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Racconti di Dominazione

La moglie con gli stivali 3

By 29 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019One Comment

Dopo avere scopato appassionatamente la mia padrona (mia moglie,) e Mauro si addormentano abbracciati, nonostante l’eccitazione non avendo avuto il permesso non mi sono masturbato, li ho guardati con invidia chiedendomi ancora una volta perch&egrave con me il sesso non le piacesse. ho preso una coperta e mi sono accucciato per dormire sul tappeto accanto al letto, crollando in pochi minuti in un sonno agitato dopo le emozioni provate in quella folle serata.
Ad un certo punto mi sento spintonare bruscamente, &egrave Mauro che si &egrave svegliato e ha posato i suoi piedi sopra di me, mi sveglio intontito e dolorante, lui senza darmi nemmeno il tempo di capire dove sono mi afferra per i capelli e mi fa alzare in ginocchio, “Apri la bocca che devo pisciare!” ordina, finalmente realizzo la situazione e naturalmente senza fiatare apro la bocca per accogliere il cazzo fra le labbra, immediatamente inizia a sgorgare calda e copiosa l’urina che ingoio a fatica per un tempo che mi pare interminabile mentre lui seduto sul letto si gode la prima pisciata del mattino. E’ molto presto, mia moglie dorme saporitamente, lui si alza e si avvia verso il bagno facendomi cenno di seguirlo.
Entra nel box doccia, aspetta che sia dentro anche io e apre l’acqua, il primo getto gelato &egrave per me e mentre aspetta che la temperatura dell’acqua si regoli mi dice “Lavami!” così regolo la temperatura e inizio a bagnargli la testa. &egrave più alto di me ma naturalmente non fa nulla per aiutarmi, gli faccio lo shampoo e poi inizio ad insaponargli il corpo e quindi lo sciaquo, usciamo dalla doccia e prendo un telo ed inizio ad asciugarlo si guarda allo specchio soddisfatto, quando &egrave asciutto esce dal bagno dicendomi “Preparami una colazione mentre mi vesto”.
Mi asciugo velocemente e vado a preparare un capuccino, scaldo un paio di brioches e apparecchio la tavola per uno e mi siedo a terra in attesa. Dopo qualche minuto arriva completamente vestito, si siede e inizia a mangiare.
“Non avresti mai pensato che tua moglie fosse così calda vero? ” mi dice ” me lo ha detto che con te non scopa quasi mai, ci credo sei un frocio, uno schiavo di merda, ringrazia che ti permetta di starle vicino! Forse prima di conoscere me nemmeno lei sapeva quant’era porca, il sesso con te la deprimeva e si lasciava scopare qualche volta solo per compassione….quando sono arrivato in ufficio ho capito subito che ci saremmo divertiti, ho iniziato scherzando con battutine e doppi sensi e dopo nemmeno un mese che la conoscevo si &egrave fatta scopare sulla mia scrvania! che maiala!” Io ascoltavo inginocchiato ai suoi piedi, in effetti dopo i primi anni di matrimonio il sesso era diventato sempre più raro, a volte passavano anche tre mesi prima che si lasciasse scopare da me, e quando accadeva il tutto si esauriva in una formalità senza nessuno slancio da parte sua e con nessuna soddisfazione da parte mia, l’unico momento in cui mi pareva godesse era quando le leccavo la figa, forse negli ultimi tempi aveva avuto uno strano risveglio, ogni tanto chiedeva di essere leccata nei momenti più strani anche se dopo avere goduto quasi mai si lasciava chiavare.
“Fattela raccontare da lei la prima scopata! Dopo quella volta tutte le occasioni sono state buone, le pause pranzo le passavamo in una camera poco distante dall’ufficio, e gli straordinari….”.
Nell’ultimo anno gli straordinari erano diventati la norma, anzich&egrave alle 17 arrivava a casa sempre dopo le 20, e poi erano iniziate le cene con le colleghe, i corsi, e le riunioni di emergenza almeno una volta alla settimana.
“… non dirmi che non avevi capito che scopava con qualcuno, non facavamo nulla per nascondertelo, era troppo bello umiliarti sapendo che avresti accettato qualunque cosa, gli dicevo – &egrave solo uno schiavetto, e nato per obbedirti.- ti ricordi quando ci ha presentato, alla cena sociale di natale? Li hai assaggiato per la prima volta la mia sborra! E non te ne sei accorto, o meglio, non hai voluto accorgertene!”
