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Racconti Erotici Etero

LE AVVENTURE DI CLARY – UN BEL POMERIGGIO AL LAVORO

By 14 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

LE AVVENTURE DI CLARY ‘ UN BEL POMERIGGIO AL LAVORO

Salve a tutti sono Clary, vi ricordate di me?
Vi ho già detto, nel racconto precedente, come da un po’ di tempo mi sento attratta dagli uomini più giovani di me e come quest’attrazione ebbe origine molto tempo addietro.
La storia che sto per raccontarvi è successa, durante il periodo del mio secondo matrimonio in Francia ed è stata la sola volta che ho tradito mio marito in 16 anni di vita insieme.

All’epoca avevo 42 anni e da più di un anno avevo avuto la mia ultima bambina L. e la gravidanza aveva lasciato come ricordo qualche chilo in più sul mio corpo, che non riuscivo ad eliminare.
Erano ormai 6 mesi che avevo trovato lavoro presso uno studio di geometra come segretaria contabile.
Il personale dello studio era composto dal geometra principale e da tre apprendisti, ragazzi di 23-25 anni, che terminati gli studi facevano il periodo di apprendistato nello studio di un professionista per pochi franchi al mese.
A loro toccava il lavoro più duro, di fare le rilevazioni sul campo, all’esterno; avevano molto rispetto per me ed io li consideravo come i miei ‘ragazzi’.
Un pomeriggio ero rimasta sola in studio con Mathias, un ragazzo di 23 anni, molto gentile, alto e moro e con un paio di occhi neri come il carbone.

Sono seduta alla mia scrivania intenta a riordinare i conti delle fatture del mese, quando Mathias mi chiama: ‘ Madame S., può aiutarmi, per favore, in questi documenti ci sono delle cose che non riesco a capire’.
‘Certo Mathias ‘ ‘ rispondo ‘ ‘un attimo che vengo’.
Mi alzo dalla scrivania e mi dirigo al suo tavolo e mi chino in avanti per guardare i documenti in questione… mostrandogli lo spettacolo della mia scollatura.
Indosso un tailleur, con una camicetta abbondantemente aperta sui seni; mi rivedo nello studio china sulla scrivania senza essermi minimamente resa conto che la giacca e la camicia si sono aperte scoprendo le mie tette abbondantemente.
Rimango abbastanza tempo in questa posizione per permettergli di lustrarsi per benino gli occhi con la parte cospicua di tette che il pizzo bianco del reggiseno non riesce a contenere.
Mi accorgo (troppo) tardi delle sue occhiate furtive.
Incrocio i suoi occhi’ mi sta guardando sconvolto!
Sto quasi per coprirmi quando…
” Cos’hai da guardarmi così?” gli chiedo con aria un po’ seccata.
“No, niente, mi scusi Madame S.!” mi risponde imbarazzatissimo.
“Di cosa?” riprendo io.
“Non volevo guardarla ,li!”
“Li dove?” ribadisco.
“Nella scollatura!”
“Ah! Mi stavi guardando nella scollatura, come mai?”
“Madame S., mi perdoni ancora, è stato più forte di me ,non ho resistito, lei ha un seno bellissimo!”
Quella frase è come un fulmine a ciel sereno, tutte le mie certezze vacillano all’improvviso davanti a un ragazzino di 23 anni o poco più.
Mi blocco, sono imbarazzata, mi mordo le labbra. Non riesco a dire nulla di meglio che: “Ma su dai, cosa dici…” .
Mi sento strana, comincia a battermi forte il cuore.
Un pensiero improprio mi attraversa la testa: “Che cosa starà pensando?” . “Starà sognando di vedermi sotto la gonna? Di vedermi tutta nuda?”.
Ancora ora, non sono in grado di spiegare cosa mi sia preso. Quei pensieri mi eccitarono più di quanto avrei mai detto; forse era il fatto che da quando era nata L., ormai da mesi, mio marito non mi toccava più, forse era l’aria innocente di Mathias’non so’.
E’ un fuoco di paglia perchè divampa’non resisto’per la prima volta, dopo tanto tempo, ho voglia di giocare, di sentirmi attraente, viva.
Non posso fare a meno di guardarlo proprio li, tra le sue di gambe.
Quel gonfiore dei jeans!!! si stava eccitando per me’ per il mio corpo’per le mie tette, non ci credevo!!!
Mi do della stupida e distolgo subito lo sguardo.
E’ un attimo di follia.
