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Trio

Le amiche di Erika

By 13 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera tornai a casa consapevole di essere cambiato dentro , non mi era mai capitata una cosa del genere non mi era mai capitata una cosa cosi bella , non avevo mai scopato in quel modo cosi sfrenato e spontaneo nessuno e mi soffermai a pensare come questo poteva essere successo con una ragazza cosi giovane e inesperta come Erika .

Quella ragazza aveva acceso in me una passione travolgente , allora non sapevo se era amore o no anzi adir il vero non mi passava nemmeno per la mente ma si erano scatenati dei sentimenti che non avevo fino a quel momento provato con nessun’altra , Erika era tenera e dolce e quel suo pizzico di ingenuità era delizioso si vedeva che era bisognosa di affetto e io ero determinato a darglielo , aveva perso il padre quando aveva tredici anni quindi visse quel dramma nel pieno di un’età difficile la madre si era chiusa in se stessa buttandosi a pieno nel lavoro e i momenti in cui Erika parlava o si vedeva con la madre erano diventati rari .

Il giorno in cui Erika mi raccontò queste cose lo fece in lacrime , non aveva mai parlato con nessuno di questi argomenti non si era mai sfogata con nessuno , si butto fra le mie braccia piangendo e io mi ricordai come frignava da piccola e di come tutti la prendevano in giro , adesso piangeva nello stesso modo solo che adesso si stringeva con tutte le sue forze su di me , io le accarezzavo la testa e cercavo di calmarla dicendogli che adesso non era più sola che cero io con lei adesso , in quel momento giurai a me stesso che non mi sarei comportato come avevo sempre fatto , infatti io non avevo mai avuto un rapporto fisso con nessuno , ero dell’idea che frequentare con assiduità sempre la stessa ragazza mi avrebbe portato solo guai , ma ora era il momento di provare a cambiare ,quella ragazza mi aveva donato tutta se stessa cercava una persona da amare e da cui sentirsi amata e non so perché ma aveva trovato in me quella persona .

Diventammo inseparabili , stavamo insieme sempre e il nostro rapporto non era solo di sesso , anzi molto spesso capitava che di sera passassimo molto tempo a parlare accucciati uno stretto all’altro sul divano di casa sua o che uscissimo per una pizza o qualcosa del genere ma la sera che vi voglio raccontare , eravamo a casa sua solo che non eravamo soli Erika aveva invitato due sue amiche ,queste erano Annamaria e Sonia le due ragazze che avevo incontrato con Erika tre settimane prima sedute sulle scale con Erika a fumarsi una sigaretta di nascosto , passammo una piacevole serata Erika era felice e io ero felice a vederla felice .

Mangiammo e decidemmo di vederci il film che avevano affittato , infatti cominciava ad avvicinarsi l’autunno e fuori quella sera infuriava un acquazzone , dopo aver visto il film alquanto lacrimoso per i mie gusti si era fatto gia abbastanza tardi e fuori la pioggia non accennava a diminuire ; Annamaria e Sonia erano venute con i motorini cosi mi chiesero se potevo riaccompagnarle a casa in macchina Erika mi diede un bacio e mi chiese se sarei salito da lei quando fossi tornato , io le risposi che se voleva sarei venuto senz’altro cosi uscii con loro due che mi precedevano civettando fra loro , presi la macchina di mio padre quella sera perché mia sorella si era fregata la mia era una Mercedes Classe A nera una gran bella macchina , Sonia si sedette d’avanti e Annamaria dietro di lei .Mi sembra sia giunto il momento di descrivervi fisicamente le due Amiche di Erika , Sonia capelli a caschetto neri e occhi verdi con un fisico che non lascia indifferente nessuno mentre Annamaria anche se un po più pienotta neanche lei lascia indifferenti i maschietti anche se più che altro quelli della sua età , infatti era un po’ più