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Racconti erotici sull'Incesto

La sorpresa e l’incesto

By 16 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

LA SORPRESA E L’INCESTO

Buon giorno. Sono Nadia da Roma,ho 23anni e studio all’università. Nel fine settimana lavoro come cubista e ballerina in una discoteca della mia città,una delle maggiori,all’insaputa dei miei genitori e spesso e volentieri io,assieme ad altre quattro amiche di lavoro(che sono anche d’infanzia)usiamo travestimenti,tipo da poliziotte,cameriere,infermiere ecc per i clienti della discoteca e che pagano bene. Sono una ragazza molto bella lo ammetto,La mejo de Roma J e di ciò ne sono consapevole. Innanzi tutto vorrei sfatare il mito inesatto delle bellissime ragazze e perch&egrave no,anche un po’ troiette nel caso mio e delle mie amiche nonché di mia sorella,che sanno solo fare quello e che sono galline e stupide e sono idiote e incolte. Io non sono stupida,sono all’università alla facoltà di lettere e non ho un voto all’esame che vada sotto il 29,quindi regolatevi voi. Fisicamente parlando sono alta 1:72,capelli biondi e molto lunghi,occhi castani,labbra carnose espertamente e provocantemente truccate,bel viso non tanto da suora lo ammetto ma molto carino,fondo schiena migliore di tutte le ragazze di Roma e d’ItaliaJ e una 4′ soda di seno. Scrivo a questo canale perché per il mio lavoro sono costretta,non per contratto ma per lavorare e guadagnare molti più soldi per vivere meglio a fare degli extra,chiamiamoli così, in ambienti privati o nello studio del direttore di questa discoteca,con persone non proprio giovanissime. Diciamo che il più giovane a cui ho dovuto concedere qualcosa aveva 55anni. Sono fidanzata ma diciamoci la verità,mi godo a pieno la mia giovinezza come ho fatto della mia adolescenza e,se posso,specialmente per quattrini,anzi,diciamo solo per soldi,tradisco e non me ne dispiace. Come disse Lorenzo il Magnifico: quant’&egrave bella giovinezza che sì fugge,tuttavia chi vuol esser lieto sia del doman non c’&egrave certezza. Vedete’mica sono ignorante.

Io in famiglia vivo un incesto da dicembre,esattamente dal 23 dicembre del 2006,e il motivo,la nascita di questo incesto &egrave dovuto proprio a questi extra che io faccio. Ma ora vi racconto.

PS. Il racconto vi sembrerà falso,già lo so,ma vi assicuro che &egrave stato così.

Era un sabato sera quello,uno dei tanti. Eravamo sotto la vigilia natalizia e la discoteca aveva come sempre fatto il mitico pienone. Arrivai verso le 23:30 e cominciai a servire ai tavoli ( questa discoteca funge anche da ristorantino seppur un po’os&egrave ). Verso l’ 1:00 il direttore mi disse che dovevo andare a ballare al palo. Ero vestita come al solito con una mutandina e un reggiseno,una veste fatta tutta di fili trasparenti e un lucidalabbra che talmente brillava che lo potevano vedere fino a Tivoli J . Salii sul cubo con vicino a me il palo e cominciai a ballare leccando il palo e facendo movenze non proprio da ragazzina. La serata era calda come tutte le serate in discoteca,sudavo come una cagna,una cagnetta dai, ma ovviamente &egrave il mio lavoro e lo faccio con molta magnificenza essendoci anche molto portata,per il ballo intendo. Sono la migliore J,ovviamente. Con le altre 4 amiche che lavorano con me facciamo i turni e il mio turno finì per una mezz’ora dando spazio anche alle altre e così andai al bancone per prendermi qualcosa da bere. Parlai con delle amiche,amici,con il banchista e con tutta la gente che conosco divertendomi,a ridere e scherzare. Quando dopo un poco mi chiama il direttore,che noi chiamiamo Febo

‘ei Nadia puoi venire un secondo?’
‘si eccomi’dissi scendendo dallo sgabello recandomi da lui. Febo &egrave il direttore,padrone e il gran capo J della discoteca,ha 55anni e anche lui ha voluto le mie ‘credenziali’ per lavorare. Non &egrave bello per niente ma per lavoro questo ed altro. Però &egrave simpatico. Andata da lui mi prese per mano e mi portò nel suo studio dicendo che mi doveva parlare seriamente. Entrati che fummo mi misi a sedere nella poltrona dello studio e lui sedette alla scrivania,mi offrì una sigaretta che prontamente accesi e cominciai con il chiedergli:

‘allora’che &egrave successo?’dissi mentre fumavo

‘allora Nadi”
‘oi,non &egrave che mi devi licenziare per”
‘no no,calmati,ma ti pare che vado a licenziare una come teJ!’risi

‘capisco. Vuoi qualcosa da me ora?’
‘no no,nemmeno quello,se mai domaniJ,stasera devo prestarti l’ufficio per un cliente molto facoltoso,che ti pagherà 500 euro a te e mille a me!’
‘ma’&egrave matto?’risi’comunque chi &egrave?’

‘non so chi sia,non l’ho mai visto prima,però &egrave ricco e quindi vacci forte mi raccomando!’

‘si ma questo &egrave matto te lo dico!’
‘b&egrave,paga,quindi pure se &egrave matto a noi che ci importa!’

‘cosa devo fare? Tutto?’
‘no,vuole solo un bocchino!’
‘Dio mio,che scemo allora! 500euro per solo un bocchino! Ci sono le mignotte per strada che fanno poco credo,vada da quelle’
‘si infatti &egrave uno scemo!’si alzò. ‘Allora,vado a chiamarlo ok?’
‘si ok vai intanto finisco di fumare!’dissi e lui come sempre quando siamo soli,passando da me mi sorrise. Si fermò davanti a me,si abbassò la cerniera,si estrasse il pene e me lo mise innanzi

‘non avevi detto domani?’dissi prendendogli il pene in mano,era moscio

‘dammi un piccolo anticipo di due succhiate!’io sorrisi e mi avvicinai con la bocca al suo pisello,la spalancai e accolsi il suo membro moscio tra di essa succhiandogli il pisello due volte con trasporto,per poi lasciarlo e rimetterglielo tra le mutande ridendo

‘non continui?’
‘avevi detto due succhiate,le hai avute,ora fila!!’dissi ridendo

‘cattiva’dai su ora viene questo cliente!’ mi disse e se ne andò. Io mi alzai e andai verso l’armadietto che Febo ha nel suo ufficio per me e per le altre 4 ragazze. Armadio che contiene degli abiti e mi cambiai in fretta e furia mettendomi un abito molto scollato di colore nero con una calza da donna nobile un po’ troia al braccio destra,minigonna di cuoio e braccialetti al braccio sinistro. Ero incantevole. Dopo circa 10 minuti bussarono la porta ed io andai ad aprire. Aprii la porta restando dietro di essa e quell’arcano signore entrò. Grosse spalle,capelli brizzolati. Chiusi la porta

‘benvenuto signore,io sono Nadia,piacere!’si girò e mi sorrise

‘lo so!’sgranai gli occhi dalla paura,lo guardai fisso per poi guardare a terra non sapendo che dire. Deglutivo a fatica,ero spaventata all’inverosimile

‘io’io’che ci fai quà tu?!’

‘non io,cosa ci fai te Nadia?!!’
‘io,io sono venuta a trovare una mia amica papà e”era mio padre. Il viso si fece rabbioso e prontamente mi rifilò un sonoro ceffone da farmi cadere a terra

‘amica? O sei venuta qua per lavorare?…anzi,per fare la troia? eh?!!!!!!’disse arrabbiato. Mi misi a piangere come una ragazzina stando a terra per il ceffone appena ricevuto

‘papà,scusa’scusa papà io non’papà io te lo volevo dire ma”
‘mi hanno anche detto che fai le marchette. Non &egrave così????!!!!’
‘no papàà’questo no mai,lo sai,mi conosci?’
‘conosci? La ragazza &egrave esperta nel fare bocche,mi ha detto quello laggiù!’io ero atterrita,imbarazzata. Mio padre aveva scoperto tutto. Ma chi gli aveva detto dove lavoravo,chi? Chi? mi domandavo io. Non lo seppi mai. Forse quella sera mi aveva seguita,non lo so.

