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Racconti Erotici Etero

e due

By 26 Agosto 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti ragazzi sono tornata 
ho avuto un po’ da fare, sapete impegni vari e soprattutto l’estate, bè ne avevo proprio bisogno.

Mi sono mancate le vostre mail, e vi direi che scrivo tutta nuda; ma nn lo faccio mai. Mi eccito riscrivendo le cose che ho fatto, o che mi hanno fatto, ma scrivo sempre vestita’ bè quasi vestita .

In realtà sono seduta alla mia scrivania. I capelli raccolti come al solito, che come al solito sciolgo quando mi diverto, indosso i miei occhiali leggeri e mi immergo nei miei ricordi, con i capezzoli che ogni tanto premono contro la stoffa del reggiseno.

Vi avevo lasciati che abbordavo quel mio compagno di classe’la situazione mi ricordava molto i primi contatti con cri’e la cosa nn faceva che eccitarmi di più. Tentai di provocarlo in tutte le maniere, alcune così spinte che mi stupii di quanto fossi brava.

Una volta con la scusa di fargli vedere una camicetta nuova mi iniziai a spogliare di fronte a lui. Mi sbottonai i primi tre bottoni della camicetta che avevo addosso e mi fermai con un sorriso malizioso.

– bè guardi?- gli feci. Esitai un attimo ma nn gli diedi il tempo di rispondere, in viso era tutto rosso e sembrava tutto rigido. Continuai ‘ dai girati scemo-
Lui lo fece senza storie, mi eccitai a stare mezza nuda con un ragazzo che nn fosse il mio ex.

Ci misi più tempo del necessario. Mi sfilai lentamente la camicetta. Mi portai le mani dietro la schiena e sganciai il reggiseno. le mie tettone si rilassarono, non più costrette nel reggipetto. Me le massaggiai, mettendo le mani a coppa sopra le aureole e sfiorandole con lenti movimenti circolari.
Questo mi eccitò ulteriormente.

Avrei voluto appoggiare il reggiseno sulla spalla del mio amico ma nn lo feci. Mi sembrava di sentire la sua tensione, avrebbe voluto girarsi ma non osava, non muoveva neanche un muscolo. Questo mi rattristava e mi esaltava allo stesso tempo.

Indossai il nuovo acquisto stando attenta a non abbottonarmi troppo, per fargli intravedere il mio petto. Quando lo feci girare, mi disse che stavo bene, anche se a essere sincera nn mi sembrava molto colpito.

Io mi girai a destra e a sinistra per fargli vedere come mi stava. Poi vidi i suoi occhi luccicare, dovevo essere riuscita a fargli intravedere le mie tettone.

Altre volte mi limitavo a fare allusioni, più o meno pesanti sul sesso, o sui genitali. A volte gli chiedevo se mi faceva vedere dei siti porno, e lui arrossendo mi diceva che nn ci andava, che peccato.

Alla fine un giorno dopo una passeggiata venne alla carica. Ci stavamo attardando al portone di casa mia, quando lui tra un balbettio e l’altro mi disse che gli piacevo.

– non pensavo che provassi queste cose per me- cinguettai.
– ..T-ti posso baciare?- balbettò, che tenerezza.
– Ehm..- feci finta di pensarci su e poi mi avvicinai.

Fu un bacio breve, non intenso ma molto dolce. Mi staccai da lui. Si vedeva che aveva il cuore in gola. Mi guardò fremente per poi baciarmi con più foga spingendomi contro il portone.

Mi sentii sciogliere, ne avevo proprio voglia. Le mie gambe tremavano dall’eccitazione, mi volevo inginocchiare lì al buio in mezzo alla strada e succhiarglielo tutto fino a farmi venire in gola e poi farmi abbassare i jeans e farmi scopare lì urlando dal piacere.

Resistetti, tornai in me con lui che continuava a infilarmi la lingua in gola.
– però!- pensai ‘ impara in fretta-
Infatti con una mano era risalito dal fianco e ora mi tastava piano una tetta. Mi piaceva. La sua stretta si fece più forte, me la impastava per bene mentre era sceso a baciarmi sul collo.

Fummo interrotti dal rumore dell’ascensore, era il vicino che portava a spasso il cane
– stronzo- pensai ‘ non potevi scendere dopo?-
Federico era rosso dall’eccitazione e ci mise qualche attimo per ritornare in sé.
Salutai cordiale il vicino, un vedovo di 50 anni, che ricambiò il saluto. Poi quando si fu allontanato io e Federico ridemmo piano. Poi mi guardò esitante.

– ti chiamo quando torno a casa?-
– se vuoi- fu la mia risposta.

E così iniziammo a vederci, purtroppo quello che a me interessava fare sesso, ma evidentemente lui non aveva avuto esperienze così procedemmo a rilento.

