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Racconti Erotici Etero

Lievi malesseri

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il corridoio era ancora deserto e certamente la prof si stava già insospettendo per la sua lunga uscita. Decise allora di girare sui tacchi e tornare il più velocemente possibile in classe, quando due braccia la circondarono da dietro e il suo cuore ebbe un piacevole sussulto a quel contatto.

Si girò e lo baciò a lungo. In quel bacio sentiva una bramosia nuova e la sua voglia si risvegliò improvvisamente quando lui la toccò sotto la gonna facendola sospirare estaticamente con le grazie così impudicamente esposte. Sentì le dita di lui scostare le mutandine e toccare la sua carne fremente. Le dita di lui si soffermarono sullo sfintere premendo delicatamente e poi scendere alla sua parte più intima. Si sentiva bagnata ed eccitata. Sentì le dita di lui entrare nella vagina e trovare l’ostacolo dell’imene.

La morse sul collo e quel dolore le diede un piacere insospettato. Lui sussurrò ‘Non qui’- Lei allora lo sospinse verso la toilette dei ragazzi e una volta entrati chiuse la porta dietro di sé.

Lui lesse nei suoi occhi che la frenesia lottava con il buonsenso’ l’istinto ebbe il sopravvento e lei iniziò a slacciargli i pantaloni e glieli abbassò, quindi alzò lo sguardo e vide l’eccitazione crescente negli occhi del ragazzo.

Senza abbassargli le mutande appoggiò il sedere su di lui e sentì l’insopportabile durezza del cazzo fra le cosce e sentì le mutandine infradiciarsi sempre di più.

Finalmente si girò e lui iniziò a slacciargli la camicetta. Liberò dal reggiseno il petto florido e ansante della giovane. Due seni perlacei e tondi, i capezzoli rosei e turgidi come piccoli cazzi. La baciò tra le mammelle e le mordicchiò delicatamente i capezzoli. La ragazza intanto si abbassava le mutandine e armeggiava con il cazzo di lui ormai libero dai boxer. Lei lo vide gonfio e palpitante, con la punta bagnata e si inginocchiò a baciarlo sulla cappella una, due, tre, quattro volte. Lui la guardava ipnotizzato mentre lei lo prendeva in bocca leccandolo ed eccitandolo. Cominciò a muoversi ritmicamente ormai vicino all’orgasmo.

Ansimava ‘Aaaah! Aaah! Sei una troia, puttana bocchinara! Ora te lo metto dentro!-

Le venne in bocca e lei bevve il caldo liquido che le aveva invaso la bocca e usciva caldo dagli angoli delle labbra.

Lui la spinse contro il muro e la sditalinò ben bene, lei gemeva contorcendosi e facendo sobbalzare il seno. Lui le strizzò i capezzoli e lei emise un piccolo strillo.

Una dopo l’altra lui intromise quattro dita nella figa bagnata della ragazza. Lei cercava di trattenersi e ansimava sommessamente.

Poi con voce strozzata gli disse: ‘-Dammelo, ora, ti prego’ dammelo’-.

-Dì che sei una puttana schifosa!-

– Sono una schifosa puttana, ti prego’ mettimelo dentro!-

Senza esitare obbedì di nuovo eccitato con una mano si masturbò il cazzo e lo spinse con una rapida mossa tra le tenere carni di lei.

Colta di sorpresa dal dolore che saliva lentamente dovette trattenere un rantolo. Sentì il movimento ondulatorio che li aveva imprigionati e le spinte di lui che la penetrava vigorosamente facendole sbattere il bacino contro la parete.

L’eccitazione saliva e quello che prima era stato un dolore che saliva dalle sue viscere si tramutò in piacere.

Lei lo sentì svuotarsi dentro di lei e capì che erano giunti insieme all’orgasmo.

La sua carne era sfibrata dal piacere di quegli affondi.

Controvoglia gli permise di togliere il cazzo dalla sua figa martoriata.

Lo baciò con avidità come un pellegrino si disseta ad una fonte fresca.

Si rivestirono e lui uscì dalla piccola stanza dopo averla baciata più volte.

Lei si stava riassettando quando entrò Antonio. Era sulla cinquantina e aveva grosse mani e un volto perennemente rabbuiato.

Il bidello si fermò sulla porta e la guardò.

Entrò, chiuse dietro di sé la porta e girò la chiave. Era chiusa lì dentro con quell’uomo gigantesco.

Senza parlare la piegò con forza sui lavandini e le sollevò la corta gonna toccandole la figa e palpando il culetto sodo della ragazzina.

– Che troietta schizzinosa. Ti ho vista mentre ti facevi sbattere da quel frocetto. Ora sentirai com’&egrave un vero uomo che ti scopa!

