E’ passato un mese dal nostro primo incontro e questa volta è venuto lui da me.
Mio marito è partito, come al solito: ha lavori in Croazia e rimarrà a Zagabria per una decina di giorni.
Lo andai a prendere in stazione e non seppi resistere al richiamo della sua bocca: gli morsi le labbra e gliele succhiai, poi le lingue si unirono.
Salimmo in auto e mentre guidavo chiacchierando, Marcus mi accarezzava l’interno coscia. Arrivati a casa facemmo l’amore e passai la notte accucciata fra le sue braccia.
Il giorno seguente gli dissi:
– Oggi ti faccio conoscere la mia amica Giulia –
– Ma chi? La guardia giurata? – rispose lui con tono sarcastico.
– Certo’ perché? –
– Sai che non ho feeling con chi rappresenta la legge, ed in particolare mi fanno ridere le donne in divisa –
– Ma dai! Vedrai che ti piacerà. E’ simpatica e poi è una bella donna – aggiunsi, facendogli l’occhiolino.
Pranzammo insieme e partimmo così per l’Ikea: Giulia quel giorno era di turno lì.
Quando ci vide arrivare ci accolse con uno dei suoi simpatici sorrisi.
– Ciaooo! – cinguettò – io sono Giulia – disse rivolta a Marcus e gli strinse la mano con trasporto.
Marcus rispose con un ciao a mezza bocca e la squadrò compiaciuto: nonostante i suoi 43 anni e tre gravidanze, aveva un fisico invidiabile. La tuta blu d’ordinanza le cadeva a pennello, evidenziando i fianchi rotondi, e la cosciale del cinturone le sottolineava la linea della gamba.
Ridemmo e scherzammo per un po’, poi io dissi:
– Ragazzi, ho bisogno di prendere un paralume per un’abajour, tu Marcus che fai? Ti tuffi dentro con me o rimani con Giulia? –
– Veramente non mi va di entrare dentro quello sclero – sogghignò.
– Dai, resta con me che facciamo conoscenza, tanto ora vado in pausa per mezz’ora. Ci prendiamo un caffè – aggiunse Giulia.
– Mmmm’ ok – fece lui.
– Allora vado – risposi io – compro e vi raggiungo – e mi allontanai.
Loro si diressero verso la caffetteria.
– Aspetta un attimo, ho bisogno di andare in bagno – gli disse lei.
– Tranquilla, ti accompagno, così ti faccio “la guardia” – rispose lui ironico.
Arrivati al bagno delle donne Giulia entrò, imboccò uno dei box e si sciolse il cinturone, per poter aprire la fastidiosissima tuta. Fu allora che Marcus entrò, cogliendola di sorpresa.
Grazie alla sua esperienza nelle arti marziali, delicatamente, ma con rapidità, la disarmò.
– Cosa vuoi fare! – esclamò allarmata.
– Non preoccuparti, non voglio farti male’ anzi’ – le rispose con un sorriso perfido.
– Inizia con lo spogliarti! –
Giulia non se lo fece ripetere: aveva capito che non scherzava ed era in una situazione troppo difficile per dire no. Aprì quindi la tuta, la sfilò dalle braccia e la fece cadere ai suoi piedi, rimanendo in biancheria.
Marcus l’ammirò: un delicato balconcino color champagne le valorizzava il florido seno ed un grazioso perizoma le copriva appena il pube curato.
Lui si aprì la cerniera dei pantaloni, facendo uscire il membro eretto e ordinò:
– Prendilo in bocca! –
Lei sgranò gli occhi, ma obbedì. Si inginocchiò, nell’angolo dove lui l’aveva spinta, ed aprì la bocca: la sua lingua si avvicinò al glande già scoperto. Lo prese tra le labbra e timidamente iniziò a giocare, scorrendo lungo l’asta. Marcus l’afferrò per le spalle e la spinse con forza contro il suo pube, facendola sbilanciare: fu quindi costretta a tenersi al suo bacino, per non cadere.
– Succhia! – le ordinò deciso.
E lei iniziò a succhiare con più impegno, mentre lui le dava il ritmo.
Ad un certo punto la tirò su e le sollevò una gamba sul water, si avvicinò ancora di più a lei e le passò una mano fra le gambe.
– Bene’ vedo che non ti dispiace – le disse, fissandola negli occhi.
Lei arrossì violentemente ed abbassò lo sguardo. Le spostò quindi il perizoma e, dopo averle strusciato un po’ il membro fra le piccole labbra, l’infilò con decisione, facendola sobbalzare.
– Non così, piano’ – protestò debolmente.
– Zitta! – replicò lui – tanto ho già capito che ti piace –
Le afferrò quindi un seno, strizzandoglielo e con l’altra mano le palpava il culo.
Giulia iniziò ad ansimare, lui incrementò il ritmo e lei venne in un grido soffocato.
A quel punto lui si sfilò, la fece accucciare di nuovo e venne, spruzzandola di seme sul viso. Istintivamente, con la punta della lingua lei ne raccolse un po’ che era finito sulle labbra, assaporandolo.
– Rivestiti! – le ordinò, mentre si ricomponeva, ed uscì.
Poco dopo uscì anche lei, ancora rossa in volto per il recente piacere, mentre sopraggiungevo anch’io.
– Eccomi qui! – dissi, arrivando con passo svelto, mentre sorridevo.
– Dai qui tesoro, ti porto io la busta – disse lui, dandomi un bacio sulla guancia, mentre Giulia aggiunse sfuggente:
– Scusate, ma ora devo scappare. E’ stato un piacere – fece a lui, porgendogli frettolosamente la mano.
– Lo credo’ – sogghignò lui, mentre io li guardavo con aria interrogativa.
Fine
Spero che oltre a peculiari li trovi anche piacevoli. Per quanto riguarda, sia Cali che Silente le anticipo che avranno…
Interessante. Mi piace come hai caratterizzato la MacGrannitt. Inoltre trovo molto bello che tu abbia voluto sfruttare il personaggio di…
sarebbe bello se Gianna continuasse a rimanere incinta di suo nonno portando alla luce una bella e numerosa famiglia. Come…
Sono d'accordo. Ninfadora ha potenzialità enormi. Prossimamente vedrò di dedicarle un altro racconto.
ci sono altri episodi ?