“Ah! Bene, ti ringrazio per il complimento, sei molto gentile, non pensavo che una donna della mie età potesse colpire un ragazzo giovane come te!” ‘ dico con noncuranza.
Mentre dico questo, il mio sguardo, va di nuovo a cadere in mezzo alle sue gambe..un notevole ed inequivocabile gonfiore appare sotto i jeans!
Gli è venuto duro!!!
La soddisfazione di avergli provocato l’erezione, aumenta l’eccitazione che comincia a pervadere il mio corpo…
Mi soffermo un attimo a guardargli la patta ed improvvisamente sento i capezzoli indurirsi ed un piacevole umore comincia a bagnarmi la figa.
Continuo il gioco: ‘Ma davvero trovi che abbia un bel seno?”
“Si, si Madame! Deve essere sicuramente molto bello!” mi risponde imbarazzato.
“Come, deve essere! Allora hai dei dubbi!” gli rispondo con aria seria.
“No, no per carità, assolutamente, vedendolo dal vestito direi sicuramente di sì!”
“Pensavo che visto come mi guardavi nella scollatura, ti fossi reso conto bene di come fosse o pensi che sia tutto merito del reggiseno?” gli rispondo con una finta aria seccata.
Il ragazzo mi guarda, rosso in viso, incapace di rispondermi, con lo sguardo fisso sulle tette che chinandomi di nuovo in avanti, con malizia ho portato a trenta centimetri dai suoi occhi.
Mi rialzo di colpo: ‘No, non posso, sono sposata e sono una madre modello’ penso tra me’alzo le barriere, cerco di riprendere il controllo, penso che sto diventando matta. “Potrebbe essere mio figlio!!” mi ammonisco.
Lui non riesce più a staccarmi gli occhi di dosso, lo vedo che impazzisce per me!
Mi fa morire, mi sento bella e potente. Non ho il coraggio di ammetterlo a me stessa, ma questo gioco mi sta eccitando sempre di più.
Cerco di cambiare discorso mi schiarisco la voce, per darmi un tono… “Non chiamarmi Madame S., mi fai sentire troppo vecchia” dico cercando di riprendere il controllo di me stessa; invece è troppo tardi per voltare pagina come se nulla fosse successo.
Il pasticcio succede quando mi giro per raggiungere la mia scrivania.
Lui si alza e mi cammina vicino, troppo vicino.
Lo sento avvicinarsi, percepisco chiaramente il suo fiato sul collo e un sussurro: “Insegnami a fare l’amore Clary”
Rispondo tutto d’un fiato: “Che ti salta in mente? E’ una cosa che non voglio fare, sono una donna sposata, ho il doppio della tua età, non voglio. Ci sono tante belle ragazze, giovani, tu sei un bel ragazzo, sei sveglio. Ma dico perchè ti sei messo in testa questa cosa.”.
Scuse, banalissime scuse’invece in questo momento lo desidero’desidero il suo calore, la sua pelle, le sue mani, la sua bocca, la sua voce sussurrata, desidero accarezzarlo.
“Non lo so cos’è… e’ che non riesco a toglierti dalla mia mente, penso sempre a te !!” m’incalza !
“Ma e’ una cosa che non può essere, devi capir… ” non riesco a finire la frase che arriva il suo bacio, frettoloso, rumoroso e impacciato sulle mie labbra, ma è più che sufficiente per mandarmi K.O.! Lo allontano, ultimo, vano, tentativo di difesa.
“Non posso, non mi sento…” dico senza convinzione, mentre lo guardo negli occhi neri, intriganti e pericolosi come la notte.
Lui non desiste, posa delicatamente una mano sulla mia guancia e mi tira verso di lui.
Quando porta anche l’altra sua mano sul mio viso e mi bacia cedo definitivamente e rispondo al bacio con violenza. Mi sento leggera, instabile come se il pavimento fosse diventato scosceso o impraticabile per i miei tacchi troppo alti.
Mi aggrappo il più possibile a lui, al suo corpo, al suo calore.
Lui mi attira, a sé’ i nostri volti e le nostre labbra si sfiorano senza baciarsi’sento il suo respiro’so di essere tremendamente eccitata’ poi di nuovo le labbra e la sua lingua in cui mi perdo’
Le sue mani si muovono senza schema su di me, mi toccano, mi scoprono’ mi palpa impacciato il seno, il sesso e il sedere senza un ordine rendendo tutto ancora più casuale ed intrigante.
Ormai sono completamente partita ed eccitata.
