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Racconti erotici sull'Incesto

L’officina di papà 06

By 20 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Dedicato a Noemi. Una dolce fanciulla in fiore che vuole far parte del mondo anticipatamente.

NOTA:
leggete prima i capitoli precedenti e capirete l’evoluzione
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15430
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15487
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15562 ‘
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15587
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15743

Lisa, innamorata del suo bel Daniele si lascia travolgere dal sentimento e dalle emozioni.

ATTENZIONE:
leggete prima i capitoli precedenti.

L’officina di papà
Capitolo 6

Elogiata dal padre per avergli fatto un superbo pompino, il primo della sua giovane vita, si siede a cavalcioni sulle sue gambe, con il preciso intento di fargli vedere come si è trasformata in donna.

‘Ora… Potresti mettere il tuo… Emh, bastone nella mia fig…’ Si vergogna di desiderarlo, ancor più di comportarsi in maniera tanto infantile, ma non sa come poter dire certe cose davanti a suo padre.
Prende il cazzo che fino a pochi istanti prima lo aveva in bocca e lo stringe nel pugno restandone meravigliata e stupita.
‘HEY! Perché è morbido?’

‘Beh…- Dopo aver sospirato prosegue.- Si potrebbe dire che ora è spento.’ Stringendo contro di se la sua bambina, nota che ha le gambe divaricate a causa della posizione a cavalcioni sulle sue e lo sguardo è attirato dalle labbra vaginali che pendono invitanti. Il rosso clitoride spicca eretto come un piccolo capezzolo e una insana voglia lo attanaglia.
‘Dov’è il padre premuroso che per tanti anni ha protetto e cresciuto quel fiore di figlia che ha ora sulle ginocchia?’ I pensieri si affollano nella sua mente, mentre il senso di colpa galoppa furioso.

Si sentiva eccitata come non mai. Poteva percepire la figa pulsare e il calore che si spandeva, saliva lungo la schiena facendola fremere ed ansimare.

‘Ed è difficile che ti diventi nuovamente lungo e duro papa?’ Chiede un poco delusa dopo aver visto prima la cappella lucida del cazzo e poi osservandolo negli occhi.

‘Uhuh!’ Muovendo la testa in senso negativo.

Riprendono a baciarsi a lungo in cui le lingue si cercano. Le mani di lui scorrono sulla schiena nuda, mentre lei semplicemente lo abbraccia e si lascia trasportare dalle emozioni. Non osa fare altro per un qualche reverenziale timore. Il piacere profondo che sta provando la lascia con le guance rosse e con le farfalle nello stomaco. Le mani l’accarezzano, le palpano il sedere. Si lascia accarezzare e sondare il piccolo buchino del sedere ansimando nella bocca del padre.

Sente qualcosa che si muove fra loro, caldo e morbido al contempo.
‘Ooohhh…- Esclama nell’osservare compiaciuta come il cazzo stia tornando lungo e duro.- Non aspettiamo! Facciamolo papà!’ Muove il bacino avanti e indietro andando in contro alla dura consistenza del cazzo, cresciuto a dismisura. Il calore che percepisce contro la pancia e al suo ombelico la fa fremere di desiderio.

Afferrando il cazzo e stringendolo nella mano, il calore la contagia ed ansima nel sentirlo pulsare nel suo pugno. Con un filo di voce:
‘Ora puoi mettermelo nella figa…’ Ansima ancora, ma questa volta perché si è accorta di aver detto quella parola davanti a suo padre. Si vergogna per aver detto quella parola vietata, ma è consapevole della voglia profonda che la pervade.

‘Aspetta un minuto. Lisa.- Osservandola negli occhi.- Sappiamo che non sei più vergine, ma non è questo il vero motivo per cui non voglio farlo con te”

‘Ma io voglio il tuo cazzo dentro di me papà!’ Stringendo fortemente il pugno attorno alla viva erezione del padre.