Quella sera era stata strana, aveva insistito che andassi anche io alla cena di natale, un sacco di gente a me sconosciuta o quasi, e ad un certo punto mi presenta sto Mauro un ragazzone che lavora con loro da poco, ci stringiamo la mano, ma lui mi ignora e parla con mia moglie toccandola con una confidenza sospetta. Un’oretta dopo l’ho persa nella confusione della festa e mentre giro perso in mezzo alla folla di sconosciuti la vedo uscire dal bagno, le vado incontro lei &egrave sorridente e tranquilla, noto che ha delle gocce vicino al labbro, lei le raccoglie con il dito e me le fa assaggiare dicendo che si tratta della crema di un cannolo, poi mi bacia con passione (in pubblico! Una cosa che non gli &egrave mai piaciuta) e sento che ha la bocca impastata di “crema”, il sapore &egrave strano ma non riesco a dire nulla perch&egrave dal bagno esce Mauro che l’abbraccia da dietro facendo una battuta sui due piccioncini che si baciano.
“..mi aveva appena fatto un pompino, gli avevo chiesto io di farti assaggiare il mio sapore, e questo l’eccitava da impazzire, tanto che più tardi mi ha trascinato in macchina!! L’idea che tu sentissi il mio sapore la faceva impazzire così dopo avere scopato non si lavava la figa per farsela leccare da te, rientrando da una ‘riunione di lavoro’ a casa mia o magari in macchina sotto casa!”
Ora capivo le strane richieste, a volte rientrava da una riunione di lavoro tardissimo, i bambini già a letto, si spogliava e veniva a letto spalancava le gambe, per me era il paradiso, leccarle la figa bagnata e saporosa, non facevo domande nemmeno quella volta che rientrò alle 23.30 era giugno, la gonna era stropicciata, i capelli spettinati e il trucco tutto sbavato, stavo guardando la TV era entrata e senza nemmeno salutarmi mi baciò con un bacio che sapeva di sborra, guardandomi negli occhi come a sfidarmi a farle domande, che io non feci, poi sollevò la gonna per mostrarmi che era senza mutandine si sedette sul divano a gambe aperte e mi invitò a leccare, la luce era accesa e potevo vedere gli schizzi sui peli del pube che lei mi guidava a leccare manovrando la mia testa, si tolse anche la maglietta, sotto non aveva più il reggiseno e mi fece leccare e annusare la sborra del suo amante e mi concesse una scopata appassionata, sicuramente eccitata dal fatto di avere fatto sesso pochi minuti prima, magari in macchina sotto la finestra accesa di casa nostra.
“E’ un vero spreco che si sia messa con una merda come te” continua Mauro “la vera rivelazione l’ho avuta la prima volta che l’ho portata ad una festa, come ospite naturalmente non come schiava. Ha subito capito il suo ruolo, umiliato i tre schiavi fino a farli piangere e supplicare pietà, si &egrave scopata tutti i maschi validi con una ingordigia spaventosa e non contenta ha assaggiato anche le donne, ha praticamente dominato la serata!!”
Si alza e va ad aprire la valigetta con i ‘giocattoli’ mi ordina di mettere la sedia al centro della stanza, poi attacca al centro della stessa un vibratore nero che ha una ventosa apposita, non &egrave lunghissimo ma piuttosto grosso, mi guarda e capisco subito cosa devo fare, inizio a leccare quel dildo per bagnarlo e poi mi impalo sopra di esso, ho ancora l’ano in fiamme per il trattamento ricevuto e tenendomi con le mani al bordo della sedia lo faccio scivolare dentro piano piano, nonostante tutto mi piace “sono proprio una vacca” penso.
Quasi leggendomi nel pensiero mi apostrofa “Che vacca sei! Hai preso cazzi tutto ieri ma ne hai ancora voglia! Dillo che ne hai voglia fammi vedere come ti lavori sto cazzone!” Io non perdo tempo, cavalco la sedia ondeggiando e facendo scorrere quella nerchia dentro di me fino in fondo, le venature incise mi danno sensazioni fantastiche, gemo “sono una troia! sono sfondato!” faccio roteare il bacino per stimolare al massimo il godimento mentre Mauro contina ad insultarmi “Frocio!” “Sfondato!” “Puttana! Troia!” mi sputa addosso in faccia ed io lecco la sua saliva mi eccito sempre di più il cazzo mi si indurisce di nuovo.
Anche a Mauro viene voglia si apre i pantaloni e tira fuori l’uccello, si avvicina e me lo porge. Lo prendo in bocca, non &egrave duro, inizio a spompinarlo e lo sento crescere lentamete. Il succhiare il cazzo di Mauro mi fa perdere l’equilibrio e affondo sul dildo. Mauro mi prende per la testa e mi guida nel pompino, poi sfila il cazzo ormai quasi duro e lo rimette nella patta.
“Non ti fermare!” ordina “scopati quel cazzone!” resto un po deluso, avrei voluto il suo cazzo di carne in bocca e poi nel culo, ma sono solo uno schiavo e obbedisco.
