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Trio

L’ingegnere

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

A quel tempo mio padre si interessava di imprese di costruzioni, ed era sempre in giro per i cantieri dove con la sua ditta erano in costruzione edifici di ogni sorta.

Spesso a tavola, quelle poche volte che pranzavamo tutti insieme, ci parlava del suo lavoro, e molto frequentemente parlava di un suo collaboratore, un ingegnere, che per lui era diventato una persona insostituibile, di grandi capacità e dedizione al suo lavoro. Fu tanto il parlare di questo giovane, che mia madre spesso gli diceva di invitarlo a pranzo da noi’già a furia di sentirne parlare era diventato quasi uno di famiglia, e una sera mio padre ci comunicò che l’indomani sarebbe venuto.

Io a quel tempo frequentavo il terzo liceo..e se oggi sono abbastanza peperina, allora ero molto peggio’ma mio padre in tutto il suo parlare di Jhosef ( questo era il suo nome), non ci aveva detto che era un ragazzo di colore. Per carità, niente razzismo, ma l’indomani ci trovammo, io e mia madre, di fronte un ragazzo sui 27-28 anni, alto..con un fisico marmoreo, e di colore. Mi sembrò di svenire tanto era bello, aveva degli occhi scurissimi, due labbra carnose e quando sorrideva una dentatura bianchissima, ed una voce che ti incantava’.insomma un magnetismo fuori dal comune, io ne ero già innamorata. La giornata passò troppo in fretta..ma in quelle ore ebbi il tempo mentre mangiavamo di strusciare continuamente le mie cosce alle sue, facendo ogni tanto dei maliziosi sorrisini, e furtivamente gli diedi pure il numero del mio telefonino, e lui il suo. Ma l’occasione si presentò tanto casualmente che mi sembrò quasi un miracolo; un venerdì mattina, i miei decisero di andare a trovare la nonna che abitava in un’altra città, io non ci tenevo proprio ad andarci, così dopo mille raccomandazioni rimasi sola a casa, un fine settimana tutto per me, appena libera dai genitori mi precipitai al telefono per chiamare Jhosef..lui fu ben contentodi accettare il mio invito, ci saremmo visti il pomeriggio di sabato a casa mia.

Non stavo nella pelle dall’emozione, e cominciai ad immaginarmi tutto e di più’non ero una sprovveduta, avevo avuto già rapporti sessuali completi, normali ed ANO’rmali eh,eh,. Mi preparai e aspettai che si facesse ora, lui arrivò puntuale alle 18,00, con un gran mazzo di fiori che io subito misi in un vaso, poi gli offrì da bere e ci sedemmo sul divano a chiacchierare. Veramente parlava lui io ascoltavo’anzi non ascoltavo proprio presa com’ero dalla sua voce e dalle mie fantasie. Quel pomeriggio avevo messo x l’occasione una camicetta scollata senza reggiseno, ed una minigonna che sedendomi mi lasciava scoperte tutte le gambe..fino ad intravedere il piccolo perizoma che avevo sotto; dopo un po’ di tempo ecco che si fece avanti cominciandomi a mordere l’orecchio e contemporaneamente mettendomi una mano tra le gambe. Mi sembrava di essere in paradiso..ed ero già tutta un lago, le nostre bocche si incollarono, e le lingue iniziarono un vorticoso girotondo, sapientemente mi sfilò la camicetta tuffandosi con la bocca sui miei capezzoli che erano diventati turgidi per l’eccitazione, io per non essere da meno infilai le mani sotto la sua camicia per tastare i suoi pettorali, aveva veramente un fisico eccezionale, mi sembrava di tastare un pezzo di marmo, poi misi la mano sul rigonfiamento che vedevo crescergli tra le gambe. Lui..ci sapeva fare veramente’mi sfilò il piccolo perizoma, e inginocchiatosi ai miei piedi mi divaricò le gambe cominciando una leccata da favola..la sua lingua grossa e carnosa mi percorreva le labbra della fica, poi si insinuava dentro che mi pareva mi stesse scopando tanto andava a fondo, poi dei leggeri morsettini alternate a succhiate sul mio clitoride che era diventato grosso e rigido’riversando la testa all’indietro, ebbi un primo orgasmo colossale..infinito, e gridando come un ossessa venni..’ aahhha..mmhhmm.sssiiiiii’ finito di assaporare i miei succhi, Jhosef si alzò in piedi’subito mi avventai su di lui slacciandogli i calzoni e tirando giù contemporaneamente pantaloni e slip’.UAAUUU’incredibile visione, mai visto niente di simile, nemmeno in alcune pellicole porno che insieme ad alcune amiche avevo visto tempo fa. Tra le sue gambe penzolava’non ancora al massimo’un cazzo nero di dimensioni eccezionali..era enorme, lungo..grosso di circonferenza, e con una cappella lucida e grossa; rimasi ad ammirarlo per un bel po’ non mancando di carezzarlo con le mie mani, e sotto a quel mostro di carne nera v’erano due palle durissime proporzionate all’affare che le sovrastava. ‘ Leccamelo un po’..dai ‘ esclamò Jhosef, non me lo feci ripetere, iniziai a percorrerlo con la lingua dalla base alla punta, sulla quale la fessurina sembrava una fichetta tanto era larga, ed io ci infilavo la punta della mia lingua, poi ogni tanto gli prendeva una palla in bocca e succhiavo, e mentre facevo tutte queste cose dalle mie labbra uscivano dei mugugni sordi ..soffocati da quell’enorme ammasso di carne che mi devastava il palato..’ mmhhmm’uuhhmmm”’ anche Jhosef sembrava apprezzare il mio operato, dato che non faceva che ripetermi..’ brava..siiii..come succhi beneeee”intanto quel cazzo nero era diventato durissimo e spropositato, nella mia bocca se prima mezzo moscio lo facevo entrare un poco, ora riuscivo ad introdurmi in gola solo la grande cappella, bench&egrave lui spingeva quasi soffocandomi. Mentre succhiavo lo guardavo negli occhi..e vidi che si irrigidiva..mi afferrò la testa tenendola ferma e cominciò ad eruttare..i primi getti , possenti mi arrivarono direttamente in gola, gli altri non riuscì a trattenerli e dovetti estrarlo’altri mi colpirono in viso..poi spalancai la bocca e lui continuò a spararmi in bocca altri spruzzi di sborra calda, sembrava non finisse più, era un rubinetto aperto, la sborra ormai mi colava dal mento finendo un po’ sul mio seno, un po’ a terra, finiti i getti gli ripulì il bastone accasciandomi alla fine sul divano. Jhosef mi prese le caviglie e spalancandomi le gambe a V, puntò il suo scettro all’entrata della mia fica, in quel momento ebbi un po’ di timore, si non ero vergine, avevo avuto anche dei rapporti con cazzi grandi, ma quello era di una misura fuori dal comune. Lui sentì che mi irrigidivo, mi poggiò dolcemente le sue labbra sulle mie baciandomi amorevolmente, e rassicurandomi ‘ non preoccuparti’faccio piano..ma poi sarai in paradiso, te l’assicuro”mi rilassai e senti quel pezzo di carne nera che mi entrava dentro, prima la grossa cappella, poi lentamente centimetro dopo centimetro me lo spinse dentro, fino alle palle..si fermò un poco, e poi sempre lento cominciò ad estrarlo quasi tutto per poi riaffondarlo dentro. Ogni tanto abbassavo gli occhi per vedere quel coso entrare ed uscire dalla mia pancia, era una incredibile come potessi contenerlo tutto, Jhosef cominciò ad aumentare il ritmo, ora era veloce, sentivo le palle sbattermi sul culo, poi