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Erotici Racconti

Ricordi di Università 2 – Storia di Sandra

By 12 Febbraio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Allora me lo vuoi dire cosa stavi guardando? Doveva essere qualcosa di molto arrapante se non hai potuto aspettare che io tornassi –
Mia moglie Lisa era curiosa di sapere quello che stavo guardando, ignorava che la cassetta riguardava proprio lei, comunque via il dente via il dolore, riavvolsi il nastro , lei si tolse la gonna e si accoccolò accanto a me iniziando a carezzarmi, non era la prima volta che guardavamo un film porno assieme, quindi lei già pregustava il seguito.
Quando cominciarono a scorrere le prime immagini sentii la sua mano irrigidirsi, quando sullo schermo appariva la sua amica Sandra, prese il telecomando e fermò il film:
-Dove hai pescato quella cassetta?-, Il suo tono era stranamente calmo.
-Lo trovata questa mattina girando per il mercatino. Tu piuttosto, non mi hai mai parlato di questi tuoi trascorsi cinematografici.-
-Guarda che non ti devo spiegare niente, è stato al primo anno di università, quando ancora non ti conoscevo.-
-Non ti sto certo rimproverando, ho solo scoperto una parte di te che non conoscevo, una parte stuzzicante devo dire, volevo solo sapere come che sei finita a girare dei porno.-
-Ho girato solo quello, era stata un idea di Sandra per fare qualche soldo, in quel periodo non ci girava bene, e così Sandra ebbe quell’idea del film porno, lei conosceva delle persone che l’avrebbero pagato bene, tutto qui.- Lisa smise di parlare, evidentemente non voleva aggiungere altro.
-Sono curioso di sapere come mai Sandra concesse delle persone in quel giro, io non la conosco bene, sono curioso..-
è una storia lunga, non so se faccio bene a raccontartela, ma per capire meglio la storia, forse e meglio che te la racconti……-
STORIA DI SANDRA (RACCONTATA DA SANDRA)

Quando finii il Liceo ero veramente disperata, ero riuscita a diplomarmi con il minimo sindacale, avrei voluto iscrivermi all’Università, ma i miei in quel periodo navigavano in pessime acque e non avrebbero potuto mantenermi agli studi, con i miei voti la speranza di una borsa di studio erano nulle, quelle vacanze estive si protestavano veramente di merda. Avevo iniziato a girare per cercare lavoro, ma per una diciottenne senza esperienza non c’era niente, l’unica cosa che avevo trovato era un lavoretto per un ingegnere che abitava vicino casa mia, aveva circa 45 anni ed era scapolo, mi occupavo del suo cane quando lui non c’era.
Un giorno che ero andata a prendere il cane ero particolarmente immusonita, l’ingegnere se ne accorse.
-Be Sandra che ti è successo, ti vedo particolarmente giù. Problemi?- Probabilmente aveva parlato solo per cortesia, ma io avevo voglia di sfogarmi così cominciai a parlare, e in breve gli raccontai i miei problemi, stranamente invece di liquidarmi con qualche frase di circostanza mi disse:
-Ti capisco i soldi sono un bel problema, ma io forse posso darti una mano a guadagnarne un bel po-
-Dice davvero ingegnere in che modo?, la speranza si era accesa dentro di me speravo che non fosse una presa in giro.
-Molto dipende da quello che sei disposta a fare. Senti io devo andare, tu rifletti quanto vuoi quei soldi e stasera ne riparliamo-, trascorsi tutta la giornata in fibrillazione, quello che mi aveva detto anche se non era niente di specifico, aveva riacceso le mie speranze, in fin dei conti pensavo che niente poteva essere peggio di come me la stavo passando.
La sera come l’ingegnere rientrò mi presentai da lui, parve sorpreso di vedermi così preso, ma non ci feci caso.
-Ero venuta per sapere di cosa si trattava- dissi speranzosa.
