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Racconti Gay

Dopo l’allenamento

By 18 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo l’allenamento i ragazzi si riversarono nelle docce.
Simone, 19enne, era il capitano della squadra. Invidiato da tutti per la sua avvenenza e il suo successo con le ragazzine della piscina, era uno splendido biondino riccio con gli occhi verdi e un fisico possente e pieno. Una volta uscito dall’acqua s’incamminò con passo sicuro verso le docce. In realtà in quel periodo si sentiva molto distante dai soliti scherzi di fine allenamento che si facevano negli spogliatoi, dalle piccole risse e le battute da caserma sulle ragazze della squadra femminile. Da qualche giorno infatti, mentre si lavava via il cloro della piscina sotto la doccia,
si era scoperto turbato dalla vista del corpo nudo dei suoi compagni che prima gli sembrava di non notare affatto. In particolare osservava rapito e un po’ eccitato il piccolo Maurizio, il morettino di un anno più piccolo di lui, e di statura e corporatura minute che era in squadra da poche settimane. Simone mentre si sciacquava e insaponava il proprio uccello semi-eretto lanciava occhiate apparentemente indifferenti sulle sode rotondità di quel culetto piccolo piccole mentre veniva lavato con cura e tanto sapone sotto la doccia di fronte a lui dalle manine del compagno.
I primi giorni delle occhiate fugaci e imbarazzate, poi con il passare del tempo Simone si era accorto che lo eccitava tantissimo osservare il piccolo Maurizio mentre, dopo essersi sfilato gli slip di tela del costume si insaponava le chiappette con cura passando ben bene le sue manine nel solco tra le natiche. Simone aveva osservato a lungo di soppiatto quelle operazioni e si era sorpreso di notte nella sua camera a ripensare alle immagini che ogni giorno gli sfilavano davanti con crescente eccitazione.
Un giorno, dopo l’allenamento i due rimasero più a lungo degli altri a lavarsi. Simone preso dall’eccitazione si era trattenuto volontariamente sperando di poter coinvolgere il nuovo compagno, sempre molto schivo con tutti. Allora, dopo alcuni minuti, si era avvicinato a Maurizio che continuava noncurante della sua presenza a insaponarsi le cosce e il pacco, tradendo tra l’altro un cazzo di buona grandezza in stato di semi-erezione, quindi non resistendo oltre aveva allungato le mani sul culetto di Maurizio. Questo per nulla turbato sentendo la mano poggiata sulle sue natiche era sobbalzato, ma dopo un secondo, senza dire una parola, si era girato e aveva sporto in fuori il culetto davanti allo sguardo affascinato di Simone che continuava a toccarlo sulle chiappette sode con foga. Ma lì nelle docce era pericoloso, pensava Simone mentre iniziava a tastare quel sederino, inoltre, aveva una reputazione da difendere, se lo avesse sorpreso qualche compagno o peggio l’allenatore! Allora si accostò a Maurizio e gli disse
– Vai negli spogliatoi presto, ci vediamo nel terzo separé.