Lei lo guarda con quegli occhi e con quella espressione da cerbiatto che ogni volta lo ha sciolto come ghiaccio al sole.
‘Ascolta Lisa. C’è solo un motivo per cui non voglio farlo con te! Che cosa accadrebbe se resterai incinta?’

‘Non mi dispiacerebbe.’ Mollando leggermente la presa sul cazzo e iniziando a muovere la mano su e giù lungo la carne bollente e palpitante del padre.

Lui cerca di raccogliere i pensieri per risponderle nonostante la sega e il piacere che ne deriva. è incredulo che la sua bambina lo stia masturbando e gli piace. Cerca di vincere il piacere che deriva da quella deliziosa mano che imperterrita continua ad andare avanti e indietro lungo il cazzo e dopo qualche istante cerca di parlare e di mettere insieme le parole.
‘Cerca di capire. Questo è il punto, ed è sbagliato! Giocare e godere senza andare in profondità è una cosa, ma portare avanti una gravidanza alla tua età non è più un gioco!’

‘Forse non rimarrò incinta…’ Ansima, muovendo al contempo il bacino in avanti per percepire il calore e la durezza contro il clitoride umido.

‘La risposta è NO Lisa!’

‘Va bene papà, ho capito. Non devi più ripetermelo.- Abbassa la testa e le braccia sconfortata. Osservando il cazzo in erezione si morde il labbro e si alza.- Ora so perché…- Cammina per il bagno con la testa china e presa la vestaglietta se la porta sul petto incrociando le braccia in segno di difesa e proteggendo le sue nudità.- Non mi ami più.’

Colpito per quello che ha sentito si alza in piedi.
‘Oh no Lisa! Non è questo il motivo e te l’ho spiegato!- Le si avvicina e l’abbraccia. Il cazzo, ora meno rigido di prima, si struscia sulla pelle vellutata della figlia.- Credimi. Io ti amo tantissimo! Non smetterò mai di amarti.’ Sottolineando quella frase con il movimento del bacino in modo che il cazzo possa strusciarsi per tutta la lunghezza sulla schiena della tenera e dolce figlia.

‘Davvero papà? Tu mi ami ancora lo stesso?’ Chiede muovendo il bacino, per sentire la dura consistenza maschile del padre.

‘Ma certamente bambina mia.’ Ansima, mentre il cazzo continua ad andare avanti e indietro stretto contro i due corpi.

‘Grazie papà. Io ti amo troppo!’ Abbracciandolo fortemente e stringendogli il collo, lo bacia.

Entrambi ansanti e nuovamente accaldati, è lui a separarsi cercando di trovare il lume della ragione.
‘Non ti prepari per andare ad aiutare la mamma Lisa?’

‘Sì, papà. Ora mi faccio la doccia. Non vorrei togliermi di dosso questo, ma non saprei come spiegarlo a mamma.’ Indicando i resti delle precedenti sborrate sul suo corpo.

‘Brava! Allora io ti lascio in pace, così ti puoi lavare tranquilla.’

‘Papà?’ Chiede davanti alla porta della doccia.

‘Siiì?’

‘Mi vorresti aiutare?’

Lui la guarda bramoso. Il corpo sinuoso, i lineamenti del sedere. La curva dell’anca.
‘Uhhh… Ok…’

‘Mi aiuteresti a prendere il telo di spugna e il tappeto?’ Senza accorgersene si muove ondeggiando lievemente mentre segue con lo sguardo il cazzo del padre che è tornato semi rigido ed è rimasto fuori dalla patta dei boxer.
‘Grazie papà.’ Appena si accorge che lui era fermo davanti a lei con in mano la roba che gli aveva chiesto.
‘Ci vediamo dopo.’ Gli dice lei mentre osserva il padre avviarsi verso l’uscita del bagno.
‘Squalo!’ Urla sorridente la figlia con le guance rosse.

‘Che?’ Non avendo capito e intuito l’allusione si volta.

