La poesia bianca
toccava i rami tristi
dei faggi morti
e di lacrime verdi
seminava la terra,
per risvegliarla
dal suo sogno,
lungo quanto l’inverno.
Oh, era bianca, bianca,
bianca,
aveva mani fredde,
eppure, tanto, tanto belle,
fatte d’opale e d’alabastro
e ali turchine la innalzavano
fino alle stelle.
La poesia bianca
toccava i rami tristi
dei faggi morti,
i rovi che ricoprivano
i sepolcri,
i tetti delle case,
neri e spioventi,
le chiome della fanciulla
morta,
oh, com’era bionda!
E sussurrava alle acque
del mulino,
alle upupe del bosco,
ai fiordalisi, uccisi
per una goccia di rugiada.
La poesia bianca
passava sulla terra,
la ricopriva coi suoi manti,
la addormentava teneramente,
con le lacrime
dei suoi occhi.
Il bacio del destino
ti sfiora
mentre mi ascolti.



Buongiorno, ti ringrazio perché così capisco che c'era qualcun altro oltre me che lo ricordava. Io lo posso scrivere fino…
Ciao, questo racconto l'avevo trovato bellissimo purtroppo rimasto in sospeso, mi fa' molto piacere che tu abbia continuato l'opera in…
Grazie, apprezzo sinceramente ogni parere
Molto ma molto eccitante …
Ti ringrazio, sono felice che ti sia piaciuto 😄