ancora più veloce’non mi ricordo quanti orgasmi ebbi, ma tanti dato che sentivo addirittura colarmi umori tra le gambe, e sentivo un rumore tipo..’ ciack..ciack ‘ quando affondava ed usciva dalla mia fica..poi l’inondazione, una sborrata che mi sembrò mi riempisse la pancia..e una gran parte mi traboccò fuori, e cosa incredibile dopo avermi inondata dentro mentre lo estraeva il suo cazzo continuava ad eruttare sborra’mi sembrava una pompa impazzita..e mi innaffiò anche il corpo..e il divano. Dopo averci rifocillato un po’, ci stendemmo sul letto scambiandoci carezze e baci’lui disteso’con le mani percorrevo il suo corpo baciandolo ogni tanto, era stupendo..mi sembrava di sognare, non disdegnavo di carezzargli il suo cazzone nero, che in breve tempo cominciò ad ingrandirsi tra le mie mani diventando duro e rigido come una mazza di ferro’.curiosa com’ero ( e come sono)..volli misurarlo in tutta la sua grandezza’cribbio..mi erano entrati in panci ben 26 cm di carne’.incrdibile’intanto dopo la ‘ misurazione’ avevo ricominciato a leccarlo, Jhosef facendomi rivoltare si pose la mia fichetta sulla sua bocca, iniziammo un 69 estasiante..paradisiaco, gli venni in bocca ben due volte, sentivo gli umori colarmi dalla fica e bagnarmi l’interno delle cosce. Lui si rialzò..mi pose alla pecorina, e con la lingua aparta mi laccava i miei orgasmi trasportandoli sul mio buchetto posteriore, che ogni tanto veniva penetrato da quella sua lingua che a volte mi sembrava un cazzo tanto era lunga ( pure lei) e dura, poi alzatosi mi disse:’ Te lo vorrei mettere nel culo’vuoi? ‘ la domanda mi paralizzò, avevo avuto fino ad allora tre soli rapporti anali..non &egrave che non mi piacesse..anzi, ma il pensiero di quel mostro che avrebbe potuto squartarmi, mi raggelò..’ non so jhosef’ risposi..’ mi piacerebbe, ma &egrave troppo grande, mi spaccheresti’..lui insistette, promettendomi che ne avrebbe introdotto solo una piccola parte, e che se avessi provato dolore..si sarebbe fermato, dopo varie insistenze acconsentì. Dal bagno andai a prendere un tubetto di crema che mi serviva per le mani..dicendogli di lubrificare il buco per bene, lui iniziò prima con un dito pieno di crema ad ungermi il contorno del buco..poi lento si introdusse, sempre col dito per lubrificare le pareti interne’un’operazione che durò a lungo, sicuramente 15 minuti’e alla fine mi rigirava dentro con ben tre dita, me lo stava allargando piano..si stava preparando la strada. Estrasse le dita..e mi sentì puntare all’ingresso del mio foro la sua enorme cappella: ‘ mi raccomando’ mi disse..’ quando io spingo, tu spingi i muscoli..come quando fai la cacca’..ridemmo..lentamente sentivo la cappella forzare l’ingresso’poi..FLOPPP’come d’incanto venne risucchiata dentro, aiutata anche dall’abbondante crema che mi aveva immesso. Sentì un bruciore fortissimo..come mi avesse lacerato la carne..insostenibile..gridai un poco ‘ Aahhhiiii..mmmhhhh’..mordendomi le labbra’poi afferrai il lembo del copriletto per non mordermi a sangue, lui si fermò carezzandomi dolcemente i fianchi..e i capelli..’ vuoi che esca?’..mi chiese, non volevo deluderlo, ed anche se il dolore era forte..ma in fondo ancora sopportabile dopo il primo momento dall’impatto, gli risposi: ‘ nnoo..d..dai..continua.uuhhff’ma fai piano’. Sempre con estrema cautela e lentamente Jhosef cominciò ad avanzare nel mio sfintere..ogni centimetro che entrava sentivo’credetemi..come una lacerazione delle carni..non so quanto era dentro, ma gli dissi di fermarsi un poco..e glielo chiesi ‘ sei fantastica’ mi rispose..’ &egrave entrato a metà ”avevo in corpo metà di quel bastone nero, sarà stata la crema..aveva quasi finito il tubetto..ma il dolore stava scomparendo, ora provavo solo un bruciore intenso, ma sopportabile. Sentivo che stava cominciando a muoversi..lento ma stava iniziando un ritmico andirivieni nel mio culo, che doveva essere oscenamente allargato’ora lo sentivo..sentivo che entrava ed usciva da me..non tutto ma quasi’dopo alcune spinte, me ne diede una più forte e si conficcò dentro..stavo per svenire..ma fu il picco del dolore fisico..che dopo un istante subito svanì, lasciando il posto ad una tremenda voglia di farmi sfondare sempre di più, infatti cominciai a gridare” daii..siiii..sfondami tutta, fammelo sentire in pancia..daiiii..fammelo arrivare in gola questo tuo cazzone nero..mmhhmmm..’, sempre più eccitato..anche dalle mie parole, Jhosef cominciò ad imprimere sempre più forza alle sue spinte, ormai era andata..mi stava sfondando..mi prese la mano ed insieme alla sua me la guidò sul mio basso ventre..ad ogni sua poderosa spinta sentivo veramente arrivarmelo nelle pancia..esplosi in due orgasmi consecutivi’incredibilmente lunghi ed intensi..mentre intanto lui aggrappatosi con le mani ai miei fianchi mi fotteva forte..aveva perso ogni controllo, e mi gridava..’ sii..tutto te lo metto, sei una vacca, vedessi il tuo culo..&egrave largo come una caverna..troiaaaa”mi sbattava forte’.poi esplose in una sborrata senza precedenti’tanta ne era che siccome il suo cazzo faceva da tappo schizzò fuori dai lati..e quando lo estrasse continuando a sborrarmi sulla schiena..gli schizzi mi arrivarono persino nei capelli tanto erano potenti’sentì fuoriuscire dal mio buco una lava di seme caldo’.come un lavandino che &egrave pieno e quindi trabocca’mi sentivo il buco veramente largo..era una sensazione strana..ci accasciammo sul letto sporco della sua semenza sfiniti’dopo alcuni minuti mi sollevai su di un gomito per osservarlo..gli sorrisi e lo baciai, poi mi diressi sull’oggetto che mi aveva procurato dapprima dolore, ma poi piacere , con la lingua cominciai a leccargli l’asta ripulendola dai residui di sperma ( erano tanti)..sentivo insieme il mio sapore, quello della sua sborra e quello della crema, ma leccai tutto, terminando con alcune risucchiate che lo fecero sobbalzare dal letto. Mi abbracciò..’ sei stata fantastica’ mi disse” vorrei’.’ E non terminò la frase..’ cosa vorresti ancora?’ gli feci io con un tono di finto rimprovero..’ b&egrave’non so’forse &egrave troppo per te..io..’.cominciò a dire..timidamente..’ dimmi ‘ gli dissi..’ per te farei qualsiasi cosa”’ qualsiasi cosa’tutto?’ mi disse con un tono che sapeva di un qualcosa di losco..mi pentì di aver detto quella parola, ma oramai il ballo era iniziato, tanto valeva portarlo a termine; e poi dopo quell’inculata mostruosa cosa poteva capitarmi di peggio” si ‘ dissi..’ tutto ‘. Allora abbandonando ogni sua timidezza vera o falsa che era..mi chiese se non mi sarebbe piaciuto di fare del sesso lui io ed un suo amico. Rimasi un poco esterefatta, non me l’aspettavo questa’volevo dire di no..ma dentro di me mi salì un formicolio che mi pervase dai piedi ai capelli, soffermandosi tra le mie gambe, il che mi fece dire..’ perché no..&egrave super come te?’..e risi, lui mi venne vicino dandomi un bacio lungo ed intenso’prerse il telefono compose un numero, e parlando in una lingua a me incomprensibile..dopo mise giù..’ allora?’ chiesi io.