Lisa si piega in avanti per sdraiare il tappeto a terra e il padre rimane incantato dalla bellezza del sedere e dal taglio della vulva.
‘Perché devo mantenermi saldo nelle mie convinzioni?- Si dice fra se mentre gli occhi indugiano e la guardano con bramosia.- Questo non è giusto!’
Il cazzo ha un guizzo, ritorna a crescere e lo percepisce chiaramente. Non distoglie lo sguardo dalla figlia e si accorge di come sia cresciuta, di come si è fatta donna.
‘Lisa sei così eccitante.’ Pensa fra se.

Si impugna il cazzo ormai quasi totalmente eretto che punta dritto in avanti e inizia a muovere la mano lentamente.
‘Devo pensare a qualcosa di diverso.’ Si dice fra se, ma la mano continua a muoversi andando avanti e indietro lungo il cazzo e gli occhi restano fissi sul sedere e al piccolo anello scuro che si intravede fra le chiappe.

‘Papà!’

‘Oh merda.’ Saltando spaventato e portandosi entrambi le mani a coprirsi il cazzo divenuto completamente duro.

Il cazzo punta lungo e duro perfettamente in vista fuori dalla patta dei boxer come toglie le mani e stringe i pugni.
‘Ho… Dimenticato il mio accappatoio.’ Stringe ancor più forte i pugni vergognandosi per quello che stava facendo e dimenticandosi che in quel modo la figlia ha la possibilità di vedere chiaramente il cazzo in erezione.
‘Andrò via in un… – Chinandosi a terra davanti a lei e restando incantato dallo spettacolo che sta vedendo.- In un secondo…’

La vista indugia sul pube e ai suoi radi peli. Sgrana gli occhi nell’osservare le labbra implume sottostanti che pendono invitanti. Il piccolo cappuccio del clitoride si erge davanti alla sua vista. ‘Oh dio! Guarda che figa bellissima.’
Lei ancheggia un poco e lo sguardo non si discosta, la segue.
‘è così stretta.’ Si dice fra se incantato.
‘Ed è bagnata al punto che stà gocciolando.’ Nota il vivido rossore e le gocce perlate brillare e attirare ancor di più lo sguardo.
Con la bocca aperta come se avesse bisogno di aria, resta esterrefatto e incantato nel constatare l’eccitazione della figlia.

‘Pronto! Terra chiama papaaà! Sei bloccato a guardarmi da più di dieci minuti!’

‘Uh… Scusami. Ero certo che non fosse passato più di un secondo.’

Si morde il labbro inferiore per come sente il clitoride pulsare. Lo guarda sorridente e felice di aver eccitato l’uomo che l’ha generata e che l’ama tanto.
‘Ah… Ok.’
Si volta e si avvia nella vasca da bagno. Con una gamba dentro e una fuori lo guarda con fare malizioso e gli chiede.
‘Beh… Io vado a farmi una doccia ora. Vuoi unirti a mè?’

Senza farselo ripetere la raggiunge e prontamente il getto dell’acqua calda li ha inondati.
Come sempre, abituata da lunghe pratiche, Lisa si bagna i capelli dando la schiena al padre. Questi l’abbraccia e le mani raggiungono il seno e lei trema e resta per qualche secondo senza fiato mentre i capezzoli vengono attanagliati fra le dita. Inconsapevole, spinge indietro il sedere per percepire la dura consistenza del padre.

Le mani iniziano a correre sul giovane corpo. La sua freschezza emana sensualità ed eccitazione.

Sopra il taglio del sedere sente il cazzo duro del padre sfregare e lei asseconda il movimento porgendolo e muovendosi. Lisa ha una tale voglia che sente il clitoride fremere e pulsare. Come la mano glielo sfrega, geme lungamente, perdendo ogni cognizione di tempo. La masturbazione delle mani esperte del padre la portano ben presto al limite. Lo sente chinarsi dietro di lei e il cazzo sfrega lungo il taglio della vulva. In preda ha una forte eccitazione, trema tutta.

