“Time is gonna take my mind
and carry it far away where I can fly
The depth of life will dim
my temptation to live for you
If I were to be alone
silence would rock my tears
’cause it’s all about love
and I know better
How life is a waving feather…”
Le note di una canzone di Elisa mi svegliano dolcemente,
mi ritrovo tra le lenzuola di seta viola che a te piacciono tanto.
Mentre riprendo coscienza comincio a ricordare pian pianino quel che è successo la sera prima alla fine della quale morfeo ha rapito i miei sensi e portandomi via da questo letto.
Ricordo la serata di baldoria con te, le risate, la musica, i tuoi sguardi carichi di passione.
Ricordo noi due che scendiamo dalla tua auto ferma sotto quella che ormai da anni è la nostra alcova.
Ricordo i tuoi baci languidi e le tue mani impertinenti che cominciano a sbottonarmi la camicia mentre siamo ancora in ascensore.
Ricordo la porta che si chiude alle nostre spalle, il suono della zip e il tuo vestito da sera che scivola a terra, le mie mani che afferrano il tuo reggiseno e che giocano con i suoi ricami.
E poi te che mi sbottoni la camicia e mi scopri una spalla per poterla mordere, la tua eccitazione e il tuo sguardo serio che mi fa capire che non è più tempo di giocare.
Ricordo le tue mani che frugano nei miei pantaloni, che liberano la mia erezione, io che ti spingo al muro e inizio a morderti sul collo, il mio scettro di carne pulsante intrappolato tra il tuo ventre e il mio, la mia mano che sgancia il tuo reggiseno.
Ricordo la tua improvvisa reazione alle mie languide carezze, tu che mi strattoni e mi butti sul letto, il tuo corpo sopra il mio, la tua bocca che cerca le mie labbra e inizia a baciarmi con accesa passione.
‘Ho voglia…’ – mi sussurri eccitata, mentre con una mano sposti il tuo perizoma nero e guidi il mio sesso dentro di te.
Ricordo il calore avvolgente del tuo sesso eccitato, i tuoi occhi infuocati, il tuo lento gemere mentre la mia carne comincia a scivolare dentro la tua, i nostri movimenti che da lenti e cadenzati diventano gradualmente rapidi e concitati
Ricordo la tua folle cavalcata, il tuo orgasmo mentre le mie mani afferrano con decisione il tuo seno e torturano i tuoi capezzoli portandoti a quello che sarà il primo orgasmo di una lunga serie.
Tutta la notte a far l’amore, ad appagare i nostri sensi in tutte le posizioni possibili.
Ricordo a tratti il tuo sedere che si avvicina al mio pube mentre ti prendo da dietro, il mio sesso umido dei tuoi umori che scompare tra i nostri corpi, il tuo corpo accovacciato sul mio viso, la mia lingua che saetta il tuo clitoride eccitato mentre sei intenta ad ingoiare il mio duro randello.
E poi ancora i nostri gemiti che risuonano nella stanza, l’odore dei nostri sessi, il rumore ritmato del letto che sbatte contro la parete, il frutto dei nostri orgasmi che si miscelano sapientemente nel tuo sesso, le gocce di sudore sulla tua fronte e sulla schiena, i movimenti concitati del tuo petto ancora affannato dopo l’ennesimo concitato amplesso, il tuo fiatone sul mio orecchio.
Ricordo il tuo sorriso soddisfatto, i tuoi occhi chiusi, e poi le dolcissime coccole dopo aver fatto l’amore, le mie dita che scorrono sul tuo nasino, la tua mano che prende la mia e delicatamente la porta sulla tua bocca, le tue labbra che baciano i miei polpastrelli e infine Morfeo che lentamente ci porta via.
‘Zucchero?’ – la tua melodiosa voce dalla cucina mi riporta alla realtà
‘So I put my arms around you around you
And I know that I’ll be leaving soon’ – gli acuti della voce di Elisa carezzano le mie orecchie…
Mi guardo intorno e mi fermo a fissare il tuo riflesso sullo specchio.
Adoro quando indossi la mia camicia e so che è lo stesso per te.
Guardo le tue gambe nude, i fantasmini bianchi ai tuoi piedi.
Ti metti in punta di piedi nel tentativo di scorgere non so cosa dentro lo stipetto alto e,
rapito dalla musica ti immagino in un bellissimo tutù su un palco mentre ti alzi sulla punta dei piedi…
‘Amoreee!’ – la tua voce mi scuote ancora una volta dalle mie visioni.
Ti vedo arrivare e chiudo gli occhi facendo finta di essere ancora assopito nella speranza di godermi le dolcissime coccole di te che mi vieni a svegliare.
Ma il mio sorriso mi smaschera in modo inequivocabile.
Sento il frusciare delle lenzuola e il movimento del tuo corpo sul mio.
‘Dormiglione! Sai che ore sono?’ – mi sussurri dolcemente
Poi mi baci, mentre le tue mani mi carezzano il viso.
Riapro gli occhi e incontro il tuo sguardo.
‘Vieni a fare colazione? …dài che facciamo tardi!’ – torni a sussurrarmi con un sorriso che vorrei tatuarmi nel cuore
‘mmmmmmm…’ – è l’unico suono che riesco ad emettere stiracchiandomi mentre la tua bocca comincia a baciarmi con passione.
Comincio a rispondere ai tuoi baci con crescente eccitazione: vorrei fare l’amore ancora una volta, ma so benissimo che non sarà possibile.
Dopo l’ennesimo contatto tra le nostre labbra ti chiedo meravigliato – ‘Hai preparato tutto da sola? Perchè non mi svegliavi? Ti avrei aiutata!’
Il tuo dolce sorriso è l’unica risposta che mi dai.
‘Tuo marito è un uomo fortunato…’ – aggiungo – ‘…non immagina quel che si perde!’
‘Lo so…’ – mi rispondi divertita – ‘…per fortuna ci sei te!’
‘…So I put my arms around you around you
And I know that I’ll be leaving soon…’
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…