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Io e l’egregio sig. Scafroglia

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un anziano normale che, dopo la morte di sua moglie due anni fa, ha tentato di trovare una nuova donna per scaricare la sua sessualità ancora viva..

Ci ho provato molte volte mettendo degli avvisi sui giornali e sulle riviste porno per trovare una donna, giovane o vecchia che sia, disposta a farsi scopare. Le risposte non furono tante ma sembrava che fossero disponibili visto che mi davano il loro numero telefonico per richiamarle. Incominciai a chiamarle ma, appena sentivano la mia voce, mettevano giù la cornetta mandandomi a fare in culo perché ero troppo vecchio per loro che gradivano soltanto cazzi giovani e belli grossi atti a scoparle bene nella fica e nel culo.

La cosa mi meravigliò perché non riuscivo a capire come facessero a pensare che io non avevo un cazzo adatto ai loro buchi soltanto ascoltando la mia voce.

Mi rivolsi ad un mio vecchio amico, il signor Scafroglia, che proprio in quei giorni appariva su tutte le televisioni dato il suo prestigio mondiale riconosciuto anche su Marte, per avere un suo prestigioso consiglio. Gli telefonai pregandolo di provare lui, così importante, a telefonare ai numeri che gli davo per vedere cosa gli avrebbero risposto, dopo aver ascoltato la sua splendida voce, quelle stronze che mi avevano mandato a fare in culo. Mi rispose che lo avrebbe fatto e, quindi, avrei potuto chiamarlo l’indomani per sapere che cosa gli avevano risposto quelle stronze che mi avevano mandato a fare in culo.

Alle due di notte fui risvegliato dal trillo del telefono e mi precipitai ad alzare la cornetta sperando che fosse il mio prestigioso amico ‘ l’egregio professore di Marte signor egregio Scafroglia ‘ dopo aver telefonato e aver sentito cosa gli avevano detto quelle stronze che mi avevano mandato a fare in culo.

Mi misi precipitevolmente la cornetta sull’ orecchio e ascoltai con grande attenzione.

‘Ma vai a prenderlo nel culo pure tu’ sentii nella cornetta ‘lo sai che quelle stronze che ti avevano mandato a prenderlo nel culo hanno mandato anche me a prenderlo nel culo e non mi hanno nemmeno detto a chi rivolgermi per pigliarlo nel culo che, poi, a me piacerebbe tanto provarlo e, finora, non sono riuscito a prenderlo nel culo perfino su Marte’.

Rimasi sbigottito da quello che avevo udito nella cornetta e, balbettando, gli dissi che se proprio voleva prenderlo nel culo poteva venire anche subito a casa mia perché avrei potuto sodomizzarlo anche io senza neanche farmi pagare. Sentii il clic della cornetta che veniva rimessa sul telefono, lo mandai fare in culo e mi rimisi tutto nudo sotto le lenzuola.

Li sotto tutto nudo e ripensando a tutto quello che mi aveva detto l’egregio emerito signor Scafroglia, incominciai a titillarmi la punta del mio uccello, già un po’ duro, con un dito della mano destra mentre un dito della mano sinistra era andato a infilarsi dentro il mio buco del culo. Stavo quasi per venire per il buon lavoro compiuto dal mio dito della mano destra e da quello della mano sinistra quando, inaspettatamente, sentii che qualcuno stava battendo vigorosamente alla mia porta. Feci un salto dal letto e, ancora tutto nudo e con in mano il mio cazzo duro (naturalmente avevo levato il dito che avevo infilato profondamente nel mio buco del culo perché mi occorreva tutta la mano per aprire la porta) e domandai ‘Chi &egrave la !’

‘Apri subito la porta imbecille figlio di puttana altrimenti la butto giù io e ti faccio il culo come un paiolo’. La frase non mi intimorì anzi mi fece venire ancora di più la voglia di provare per la prima volta a prenderlo nel culo visto che non l’avevo mai fatto. Spalancai la porta e, ancora con il mio cazzo in mano, mi trovai di fronte il grandissimo e importantissimo professore esimio Scafroglia che si era tirato giù calzoni e mutande e, anche lui come me teneva il dito della mano destra sulla punta del cazzo e il dito della sinistra infilato profondamente nel suo buco del culo.

Ci guardammo profondamente negli occhi e, dopo un lungo silenzio, dicemmo insieme: ‘Ma chi cazzo ce lo fa fare di chiedere a quelle stronze che ci avevano mandato a fare in culo quando, noi due da soli, possiamo infilarcelo nel culo reciprocamente invece di infilarlo nelle schifose fiche di quelle stronze che ci avevano mandato tutti e due a fare in culo !!!’.