Voltatasi, gli accarezza la faccia teneramente e lo bacia con passione, mentre sente le mani di lui palparle il sedere e allargare le chiappe. Un dito si insinua violando il piccolo anello elastico dello sfintere e Lisa geme nella bocca del padre.
‘Ooooh!- Eccitata allo spasimo e il dito che si insinua sempre più in lei.- Non è proprio possibile avere il tuo cazzo dentro di me?’ Riesce a chiedere con un filo di voce.

‘Una soluzione ci potrebbe essere.- Le sussurra all’orecchio- Potrei farlo nel tuo sedere Lisa.’ Sottolinea la frase affondando il dito sempre più dentro di lei.

‘Ooooh…’ Sentendosi mancare l’aria e la forza nelle gambe.

‘All’inizio amore, può fare un poco male. Poi proverai immenso piacere.’ La rassicura facendola voltare nuovamente, ma con il dito piantato in lei profondamente.

Lei si lascia guidare e piegare in avanti, posando quasi la fronte contro la parete e un poco in apprensione si lascia guidare il sedere all’indietro dalla forte mano del padre. Un poco nervosa si liscia i capelli togliendoseli dalla fronte e dalla bocca.

Impugnato il cazzo, lo guida lungo il taglio del sedere della figlia eccitandosi ancora di più.

‘Ooh… Siii…’ Geme sommessamente e porgendo all’indietro il culo.

Il cazzo entra in lei facendosi largo contro la stretta apertura e vincendo la resistenza, la cappella scompare e lui si ferma.
Lisa è restata senza fiato e senza respirare per tutto il tempo in cui il cazzo si è fatto largo in lei. Ora che può riprendere il lume della ragione, mugolii e sommessi respiri rapidi riempiono l’angusto spazio.
‘Oooo… Fa maleee…’

‘Amore, vedrai che fra poco ti piacerà.’ La mano scivola lungo il fianco e trovato il piccolo bottoncino eretto del clitoride, inizia a masturbarlo.

Lei si appoggia al muro e con le mani cerca di aggrapparsi e sorreggersi in qualche modo, sentendo il piacere montare in lei, facendola sempre più ansimare e tremare.

‘Brava la mia piccola puttanella. Fammi sentire come ti piace.’ Il cazzo entra in lei in un’unica spinta profonda.

Senza respiro. Dilatata al massimo. Si sorregge sulle gambe malferme che le tremano sempre più.
Solo un lungo e sommesso rantolo le esce dalla bocca.
‘Aaaahhhh!’

Lui inizia a scoparla lentamente. Il cazzo entra ed esce inesorabile provocando sempre più piacere ad entrambi.

Sconvolta nei sensi, si lascia condurre dalle forti emozioni che sta percependo. Il piacere monta in lei ed è prossimo ad esplodere.
‘Oh papà. Scopami. Scopami forte.’

‘Lo sto facendo Lisa.’ Affondando il cazzo con spinte sempre più forti e sempre più a fondo.

‘Oh papà! Mi piace il tuo cazzo dentro di me!’ Urlando quasi, sentendo nelle orecchie solo lo scroscio dell’acqua.

‘Oh Dio! Sei così stretta.’ Infilando le dita nella figa e continuando a masturbarle il clitoride.

‘Sì papà! Scopa il mio culo! Vai fino in fondo!’ Urla in preda al piacere più totale.

‘Uhhh.’ Ringhia il padre spingendo e affondando completamente il cazzo in lei.

Lisa gode sobbalzando e tremando tutta in preda alle convulsioni.
I peli del padre le stuzzicano il sedere e le forti mani la spingono sempre più forte e veloce lungo il cazzo.

‘Amore mio. Mi stai facendo godere’ Solo a sentire come parli.’
Sussurri, mugolii e rantoli inondano la stanza.
‘Lisa!- Le spinte si fanno sempre più forti.- goooo… DOOO!’

I caldi schizzi inondano le viscere della figlia facendola nuovamente tremare e raggiungere un nuovo orgasmo. Le gambe non la reggono e tremano vistosamente. Solo le forti mani di lui e il cazzo in lei la tengono in piedi o si sarebbe accasciata a terra.