– No, la prego, mi lasci uscire, devo tornare in classe’

– Vuoi che venga io in classe con te e dica alla tua insegnante cosa facevi nei bagni dei ragazzi? No, allora farai ciò che dico io e se ne parlerai in giro tutti sapranno che razza di puttanella in calore sei.

– La prego!

– Fatti scopare e poi mi dirai se non ti soddisfa. Spogliati!

– No!

Le arrivò un malrovescio sulla guancia che la fece barcollare. Iniziò a spogliarsi

– Togliti tutto!

– S-Sì

Rimase nuda di fronte all’uomo vergognosa e tuttavia non riusciva a controllare il suo corpo fremente.

L’uomo si tolse i pantaloni e le mostrò un enorme cazzone in tiro dalla cappella rossa e pulsante.

Lei rabbrividì al pensiero di quello che sarebbe successo.

La piegò sui lavandini e la rivoltò. Piegata in avanti sentiva le mani di lui sulle sue natiche e il cazzo spingere le labbra della sua fighetta bagnata e pulsante.

Improvvisamente lo sentì entrare violentemente e sentì una fitta nel basso ventre.

Urlò per il male e le lacrime si affacciarono sui suoi occhi lucidi.

Lo udiva ansimare e le mani di Antonio si impadronirono del suo seno sobbalzante sotto i suoi colpi.

Le strizzava i capezzoli e le stingeva le tette fino a farle male.

Poi una mano scivolò davanti a toccarle il clitoride. Lei iniziò a gemere tra le lacrime, non riusciva impedirsi di provare piacere.

Lui uscì dalla figa della giovane.

– Sicuramente sei vergine qui!

Disse puntando minaccioso il cazzo eretto verso l’ano piccolo e innocente di lei.

– No! Non lì!

– Eccome piccola troietta in calore! Ti &egrave piaciuto scopare con me piccola cagna! Ora sentirai com’&egrave essere inculata!

Crudelmente spinse cercando di sforzare lo sfintere. La ragazza teneva le chiappe strette e cercava di non cedere.

– Se lo vuoi tu ora sentirai davvero male mia piccola troietta!

– No!-

Implorò lei piangendo. Non capi la rapidità del movimento ma Antonio aveva preso il manico della scopa e con quello le sfondò il culetto sodo. Urlò terrorizzata sentendosi impalata.

– Eccoti impalata come la troia che sei.

Lui spingeva sempre più su e lei sentiva il manico della scopa farsi spazio tra i suoi intestini. Improvvisamente lui le mise una mano sulla schiena e con un brusco movimento glielo tirò fuori.

– Tieni, lecca il manico!

Avvilita e con il culo dolorante ubbidì. Mentre lei leccava il manico sporco lui si scappellava il cazzo facendolo tornare il tiro.

La spinse contro il muro e infilò il cazzo dentro il culo di lei sorprendendola.

Lei stava ferma e piangente.

– La prego, si fermi!

– Eh no! Ora finiamo per bene puttanella!

Le strappò di mano il manico della scopa e con il cazzo nel piccolo culo di lei armeggiò fino a mettere il manico nella figa. Iniziò a masturbarla con violenza, sapientemente.

Lei reagì e cominciò ad ansimare. Lui iniziò a riversare sborra nel piccolo culetto della studentessa.

Lei era prossima all’orgasmo quando Antonio tirò fuori il manico e iniziò a sbatterla con il suo cazzone.

– Aaaaah! Ti piace puttanella!

– Siiii’ sbattimi, scopami! Aaaaaaah!

– Tu’ sei’una’ troia’aaaah!

– Siiii’ sono una schifosa puttanella’ scopami!

– Come?

– Scopami’.

Lei lo sentiva entrare ed uscire, il piacere raggiunse una soglia insopportabile che le fece pensare di morire.

Lui sprizzò le ultime gocce dentro di lei e lo tirò fuori.

Lei si sedette sui lavandini e aprì le gambe mostrandogli la figa impiastricciata del suo seme vischioso.

Lui le mise un dito in figa e glielo mise davanti, lei spontaneamente lo pulì con la lingua.

Si rivestì ed uscì con lui.

La accompagnò in classe.

Toc, toc!

– Signora Verroni, la signorina si &egrave sentita male e l’ho fatta sdraiare in infermeria. Ha avuto un calo di zuccheri.

– Stai bene ora, Sandra? Eravamo un po’ preoccupati, sei stata via tanto.

– Sì, prof, il signore &egrave stato gentile a darmi una mano, la ringrazio.

– Non preferiresti andare a casa?

– Oh, &egrave stato un malessere passeggero.

– Va bene, siediti al tuo posto ora. La ringrazio Antonio’ Queste giovani d’oggi fissate con la linea!

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