“Ti piace, vero troia? Voglio vedere che sborri!! Masturbati dai!” Così inizio a menarmi il cazzo mentre continuo a dimenarmi per godere il dildo che ho nel culo. Dopo qualche minuto naturalmente sborro schizzandomi sulle gambe e sul pavimento.
“Hai goduto come una vacca…. ma resta lì che voglio farti un giochino…” sono sfinito, ma resto impalato sulla sedia, Mauro
poi prende del nastro adesivo da pacchi dalla valigetta, mi blocca le caviglie alle gambe della sedia e le mani dietoro la schiena. In questo modo non posso opporre resistenza alla gravità, il dildo mi penetra fino in fondo, lui si avvicina e prende il telecomando, non avevo notato il filo lo accende, e quello si mette a vibrare e roteare dentro di me lentamente. Ricominciano le sensazioni che provavo prima nel cavalcarlo anche se sono immobile, mi piace anche se sono sfinito, mi appoggio allo schienale della sedia per godermi le sensazioni piacevoli. “Ti piace e brutta vacca? Ora ti chiudo la bocca, così non puoi gridare” e dalla valigetta prende lo strap-on con cui mia moglie mi aveva già sfondato, me lo infila in bocca e usa le cinghie per bloccarlo intorno alla testa “..e adesso ti bendo gli occhi…” e mi lega una sciarpa nera che mi acceca completamente. Così legato, imbavagliato e cieco le sensazioni che mi da il dildo sono amplificate, gemo per il godimento. Mauro mi prende i capezzoli con le dita e li strizza con forza tirandoli in quà e in la, il dolore &egrave immediato e fortissimo, cerco di urlare ma lo strap-on in bocca mi consente di emettere solo gemiti “Bene, così non farai casino!!” e quindi aumenta al massimo la velocità di vibrazione e rotazione “adesso ti sfonderà per bene il culo!!” e in effetti la sensazione diventa dolore e dilatazione mi sento sbattuto come da un martello pneumatico vorrei urlare ma non posso &egrave una tortura! cerco di muovermi ma sono bloccato anzi più mi agito e peggio &egrave. Così con il cuore impazzito per la paura mi fermo e cerco di comunicare che non voglio ma Mauro non ci sente, “Adesso devo proprio andare” dice ” mi raccomando divertiti e non svegliare la tua padrona, se non dorme abbastanza si arrabbia!!” lo sento muovere ancora qualche minuto e poi sento sbattere la porta.
Resto solo in casa mia, mia moglie (la padrona) dorme tranquillamente in camera e io posso solo sperare che si svegli presto, ma so già che non sarà facile, ha organizzato tutto per avere la giornata a disposizione, dovrò subire e aspettare, da bravo schiavetto.

Il tempo passa lentamente, il cazzone mi trapana senza sosta il godimento dell’inizio &egrave diventato una tortura, cerco inutilmente di gridare o di fare staccare la ventosa dalla sedia, tutto inutile il mio sfintere si sta squassando sotto i colpi di quell’aggeggio infernale e instancabile, comincio ad avere paura che mi possa fare dei danni permanenti, mi pare di sentire del liquido che cola dal mio ano straziato… sto perdendo sangue? Non lo posso sapere.
Dopo un tempo interminabile finalmente si esaurisce la batteria, il mostro si blocca e posso finalmente prendere fiato e cercare di rilassarmi, sono sfinito, non oso lamentarmi per non disturbare la padrona che dorme, e mi accascio contro lo schienale della sedia cadendo dopo un po in una specie di dormiveglia.
Passa del tempo e un rumore in camera attira la mia attenzione, mi pare che si stia muovendo… la sento camminare, la porta del bagno sento che fa pipì e tira lo sciaquone, di nuovo i suoi passi scalzi… torna in camera!! Cerco di fare rumore ma il minimo movimento mi provoca dolore, all’ano alle giunture bloccate da chissà quanto tempo. Silenzio, &egrave tornata a dormire? Resto in ascolto qualche minuto poi sento di nuovo i suoi passi…stivali, ha indossato i suoi stivali! Sento i tacchi a spillo che si avvicinano, mi girano intorno, mugolo disperato volgendomi al rumore… sono sfinito fatico a respirare, ho gli occhi incrostati dalle lacrime.