‘non lo dire a mamma ti prego papà!!’dissi io rialzandomi

‘a mamma? A tutti..!!!tutti sapranno chi sei,troia!!!! Deficiente che non sei altro,cretina. Scema!!! Puttana!. Ti campiamo,abbiamo molti soldi,viviamo in una villa e te che fai? Questo fai!!! Questo!!!!’urlò ed io ebbi paura che,anche con tutto il casino della discoteca qualcuno potesse sentirlo

‘papà’io voglio una mia indipendenza e’non voglio i vostri soldi!’dissi io a mio padre prendendo tono,ma impaurita

‘indipendenza”
‘si,voi a casa mi’rompete sempre e io non’non so papà!!!’si sedette sul tavolo di Febo,tavolo ove avrei dovuto spompinare quel signore rivelatosi poi papà

‘e io’cio&egrave quel signore che sarebbe dovuto venire ti avrebbe dovuto dare 500 euro a te e mille a quello. Ti fai pagare vedo!’disse sempre con voce ferma

‘io’non chiedo prezzi così’io non faccio nulla di male. Mi godo la mia vita come meglio credo e se posso stare bene economicamente ne approfitto’
‘e le malattie?’
‘faccio test abitualmente!’mio padre tacque.

‘ma guarda te!! Dio miooo’! Dio mio signoreeee perché?…perch&egrave?!!’
‘papà’ti prego non fare così’non’non ti posso vedere lo sai. Non dire nulla a mamma e agli zii,ai nonni. Ne morirebbero!’mi guardò alzando il volto con rabbia

‘ok,io non dirò nulla. Ma ora ti meriti questi 500 euro!’
‘in’in che senso pa’papà?’
‘o te ti prendi questi 500 euro e mille quello sotto facendo quello che dovevi fare o io ti vado subito a far licenziare,dico tutto e mamma e ai zii e nonni,ti mando in un collegio in Svizzera o in uno severo a dir poco in Italia e com’&egrave vero Dio non ci vedrai più!!’
‘papà te non puoi’sono tua figlia!!!’
‘il lavoro &egrave lavoro. I soldi sono soldi no??!’
‘si ma”
‘e poi con me non hai rischi di prendere malattie. Infondo &egrave meglio che ti paghi tuo padre e che lo fai a me che ti voglio bene che ad uno che non ti ama. O sbaglio?!!’
‘papà &egrave’&egrave io’papà non voglio’sei mio padre ti voglioo bene ma’!’
‘amore’fallo. O andrai sull’astrico senza nemmeno una lira. Intesi?!’ero sconfitta e atterrita per non dire sbalordita. Poi lui disse una frase che mi colpì ‘infondo doveva accadere,le tue labbra mi hanno sempre intrigato come il tuo corpo’lo guardai incredula

‘ma’io sono tua figlia!’
‘non c’&egrave amore più grande quindi!’ mi avvicinai a lui e senza dire nulla presi una sedia e mi sedetti davanti a lui che aprì subito le gambe. Presi a slacciargli i pantaloni e ad abbassargli la cerniera. Era duro il tutto. Scostai le mutande e,con mio imbarazzo tirai fuori il suo arnese. Era grande e duro. Lo presi in mano

‘papà’io’mi’mi vergogno. Non credo di farcela!!!’
‘fallo Nadia. Stavolta &egrave papà che te lo chiede e non un estraneo. E poi se non lo fai sai cosa ti accade!’
‘si ma sotto minacce me lo chiedi!’
‘solo questa volta ci saranno,le altre no!’
‘le altre?’
‘si amore. Dai su!!’non dissi nulla,nemmeno stetti molto a masturbarlo. Mi chinai sul suo pisello e presi a succhiargli dapprima il cappello e poi lo ingoiai cominciando il vero e proprio pompino. Lui era silente,non diceva nulla. Lo sentivo malapena respirare con affanno. Avevo tutte e due le mani alla base del membro mentre con la testa andavo su e giù,destra e sinistra come una leonessa che stacca la carne da una gazzella. Il pompino lo stavo eseguendo piano,senza fretta. Infondo non vi era fretta,per nessun motivo. Ero imbarazzata ma infondo era mio padre e infondo dovevo assicurarmi il suo silenzio se no ero più che rovinata. Per questo motivo mi abbassai al suo volere e non solo al suo volere. Mi &egrave sempre piaciuto fare pompini. Il primo lo feci a 13anni quasi a uno di 22 quindi come vedete sono molto precoce. Mio padre intanto che io lo spompinavo mi prendeva la nuca carezzandomela e spingendo la testa lievemente verso il suo pene. Avevo gli occhi aperti come sempre quando faccio un pompino vedendo i suoi peli venire incontro al mio viso quando scendevo verso di essi. Ogni tanto mi fermavo,leccavo l’asta e poi lo rimettevo in bocca continuando a pompare.