simile a Erika nel modo di vestire e di truccarsi soprattutto tipico delle diciottenni ma per il resto erano completamente diverse, capelli ricci lunghi castano scuri e occhi grandi marroni , era truccata solo leggermente e vestiva in modo molto casual ,pantaloni di jeans stretti scarpe da tennis e una maglia di tuta con cappuccio ,Sonia era combinata in maniera totalmente differente era vestita come se dovesse andare a ballare portava una camicetta bianca con i polsi aperti una gonna nera abbastanza corta e delle scarpe aperte con un tacco di misura moderata e un trucco che l’aiutava senza dubbio a sembrare più grande di quanto non fosse , era molto carina ma io quella sera stavo accompagnando due amiche della mia ragazza a casa e più che pensare a Sonia vestita come una troietta al mio fianco stavo pensando a fare più infretta che potevo per tornare da Erika e rimanere un po’ da soli prima che tornasse la madre . Presi l’asse attrezzato per fare più in fretta infatti Sonia abitava in un paese vicino a sette otto chilometri da casa mia , intanto vedevo che le due parlottavano ,Sonia era girata verso Annamaria e parlavano a bassa voce a me non interessava sentire cosi’ dopo una guardata di sfuggita allo specchietto retrovisore accelerai , a un certo punto Sonia si giro e mi chiese se poteva dirmi una cosa , mi chiese tutto di un fiato se mi potevo fermare per fargli rullare una canna non rimasi sconvolto più di tanto per la cosa , anch’io mi ero fatto un sacco di canne alla sua età e qualcuna continuo a farmele tutt’ora più che altro ero sorpreso per Annamaria e cosi mi chiesi fra me e me se anche Erika potesse fumare spinelli , ma il mio dubbio fu subito fugato da Sonia che mi cominciò a spiegare quanto ad Erika desse fastidio fare queste cose e soprattutto quanto gli scocciasse che qualcuno lo facesse in casa sua , comunque risposi a Sonia sorridendo che mi sarei fermato e cosi appena vidi un’area di sosta , ci parcheggiai.

Accesi la luce e Sonia inizio aiutata da Annamaria a rullare la canna , iniziarono a parlare in maniera più rilassata dopo aver visto che a me non dava fastidio il loro piccolo vizio ,fuori pioveva ancora molto forte , io ormai preso dalla situazione piacevole che si andava creando infatti era parecchio che non mi ritrovavo con due ragazze a fumare uno spinello, ormai non avevo più tanta fretta cosi anch’io mi rilassai e accettai il loro invito a fumare con loro . Dopo innumerevoli tentativi di Sonia a chiudere la canna decisi di farlo io dopo di che la feci accendere a lei ,fece quattro tiri uno a presso a un altro e la passo a Annamaria che imito l’amica quando tocco a me su di loro gia si facevano sentire gi effetti della marijuana a un certo punto le due si rimisero a parlare fra loro a bassa voce per poi ridere come matte mi ero un po’ estraniato e mi gustavo la canna ad un tratto Sonia mi chiese se avessi mai fatto un kis con le canne , io gli risposi di si cosi senza neanche chiedermi se poteva fece una lunga boccata di canna e piegandosi arrivo a due centimetri dalla mia bocca , mi guardo negli occhi e premette la sua bocca sulla mia mi caccio dentro tutto il fumo che era tantissimo poi si stacco per un secondo per poi riattaccarsi alle mie labbra prima con indecisione poi con sempre maggior sicurezza vedendo che io rispondevo a i suoi baci , Annamaria dietro se la ridacchiava e noi due avanti ci stavamo ormai facendo una gran pomiciata , in quel momento lo ammetto ero eccitato ma ero anche incazzato con quella troietta che , lo capivo solo ora era tutta la sera che progettava la cosa insieme all’amica ero incazzato per il fatto che quelle a dire di Erika erano le sue migliori amiche e invece di comportarsi da tali avevano progettato di fare chi sa che cosa con il suo ragazzo , cosi decisi di non essere delicato con Sonia e di trattarla