Roma Termini ore 15.15
Mancavano pochi minuti alla partenza del Frecciarossa per Milano e mi stavo affrettando sulla banchina per raggiungere la mia carrozza.
Proprio davanti a me una bella ragazza, almeno da quanto potevo vedere da dietro, 1.65 circa, capelli neri lunghi fino a metà schiena, gonna appena sopra il ginocchio, giacchina di pelle e scarpe con un tacco forse un po’ esagerato ma che le slanciavano la figura, si trascinava una grossa valigia.
Ci trovammo entrambi davanti alla porta della carrozza e la vidi un po’ in difficoltà col bagaglio.
‘Permette!’ le dissi prendendole la valigia dalle mani e sollevandola senza apparente sforzo.
dissi tra me senza però far trasparire nulla.
‘Grazie!!…..è pesantissima!!’ rispose girandosi verso di me.
L’impressione che fosse una bella donna fu confermata in pieno.
Grandi occhi da cerbiatta, neri come i capelli, bel nasino all’insù, labbra carnose ma senza esagerazione e, soprattutto, un sorriso bellissimo che le illuminò il volto.
Quando fummo nel vagone mi indicò il suo posto che, guarda caso, era proprio di fronte al mio.
‘Non so come ringraziarla!!’ mi disse.
‘Nessun disturbo’..però mi dica”ha portato tutta la casa con se?!’ indicando la valigia che doveva pesare almeno una tonnellata.
Si mise a ridere di gusto.
‘In effetti forse ho esagerato!!…..sto tornando a casa dopo un corso post laurea alla Sapienza e mi sto portando a casa tutti i libri e le dispense!!’
‘Capisco’.il peso della cultura!!’ risposi ridendo.
Più la guardavo e più mi piaceva, bella da perdere la testa ma nello stesso tempo simpatica e cordiale.
‘Visto che dobbiamo fare il viaggio in compagnia”..io sono Camilla!!’ continuò poi allungando la mano che subito strinsi.
‘Molto piacere’.John!!’
‘John?’ fece eco
‘Si sono italo americano, italo da parte di madre , americano da parte di padre!!…….è un colonnello dei marines di stanza qui in Italia”.!!’
‘Capisco!!’ rispose sorridendomi.
Sarà meglio che ora mi decida a descrivermi, 28 anni, 1.88, spalle larghe, bel fisico senza un filo di grasso e la pelle nera, già perché sono un nero, di sangue misto ma pur sempre nero.
Ci accomodammo ed iniziammo a chiacchierare, del più e del meno, della sua laurea, del mio lavoro presso l’ambasciata americana, di tante cose, ridendo e scherzando come se ci conoscessimo da sempre.
Tra una cosa e l’altra mi aveva detto di essere fidanzata e conviveva da un anno a che il suo ragazzo sarebbe venuto a prenderla.
Nonostante questo, in quelle poche ore si stabilì tra noi un feeling incredibile e mi resi conto che quella ragazza mi piaceva più di qualsiasi altra avessi mai conosciuto e la cosa sembrava reciproca.
Il viaggio però stava volgendo al termine e maledissi l’alta velocità che ci aveva portato a destinazione in così breve tempo!!
La fortuna però mi venne in aiuto.
Mentre entravamo in stazione la mia simpatica e bella compagna di viaggio ricevette una telefonata.
‘Pronto!…..ciao amore”..come?…non puoi venire a prendermi?………ma’potevi liberarti”..si capisco’..certo’..sei uno stronzo!!’ e chiuse la telefonata con rabbia.
‘Qualcosa non va?’ chiesi anche se avevo capito che il ragazzo non sarebbe stato in stazione ad attenderla e lei era arrabbiatissima.
Mi guardò e la sua espressione irata si trasformò subito in un gran sorriso.
‘Noo’..anzi”va tutto benissimo!!’ rispose ‘Dario non verrà”che ne dici di accompagnarmi tu a casa?!!’ non era una domanda era piuttosto una preghiera che immediatamente esaudii.
‘Ma certo”.ti porterei in capo al mondo!!’ risposi con slancio.
Mi sorrise senza dire altro.
Alla stazione prendemmo un taxi che ci portò a destinazione in pochi minuti.
Portandole la valigia che ora mi sembrava meno pesante l’accompagnai alla porta di casa.
‘Eccoci arrivati!!’ disse aprendo la porta dell’appartamento ‘Vieni accomodati”non guardare il disordine”..manco da due settimane!!’
Diedi un’occhiata alla casa che mi sembrò in perfetto ordine, se avesse visto il mio appartamento si sarebbe messa le mani nei capelli, sembrava quasi che il ragazzo non vi avesse neppure abitato e lei se ne rese subito conto.
‘Lo stronzo non è mai tornato a casa”’.ci sono ancora le tazze della colazione di quando sono partita in lavastoviglie”sarà andato da sua madre!!’ disse ma le lessi negli occhi una nota dubbiosa.
Appoggiai la pesantissima valigia tirando un sospiro di sollievo, nonostante ostentassi sicurezza e forza il trasporto si era rivelato piuttosto faticoso.