Finalmente la sento armeggiare con le cinghie dello strap-on, lentamente lo slega e ma non lo sfila dalla bocca, mi toglie la benda dagli occhi, la luce mi acceca dopo qualche minuto riesco a vederla, &egrave in piedi davanti a me, nuda a parte le autoreggenti e gli stivali. Mi guarda con disprezzo “Vedo che Mauro si &egrave divertito prima di andare via….” poi mi libera la bocca e finalmente posso respirare liberamente ” e anche tu hai goduto vero? Come hai osato sborrare sul pavimento? Sei un Maiale!!” si avvicina e mi sputa sulla faccia, poi prende un coltello dal tavolo e mi libera le braccia e le caviglie. Appena libero mi sflo quel dildo infernale dallo sfintere devastato urlando per il dolore, poi mi inginocchio a terra a baciare i piedi della padrona, “Grazie! Grazie!” ripeto strisciando ai suoi piedi come un verme, tremo per lo sfinimento e il dolore faccio fatica a muovermi, resto inginocchiato con la faccia a terra.
Lei mi gira intorno, divarica le mie natiche per ammirare la devastazione “finalmente sei sfondato come meriti, una vera troia!!” poi si siede al tavolo ” ora alzati e fammi una bella colazione… ho fame!!” Mi trascino e preparo il cappuccino, scaldo alcune brioches, la servo e mi accuccio ai suoi piedi come il cane che sono.
Lei mi lancia alcuni pezzi di brioches a terra che io trangugio con gratitudine.
Mentre fa colazione mi passa la mano sulla testa “Stanotte me la sono proprio goduta, Il nero alla festa aveva un cazzo enorme! Però Mauro scopa meglio, mi fa godere…. mica come quando scopavo con te! Aveva proprio ragione Mauro, quando abbiamo cominciato a fare sesso ti volevo mollare, ma lui mi ha detto che era meglio se ti tenevo come schiavo, che mi sarei divertita e che tu avresti obbedito… non ci credevo fino a quando alla festa aziendale ti ho baciato con la bocca piena del suo sperma.. hai leccato la sborra del mio amante senza fiatare! Avevi già capito che mi scopava già da parecchio vero?” non posso che annuire con la testa, allora continua ” sei proprio una merda, un frocio ma sei anche un bravo schiavetto ubbidiente, e se continui così ti tengo ancora… vuoi un po di cappuccino?” mi alzo a quattro zampe e rispondo “Sì, padrona” allora versa a terra, vicino ai suoi piedi, quello che rimane nella tazza ed io inizio a leccare la mia colazione.
Quando ha finito si alza e ordina: “Vai a leccare via quello sperma da mio pavimento!”, e quando ho finito mi dice “ora ripulisci la sedia, guarda che casino hai combinato!!” In effetti la sedia ed il dildo che ancora &egrave li attaccato sono incrostati di sangue e feci, inizio a leccare mentre lei compiaciuta mi guarda, poi si stanca e dice “mi vado a fare la doccia… vogli che questa stanza e la camera siano perfette quando ho finito!!”
Ma dopo qualche minuto che &egrave in bagno mi chiama, mi precipito da lei, &egrave seduta sulla tazza, &egrave appena andata di corpo “Stenditi a terra… mi devi pulire il sedere… la carta &egrave ruvida e sono ancora arrossata da ieri sera…” mi stendo e apro la bocca, lei appoggia il suo sfintere sulle mie labbra e inizio a leccare via i residui, già che ci sono infilo la lingua nel pertugio che in vita mia avevo solo sfiorato, trovandolo strettissimo, e che ora era chiaramente aperto da vari passaggi, la cosa le piaceva “La tua lingua &egrave sempre fantastica….” diceva e intanto portava la figa a portata di lingua, il sapore dell’urina misto allo sperma era acre ma adoravo leccare la figa della mia padrona l’avrei fatto per ore, ma dopo qualche minuto lei si alzò “Ora basta, mi devo fare la doccia e tutto… vai a sistemare cucina e camera!”.
Cosi tornai a ripulire in cucina, lavai per bene i giocattoli ma non conoscendo la combinazione della valigetta li lasciai sul tavolo poi passai alla camera, le lenzuola erano completamente imbrattate, rifeci il letto con lenzuola pulite e rassettai anche quella stanza.
Avevo appena finito quando lei uscì dal bagno, nuda, profumata, pettinata e truccata normalmente. Mi ordinò di pulire il bagno e di farmi una doccia che puzzavo come un maiale.
Obbedii come sempre, dopo mezz’ora uscivo anche io dal bagno per andare a vestirmi, lei era sul divano che leggeva una rivista, indossava la tuta da ginnastica che metteva di solito quando stavamo in casa, la valigia e i giocattoli erano spariti, gli stivali scomparsi.
Tutto era normale, come se nulla fosse successo, alzò gli occhi e mi sorrise (maliziosa?) dai vestiti che tra poco dobbiamo andare a pranzo dai nonni…

“adesso masturbati, voglio vederti sborrare con quel cazzo nel culo!” mi dice. Lo faccio, ovviamente, mi sego mentre il dildo mi danza nel ventre, mi dilata ancora di più lo sfintere e dopo qualche minuto vengo copiosamente sulle gambe sul pavimento.