da troia quale era . Continuavo a baciarla sempre con maggior foga le leccavo collo e orecchie e sentivo che la sua voglia cresceva , la presi e la misi a cavalcioni su di me lei fece cenno ad Annamaria di passare sul sedile d’avanti cosa che esegui prontamente , io abbassai leggermente il mio sedile poi cominciai a sbottonare la camicetta di Sonia poi senza neanche slacciarlo sollevai il suo reggiseno e ne uscirono due belle tette che al contrario di quelle ancora piccole e acerbe di Erika erano gia ben formate cominciai a leccarle tirandole i capezzoli con le dita mentre lei emetteva gridolini di dolore e piacere aveva la testa sollevata verso il tetto della macchina e io continuavo a pizzicarle le tette , sembrava che le piacesse cosi le tolsi la gonna calze e scarpe tirai indietro il sedile e la feci poggiare con la testa e il petto contro il volante con le ginocchia sul mio sedile ,praticamente era messa alla pecorina col suo culetto verso di me , ancheggiava movendolo come un puttanella tutto ciò non fece che crescere la voglia di fare quello che stavo pensando , le assestai una sculacciata fortissima sulle natiche lei caccio un urlo ma si strinse con le mani al volante ma non si mosse rimase cosi , avevo avuto ragione alla zoccoletta piaceva sentire dolore , cominciai a sculacciarla sempre più forte lei gridava dal dolore ma non si muoveva dalla posizione in cui l’avevo sistemata , adesso mi ero alzato e messomi in ginocchio anch’io per stare più comodo mi ricordai di Annamaria , era li seduta che guardava la scena con una mano ficcata nei pantaloni , decisi di occuparmi anche di lei ma a tempo debito dovevo finire con Sonia , dopo averle dato qualche secondo di tregua ricomincia a sciaffegiarle il sedere ancora più forte notai che lungo le sue cosce gocciolava del liquido vaginale d’un tratto fui preso da un raptus e senza nessun preavviso mi sbottonai i pantaloni mi caccia il cazzo lo passai sulle chiappe tutte arrossate di Sonia e senza preoccuparmi di chiedere se era vergine o meno glie lo spinsi dentro la fica con un colpo deciso , non era vergine non me ne stupii ma la sua fica era lo stesso molto stretta e caccio un urlo bestiale non aspettai un secondo di più e cominciai a pistonarla senza pietà , comincio a gemere e a urlare di dolore misto a piacere tenendosi ben afferrata al volante la tenevo per i fianchi ma sembrava fuori controllo forse anche per l’effetto dello spinello sembrava una vera cagnetta in calore , mi chiese di riprendere a sculacciarla e io non mi feci pregare le ricominciai a dare dei colpi terribili sulle natiche in alternanza con quelli che le davo in fica , intanto Annamaria non era riuscita ad aspettarmi e si era tolta i pantaloni e mutandine rimanendo con le scarpe da tennis e la maglietta a gambe oscenamente divaricate al fianco di Sonia che provava a toccarle la fichetta ma il compito le risulto più che difficile non riuscendo proprio a reggersi con un braccio solo cosi Annamaria comincio una masturbazione frenetica per conto suo , la poverina non resisteva più , in tanto Sonia continuava a godere in modo osceno la sua passera sgocciolava talmente che i suoi liquidi scivolandogli giù per l’interno cosce andava a bagnare il sedile ormai le sue natiche bianche a furia di ricevere schiaffi erano diventate scarlatte ma lei non accennava a dire basta , continuai per altri due minuti poi comincio ad emettere dei gemiti che gli si strozzavano in gola si inarco tanto che sembro spezzarsi e venne espellendo tanto di quei liquidi vaginali che il mio cazzo sembrò affogare , estrassi il cazzo da dentro la sua fichetta la presi di forza per i capelli e la girai verso di me cominciai a strusciarle il cazzo tutto sporco delle sue secrezioni in faccia lei sembrava ancora incosciente del recente orgasmo ma d’un tratto cominciò a riprendersi