Riprese le forze e il respiro, si solleva quasi sulle punte dei piedi e in posizione semi eretta. La dura consistenza in lei è sempre calda e palpitante e continua a tenerla erotizzata ai più alti livelli.
‘Mmmm papà. Potrai infilarmi il tuo cazzo nel culo ogni volta che vorrai.’

‘Bella idea bambina mia.- Estratto il cazzo l’acqua della doccia colpisce il pene ancora semi eretto facendolo sobbalzare nel sentire come questa solletica la cappella.

Lisa si è sentita svuotata e senza forze. Per un lungo tempo è restata senza respiro. Le gambe le tremano al punto che ha paura di cadere da un momento all’altro.

Lui si appoggia contro la parete opposta e resta a guardala estasiato. Abbassa il piccolo sgabellino d’angolo e, una volta seduto, la fa sedere sulle ginocchia.
‘Perché ora non pulisci il cazzo di papà con quella dolce lingua che hai?’

La madre in cucina sta lavando il lavello quando vede il furgone delle consegne.
‘Ohhh, Giovanni è la fuori!’ Sorride fra se.
‘Mi auguro che oggi mi porti il pacchetto che sto aspettando.’ Eccitata al pensiero lubrico, si accarezza la figa infilandosi la mano all’interno delle mutandine. Si infila due dita accorgendosi di essere già umida e si accarezza al contempo il clitoride con piccoli movimenti del palmo della mano.

Lo spettacolo che si offre ai suoi occhi la lasciano esterrefatta. Le labbra vaginali sono perfettamente in vista come il sedere e il piccolo buco del sedere. Le dita umide brillano alla luce del giorno scomparendo e ricomparendo alternativamente.
‘Mamma! Cosa stai facendo?’

Sobbalza impaurita e si volta di scatto. Nota gli occhi sgranati della figlia fissi sul taglio della figa e sul pube semi depilato tranne che per una piccola strisciolina di peli centrali.
‘Oh! Lisa! Io stavo appena … uh … um…- Cercando di ricomporsi. Le mutandine le aveva abbassate senza volerlo.- Vuoi… Vuoi fare colazione Lisa? Cereali?’ Con le guance che le bruciano per la vergogna e per la forte eccitazione, apre la credenza e distoglie lo sguardo. Si sente le guance avvampare per la vergogna.

‘No, grazie. Ho voglia delle mie barrette.’ Comportandosi come se non fosse accaduto nulla di strano.

‘Ecco qui le mie figh…’ Mordendosi la lingua per non dire una parola vietata. Gli occhi si soffermano sulla camicia annodata sopra all’ombelico della moglie e ai seni che si intravedono mentre i capezzoli eretti sono in perfetta vista.

‘Ricccardo! Perché sei ancora mezzo nudo? Non avevi delle commissioni da fare questa mattina?’

‘Tranquilla amore. Questa mattina non devo lavorare.’ Osservando il taglio della figa in cui le mutandine si sono infilate evidenziando le carnose e invitanti labbra vaginali.

‘Sì! Certamente.’ Avviandosi verso il salotto per terminare le pulizie.

‘Tuttavia… Potrei prendere Lisa con me e andare a fare un giro al centro commerciale.’ Posa una mano sulla chiappa della figlia e incunea un dito profondamente facendolo scorrere lungo il solco della figa e del piccolo foro anale.

‘Eh?’ Esclama esterrefatta e presa alla sprovvista Lisa.

‘Questo potrebbe giocare a mio favore…’ Si dice fra se la madre sistemando l’aspirapolvere.

Vedendo la strizzatina dell’occhio destro del padre in segno di complicità.
‘L’idea mi piace e magari potrei anche guidare un poco la macchina.’

‘Mmmhhhh.’ Geme perplesso guardando le sfere del seno sporgere al di sopra del reggiseno che le incornicia.

‘Perfetto!’ Esclama sorridente qualcuna dal salotto avendo sentito tutto.

Maxtaxi
Un eterno grazie a Lisa che sa darmi i giusti consigli.

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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