Faccio tre passi indietro e mi siedo sulla mia scrivania a cosce aperte’
Sfilo veloce la giacca e la camicetta lasciando le mie tette spuntare fuori dal reggiseno, appoggio i piedi sulla poltrona e mi accarezzo vogliosa i capezzoli.
‘ Mamma mia come sono belle’grosse!!!’ – e si abbassa per infilare la testa tra le mie tette.
Prima inizia a tormentare i capezzoli con la sua lingua poi scende, osando di più. Scivola con la lingua lungo il mio corpo, arriva all’ombellico e si ferma a baciarlo..;a leccarlo’sento le sue mani che mi accarezzano le cosce e tentano di sollevare la gonna.
A questo punto mi lascio cadere indietro sulla scrivania scivolando in avanti’lui sposta la testa più in basso, fino ad arrivare tra le cosce’la mia figa è a filo delle sue labbra, attraverso le mutandine sento il suo respiro caldo e la punta della sua lingua leccare vogliosa.
Lui resta lì con la mia figa calda, bollente e bagnata a portata di bocca’scosta le mutandine e sento la sua lingua entrare decisa, leccare vogliosa, bere il mio liquido caldo, il suo alito caldo sul clitoride, la punta della lingua lo stuzzica, le sue labbra calde succhiano’ sto venendo mentre con le dita mi sto martoriando i capezzoli.
Mi abbandono su quella scrivania in mezzo a montagne di carte’ho un brivido, inarco la schiena e gli spingo la testa tra le gambe.
Il mio respiro diventa affannoso e quando un suo dito si intrufola irrispettoso dentro di me capisco che la ragione mi ha oramai abbandonata del tutto.
Mi piace da morire, sento crescere l’orgasmo, gli accarezzo la testa, incoraggiandolo ancora di più.
Mi ubriaca di piacere sempre di più ad ogni bacio e alla fine crollo sotto i suoi colpi di lingua e vengo, senza ritegno nella sua bocca.
Sono ancora bollente quando si rialza e mi bacia’sento chiaramente il mio sapore, sulle sue labbra’mi piace.
Scivolo giù dalla scrivania e m’inginocchio davanti a lui.
Non resisto più, la mia mano destra arriva al suo pacco.
Sento un bel cazzo duro sotto la stoffa dei jeans, lo accarezzo e scendo a tastargli le palle, grosse, dure’ mica male il ragazzo!!!
Il suo cazzo è duro, eccitato sotto i jeans.
Lo tocco, lo afferro, accarezzandolo lentamente.
Non ce la fa più a resistere, s’inarca, spinge in alto, verso di me, il bacino.
“Madame la prego, non resisto, non resisto!” mi dice quasi implorante.
Non posso farlo venire nei jeans…!!!
Comincio a slacciargli la cintura, gli abbasso la cerniera’ sulle mie labbra comincio a sentire quella strana sensazione che provo quando sto per prendere un uccello in bocca…
Sotto i boxer azzurri vedo un bell’arnese …
Gli abbasso i boxer, lo prendo in mano, è duro e caldo, faccio appena in tempo a vedere una bella cappella paonazza, già bagnata da gocce di piacere e intuisco che devo prenderlo subito in bocca…
Come appoggio la labbra alla cappella un caldo getto di saporito sperma mi inonda la bocca, l’ingoio subito e comincio a succhiare questo giovane cazzo… dopo un po’ di stantuffate lo pulisco perbene con la lingua e me lo gusto sino a quando e ben ripulito’ed è ancora duro!!!
Lui mi fa rialzare e prendendomi per mano mi fa sedere di nuovo sulla scrivania e si sistema tra le mie gambe divaricate’mi accarezza il viso, i seni.
Sento il suo membro duro che spinge attraverso le mutandine sulle mie labbra pronto a penetrare.
“Fammi venire dentro, ti prego. Lasciami entrare” sbotta al colmo del desiderio.
“No, non puoi. Non possiamo fare sesso’.
“Dai non fare così…” sussurra lui, ma con dolcezza.
“No, questo no…” mi riprendo radunando quel poco di volontà che mi resta.
“Ok, lasciami solo appoggiare la punta, ti prego solo un istante” mi sta ancora implorando.
Si abbassa e con un gesto veloce mi cala le mutandine a mezza coscia, poi baciandomi le cosce me le sfila lentamente.
Si rialza e sento il suo glande spingere fra le labbra della mia figa.
“… Non entro… non ti preoccupare… se non vuoi non entro, lo desideri vero?”