Quando Simone entrò nella piccola cabina aveva già la verga fuori dagli slippini, scappellata, e rigida tra le mani e guardando Maurizio con un sogghigno disse
– Adesso ci divertiamo piccolo!
E si fece avanti di un passo richiudendo la porta dietro di sé e lasciando cadere ai suoi piedi il costumino che gli cingeva la vita.
L’altro non disse niente e si sfilò rapidamente anche lui lo slip del costume lasciandolo cadere sulle caviglie e rivelando il suo cazzo già teso tra le gambe. Quindi si inginocchiò davanti al compagno e iniziò con la lingua ad assaporare il membro che gli si parava davanti. Leccò prima tutta l’asta pian pianino e, arrivato alle palle gonfie, iniziò a giocare con la lingua in mezzo ad esse, prendendole poi in bocca completamente e succhiandole con delicatezza.
– Mmmmh
Iniziò a gemere Simone appoggiandosi con la schiena alla parete del separé e aprendo un po’ le gambe per favorire il pompino che riceveva, mentre rilasciava completamente le braccia lungo il corpo, in una posizione di passività totale.
– Sei proprio una troia piccolo!
Mugolò dopo pochi secondi.
Maurizio preso dal suo lavoro non rispondeva. Dopo le prime carezze con la lingua infatti aveva preso interamente in bocca la verga dell’amico ed aveva iniziato un lento e costante movimento di va e vieni. Quando si sentiva la gola tutta piena della carne calda e odorosa e umida di quel cazzo possente, non tralasciava di succhiare avidamente godendo dei sapori che assaporava per la prima volta. Passava e ripassava su tutta l’asta lasciando rivoli di saliva che poi risucchiava insieme ai liquidi prespermatici del compagno più grande. A poco a poco si fece più ardito e allungò le mani sul culo pieno e sodo di Simone palpandolo avidamente e spingendoselo contro per favorirne il movimento mentre intanto se lo fotteva con la bocca.
Simone portò le mani nel baschetto scuro dei capelli di Maurizio iniziando ad accompagnarne il movimento e carezzandogli il capo mentre sentiva il proprio cazzo indurirsi ancor di più, risucchiato da quella boccuccia accogliente che procedeva con foga crescente nei suoi movimenti. Ma anche le manine che gli frugavano il culo e ne esploravano ogni centimetro lo facevano sobbalzare di tanto in tanto.
– Ahhh che lurida troia pompinara che sei! Sei una cagna! Aaaah siiiì la mia cagna da monta.
Riuscì a dire Simone a un tratto eccitato da quella lingua famelica che si insinuava sempre più sul suo membro prossimo all’esplosione.
Maurizio ancora procedeva senza sosta come non aspettasse altro, e sentendo l’altro iniziare ad accelerare i colpi di cazzo con il bacino si preparò a ricevere il caldo succo a premio del suo lavoro.
Simone si irrigidì d’un tratto, sentiva le mani del compagno carezzargli le chiappe e ne godeva. Poi, con un ultimo colpo di bacino iniziò a svuotarsi nella gola del compagno riversando fiotti e fiotti di sperma che venivano ingoiati fulmineamente da quello con soddisfazione. Il piccolo Maurizio infatti, si sentiva arrapato a non finire dal sapore del liquido caldo che percepiva per la prima volta in bocca e che continuò a riversarsi direttamente nella sua gola per un buon mezzo minuto. Tastava le chiappe del compagno e ne titillava l’ano. Simone continuava a mugolare mentre veniva e intanto attirava a sé con foga il viso del compagno sul membro ancora non sazio.
Qualche rivolo di liquido seminale uscì dagli angoli della bocca di Maurizio e colò sulle guance e sul collo.
Dopo questo orgasmo Simone però, ancora non era pago e si sentiva pronto a ricominciare. Subito preso dalla frenesia fece chinare Maurizio a carponi e si inginocchiò sul suo culetto iniziando ad allargarne le chiappe e a leccare con veemenza il solco tra le sue natiche assaporando quella carne liscia e profumata. Questo sentendo la faccia dell’amico leccarlo tutto proprio lì dietro si sentì preso da un’eccitazione straordinaria dovuta anche al pompino appena fatto e iniziò a massaggiarsi il cazzo tutto fremente che venne in caldi fiotti di sperma praticamente subito.
Poi Simone iniziò a insalivare con cura la Rosellina dell’ano dell’amico e d’un tratto ci infilò l’indice con forza. L’altro sentendosi aperto per la prima volta già ne provava piacere e cercava come poteva di allargare il buchetto per farsi inforcare meglio mentre continuava a massaggiarsi l’uccello intriso di sperma. Ancora Simone lo leccava tutto preso dalla foga e poi di nuovo l’indice tutto dentro a forzare lo stretto canale.
Ora era Maurizio a Mugolare, a pregare il capitano di aprirgli per bene il culo e di scoparselo così come un cane.
Simone dopo aver continuato per qualche minuto si fermò un istante. Sentiva il culetto palpitante di Maurizio abbastanza rilassato e umido per accogliere il suo cazzo e, eccitatissimo si mise in ginocchio sollevando il bacino in modo da stare più comodo su di lui.
Maurizio intanto era venuto già due volte mentre quello gli carezzava il culo con la lingua vogliosa e aveva imbrattato il pavimento della cabina spogliatoio e il suo pancino di chiazze di sperma. Poi, quando sentì sul culo la calda cappella iniziare a premere sentì il cazzo diventare di nuovo duro e aiutando l’amico nella penetrazione spinse in fuori il sedere cercando di contrarre l’ano e aprì ancor di più le gambe.
– OOOh sì, sfondami
Mormorò non riuscendo a trattenere l’estasi mentre si sentiva completamente riempito di calda carne nello sfintere e nel retto.
– Sì piccola troia adesso ti farcisco per bene.
Disse con soddisfazione Simone mentre iniziava pompare il suo cazzo nel culetto che gli si offriva con foga crescente e ne accompagnava il movimento con le mani.
Poi Maurizio prese l’iniziativa. Cercando le mani di Simone le portò sul suo cazzo tutto bagnato di sperma e le poggiò lì sopra iniziando ad accennare un massaggiò che presto quello continuò da solo, mentre contemporaneamente continuava a spingergli nel culo il suo caldo membro fremente.
Maurizio era in preda all’estasi, il visetto arrossato, le chiappe riempite di carne calda e il suo cazzo durissimo che continuava a venire a ripetizione tra le mani di Simone che come percepiva arrivare gli orgasmi continui del compagno indirizzava i caldi fiotti di sperma di quest’ultimo un po’ sul pavimento e un po’ sul pancino di questi, che completamente sottomesso continuava a godere per il trattamento che subiva. Continuarono per cinque minuti così, il cazzo di Maurizio alla fine era completamente viscido e intriso di sperma che gli era colato sopra dal pancino e questo favoriva magnificamente il movimento delle mani di Simone che continuavano a masturbarlo con foga.
Quando finalmente venne Simone Maurizio era quasi svenuto dalla goduria. Sentiva solo i fiotti caldi di piacere inghiottiti dal suo culo avido di sperma. Aveva poggiato la testa sul pavimento tutto imbrattato e giaceva ancora con il culetto all’insù proteso verso il fallo che lo pompava. Nelle narici sentiva l’odore del seme sparso ovunque e iniziò anche a leccarlo da terra con le ultime forze ancora con le gambe larghe e il culo riempito tutto.
Simone dal canto suo mentre veniva aveva lasciato il cazzo dell’amico e aveva riportato le mani sulle chiappette che inghiottivano la sua verga spingendole in avanti e indietro. Infine pago dopo un ultimo getto di seme, si accasciò sul compagno.
Giacquero così un po’ nello sperma che avevano schizzato a terra.
Poi si fecero una seconda doccia e dopo essersi rivestiti se ne andarono a casa promettendosi di ripetere quella sessione d’allenamento.

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