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Racconti Erotici Etero

Creature della notte: il peccato

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Si sentiva solo.

Semplicemente si sentiva solo.

Ma… Non quel solo che guarisce con gli amici, lui era quel tipo di solo che ha bisogno di una donna per guarire. E sfortunatamente era da parecchio che non c’erano donne nella sua vita.

Si rialzò di scatto dal divano e spense la tivù:

-Stupido che sono!

Poteva averne subito di donne, poteva averne quante ne voleva!

Lui non voleva qualcuno con cui chiacchierare, voleva una donna nel senso carnale. E gli bastava un telefono, un quotidiano ed il suo portafoglio per averne una.

Cominciò a sfogliare la sezione degli annunci personali: A.A.A abilissime ventenni, Brasiliane, Padrone, Tailandesi, Tettone…

Sorrise pensando a come si potesse scrivere annunci del genere e gli scappò un risolino quando immaginò come potessero essere i loro clienti.

Poi tornò in s&egrave: lui era uno dei clienti. Bh&egrave, però ne voleva una con un annuncio serio almeno…

Trovata!

Arrivò dopo neanche un quarto d’ora.

Sul prezzo non si erano accordati per telefono, ma quando la vide pensò che avrebbe pagato qualsiasi cifra senza problemi!

I suoi capelli neri corvini, i suoi occhi verdi e profondi, il suo corpo formoso e mediterraneo. Era la donna che aveva sempre sognato, anzi, sembrava uscita da un suo sogno!

-Sei tu?

Chiese fissandolo sulla porta:

-Sì, tu sei…

-Mmhm.

Entrò in casa senza chiedere ed appoggiò la borsetta su una poltrona.

Era fasciata in un vestitino nero molto generoso nel mostrare quanto può essere buona madre natura.

Si sdraiò sul divano e cominciò a guardarsi intorno come per valutare la situazione, lui era rimasto come un idiota all’entrata, si riprese dallo shock di ritrovarsi in casa quella bomba sexy e si diresse verso il salotto:

-Cosa te ne pare di casa mia?

-Mica male, c’&egrave qualcosa da bere? Ho una sete…

Rispose lei mettendosi seduta ed accavallando le gambe, lui aprì il mobile-bar:

-Cosa preferisci?

-Qualcosa di caldo, fuori faceva freddo e sono venuta senza giacca.

-Qualcosa che ti scaldi, eh?

Non si era accorto, ma lei ora era proprio dietro di lui:

-Lascia stare… Immagino ci sia qualcosa di più caldo qui.

Disse mentre gli toccava le spalle e si strusciava contro la sua schiena.

Eh eh eh. Bh&egrave, lei era lì per quello pensò, mise giù il bicchiere e si voltò mettendole le mani sui fianchi:

-Dove vuoi farlo?

-Sei tu il padrone di casa.

Disse cominciando a sbottonargli la camicia. Aveva un’espressione inequivocabile: doveva essere caldissima. Lui non poteva aspettare più di dieci secondi prima di sbatterla da qualche parte:

-Quanto vuoi?

-La tariffa &egrave molto cara, niente che tu non possa permetterti chiaro, ma &egrave cara. Tuttavia…

Disse aprendosi la zip del vestito e lasciandolo cadere:

-… Credo che ne valga la pena.

Lui sorrise. Ne valeva la pena. Eccome!

Aveva un fisico mai visto prima custodito dentro un reggiseno e delle mutandine nere che, non che se ne intendesse, dovevano essere costosissime! Delle calze autoreggenti le velavano un paio di gambe talmente lunghe da sembrare finissero sulle spalle!

Aveva un corpo da capogiro e si vestiva in maniera costosissima.

Oh mio Dio, ebbe una folgorazione.

-Scusa… Ma quanti clienti hai di solito?

-Non più di uno o due alla settimana.