‘sei divina Nadia’bimba mia che donna che sei’continua così’che papà ti darà tutto quello che vuoi!!!’sapevo che erano vere quelle parole,lui &egrave sempre stato un tipo che dava tutto se gli altri lo accontentavano. Infatti nel mentre lo stavo spompinando mi venne in mente grazie a quella frase il fatto che mia sorella era la più amata da lui. Forse anche lei faceva qualcosa con mio padre? Quel 23dicembre non sapevo questa risposta,ma più avanti la seppi. Anche lei &egrave molto bella e non nego che qualche volta ci tocchiamo come mi tocco con le mie amiche. Ha 17anni e si chiama Clara,anche lei come me &egrave un po’ troiettinaJ. Almeno noi lo ammettiamo. &egrave sempre abbronzata per vie delle lampade che fa,ha un tatuaggio sul ventre con scritta una frase in inglese e anche lei come me fa abbastanza uso di trucco provocante. Snella e un bel fondoschiena.

Tornando al racconto,io stavo ancora con la testa immersa nelle gambe paterne e stavo ancora succhiando il pene di mio padre. Debbo dire che il succhiare non mi dispiaceva e il lavoro lo stavo eseguendo con la massima passione possibile,con la grande maestria,ma la vergogna era tanta che non guardavo mio padre oltre l’ombellico.

‘Nadia ti voglio sempre’aaaa’ amore ogni volta’.che vorrò mi farai questo’.aaaa’.papà ti farà contenta e avrai tutto’.aaaaaaa!!!!’. mi soffermavo spesso sul suo cappello viola e lo leccavo e lo succhiavo con giochetti di denti,,di lingua e di bocca,schioppettii e poi ingoi. Mio padre da una tasca dopo poco estrasse i soldi. 500 euro e me li diede. Lasciai per un momento il suo pisello,presi i soldi e fu allora che lo guardi in volto. Era sorridente e mi carezzava la testa

‘grazia’papà!’dissi io

‘te lo meriti questo regalo,e non sarà l’ultimo. Ferma così ora,così ferma’avvicinati al pisello ma non lo prendere in bocca,solo in mano ma non masturbarmi!’eseguii. prese a masturbarsi ed in poco tempo eruttò una grande quantità di sperma che mi colpì tutto il viso e la bocca. Non godette ad alta voce ma un gemito nascosto nel suo interno si sentiva tenebroso. Chiusi gli occhi accogliendo lo sperma paterno sul mio viso.

‘passati la lingua’prendilo Nadia’!!’eseguii e mi passai la lingua sulle labbra ingoiando poi il suo sperma.

Finito tutto,dopo che venne ritornai per 5 minuti a spompinarlo per ripulire tutto e poi ci dirigemmo in bagno pulendoci. Non disse nulla e nemmeno io. Non avevo il coraggio di guardare mio padre in faccia. Dopo,ad un certo punto,mentre mi ripassavo il lucidalabbra appoggiata al lavandino verso lo specchio lui da dietro mi mise una mano dentro la mini di cuoio. Mi scansò le mutandine e mi penetrò nel culetto con un dito

‘aaaaaai papà’aaa che faiii oi??’.aaa fermo daii!!!!’ lo mosse freneticamente a raffica per un po’ facendomi,per il piacere,appoggiare completamente a lui’aaaaa’.!!!’poi lo tolse di colpo lasciandomi li appoggiata al lavandino

‘ti aspetto sotto,vado a dire al tuo direttore che stasera stacchi prima. Ti aspetto in macchina amore?’lo guardai

‘si,il tempo di finire di truccarmi!’. E uscì

Ps, Spero vi sia piaciuto questa mia esperienza,la prima incestuosamente parlando. Tutto ciò corrisponde a verità anche se penso e ne sono sicura che nessuno/a mi crederà.

Vorrei corrispondere con ragazze della mia età che hanno o vivono una situazione incestuosa o con padri che la vivono per scambiare opinioni e mettere a confronto le situazioni. Scrivetemi a nadiucciabona@libero.it

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