A questo punto Mauro mi saluta “Ciao, mi raccomando non svegliare Luisa, sarà stanca con tutte le scopate di stanotte…” e se ne va lasciandomi legato a quella sedia con un dildo che si agita dentro di me.

Dopo avere scopato appassionatamente la mia padrona (mia moglie,) e Mauro si addormentano abbracciati, nonostante l’eccitazione non avendo avuto il permesso non mi sono masturbato, li ho guardati con invidia chiedendomi ancora una volta perch&egrave con me il sesso non le piacesse. ho preso una coperta e mi sono accucciato per dormire sul tappeto accanto al letto, crollando in pochi minuti in un sonno agitato dopo le emozioni provate in quella folle serata.
Ad un certo punto mi sento spintonare bruscamente, &egrave Mauro che si &egrave svegliato e ha posato i suoi piedi sopra di me, mi sveglio intontito e dolorante, lui senza darmi nemmeno il tempo di capire dove sono mi afferra per i capelli e mi fa alzare in ginocchio, “Apri la bocca che devo pisciare!” ordina, finalmente realizzo la situazione e naturalmente senza fiatare apro la bocca per accogliere il cazzo fra le labbra, immediatamente inizia a sgorgare calda e copiosa l’urina che ingoio a fatica per un tempo che mi pare interminabile mentre lui seduto sul letto si gode la prima pisciata del mattino. E’ molto presto, mia moglie dorme saporitamente, lui si alza e si avvia verso il bagno facendomi cenno di seguirlo.
Entra nel box doccia, aspetta che sia dentro anche io e apre l’acqua, il primo getto gelato &egrave per me e mentre aspetta che la temperatura dell’acqua si regoli mi dice “Lavami!” così regolo la temperatura e inizio a bagnargli la testa. &egrave più alto di me ma naturalmente non fa nulla per aiutarmi, gli faccio lo shampoo e poi inizio ad insaponargli il corpo e quindi lo sciaquo, usciamo dalla doccia e prendo un telo ed inizio ad asciugarlo si guarda allo specchio soddisfatto, quando &egrave asciutto esce dal bagno dicendomi “Preparami una colazione mentre mi vesto”.
Mi asciugo velocemente e vado a preparare un capuccino, scaldo un paio di brioches e apparecchio la tavola per uno e mi siedo a terra in attesa. Dopo qualche minuto arriva completamente vestito, si siede e inizia a mangiare.
“Non avresti mai pensato che tua moglie fosse così calda vero? ” mi dice ” me lo ha detto che con te non scopa quasi mai, ci credo sei un frocio, uno schiavo di merda, ringrazia che ti permetta di starle vicino! Forse prima di conoscere me nemmeno lei sapeva quant’era porca, il sesso con te la deprimeva e si lasciava scopare qualche volta solo per compassione….quando sono arrivato in ufficio ho capito subito che ci saremmo divertiti, ho iniziato scherzando con battutine e doppi sensi e dopo nemmeno un mese che la conoscevo si &egrave fatta scopare sulla mia scrvania! che maiala!” Io ascoltavo inginocchiato ai suoi piedi, in effetti dopo i primi anni di matrimonio il sesso era diventato sempre più raro, a volte passavano anche tre mesi prima che si lasciasse scopare da me, e quando accadeva il tutto si esauriva in una formalità senza nessuno slancio da parte sua e con nessuna soddisfazione da parte mia, l’unico momento in cui mi pareva godesse era quando le leccavo la figa, forse negli ultimi tempi aveva avuto uno strano risveglio, ogni tanto chiedeva di essere leccata nei momenti più strani anche se dopo avere goduto quasi mai si lasciava chiavare.
“Fattela raccontare da lei la prima scopata! Dopo quella volta tutte le occasioni sono state buone, le pause pranzo le passavamo in una camera poco distante dall’ufficio, e gli straordinari….”.
Nell’ultimo anno gli straordinari erano diventati la norma, anzich&egrave alle 17 arrivava a casa sempre dopo le 20, e poi erano iniziate le cene con le colleghe, i corsi, e le riunioni di emergenza almeno una volta alla settimana.
“… non dirmi che non avevi capito che scopava con qualcuno, non facavamo nulla per nascondertelo, era troppo bello umiliarti sapendo che avresti accettato qualunque cosa, gli dicevo – &egrave solo uno schiavetto, e nato per obbedirti.- ti ricordi quando ci ha presentato, alla cena sociale di natale? Li hai assaggiato per la prima volta la mia sborra! E non te ne sei accorto, o meglio, non hai voluto accorgertene!”