Dopo pochi minuti già stavamo sul mio lettone ben incrociati in un meraviglioso 69 che riempì le reciproche bocche della sborra dell’uno dell’altro.

‘Non mi sarei mai aspettato’ disse il professore esimio sig. Scarfoglia ‘che su questa piccolissima Terra fosse possibile fare quello che io su Marte avevo tentato di fare con i Marziani senza riuscirci !’

‘E questo &egrave nulla’ dissi ‘in confronto al piacere che proveremo quando, reciprocamente, ce lo infileremo fino alle palle nel reciproco buco del culo.’.

‘Si, &egrave vero’ rispose il prof. esimio etc. etc. sig. Scafroglia ‘ma come faremo a infilarcelo nel buco del culo contemporaneamente se uno sta sopra infilandolo nel buco del culo dell’altro e l’altro non ha certo un cazzo così lungo da arrivare a infilarlo nel buco del culo di quello che sta sopra ?’

‘Domanda interessante !’ dissi io ‘però io so come si può fare. Basta che quello che sta sotto non stia a pancia sotto ma a pancia in su con le gambe ben divaricate e così

quando l’altro glielo infilerà nel buco del culo quello che sta sotto, avendo le braccia lunghe, potrà arrivare con la mano vicino al buco del culo di quello che sta sopra e ‘zacchete’ infilerà la grossa zucchina, che prima aveva preso dal frigorifero, nel buco del culo di quello che sta sopra’

‘Cazzo’ disse il prof. etc. etc. etc. etc. Scafroglia ‘ ma sarà gelata provenendo dal frigorifero e io non credo che così gelata possa essere accolta con piacere dal buco del culo che sta sopra’.

‘ Anche questa volta era ‘ quasiii – vero, prof. etc. etc. etc. etc. Scafroglia, ma se quello che la deve usare per infilarla nel buco di culo che sta sopra o quello che la deve ricevere nel suo proprio buco del culo se la fossero tenuta in bocca o, meglio ancora, nel proprio buco del culo per una mezz’oretta si accorgerebbe che non &egrave poi così gelata ma, anzi, &egrave proprio alla giusta temperatura per essere infilata in qualsiasi buco del culo. Compresooo ?’.

‘Certo, ho compreso’ disse il prof. etc. etc. etc. etc. Scafroia ‘allora vai subito ha prenderne un paio belle grosse e, possibilmente, molto lunghe’.

Andai subito in cucina a prendere dal frigorifero un paio di grosse e lunghe zucchine che misi sul tavolo di fronte al prof. etc. etc. etc. etc. Scafroglia che, immediatamente, mi chiese ‘cosa faremo durante la mezzora che le terremo infilate nel nostro buco del culo ? Io credo che ci annoieremo !’.

‘Errooore !’ dissi al prof. etc. etc. etc. etc. Scafroglia ‘ perché potremo giocare a carte con la zucchina infilata nel nostro buco del culo. Basta che con una mano la teniamo, ben imburrata, ritta sulla sedia in cui sediamo e, andando in su e giù col nostro bel culetto mentre giochiamo, potremmo godere di una bella inculata’.

‘Si’ disse il prof. etc. etc. etc. etc. Scafroglia ‘però vorrei che ci mettessimo a giocare tutti nudi perché con i calzoni non potremmo infilarci la zucchina nel nostro buco del culo’.

‘Certo’ dissi io ‘ e infatti, come vedi, siamo già nudi tutti e due e stiamo guardando il cazzo un po’ moscio l’uno dell’altro. Anzi, invece di giocare a carte, io consiglierei di metterci l’uno di fronte all’altro e, mentre andiamo su e giù con il nostro culetto sulla zucchina che teniamo ferma sulla nostra seggiolina, potremmo prendere con la mano libera il cazzo un po’ moscio che ci sta di fronte per cercare di farlo diventare duro per poi infilarcelo, alternativamente, nel nostro buco del culo che non aspetta altro’.

Così facemmo. Dopo mezz’ora ci sdraiammo sul mio lettone e, mentre lo pigliavamo reciprocamente nel buco del culo, con la mano libera infilavamo la zucchina ‘ adesso ben calda ‘ nel buco del culo dell’altro.

Gridavamo tanto forte per il piacere che provavamo che gli inquilini della porta accanto chiamarono la polizia pensando che in casa mia si stava commettendo un omicidio. La polizia arrivò così velocemente che quando buttò giù la porta per entrare ci trovò ancora così avvinghiati da non riuscire più a capire di chi erano i culi, le bocche, i cazzi e, sopra tutto, di chi erano le zucchine ancora ben calde e ricoperte da un velo di merda !

Ci misero in galera con l’accusa di ‘pedofilia’ non accorgendosi che, insieme, raggiungevamo soltanto centoquaranta anni !!!

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