-Devo dire che non ti aspettavo così presto, ma forse è meglio, se sei interessata potresti servirmi a breve-, si verso da bere e continuò -Sandra, spero che tu non ti scandalizzi facilmente, quello che ti sto per proporre è una cosa un po particolare. Io e alcuni amici organizziamo delle cene a casa di uno di noi a turno, e il padrone di casa provvede che ci sia una cameriera diversa ogni volta..-, mi stava scappando da ridere, si trattava solo di servire a tavola dunque, ma non era solo quello, – la cameriera che noi scegliamo oltre a essere molto bella deve anche abbigliarsi in modo particolare, per tutta la durata della cena, e inoltre deve essere disponibile in altre cose, ti interessa ancora?-, mi guardo per vedere la mia reazione, io pensai alle mie prospettive immediate, e risposi immediatamente
-Certo che mi interessa, mi dica in dettaglio cosa devo fare-
Mi condusse in un altra stanza, aprì un armadio e tirò fuori un completino da cameriera, lo apri e me lo fece vedere, restai di sasso, mi avrebbe lasciata mezza nuda, mentre io osservavo il vestito l’ingegnere riprese a parlare,
-Durante tutta la cena se qualcuno vorrà toccarti, in ogni parte beninteso, potrà farlo. Ti garantisco che tutto si limiterà a questo. Allora accetti, o devo cercare un altra ragazza?-
io guardai ancora il completo, ripensai alla mia situazione e di getto dissi -Accetto-
-Bene ci vediamo sabato pomeriggio alle cinque, la cena sarà alle sette-
Il sabato alle cinque ero dall’ingegnere, vidi andare via degli operai e entrai, l’ingegnere mi accolse con un sorriso:
-Benvenuta Sandra, La ditta del Catering ha già portato il cibo, vieni a prepararti-
Mi condusse nell’altra stanza e mi fece cenno di spogliarmi, io diventai rossa come un peperone, non mi ero mai spogliata davanti ad uno sconosciuto, ma ormai avevo accettato quindi iniziai lentamente a spogliarmi fino a restare in reggiseno e mutandine.
-Devi togliere tutto, adesso ti do quello che devi indossare-, tolsi anche il reggiseno e le mutandine, e rimasi nuda davanti a lui, lui mi guardò come per trovare qualcosa che non andava, fece un cenno di assenso, e mi diede le istruzioni.
-Vai di là e fai un bagno con i sali che troverai, dopo vestiti e vieni di là, che gli ospiti staranno per arrivare, ah legati i capelli in una coda.-
Come in trance mi recai nella vasca che aveva preparato, i sali avevano un profumo delizioso, il bagno mi rilassò completamente, sarei rimasta nell’acqua tutta la sera, a malincuore uscii, e iniziai a prepararmi.
Il vestito consisteva in un bustino nero con i laccetti per fissare le calze che fasciava la mia vita, ma lasciava completamente scoperto il seno, che anzi veniva esaltato, e la fica. Infilai le calze, erano nere autoreggenti, morbidissime al tatto, le infilai e le agganciai, indossai le scarpe che mi aveva lasciato, delle scarpe nere con tacchi a spillo altissimi, completava il tutto una crestina bianca e un microscopico grenbiulino, che lasciava in vista la mia fica.
Prima di uscire mi guardai allo specchio, sembravo uscita da un film porno, i peli rossi della mia fica sembravano un segnale per dove guardare, mi feci forza ed uscii.
Gli ospiti arrivarono, e io andai ad accoglierli, la mia faccia doveva essere più rossa dei miei capelli, ma loro non sembrarono farci caso. Erano due coppie, le donne mi sembrarono bellissime nei loro abiti da sera che io potevo solo sognare, gli uomini sembravano della stessa età dell’ingegnere.