Quella sera era stata strana, aveva insistito che andassi anche io alla cena di natale, un sacco di gente a me sconosciuta o quasi, e ad un certo punto mi presenta sto Mauro un ragazzone che lavora con loro da poco, ci stringiamo la mano, ma lui mi ignora e parla con mia moglie toccandola con una confidenza sospetta. Un’oretta dopo l’ho persa nella confusione della festa e mentre giro perso in mezzo alla folla di sconosciuti la vedo uscire dal bagno, le vado incontro lei &egrave sorridente e tranquilla, noto che ha delle gocce vicino al labbro, lei le raccoglie con il dito e me le fa assaggiare dicendo che si tratta della crema di un cannolo, poi mi bacia con passione (in pubblico! Una cosa che non gli &egrave mai piaciuta) e sento che ha la bocca impastata di “crema”, il sapore &egrave strano ma non riesco a dire nulla perch&egrave dal bagno esce Mauro che l’abbraccia da dietro facendo una battuta sui due piccioncini che si baciano.
“..mi aveva appena fatto un pompino, gli avevo chiesto io di farti assaggiare il mio sapore, e questo l’eccitava da impazzire, tanto che più tardi mi ha trascinato in macchina!! L’idea che tu sentissi il mio sapore la faceva impazzire così dopo avere scopato non si lavava la figa per farsela leccare da te, rientrando da una ‘riunione di lavoro’ a casa mia o magari in macchina sotto casa!”
Ora capivo le strane richieste, a volte rientrava da una riunione di lavoro tardissimo, i bambini già a letto, si spogliava e veniva a letto spalancava le gambe, per me era il paradiso, leccarle la figa bagnata e saporosa, non facevo domande nemmeno quella volta che rientrò alle 23.30 era giugno, la gonna era stropicciata, i capelli spettinati e il trucco tutto sbavato, stavo guardando la TV era entrata e senza nemmeno salutarmi mi baciò con un bacio che sapeva di sborra, guardandomi negli occhi come a sfidarmi a farle domande, che io non feci, poi sollevò la gonna per mostrarmi che era senza mutandine si sedette sul divano a gambe aperte e mi invitò a leccare, la luce era accesa e potevo vedere gli schizzi sui peli del pube che lei mi guidava a leccare manovrando la mia testa, si tolse anche la maglietta, sotto non aveva più il reggiseno e mi fece leccare e annusare la sborra del suo amante e mi concesse una scopata appassionata, sicuramente eccitata dal fatto di avere fatto sesso pochi minuti prima, magari in macchina sotto la finestra accesa di casa nostra.
“E’ un vero spreco che si sia messa con una merda come te” continua Mauro “la vera rivelazione l’ho avuta la prima volta che l’ho portata ad una festa, come ospite naturalmente non come schiava. Ha subito capito il suo ruolo, umiliato i tre schiavi fino a farli piangere e supplicare pietà, si &egrave scopata tutti i maschi validi con una ingordigia spaventosa e non contenta ha assaggiato anche le donne, ha praticamente dominato la serata!!”
Si alza e va ad aprire la valigetta con i ‘giocattoli’ mi ordina di mettere la sedia al centro della stanza, poi attacca al centro della stessa un vibratore nero che ha una ventosa apposita, non &egrave lunghissimo ma piuttosto grosso, mi guarda e capisco subito cosa devo fare, inizio a leccare quel dildo per bagnarlo e poi mi impalo sopra di esso, ho ancora l’ano in fiamme per il trattamento ricevuto e tenendomi con le mani al bordo della sedia lo faccio scivolare dentro piano piano, nonostante tutto mi piace “sono proprio una vacca” penso.
Quasi leggendomi nel pensiero mi apostrofa “Che vacca sei! Hai preso cazzi tutto ieri ma ne hai ancora voglia! Dillo che ne hai voglia fammi vedere come ti lavori sto cazzone!” Io non perdo tempo, cavalco la sedia ondeggiando e facendo scorrere quella nerchia dentro di me fino in fondo, le venature incise mi danno sensazioni fantastiche, gemo “sono una troia! sono sfondato!” faccio roteare il bacino per stimolare al massimo il godimento mentre Mauro contina ad insultarmi “Frocio!” “Sfondato!” “Puttana! Troia!” mi sputa addosso in faccia ed io lecco la sua saliva mi eccito sempre di più il cazzo mi si indurisce di nuovo.
Anche a Mauro viene voglia si apre i pantaloni e tira fuori l’uccello, si avvicina e me lo porge. Lo prendo in bocca, non &egrave duro, inizio a spompinarlo e lo sento crescere lentamete. Il succhiare il cazzo di Mauro mi fa perdere l’equilibrio e affondo sul dildo. Mauro mi prende per la testa e mi guida nel pompino, poi sfila il cazzo ormai quasi duro e lo rimette nella patta.