Lo sento ruotare il sesso con la mano per poi strusciarlo contro le mie piccole labbra in un movimento rotatorio che mi toglie il respiro.
Sono completamente stordita dall’eccitazione.
Non ce la faccio più a resistere’mi attacco alle sue spalle’mi avvicino al suo orecchio e riesco solo a dirgli: “Scopami”.
Non se lo fa ripetere.
Mi entra dentro piano piano’qualche centimetro, non di più’solo il suo glande è dentro di me, ma basta.
E’ troppo, davvero. Le fitte di piacere si fanno insopportabili come la voglia di godere.
Sento che l’orgasmo sta per travolgermi di nuovo.
‘Scopami ti prego’fottimi’ti voglio sentire fino in fondo’.
Lui avverte la mia eccitazione e ne approfitta per affondare completamente dentro di me con un unico, lungo, deciso movimento di reni.
Sento il glande arrivare sul collo dell’utero e le sue palle dure toccarmi le natiche.
Il mio viso non riesce più a nascondere le emozioni che provo’ ho gli occhi chiusi e la bocca socchiusa per il godimento.
Mi odio come madre e moglie per quello che provo, ma è più forte il piacere di sentirmi finalmente donna, piena, colma, completa’non posso evitarlo.
Alzo le gambe e stringo la vita di Mathias in una morsa, per sentirlo ancora meglio, più a fondo’ e mi lascio andare senza più inibizioni.
Un orgasmo fortissimo travolgente mi sommerge’ per un attimo penso addirittura di svenire.
Quando mi riprendo lui è ancora dentro di me, immobile e duro. Mi bacia tenero le labbra e poi riprende a pomparmi ritmicamente.
Non resiste molto… i sui movimenti si fanno via via più convulsi, violenti e profondi. Mi scopa forte e mi fa quasi male.
Poi lo sento sussultare, un verso strozzato e ovviamente mi viene dentro con un fiume di sborra.
Sentirmi allagare la figa provoca in me un altro orgasmo, delicato, ma dolcissimo.
Restiamo avvinghiati, felici per una decina di minuti…Mathias mi accarezza dolcemente, mi ricopre di piccoli baci dappertutto’è dolce e delicato, come un cagnolino ben educato.
Sento il suo cazzo ormai morbido uscire lentamente da me.
Si solleva e con dolcezza mi aiuta a rialzarmi dalla scrivania.
Tenendomi per le spalle, dolcemente mi fa scendere dalla scrivania, mi fa voltare e mettere alla pecorina appoggiata con le mani al bordo.
Prende a baciarmi e leccarmi la schiena provocandomi brividi di piacere in tutto il corpo’ lentamente mi sfila la gonna che ancora indossavo e sento la sua lingua scendere lungo la schiena ed arrivare al solco delle natiche.
Le apre e si dedica a leccarmi lo sfintere.
E’ bellissimo ed in un attimo sento la morsa del piacere stringermi di nuovo le viscere.
Lo sento sollevarsi, si stende sulla mia schiena mi prende le tette tra le mani.
‘ Sei magnifica Madame S.’ mi dice dolcemente.
Il suo cazzo, di nuovo duro, si è messo giusto in mezzo al solco’lentamente scivola verso il basso’ mi sento allargare le chiappe ed il cazzo si fa strada senza resistenza nella mia figa bagnata di umori e piena di sperma.
Comincia a pomparmi da dietro aggrappandosi alle tette’è bello, colpi lenti regolari, mi riempie bene fino in fondo.
All’improvviso si ferma, col cazzo affondato completamente dentro di me. Provo a muovermi io ma lui mi ferma.
Avvicina la bocca al mio orecchio:’ Sai Madame S., da sempre sogno il tuo culo’ vederlo tutti i giorni davanti quando cammini in ufficio, è diventato la mia ossessione’non immagini neanche quante volte mi sono masturbato pensando al tuo, bel culone’posso sodomizzarti?’
‘ NO. Questo no, ti prego’- rispondo flebilmente, ma già la mia mente è partita ad immaginare quel piacere proibito che non provo da tanto tempo.
‘Buona’ ‘ mi dice all’orecchio carezzandomi la nuca ‘ ‘il mio cazzo starà una meraviglia nel tuo culo’dai proviamo’faro’ piano’e se mi dici di fermarmi smetteremo’.