e a leccarmi e ciucciarmi il pisello ,ogni tanto lo estraevo schiaffeggiandola sulle guance finche le venni con una sborrata pazzesca dritto sulla faccia , mi sedetti esausto ma lei era ancora inginocchiata e con la lingua cercava di recuperare lo sperma che le avevo scaricato in faccia . Mi soffermai a pensare quanto fosse troia quella Sonia , poi notai Annamaria ancora intenta nella sua masturbazione che guardava l’amica tutta eccitata il mio riposo duro solo un minuto presi da sotto i sedile delle salviette e ordinai bruscamente a Sonia di darsi una pulita e di asciugare il sedile che aveva imbrattato , lei con una mano sul sedere dolorante a testa bassa cominciò a ripulirsi in faccia e in mezzo alle gambe poi decisi che era arrivato il momento di occuparsi di Annamaria. Decisi con lei di comportarmi diversamente le dissi di sdraiarsi e cominciai a toglierle le scarpe e le calze di spugna , poi le tolsi a anche la maglietta e rimase completamente nuda stesa davanti ai mie occhi , mi guardava con occhi un po’ spaventati forse per il timore di ricevere un trattamento tipo quella della sua amica , ma io le feci capire subito che sarebbe stato diverso , iniziai a baciarla sul collo per poi scendere piano sui seni a forma di coppe da champagne comincio a emettere dei leggeri lamenti e a portarsi la mano in mezzo alle gambe , era troppo eccitata dopo essere stata a guardare per più di venti minuti quello che avevamo fatto io e Sonia capii che voleva godere anche lei cosi accelerai le operazioni e scesi con la lingua fra le sue gambe leccandole le interno cosce intanto i suoi sospiri si facevano sempre più affannosi mi avvicinai alla sua figa che era ricoperta da folti riccioli castani aprii con le dita le grandi labbra e afferai fra le labbra il suo clitoride cominciai ciucciarlo come fosse stato un ciuccetto lei afferrò la mia testa e iniziò a premermi la faccia sulla passera ormai completamente bagnata , aveva il respiro accelerato e affannoso e quando le introdussi un dito dentro iniziò a godere anche lei come si deve emettendo gemiti lunghi e profondi , ma mi accorsi avendola sondata con un dito che lei era ancora vergine però decisi lo stesso di non chiederle nulla e di fare finta di niente , se avesse avuto qualcosa da dirmi l’avrebbe fatto di sua iniziativa , con ancora lei in preda a i postumi dell’orgasmo cominciai ad accarezzarla su tutto il corpo dalle tette alle cosce poi le sollevai il sedere dal sedile e cominciai a massaggiarli le natiche Sonia in tanto finito il suo lavoro di ripulitura si andò a sistemare in ginocchio con le gambe aperte sulla faccia di Annamaria che non ancora si riprendeva dal violento orgasmo e con il viso rivolto verso di me , presi a insultarla le dicevo che era una piccola sgualdrina a cui piaceva essere picchiata e maltrattata lei mi rispondeva di si che le piaceva e mi incitava a sverginare Annamaria perché dopo voleva essere in culata , ma prima le ordinai di succhiarmi il cazzo cosi si sdraio sull’amica arrivando a pochi centimetri dal mio pisello e dalla fichetta di Annamaria e prima di iniziare ordinò a sua volta ad Annamaria di cominciare a leccargli la passera , Annamaria afferò le chiappe di Sonia con due mani e obbediente inizio una decisa leccata alla fregna di nuovo rossa e gocciolante ,Sonia fece una piccola smorfia di goduria poi afferò con una mano il mio cazzo tornato duro e cominciò a farmi un pompino da levarmi il fiato , mi leccava le palle risalendo fino alla cappella per poi infilarselo in bocca con un solo colpo per poi una volta dentro iniziare a ciucciarlo e ingoiarlo , era fantastico ma cosi non potevo durare a lungo , più Annamaria le leccava la fica più lei si impegnava sul mio cazzo e io ero ormai quasi arrivato al capolinea , ad un certo punto gli e lo strappai letteralmente di bocca , aveva