La serata iniziò, io iniziai a servire i drink, gli ospiti sembravano ignorarmi, per loro doveva essere una cosa del tutto normale trovare le cameriere così conciate, dopo un po di tempo cominciai a rilassarmi e iniziai a muovermi con più scioltezza. Passammo alla cena durante l’antipasto non successe niente, ma mentre stavo servendo il primo sentii una mano che andava a sfiorarmi la fica, quello che stavo servendo mentre continuava a parlare aveva messo una mano tra le mie cosce, ricordai cosa avevamo concordato, feci finta di niente e passai a servire gli altri commensali, sembrava che avessero avuto il via, ogni volta che mi fermavo accanto a qualcuno questi mi palpava, anche le due donne non si facevano scrupolo di toccare, una strana eccitazione si faceva largo dentro di me, quello strano gioco iniziava a piacermi.
Arrivati al dessert, ormai le palpate si facevano sempre più insistenti, quando mentre servivo una signora questa mi infilò un dito nella fica, ormai ero eccitata, e quindi penetrò facilmente:
-Ma, questa ragazza è vergine. Complimenti non deve essere stato facile trovarla-,io non avevo detto all’ingegnere di essere vergine, ma lui non fece trasparire alcuna sorpresa, fece un sorriso compiaciuto, come a sottolineare la sua superiorità nel trovare rarità. Ormai nessuno pensava più alla cena, tutti volevano infilare le loro dita nella mia fica per saggiare la consistenza dell’imene, era un continuo palparmi, io che già mi ero eccitata ebbi un orgasmo quando un ennesima mano tocco la mia fica, temetti di aver fatto qualcosa di irreparabile ma mi sbagliavo. La persona a cui ero venuta nella mano porto le dita alla bocca e lecco avidamente facendo succhiare le dita anche alla sua compagna
Un sapore divino. La bambina è anche reattiva, e veramente una perla. Dovremmo tenerne conto in futuro..-.
La serata terminò qualche ora più tardi, dopo che tutti ebbero toccato abbondantemente la mia fica ed avermi provocato un altro orgasmo. Quando tutti furono andati via rimasi sola con l’ingegnere:
-Brava Sandra. Grazie a te ho fatto una splendida figura, tieni i tuoi soldi te li sei guadagnati-, mi porse 500.000 lire, per me una somma enorme, io ringraziai mi vestii e andai via.
L’euforia della sera prima si scontrò con la realtà, i soldi che avevo guadagnato mi sarebbero bastati per pagare le tasse universitarie, ma non mi sarebbe rimasto nient’altro per vivere, pensai di ritornare dall’ingegnere per chiedergli un altro lavoretto, ma quando arrivai a casa sua scoprii che sarebbe mancato per una settimana.
Attesi con ansia che la settimana passasse, quando l’ingegnere torno mi presentai da lui dicendogli che ero disponibile per un altra serata, la sua risposta mi gelò:
-Mi dispiace Sandra, ma in queste cene che organizziamo, la ragazza è sempre diversa, quindi non ti posso aiutare-, io ero disperata e insistetti:
-Ma non avrebbe un altro lavoro per me, ne ho disperatamente bisogno..-, l’ingegnere mi guardò con uno sguardo strano, rimase qualche istante a riflettere, poi parlò:
-Sandra, non posso assicurarti niente, ma prova a passare domani sera..- .
Il giorno dopo a sera mi presentai di nuovo dall’ingegnere, l’ingegnare quando mi vide sorrise, questo mi fece ben sperare, mi fece accomodare e mi verso una bibita.