Sfilarlo dalla figa e portarlo sul buco del culo fu tuttuno. Ebbi un attimo di terrore perché era tanto tempo che qualcuno non me lo aveva messo in culo, mio marito la considerava una cosa sporca.
Con una mano mi spinge dolcemente in avanti mentre e con l’altra dirige il pene nella penetrazione.
Sento la cappella premere sullo sfintere, allargando l’anello di muscoli’ ho una smorfia di dolore mentre il membro si fa strada dentro di me dilatando lo stretto anello e’con una botta secca passa di colpo dall’altra parte’e si ferma.
Lo sento bruciare dentro, ma lui è molto delicato e lentamente il mio ano si adatta a quella ingombrante presenza.
Mathias aspetta le mie reazioni’mi rilasso :’ Vai adesso, infilamelo tutto’voglio sentirti tutto in fondo al culo’ lo incito.
Non se lo fa ripetere e comincia a spingere’e, spinta dopo spinta, il cazzo di Mathias si infila sempre più profondamente dentro il mio culo.
Quando, alla fine, si ritrova con il pube che struscia contro le mie natiche e con l’uccello che mi riempe l’intestino, si ferma in quella posizione per qualche istante.
Poi ha lentamente estrae il pene’attende che lo sfintere si rilassi, tornando a chiudersi e riprende a penetrarmi nuovamente’ci sa fare il ragazzo’è un inculcatore nato!!!
Ripete questi movimenti cambiando di volta in volta la velocità con la quale introduce il pene’a volte lentamente, a volte con affondi potenti che fanno sbattere le sue palle sulla mia figa’mi sta allargando il culo per bene’e mi sta facendo morire di goduria.
Passato Il dolore il piacere prende il sopravvento.
La mia mente è ormai partita: ‘Scopami dai, fottimi’sfondami tutta e rompimi il culo, alla faccia di quel cornuto di mio marito che non mi scopa più’quel pederasta impotente” ‘ gli grido.
‘Siii’dai Clary prendilo tutto e non dire nulla’ siiiiiiii che culo morbido e caldo che haiiiiii”‘sembra una figa’ti piace prenderlo nel culo eeehh’ e io ti sfondo tutta”.
‘Siii aprimi in due’ fammi male’ aprimi bene il culo ‘fammi godere con quel bel cazzo che ti ritrovi”.
Ora si muove dentro di me come un ossesso, tenendomi stretta a lui ed afferrandomi i seni di cui pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
Poco dopo, gli affondi diventano più possenti, sento il cazzo espandersi nel mio intestino: “Adesso, aspetta, ecco, arriva..’ e il caldo liquido seminale comincia ad invadermi e veniamo insieme’
Mi sento allagare, sento caldo fino all’utero.
Continua a riempirmi del suo liquido bollente’sto godendo e l’orgasmo mi esplode dentro moltiplicato per cento, piu’ caldo, piu’ lungo.
I minuti successivi sono trascorsi nel silenzio più assoluto rotto solo dal nostro respiro affannato.
Mathias era ancora steso sulla mia schiena e sentivo il suo cazzo che pulsava nel mio culo.
Quando si è rialzato, sfilando il pene dal culo, questo è rimasto aperto, dilatato e, lentamente, il liquido seminale ha preso a fuoriuscire scorrendomi sulle gambe verso il basso.
Ora mi vergognavo di me stessa.
Mi sono seduta sulla poltrona e ho cominciato a piangere, singhiozzavo incapace di spiegarmi il perché del mio comportamento.
Mathias è stato molto premuroso; cercava di consolarmi, carezzandomi i capelli e dandomi dei bacini sul viso.
Alla fine mi sono ripresa, sono andata in bagno per darmi una rinfrescata e rivestirmi.
Quando sono tornata in ufficio, Mathias non c’era più.
Sulla mia scrivania un biglietto:
‘ Oggi ho realizzato il sogno della mia vita.
Penso di essere già innamorato di te, ma capisco che il nostro rapporto non sarebbe mai possibile.
Domani invierò a monsieur G. le mie dimissioni e partirò; non mi vedrai mai più.
Quello che è successo oggi, è stato qualcosa magnifico, irripetibile e non lo dimenticherò mai per la vita; sarà il nostro dolce segreto.
Ti bacio amore
M.’
Mentre leggevo le lacrime cominciarono di nuovo a scendere, ma non era rimorso, ma tanta tenerezza in fondo al cuore.
Non l’ho più rivisto.

P.S.
Fatemi sapere se le mie avventure vi piacciono; m’interessano i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance@interfree.it

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