l’albergo è quello della neve, mitico così piccolo e così perfetto, Marina Centro splendido come non mai…un concerto al 105 Stadium, la sera prima tra mille dubbi, un venerdì, ovviamente un night, è uno dei più famosi sopra c’è un hotel megagalattico, entro e c’è una bionda russa, meravigliosa, e c’è tutto un mondo perché…perché Rimini è anche questo, è anche l’eleganza di questi locali, è la notte che trasgredisce perché è fibra di un corpo che ama, perché tremo prima di entrare ma so che entrare è un desiderio vero che ho dentro, per scoprire com’è per potermene ricordare, per provare ad amare, peccato solo per il cazzo, sì non è uno scherzo è che qualche mese prima facendomi una sega ho sentito un dolore atroce e in bagno ho visto il pene tutto arrossato, mi fa ancora male (e alla fine dovrò andare dal dermatologo, è solo un’irritazione della pelle ma serviranno settimane di crema9, ma non si rinuncia ad un posto così per questo e poi sono passate poche settimane, credo ancora che passerà da solo in pochi giorni, entro e con lei parlo di tutto, Veronica è bella da morire e molto intelligente, le racconto di Torino e del night in cui non mi hanno fatto entrare nella città sabauda, dei mie studi (Lettere) e delle mie poesie, lei mi propone di andare in hotel io sono terrorizzato, so del rossore sul pene so di non avere niente e di non poterla contagiare quindi, ma so anche che quando mi masturbo mi fa male, figuriamoci con lei e poi l’hotel è imponente, mi sento a disagio sento che è troppo per me, lei mi succhia il dito ad occhi chiusi facendomi capire come mi succhierebbe di sopra, io alla fine esco dopo un privè con lei, è un locale magico è una sera magica, è una città magica e…ed è magico il pianto nel pensare che dovevo accettare, nell’aver paura e non concludere nel sentirsi poeti e porci mancati o forse mancati entrambi o forse nessuno dei due, nel pensare che questo mare in qualche modo assorbirà anche queste incertezze, che tutto è dentro di me e che la vita è libertà, anche di dire di no anche se con il pianto in cuore…
Riccione 2010, mondiali di calcio la peggior Nazionale di sempre o quasi, è estate, da un anno non sono precario festeggio qui, un albergo vicino al mare scopro il relax delle spiagge di sabbia, con lettino riservato e il mare a due passi per un piccolo bagno ogni tanto (il peso aumenta da un po’ di tempo anche se sono tutt’altro che obeso, difficile nuotare a lungo, basta accettarsi), ovviamente il locale con il nome di spezie piccanti, la prima sera un disastro con due ragazze che mi fanno fare un privè senza fare praticamente niente, solo spogliandosi un po’, la seconda una ragazza spagnola mi abbraccia da dietro mentre mi avvicino al bancone, mi dice “tranquillo non ti faccio niente…di male” è molto bella e dolce, sono venuto a Riccione con la morte nel cuore perché a Bz ho appena detto addio (forse sbagliando, penso a lei ancora oggi) a una ragazza di un night che sembrava non volermi vedere fuori, ne parlo ad E. e lei mi abbraccia, mi tiene con sé mi lascia sfogare in un privè molto caldo, molto bello, mi lascia sfogare ed infoiare e poi arriva anche un’amica, mi propongono cose folli a prezzi folli, intanto hanno preso qualche bottiglietta di prosecco, mi convincono a berne un bicchiere io, non abituato, non capisco niente e accetto un primo privè, non succede niente ne rifiuto un altro, poi lo accetto ma il bancomat non funziona, E. mi propone di stare con lei quasi piange vedendo che non me la sento, che sono così stordito da voler solo tornare a casa, ok lei esce, scendo e la saluto scusandomi lei sorride, “tranquillo” mi dà un bacio e io riparto il giorno dopo, dentro un po’ d’amarezza ma anche un ricordo dolce, “Grazie per tutto il sole che c’è in te” mi ritrovo a scrivere su E., me la ricordo ancora almeno lei mi ha abbracciato, mi ha dato un bacio sulla bocca mi ha coccolato a lungo, poi quando è arrivata l’amica mi sono spaventato ma E. è stata meravigliosa, nei limiti del suo ruolo che è comunque di una ragazza che lì lavora, vederla mi ha fatto bene e mi ha fatto bene la sabbia del mare, la spiaggia la dolcezza della Romagna…Ci torno quest’anno a Riccione, ma stavolta niente night, l’estate è dolce di mare e di sogni, di piadine e di viaggi non sporchiamolo con spezie che poi forse sarebbero indigeste perché non saprei come comportarmi, va bene così tutto scivola via…