Ommadonna! Era una di quelle prostitute d’alto borgo! Perch&egrave c’era il suo annuncio sul giornale!? Quanto gli costerà questo capriccio?

-Bh&egrave, che c’&egrave?

Chiese lei mentre gli accarezzava il petto nudo.

Ma sei scemo? Pensi ai soldi in questo momento? Hai di fronte una ragazza a dir poco perfetta! Per adesso fattela, poi al massimo ti riempirai di debiti!

-Niente, niente…

Le slacciò il reggiseno impaziente, sotto tutto era granitico. Quello non era un push-up. Lì era tutto up!

-Ti piacciono? Sono il mio orgoglio!

Lei sorrise mostrandosi ancora più stupenda di quanto appariva prima, ora sembrava così innocente… Sembrava una bambina che mostrava il suo nuovo vestitino. E ti invitava a toccarne la stoffa.

Lui la buttò sul divano e poi si sdraiò sopra di lei, cominciò a carezzarle i seni: come erano morbidi al tatto! Lei si stava eccitando sotto quel tocco, i suoi capezzoli si ingrossavano ed arrossavano, anche in viso stava cambiando colore… Lui prese a succhiare quelle due fragole posate su delle così rigogliose colline e nel frattempo si diede il suo bel da fare a sfilarle le mutandine. Lei ricambiava con sospiri e gemiti che solo a sentirli diventavi un satiro! Basta smancerie!

Si slacciò i pantaloni e le chiese di mostrargli tutta la sua bravura: lei mise la testa in mezzo alle sue gambe e cominciò a lavorarselo in una maniera incredibile! Lui non aveva mai provato una sensazione simile: aveva una bocca magica! Non era mai andato con una prostituta e tutte le ragazze con cui ci aveva provato non gli avevano mai fatto dei lavori così, gli sembrava troppo bello… Svegliati! Non vorrai venirgli in bocca, vero?

Le levò la mani dalla nuca e la fece alzare: era ora di farle vedere di cosa era capace.

Si sdraiò supino e la fece appoggiare sulla sua faccia, chissà che gusto aveva quella bocca così rosa? Leggermente salato, con un retrogusto di… Sesso. Eh eh eh, questa era la prima ragazza depilata con cui lo faceva, a parte un piccolo ciuffo più in alto era tutta liscia… Meglio, come si suol dire, niente peli sulla lingua!

Cominciò a giochicchiare col suo bottoncino, lo leccava, lo sfiorava con la punta della lingua, lo mordicchiava e lo succhiava, nel frattempo comunque non perse tempo ai piani superiori stringendo e facendo sobbalzare quel fantastico seno che lo aveva affascinato prima.

Il sapore che aveva in bocca cambiò: era una donna molto passionale, calda…

La fece alzare e si sedette.

-Quelle tue belle labbra hanno fame mi sembra.

-Non immagini quanta…

Lei si appoggiò sul suo membro e cominciò a scendere piano piano. Che tortura! Poi, una volta dentro prese a strizzarlo e mungerlo. Aaah! Aveva sentito che c’erano donne capaci di farlo, ma questo doveva essere il massimo controllo vaginale possibile! Non aveva mai provato niente del genere! Dovette controllarsi per non fare figuracce… Eh già, questa voleva godersela al massimo…

Lei cominciò a muoversi su e giù, prima lentamente, poi sempre più veloce, più veloce, più veloce… Lui la baciava sul collo inebriandosi col suo profumo mentre le stringeva i glutei per regolarle i movimenti. Aveva un ottimo profumo, non l’aveva mai sentito prima, e diventava sempre più forte. Ne era sicuro, prima era meno presente, più debole… E più lo annusava più sentiva il sangue ribollirgli nelle vene! Non era mai stato così eccitato ed anche lei sembrò accorgersene, stava cominciando a godere sul serio, non erano più solo respiri affannosi e sussurri, ora gemeva ed urlava! Si sentiva una bestia, cosa gli succedeva? La afferrò per le spalle e la gettò di lato, senza smettere la penetrazione cambiò posizione e da sopra cominciò a darci dentro lui, spingeva e spingeva! Lei non smise neanche per un attimo di ansimare, per farla tacere le infilò l’indice della mano destra in bocca e lei prese a succhiarlo avidamente. Ma non era abbastanza… La sollevò nuovamente e la fece appoggiare sui gomiti: l’idea era quella di una bella pecora! Cominciò a penetrarla da dietro mentre con una mano le carezzava la schiena che si arcuava in continuazione e con l’altra la faceva impazzire sgrillettandola dal davanti. Quel profumo non diminuiva ed anzi gli faceva girare la testa:

-Ti piace? Dimmi che ti piace!

-Sì, mi piace, mi stai facendo impazzire!

Dal tono di voce sembrava lo stesse supplicando di non smettere:

-Però dimmi tu ora: ti piace peccare?

-Mmhm?

-Stiamo peccando! Ah, sì, proprio lì, ti piace peccare?

-Sicuro! Mi piace!

Gli piaceva, se questo era peccare, e lo era, gli piaceva!

Gli piaceva tantissimo! Le fece affondare la faccia nei cuscini del divano e cominciò ad essere molto più potente nelle spinte, più potente, più potente!

Per lei era una specie di fine del mondo, divenne ancora più rossa, trattenne il respiro per un po’ e poi:

-Vengooo! Oh sì, vengo…

Le sue urla gli risuonavano nelle orecchie, ma il profumo sembrò diminuire di intensità. Non avrebbe resistito per molto, ci mise tutte le sue energie e solo quando gli sembrò di esplodere si lasciò andare.

Lei ora stava per andarsene, erano all’entrata:

-Sicura di non voler più i soldi?

-Sicura, tu mi hai pagato di tutto…

-Bh&egrave, mi metti in imbarazzo…

-No, davvero, mi sento pienamente appagata, anzi…

Gli porse un biglietto da visita:

-Questo &egrave il numero di una mia amica, prova a chiamare anche lei.

-Posso sapere come ti chiami?

-Oh, che stupida, &egrave vero. Puoi chiamarmi Lilli.

-Lilli, eh? D’accordo. Posso richiamarti qualche volta?

-Ne sarei felice. Ma ora devo andare.

Si congedò con un sorriso.

Chiusa la porta lui si gettò sul divano: peccato, quel buon profumo era quasi del tutto svanito… Aveva avuto proprio una buona idea… Si addormentò stringendo a s&egrave un cuscino. Col sorriso sulle labbra.

-Non &egrave stato niente male…

Disse Lilli mentre apriva la porta del suo appartamento:

-Non ti sei fatta dare niente in cambio?

Chiese una voce maschile da in fondo al corridoio.

-Perch&egrave avrei dovuto? Mi aveva detto che il peccato gli piaceva, sentivo che era vero, cosa potevo portargli via di più prezioso?

-Sei davvero cattiva certe volte, stupisci anche a me…

-Oh, andiamo Beelzebub sai che pur di avere un’anima sono disposta a fare qualsiasi cosa!

Le pareti nere come la notte si accesero di fuoco e fiamme mentre urla e lamenti di morte e dolore imperversavano per la stanza. C’era uno sgradevole odore di zolfo nell’aria e divenne ancora più forte quando l’uomo, dai lunghi capelli color rame e dalle ancor più lunghe corna caprine, si avvicinò per stringerla a s&egrave:

-Oh, lo so Lilith. Lo so…

Nota: Lilith &egrave la patrona della Lussuria, &egrave rappresentata come una donna bellissima che al posto delle gambe ha le spire di un serpente arrotolate su di una roccia. Fù la prima donna creata insieme ad Adamo, ma siccome divorava i loro figli Dio la punì mandandola all’Inferno. Lilith &egrave anche la progenitrice dei Vampiri.

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