‘Non so proprio come ringraziarti’.!!’ mi disse avvicinandosi.
La guardai dritta negli occhi e le presi il viso tra le mani appoggiando le mie labbra alle sue mentre la lingua cercava di insinuarsi nella sua bocca.
Un attimo di stupore, forse, e poi dischiuse le labbra, accogliendo nella sua bocca la mia lingua esploratrice, iniziando un abile gioco di scherma.
Mi mise una mano dietro la nuca sollevando una gamba per agganciarsi alla mia coscia mentre continuavamo a baciarci.
Le accarezzai le spalle e poi scesi a sfiorarle il sedere sollevandole lentamente la gonna fino a scoprirle completamente le gambe.
Si staccò appena iniziando a slacciare i bottoni della mia camicia ed accarezzarmi il petto riempiendolo di piccoli baci i capezzoli e poi il ventre scendendo sempre più in basso a slacciare la cintura dei pantaloni ed accarezzare il mio sesso pulsante.
‘Mmmmmhhh”..mmmhhh!!’ mugolò.
Mi abbassò i pantaloni e i boxer trovandosi a tu per tu col mio cazzone nero.
Mentre lo prendeva in mano mi guardò, da sotto in su, con quei suoi occhi da cerbiatta facendomi fremere di desiderio, poi aprì la bocca accogliendo al suo interno la mia cappella congestionata.
La sua lingua guizzava sul meato mentre le labbra avvolgevano l’asta in un dolcissimo e bollente abbraccio.
Ero eccitato allo spasimo e non ci volle molto perché mi portasse alla soglia dell’orgasmo.
‘Vengo”’.vengo”.siiii””…sborrooooooo”’.oooohhhh””che bocca!!’ l’avvertii dell’imminente orgasmo ma lei non si ritrasse, anzi aumentò il ritmo ricevendo direttamente in gola il succo dei miei coglioni.
Deglutì i lunghi e densi fiotti senza apparente sforzo per poi ripulire completamente la cappella.
Inutile dire che l’antipasto aveva solo aumentato la nostra fame.
La sollevai come un fuscello portandola in camera da letto.
Lentamente la spogliai completamente lasciandole solo le autoreggenti color carne e le scarpe poi inizia a baciarle le gambe partendo dal piede scendendo verso la fonte del suo e sicuramente anche del mio piacere.
La sua fighetta rosa era lucida dei suoi umori.
Affondai la lingua in quella caverna bollente mentre Camilla gemeva sempre più forte invitandomi anzi implorandomi di continuare.
‘Siiiiii’..siii””continua”””…ooohhh””’..’mmmhhh’godo’siiii”””ti prego””..sii””’.continua””’.mmmmhh’sto godendo siiiiiiiiiii!!!!’
I suoi abbondantissimi succhi mi riempivano la bocca mentre con la lingua continuavo a picchiettare il clitoride che si ergeva, come un piccolo cazzo, tra le grandi labbra appena velate da una curatissima peluria castana.
Il mio cazzo durissimo fremeva e mentre gli spasimi dell’orgasmo si affievolivano la penetrai lentamente spingendole la cappella fino in fondo all’utero.
‘Aaaaahhhhhh”””.’.siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii””’.siiiiiiiiiiii”””scopamiiiiiiiiii!!’ urlò agganciandomi le gambe attorno alla vita spingendomi ancora più dentro di lei.
Allentò la presa ed io cominciai a scoparla lentamente, scivolando dentro di lei fino alle palle, per poi uscire quasi completamente.
‘Ti scopo Camilla”’..ti scopo tutta”’..ti riempio di cazzo!’ le mormoravo all’orecchio.
‘Siii’prendimi’ scopami’..sfondami”.fammi godere’siiiiiii’.ooohhh’mamma che bello’.siiiiiiiiiiii’.godooooooooo!!’ ebbe un altro sconvolgente orgasmo e quasi mi spaventai vedendola strabuzzare gli occhi.
Ma fu solo un attimo perché subito riprese a darmi il ritmo accompagnando i miei affondi con le mani sulle mie chiappe.
La scopai a lungo alternando il ritmo, ora più veloce, ora più lento finché anche io raggiunsi l’apice del piacere.
Anche in questo caso cercai di allontanarmi, ma le sue gambe si serrarono alle mie reni, impedendomi di uscire, per cui le irrorai il ventre con mio sperma bollente.
‘Godo John’..godo’.siiiiiii’.sborrami dentro”..siiii’ti voglio dentro”’..sborrami tutta!!’ urlò in preda all’ennesimo orgasmo.
‘Vengo’.sborooo’siiii’.siiiiii’.Camillaaaaaaaaa!!’
A quella notte ne succedettero molte, moltissime altre.
Camilla oggi è mia moglie ed abbiamo due splendidi bambini.
Sono graditi suggerimenti, commenti e critiche fanserver07@gmail.com
E se volete divenire i protagonisti dei miei racconti o veder realizzate le vostre fantasie, contattatemi, farò del mio meglio per accontentarvi!!
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?