…Ma non è finita…No, perché sono tornato a Rimini pochi giorni fa, gennaio pieno di luci di Natale, di favole e giochi, di discoteche, vere non night, di fermate a Miramare con un concerto a Mezzanotte,in una discoteca stile balera che accoglie complessi famosi degli anni Sessanta e Settanta, che avventura arrivarci prendendo l’autobus alle 23 sotto un diluvio, e alle 2 di notte tornare a piedi e dentro un’emozione incomparabile, sono qui vivendo davvero la storia, ci sono e sto bene, vivo, amo, anche se magari i piedi fanno male (4 chilometri a piedi per tornare in albergo, ma fuori dalla discoteca ha finito di piovere e mi sento di buonumore), e poi una discoteca di latinoamericano, volevo andare in un night che è molto al di là di un sottopassaggio (in mezzo c’è la ferrovia) ma mi faccio fermare qualche fermata dopo dall’autobus, così ci torno a piedi e passa del tempo ma, appena sceso, vedo l’insegna della discoteca, è aperta ci entro, coppie scatenate nel latinoamericano due ballerine strepitose sul palco insieme ad alcuni cantanti, poi la scena si trasforma perché iniziano balli diversi, non solo per coppie e io entro in pista e seguo i movimenti di una delle due ballerine, tutto impazza ed è strepitoso, ancora le 2 di notte e poi tornano musiche più normali, e la ballerina balla con qualcuno dopo averlo preso per mano, lo conosce o fa così con i clienti soli, non come in un night ovviamente ma solo per farli ballare, per un po’ mi illudo poi capisco che non è come speravo, evidentemente lo conosce, ricomincia la musica ricomincio a ballare, ancora un ritmo intenso poi anche questa musica, dopo lunghi minuti di follia elettrica ed iridescente, si placa e io esco nella notte, di nuovo a Rimini e sempre vivo, sempre innamorato di questa terra, della sua anima che mi spinge ad oltrepassare il famoso sottopassaggio, un lungo viale di betulle, il cuore che batte come le prime volte che andavo nei night, e se c’è qualche malintenzionato ma alla fine entro, niente da dire un locale carino ma due uomini giocano a una slot macchine, la ragazza con cui bevo una bibita e faccio privè è bella e molto giovane, dice di avere 20 anni e dev’essere vero, chiede un regalino (50 euro oltre al privè, mancia nascosta) ed è quasi intenerita vedendomi così desideroso di toccarla “ti manca una donna eh? è tanto che non fai sesso” è un bel privè, non passionale come mi aspettavo non mi tocca in mezzo ai jeans, ma comunque dolce e bello, con le sue due tette meravigliosamente sode e calde, doni di rotondità inafferrabile, durante il privè mi abbraccia e mi bacia il viso ed il collo, più volte, la saluto sorridendo mi dice “prendi il taxi per tornare in hotel con tutti gli stronzi che ci sono fuori” lo faccio e parlo col tassista di Marina Centro, della bellezza di Rimini (sabato ho rivisto il Museo della Città), torno a Bz il lunedì dopo aver visitato Cesena (l’avevo vista anni fa, bello tornarci il giorno prima di partire) e Bellaria il 5 gennaio, certo quando il girono della Befana ho dovuto prendere il taxi da Riccione perché alle 21 non c’erano più mezzi 8era un festivo) avrei dovuto pensarci e prenderlo dopo, già che c’ero, e prima andare al locale dal nome di spezie ma…ma se le cose vanno così è perché la voglia di viere ha stagioni diverse, come la vita e come l’amore, come le onde del mare ora mosse ed ora quiete, è perché avevo voglia di ballare più che di donne anche se poi in un locale, per curiosità se non altro, ci sono andato, perché il tempo trascorre e porta con sé emozioni e piccole grandi storie, perché nel cuore so che tutto questo è giusto, è vita, è Romagna ed è sete d’amore, voglia di amare.
Grazie Rebis
Bellissima storia, molto realistica
Pisellina… fantastico! Un buon mix di Femdom e umiliazione
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…