Una pomiciata ai giardini, una palpatina ogni tanto. Fortuna che entrambi avevamo spesso la casa libera così almeno si poteva tentare di farlo più spesso.

Dal canto mio era una parziale sostituzione ai ditalini’anche se spesso me ne facevo più di uno quando mi riportava a casa insoddisfatta.

Dopo che lo abituai a succhiarmi le tette, però il più fu fatto.

Da una parte volevo evitare di essere io quella che spingeva a fare sesso, non ci volevo fare la figura della troia insomma, dall’altra però era divertente vederlo impacciato con tutto quel ben d dio tra le mani.

Come dicevo dopo che si fu almeno un po’ abituato alle mie tettone nude per lui fu più facile. Infatti io mi stendevo mugolando sul letto (spesso il suo) mentre lui me le slinguava per bene.

Una volta eravamo proprio a casa sua pomiciando allegramente. Io ero seduta sulle sua gambe e gli accarezzavo i capelli mentre lo baciavo.

Le sue mani si erano già insinuate sotto il maglione e mi abbrancava la pelle nuda dei fianchi con forza quando mi portò il maglione sopra le tette. Mi divertivo a vedere come sgranasse gli occhi ogni volta che me poteva vedermele da vicino.
Ora aveva preso a succhiarmi i capezzoli alternandosi ora a uno ora all’altro, mentre con le mani me le strizzava per bene. Io gemevo sommessamente e lo incitavo
– mmh siii’.dai’..aaah’.cosi cosiii’.aaah
avevo le tette umide della sua saliva ma non sembrava volersi fermare, ne io volevo che smettesse, intanto la mia micetta sbrodolava ed io tenevo le gambe strette sentendomi colare tutta.

Mi liberai completamente del maglione della camicetta e del reggiseno per stare più comoda mentre lui mi manipolava con gioia i miei seni pieni strizzandomeli e tirandomi i capezzoli.

Mi fece stendere sulla schiena mentre lui prese a scendere con la lingua.

Baciava baciava.
Si soffermò sull’ombelico, che esplorò con la lingua. Per poi scendere i nuovo e baciarmi sul pube attraverso i jeans.

Lo fermai

Lo vedevo che aveva paura di aver osato troppo. Mi rimisi seduta accanto a lui con le tette al vento.
– Se vuoi toccarmi lì devi farmelo vedere-.
Gli scese quasi un infarto, ma si abbassò i pantaloni tutto sommato in fretta.

Era normale, ma avevo voglia di prenderglielo bene in mano, di baciarglielo, di sentirlo dentro di me o in mezzo ai seni; era già in tiro,spuntando da un boschetto di peli riccioloni, la punta umida.

Lui però da vero gentiluomo voleva dare quanto riceveva, così mentre allungai una mano verso il suo membro lui cercò di insinuarsi tra i miei jeans, obbligandomi a sfilarmeli. Rimasi con le mutandine. Mi tocco sulla fessura

Un tocco leggero, gentile, che mi fece sospirare, continuò a tastarmi da fuori la figa.

Ora piano.

Ora forte.
– t-toccami anche dentro- lo supplicai
lui si insinuò con un dito. Entrò con facilità, grondavo umori.
Mi abbandonai al suo entusiasmo, mentre mi penetrava sempre più a fondo. Mentre lo masturbavo distrattamente, anche se con risultati più che notevoli.

Lo spettacolo di me in preda all’orgasmo che rovesciavo all’indietro la testa fu troppo.

Venne anche lui schizzando tre fiotti, scarsini.

Io sconvolta dai tremiti avevo perso ogni freno inibitore o timori mi inginocchiai di fromte alui e glielo presi in bocca.
Ebbi quasi un altro orgasmo, com’era bello!
Con una mano sporca di sperma glielo tenevo mentre succhiavo e con l’altra continuavo a stimolarmi la micetta.

Mi staccai dal suo membro per ripulirmi le dita con la lingua
Mi infilai le dita fino in gola per poi leccarle e strizzarmi una tetta per poi riprenderglielo in bocca.

Continuai con il mio lavoretto x un po’ e gli si riprese immediatamente.

Nn sapeva bene che fare così mi accarezzava i capelli dicendomi quanto fossi bella, dolce’

Dopo poco venne di nuovo, poche gocce, che mi lasciarono un po’ delusa così che me lo tolsi dalla bocca mentre gli si ammosciava per passargli la lingua sulla punta e insinuarmi sotto.
E andai a leccargli le palle. Giocherellai con i suoi testicoli con la lingua per poi ingoiarli.

Stavo per staccarmi quando lui mi prese e mi spinse sul letto smanioso di ricambiare il rapporto orale, mi slungò per mezz’ora aiutandosi anche con le dita e alla fina venni di nuovo anche io.

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