-Sandra, ho parlato con i miei amici dell’altra sera, tu hai una cosa che li ha entusiasmati, oltre ad avere un bel corpicino, e un delizioso visetto, sei ancora vergine..-, non capivo dove volesse andare a parare, – questi miei amici sarebbero disposti a pagare per poter assistere alla tua deflorazione, loro non interverranno, se non come alla cena solo per toccare. Che ne dici?-
La cosa mi aveva lasciata di stucco, non che volessi morire vergine, ma non avevo mai trovato un ragazzo che mi piacesse tanto da dargliela, l’idea di farlo per la prima volta con un estraneo mi spaventava, per un istante pensai di rifiutare, ma poi pensai a quali prospettive avessi, avevo poco da perdere, quindi chiesi :
-Quanto sarebbero disposti a pagare?-
-Due milioni. Che ne dici?-, aspettava una risposta, dovevo decidere ora e subito.
-Accetto-
-Bene ti farò sapere per quando organizzeremo il tutto-
Ritornai a casa e rimasi in attesa di una sua chiamata, ormai mi sembrava di essere diventata una puttana. Ricevetti una chiamata dall’ingegnere dopo due giorni, aveva organizzato tutto per il prossimo sabato, mi disse di prepararmi, e mi comunicò che dovevo depilarmi tutta la fica.
Il giorno concordato passai la mattinata a prepararmi, la cosa che mi richiese più tempo fu depilarmi la fica, non l’avevo mai fatto, e fu un lavoro lungo, alla fine mi ritrovai con la figa completamente ripulita dai peli, era una sensazione strana, le labbra mi sembravano ancora più grosse e gonfie.
Questa volta non andai a casa dell’ingegnere, vennero a prendermi in macchina e ci recammo in una villetta fuori città, fuori vidi parcheggiate cinque o sei macchine, evidentemente gli invitati erano già arrivati, e si aspettava solo che arrivassi io.
Entrammo dal retro, passando vidi due ragazze vestite, o meglio svestite, con il completino da cameriera che io avevo indossato l’altra volta, il fatto la serata era stata organizzata in mio onore mi diede un vago senso di eccitazione. Mi condussero in una stanza, dove trovai l’ingegnere che mi aspettava.
-Benvenuta Sandra. Ci sarà qualche ospite in più, ma non preoccuparti tutto resta come concordato. Ti sei attenuta alle mie istruzioni? Fai vedere.- restò in attesa, capii che aspettava che mi spogliassi, mi spogliai restando completamente nuda, lui passo una mano sulla mia fica nuda, sentii le sue dita indugiare, mi sorrise approvando.
-Eccellente. Li troverai quello che devi indossare, dopo ti verremo a chiamare…-
-Quando conoscerò il ragazzo che dovrà sverginarmi ?- chiesi con preoccupazione.
-Nessuno ha parlato di ragazzi, Sandra. Sarà una donna di grande esperienza, non devi preoccupanti di niente.- Usci lasciandomi perplessa. Maledizione in che gioco ero andata ad infilarmi, che cosa mi sarebbe successo? Ero ancora in tempo a tirarmi indietro? Pensai ai motivi che mi avevano fatto accettare, No non potevo rifiutare.
Presi i vestiti che mi aveva indicato e iniziai ad indossarli, c’era poco da indossare, calze nere reggicalze e un reggiseno a balconcino che lasciava completamente libere le mie tette. Scarpe con tacchi a spillo completavano il tutto. Non attesi troppo, evidentemente erano impazienti di cominciare, una delle ragazze mi condusse nel salone, nel centro del salone era stato posizionato un letto, evidentemente per meglio fare assistere gli ospiti, in tutto c’erano una decina di persone tra uomini e donne, la vena esibizionista che mi ero scoperta mi aiutò mentre mi mostravano in giro, non sembravano avere fretta, evidentemente volevano che il tutto durasse il più a lungo possibile. Diverse mani mi toccarono mentre venivo mostrata come un trofeo, le loro dita si insinuavano nella mia fica, come per sincerarsi che io fossi veramente vergine. Finalmente mi condussero sul letto, io mi ero eccitata mio malgrado, il fatto di essere guardata mi dava un piacere strano, e le loro mani che avevano indugiato sulla mia fica e sul mio clitoride avevano fatto il resto.