tutte le labbra arrossate dal lungo e laborioso pompino e mi fece una piccola smorfietta di contraddizione cosi la schiaffegiai di nuovo sulle guance con il cazzo poi lo strofinai sulla micetta di Annamaria che emise una specie di miagolio staccandosi con le labbra dalla fica di Sonia avendo capito che era arrivato finalmente il suo momento , durante i mie strofinamenti Annamaria spalancava le cosce sempre di più , il suo desiderio cresceva e con il suo anche il mio , nel giro di un mese era la seconda ragazza che mi apprestavo a sverginare , Sonia comincio a succhiare il clitoride di Annamaria per farla rilassare e io iniziai a spingere piano all’interno della vagina , lei sembrò sul punto di scoppiare a piangere ma riuscii a trattenersi e quando le fui completamente dentro caccio come un sospiro di solievo e ricomincio a emettere quella specie di miagolio ,un rivolo di sangue andò a macchiarmi l’inguine ma ciò non fece che eccitarmi di più , cominciai a fotterla con un ritmo serrato di affondi ,sentivo le pareti della vagina contrarsi in modo spasmodico e capii che il suo orgasmo era imminente , Sonia intanto continuava a torturarle il clitoride leccandoglielo e tirandoglielo ad Annamaria un filo di saliva le colava dal lato della bocca mentre sembrava gridare e gemere con tutte le sue forze ad un tratto si aggrappò con le mani alle natiche di Sonia respirava affannosamente senza emettere alcun suono poi dopo qualche secondo caccio un urlo fortissimo e graffiando il sedere a Sonia venne in un orgasmo incredibile , la sua vagina sembrò stritolarmi il cazzo da quanto fu forte la sua contrazione io continuavo a scoparla imperterrito e anche Sonia non accennava a smettere di giocare con il clitoride anche perché Annamaria ripresasi dall’orgasmo aveva ricominciato a pastrucchiare con le mani e la bocca la passera di Sonia , intanto io avevo sollevato le gambe di Annamaria e le reggevo da sotto le ginocchia in modo da stare più comodo io e far sentire di più a lei gli affondi decisi che gli stavo assestando alla vagina , ormai non era più in grado di occuparsi della figa di Sonia e tornò di nuovo a strillare come una pazza dal piacere che io e Sonia le stavamo dando ma io ero giunto al capolinea e con uno strattone usci dalla figa di Annamaria che in tanto cercava di trattenermi spingendo con i piedi sul mio fondo schiena gli e li afferai’ e poggiai il mio cazzo congestionato e sporco da i suoi umori e lo poggia sulla faccia di Sonia , lei scanso i suoi capelli dal volto diede una leccata alle palle e all’asta poi in un sol colpo lo ingoio iniziando a ciucciarlo , qualche secondo e abbandonando la presa di un piede di Annamaria afferai’ la testa a Sonia e le sborrai in bocca , continuava a ciucciare e leccare e io le strattonavo la testa prendendola per i capelli e le orecchie urlandole parole volgari e offensive , ‘Ciuccialo vacchetta ,Ciuccialo piccola sgualdrina , siiii brava sporcacciona ingoiiaaaaa ‘ intanto Annamaria reclamava il piacere interrotto, con dei piccoli lamenti , estrassi il cazzo dalla bocca di Sonia e sempre tenendola per i capelli la feci alzare da Annamaria e la buttai sul sedile a fianco , orinandole di non rivestirsi , poi feci alzare Annamaria mettendola a quattro zampe con le mani premute contro il parabrezza posteriore e di colpo la penetrai nella passera e iniziai a scoparla con violenza tenendola per le spalle , lei inarcando la testa all’indietro iniziò ad emettere versi disumani e a spingere il suo culo contro il mio bacino , aveva una voglia incredibile di venire e dopo un paio di minuti che a me sembrarono un’eternità dalla sua fichetta cominciarono a colare liquidi a fiotti tolse una mano dal parabrezza portandosela sul seno che inizio a torturasi e alla fine venne sbuffando e dicendo parole incomprensibili , si accascio con la testa su