“Non ti fermare!” ordina “scopati quel cazzone!” resto un po deluso, avrei voluto il suo cazzo di carne in bocca e poi nel culo, ma sono solo uno schiavo e obbedisco.
“Ti piace, vero troia? Voglio vedere che sborri!! Masturbati dai!” Così inizio a menarmi il cazzo mentre continuo a dimenarmi per godere il dildo che ho nel culo. Dopo qualche minuto naturalmente sborro schizzandomi sulle gambe e sul pavimento.
“Hai goduto come una vacca…. ma resta lì che voglio farti un giochino…” sono sfinito, ma resto impalato sulla sedia, Mauro
poi prende del nastro adesivo da pacchi dalla valigetta, mi blocca le caviglie alle gambe della sedia e le mani dietoro la schiena. In questo modo non posso opporre resistenza alla gravità, il dildo mi penetra fino in fondo, lui si avvicina e prende il telecomando, non avevo notato il filo lo accende, e quello si mette a vibrare e roteare dentro di me lentamente. Ricominciano le sensazioni che provavo prima nel cavalcarlo anche se sono immobile, mi piace anche se sono sfinito, mi appoggio allo schienale della sedia per godermi le sensazioni piacevoli. “Ti piace e brutta vacca? Ora ti chiudo la bocca, così non puoi gridare” e dalla valigetta prende lo strap-on con cui mia moglie mi aveva già sfondato, me lo infila in bocca e usa le cinghie per bloccarlo intorno alla testa “..e adesso ti bendo gli occhi…” e mi lega una sciarpa nera che mi acceca completamente. Così legato, imbavagliato e cieco le sensazioni che mi da il dildo sono amplificate, gemo per il godimento. Mauro mi prende i capezzoli con le dita e li strizza con forza tirandoli in quà e in la, il dolore &egrave immediato e fortissimo, cerco di urlare ma lo strap-on in bocca mi consente di emettere solo gemiti “Bene, così non farai casino!!” e quindi aumenta al massimo la velocità di vibrazione e rotazione “adesso ti sfonderà per bene il culo!!” e in effetti la sensazione diventa dolore e dilatazione mi sento sbattuto come da un martello pneumatico vorrei urlare ma non posso &egrave una tortura! cerco di muovermi ma sono bloccato anzi più mi agito e peggio &egrave. Così con il cuore impazzito per la paura mi fermo e cerco di comunicare che non voglio ma Mauro non ci sente, “Adesso devo proprio andare” dice ” mi raccomando divertiti e non svegliare la tua padrona, se non dorme abbastanza si arrabbia!!” lo sento muovere ancora qualche minuto e poi sento sbattere la porta.
Resto solo in casa mia, mia moglie (la padrona) dorme tranquillamente in camera e io posso solo sperare che si svegli presto, ma so già che non sarà facile, ha organizzato tutto per avere la giornata a disposizione, dovrò subire e aspettare, da bravo schiavetto.

Il tempo passa lentamente, il cazzone mi trapana senza sosta il godimento dell’inizio &egrave diventato una tortura, cerco inutilmente di gridare o di fare staccare la ventosa dalla sedia, tutto inutile il mio sfintere si sta squassando sotto i colpi di quell’aggeggio infernale e instancabile, comincio ad avere paura che mi possa fare dei danni permanenti, mi pare di sentire del liquido che cola dal mio ano straziato… sto perdendo sangue? Non lo posso sapere.
Dopo un tempo interminabile finalmente si esaurisce la batteria, il mostro si blocca e posso finalmente prendere fiato e cercare di rilassarmi, sono sfinito, non oso lamentarmi per non disturbare la padrona che dorme, e mi accascio contro lo schienale della sedia cadendo dopo un po in una specie di dormiveglia.
Passa del tempo e un rumore in camera attira la mia attenzione, mi pare che si stia muovendo… la sento camminare, la porta del bagno sento che fa pipì e tira lo sciaquone, di nuovo i suoi passi scalzi… torna in camera!! Cerco di fare rumore ma il minimo movimento mi provoca dolore, all’ano alle giunture bloccate da chissà quanto tempo. Silenzio, &egrave tornata a dormire? Resto in ascolto qualche minuto poi sento di nuovo i suoi passi…stivali, ha indossato i suoi stivali! Sento i tacchi a spillo che si avvicinano, mi girano intorno, mugolo disperato volgendomi al rumore… sono sfinito fatico a respirare, ho gli occhi incrostati dalle lacrime.