Ad un certo punto arrivò una donna, era avvolta in un lungo mantello, avanzò verso il letto si girò e fece cadere il mantello, sotto era nuda, ad eccezione di una cintura a cui era attaccato un pene finto, si girò verso di me e mi sorrise, era una bella donna, poteva avere 30 anni, bionda un viso angelico su un corpo da amante latina, anche se non avevo mai avuto tendenze lesbiche mi procurò una certa eccitazione, e la cosa mi piaceva. Adesso tutti si erano fatti più vicino per meglio osservare, alcune donne tra le spettatrici mi si avvicinarono iniziando a carezzarmi la fica, si soffermavano sul clitoride stimolandolo, io mi sentivo prossima all’orgasmo, una delle donne accostò la sua bocca sulla mia fica baciandomela, per me fu troppo ero già eccitata, mio malgrado me ne venni , tutti i miei umori le colarono in bocca, lei non fece una piega, iniziando a leccarli golosamente, quando ebbe finito si girò verso un altra donna e le passò i miei umori con un profondo bacio.
Adesso tutti stavano aspettando il gran finale, la mia fica era abbastanza lubrificata, tutti erano eccitati, la donna che doveva deflorarmi mi allargò delicatamente le gambe e iniziò a strusciare piano quel pene di gomma sulla mia apertura, a quel contatto ebbi come una scossa elettrica, ormai anch’io aspettavo il gran finale, l’orgasmo appena avuto non mi aveva calmata, ma anzi aveva acceso i miei sensi. Tutti smisero di parlare, il silenzio era totale, la donna puntò decisa sulla mia fica e fece entrare la punta, io sobbalzai, lei non fu violenta con un lento entra ed esci guadagnava la mia fica, io che temevo di sentire dolore, mi sentivo riempire piano piano, lo sfregamento intanto mi procurava piacere, ad un certo punto sentii una leggera tensione in fondo alla vagina, aveva incontrato l’imene, si fermò per un lungo istante, guardò gli spettatori che erano rimasti fermi in attesa dell’attimo fatidico, poi guardò me e spinse, senti qualcosa rompersi dentro di me, ma non fu una sensazione spiacevole adesso ero completamente riempita da quel palo, mi rilassai completamente, le persone intorno iniziarono ad incitare la donna che iniziò a scoparmi a ritmo sostenuto, le loro mani andavano aceracee il mio corpo, si soffermavano sul mio seno, qualcuno mi strizzava i capezzoli, in me l’eccitazione riprese a montare, ebbi un altro orgasmo, ma non ero io a decidere quando finire, la donna continuò a scoparmi finché non le fecero cenno di smettere, quando usci da dentro di me, sentivo la mia fica palpitare, non riuscii subito ad alzarmi e rimasi seduta per qualche secondo, un filo di sangue era uscito dalla mia fica e mi macchiava una gamba, quando riuscii a mettermi in piedi fui salutata da un applauso, evidente mente i presenti avevano gradito la spettacolo, una delle ragazze mi riaccompagnò nella stanza dove mi ero cambiata.
Mentre mi stavo rilassando nella vasca da bagno pensavo alla serata, a quello che avevo fatto, da un lato mi sentivo una puttana, ma ripensando alle sensazioni provate la mia mano andava alla mia fica.
Per quella serata mi diedero Quattro milioni, l’ingegnere mi spiegò che ciascun invitato aveva pagato 500.000 lire per assistere all’evento, la somma mi avrebbe permesso di affrontare li primo anno di università.
E dopo?

-E così che Sandra entrò in un giro particolare-, Lisa mia moglie aveva appena finito di raccontarmi la storia a della sua amica Sandra, stavo iniziando a scoprire parti della vita di mia moglie che non conoscevo, invece di incazzarmi, mi scoprivo eccitato, stavo conoscendo un altra persona, e quella persona mi piaceva moltissimo.

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