i sedili posteriori con gli occhi chiusi e la bocca semichiusa , a quel punto uscii dalla sua fica e con il cazzo ancora in tiro e con una voglia di godere anch’io incredibile afferai’ Sonia da dietro il collo e la posizionai a pecorina come avevo fatto con Annamaria , le cominciai a inumidire il forellino del culo con gli umori della passera completamente fradicia di Annamaria , lei accenò delle piccole proteste avendo capito le mie intenzioni ma non era in grado di ragionare più di tanto e la sua voglia di godimento prevalse , cosi le lubrificai ben bene il forellino con la mia saliva e le secrezioni vaginali dell’amica poi iniziai a sbatterle l’uccello perennemente in tiro contro le chiappe poi sempre più eccitato continuai a schiaffeggiarla ma questa volta con delle sonore manate come avevo fatto all’inizio , a lei quella pratica piaceva particolarmente cosi continuai a sculacciarla più forte che potevo per parecchi minuti fin che la pelle delle chiappe non le divenne quasi bordò , ormai ad ogni schiaffo gridava di puro dolore reggendosi al sedile di dietro affondandoci le poche unghie che aveva , quando sentii che i palmi delle mani mi dolevano smisi e in un sol colpo le ficcaii i mie 18 centimetri giù per il retto , gridò come se l’avessero squartata tanto da spaventarmi , stavo per estrarlo e chiedergli se gli avevo fatto male , ma lei spinse il suo culo verso di me incitandomi a fargli male ed a farla godere , troppo tardi l’avevo gia estratto ma appena udite quelle parole la penetrai di nuovo con maggiore violenza , lei caccio un altro urlo poi iniziai a fotterla ancora più forte con una mano la tiravo per i capelli e con l’altra le tiravo e pizzicavo il clitoride , ma in momento di sadismo mi venne un’idea sfilai la cinta da i miei jeans e iniziai a frustarla sul culo e sulla schiena , lei era come presa da convulsioni ad ogni affondo ed ad ogni frustata che riceveva , la schiena e le natiche erano tutte segnate ma lei continuava a farsi inculare mescolando gli strilli di dolore a quelli di piacere , dopo esser andato avanti cosi’ per dieci minuti le infilzai di colpo due dita nella passera e con due tre colpi violentissimi nel culo iniziai a sborarle nelle viscere contemporaneamente sentii la sua vagina che si avvolgeva sulle mie dita , stava godendo anche lei espellendo degli schizzi di umori su tutto il sedile , e gridando come una piccola scrofetta in calore ,mi ero accasciato sulla sua schiena e arrivatole con la bocca sul collo iniziai a morderla e leccarla ,lei gemeva si lamentava e tremava era esausta , stava per accasciarsi sul sedile sotto il mio peso cosi l’afferai’ per la vita la scansai per un momento mi sedetti e la feci stendere su di me , si rannicchio come una gattina e si addormentò , intanto Annamaria giaceva al nostro fianco addormentata riversa a pancia in giù , io rimasi per un po’ con Sonia a dosso fuori in tanto aveva smesso di piovere cosi aprii un altro po’ il finestrino per fare entrare un po’ d’aria la macchiana era in uno stato pietoso , sul sedile di dietro era pieno di macchie di liquidi vaginali e nell’aria si sentiva l’odore del sesso mischiato a i nostri profumi , era passata più di un’ora e mezza da quando ci eravamo fermati e d’era notte fonda , cominciai a tornare nella realtà poco a poco , come prima cosa realizzai che quella era la macchina di mio padre con la quale doveva recarsi a lavoro solo fra qualche ora , poi mi ricordai di Erika e mi sentii malissimo era la prima volta che mi succedeva , mi era capitato più di una volta di dare buca alla mia ragazza di turno magari andando a scoparmi qualcun altro ma con Erika sapevo che era diverso mi sentivo colpevole ed era una sensazione che non mi piaceva , forse per il fatto di non averla mai provata .

Continua””..

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