Finalmente la sento armeggiare con le cinghie dello strap-on, lentamente lo slega e ma non lo sfila dalla bocca, mi toglie la benda dagli occhi, la luce mi acceca dopo qualche minuto riesco a vederla, &egrave in piedi davanti a me, nuda a parte le autoreggenti e gli stivali. Mi guarda con disprezzo “Vedo che Mauro si &egrave divertito prima di andare via….” poi mi libera la bocca e finalmente posso respirare liberamente ” e anche tu hai goduto vero? Come hai osato sborrare sul pavimento? Sei un Maiale!!” si avvicina e mi sputa sulla faccia, poi prende un coltello dal tavolo e mi libera le braccia e le caviglie. Appena libero mi sflo quel dildo infernale dallo sfintere devastato urlando per il dolore, poi mi inginocchio a terra a baciare i piedi della padrona, “Grazie! Grazie!” ripeto strisciando ai suoi piedi come un verme, tremo per lo sfinimento e il dolore faccio fatica a muovermi, resto inginocchiato con la faccia a terra.
Lei mi gira intorno, divarica le mie natiche per ammirare la devastazione “finalmente sei sfondato come meriti, una vera troia!!” poi si siede al tavolo ” ora alzati e fammi una bella colazione… ho fame!!” Mi trascino e preparo il cappuccino, scaldo alcune brioches, la servo e mi accuccio ai suoi piedi come il cane che sono.
Lei mi lancia alcuni pezzi di brioches a terra che io trangugio con gratitudine.
Mentre fa colazione mi passa la mano sulla testa “Stanotte me la sono proprio goduta, Il nero alla festa aveva un cazzo enorme! Però Mauro scopa meglio, mi fa godere…. mica come quando scopavo con te! Aveva proprio ragione Mauro, quando abbiamo cominciato a fare sesso ti volevo mollare, ma lui mi ha detto che era meglio se ti tenevo come schiavo, che mi sarei divertita e che tu avresti obbedito… non ci credevo fino a quando alla festa aziendale ti ho baciato con la bocca piena del suo sperma.. hai leccato la sborra del mio amante senza fiatare! Avevi già capito che mi scopava già da parecchio vero?” non posso che annuire con la testa, allora continua ” sei proprio una merda, un frocio ma sei anche un bravo schiavetto ubbidiente, e se continui così ti tengo ancora… vuoi un po di cappuccino?” mi alzo a quattro zampe e rispondo “Sì, padrona” allora versa a terra, vicino ai suoi piedi, quello che rimane nella tazza ed io inizio a leccare la mia colazione.
Quando ha finito si alza e ordina: “Vai a leccare via quello sperma da mio pavimento!”, e quando ho finito mi dice “ora ripulisci la sedia, guarda che casino hai combinato!!” In effetti la sedia ed il dildo che ancora &egrave li attaccato sono incrostati di sangue e feci, inizio a leccare mentre lei compiaciuta mi guarda, poi si stanca e dice “mi vado a fare la doccia… vogli che questa stanza e la camera siano perfette quando ho finito!!”
Ma dopo qualche minuto che &egrave in bagno mi chiama, mi precipito da lei, &egrave seduta sulla tazza, &egrave appena andata di corpo “Stenditi a terra… mi devi pulire il sedere… la carta &egrave ruvida e sono ancora arrossata da ieri sera…” mi stendo e apro la bocca, lei appoggia il suo sfintere sulle mie labbra e inizio a leccare via i residui, già che ci sono infilo la lingua nel pertugio che in vita mia avevo solo sfiorato, trovandolo strettissimo, e che ora era chiaramente aperto da vari passaggi, la cosa le piaceva “La tua lingua &egrave sempre fantastica….” diceva e intanto portava la figa a portata di lingua, il sapore dell’urina misto allo sperma era acre ma adoravo leccare la figa della mia padrona l’avrei fatto per ore, ma dopo qualche minuto lei si alzò “Ora basta, mi devo fare la doccia e tutto… vai a sistemare cucina e camera!”.
Cosi tornai a ripulire in cucina, lavai per bene i giocattoli ma non conoscendo la combinazione della valigetta li lasciai sul tavolo poi passai alla camera, le lenzuola erano completamente imbrattate, rifeci il letto con lenzuola pulite e rassettai anche quella stanza.
Avevo appena finito quando lei uscì dal bagno, nuda, profumata, pettinata e truccata normalmente. Mi ordinò di pulire il bagno e di farmi una doccia che puzzavo come un maiale.
Obbedii come sempre, dopo mezz’ora uscivo anche io dal bagno per andare a vestirmi, lei era sul divano che leggeva una rivista, indossava la tuta da ginnastica che metteva di solito quando stavamo in casa, la valigia e i giocattoli erano spariti, gli stivali scomparsi.
Tutto era normale, come se nulla fosse successo, alzò gli occhi e mi sorrise (maliziosa?) dai vestiti che tra poco dobbiamo andare a pranzo dai nonni…

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