‘ tutto Ok’ rispose..’ vieni qui domani mattina verso le 10,00..lui si chiama Thomas, ed &egrave il mio più caro amico ”la restante mezza giornata la passammo tra cucina e camera da letto..aveva una resistenza incredibile..mi scopò altre tre volte..sfondandomi ancora una volta il culo, ma ormai la strada era aperta..per il nuovo ospite, ma questo ve lo racconterò la prossima volta”

Mi svegliai la mattina con due occhiaie incredibili, sentì dei rumori in cucina, mi alzai ed era Jhosef che aveva preparato il caff&egrave, lo bevvi e poi dissi che sarei andata a farmi una doccia..per essere in forma all’arrivo del nuovo ospite. Mentre stavo nel box e mi preparavo Jhosef mi raggiunse, e spogliatosi pure lui entrò nella doccia, eravamo nudi ed ovviamente l’enorme sesso che si ritrovava tra le gambe vuoi per il tepore dell’acqua, vuoi perché ogni tanto si strusciava a me diventò rigido e duro. Gli sorrisi, e senza dire niente mi inginocchiai e glielo presi in bocca..succhiando e leccando avidamente, in pochissimo tempo con un grugnito cominciò a spararmi in gola fiotti di sborra’lo lasciai con le mani e mi staccai con la bocca allontanandomi un pochino’.quell’enorme coso continuò a sparare fuori sborra come fosse acqua, ecco mi sembrava proprio una di quelle lunghe pompe per innaffiare i giardini aperta al massimo e lasciata incustodita..schizza dappertutto e senza una meta precisa, e così era il suo cazzo’schizzava fuori sperma cogliendo alla cieca..la mia bocca..il viso..i capelli..le pareti..incredibile..quando ebbe terminato lo leccai ripulendolo, e poi freschi e puliti nell’attesa di Thomas, che non terdò molto, infatti alle 12,00 in punto il campanello suonò, era lui. Andammo ad aprire insieme’Thomas era un bel ragazzo..sempre di colore, di circa 24 anni, anche lui molto alto e con un fisico scultoreo, e molto allegro e sorridente. Dopo i primi convenevoli, ci accomodammo a tavola dove avevo preparato un menù freddo, diciamo pure uno spuntino veloce, dopo passammo in salotto accomodandoci sul divano, i miei due tori neri ai lati ed io in mezzo ovviamente. Fu Jhosef ad iniziare le danze, cominciando ad intrufolare le mani tra le mie gambe, mentre lui faceva questo la mia bocca si era incollata a quella di Thomas..nella mia testa però frullava un pensiero’..diciamo pure una speranza; chissà se anche lui ha un cazzo gigante’.e non vedevo l’ora di scoprirlo. Come mi avessero letto nel pensiero i due prima mi sfilarono i miei vestiti, poi si denudarono, e con mio grande compiacimento il cazzo di Thomas era degno di quello dell’amico, bench&egrave fosse un poco più corto, si rifaceva in circonferenza’per prenderlo tutto dovevo unire le mie manine’bello massiccio. Inginocchiandomi ai loro piedi cominciai a fare un doppio pompino a quelle due aste nere’leccavo tanto, perché le due aste potevano entrare nella mia bocca ben poco data la loro grandezza’.mentre leccavo Thomas , Jhosef si alzò, mi venne dietro e si piantò nella mia fica..l’ingresso fu facile dato che ero già bagnatissima, iniziò col darmi dei colpi secchi e decisi’usciva lento, e poi si conficcava dentro fino in fondo, io intanto per quel che potevo con la bocca cercavo di darmi da fare con l’altro cazzo nero..ma pochi minuti dopo venni allagata da un’enorme sborrata che Thomas non seppe più trattenere. Questi neri hanno una resistenza incredibile, altro che storie, il cazzo rimase rigido e duro, e toltosi Jhosef, l’altro prese il suo posto reclamando la sua razione di fica, e mentre Jhosef me lo metteva in bocca, Thomas mi penetrò’a differenza dell’altro attrezzo..lui sopperiva alla lunghezza con una circonferenza incredibile, mentre mi penetrava sentivo le mie labbra vaginali aprirsi..era un po’ doloroso ma stupendo, ebbi altri due sconvolgenti orgasmi. Dopo le prime battaglie, Jhosef rimessosi in sesto, mi comincò ad ungere il culo ‘ ecco ci siamo ‘ pensai..ed infatti puntando la sua cappella sul mio buco me lo infilò dentro..prima metà..poi interamente. Thomas intanto mi teneva i polsi, e guardava eccitato come il cazzo del suo amico mi sfondava’.tenevo una mano sul ventre di Jhosef per attenuare un poco le sue spinte, sentivo quel grosso fallo di carne penetrarmi nelle visceri, e sentivo il mio buco dilatarsi sempre di più..poi dopo vari colpi si tolse..un freddo mi entrò dentro..infatti quando il grosso cazzo si tolse, il mio buco restò aperto e lui cominciò a sborrarci dentro’nemmeno il tempo di riavermi che Thomas prese posizione dietro di me, ed aiutato dal fatto che ero già dilatata e dal mio buco colava sperma, si introdusse’era largo il suo cazzo..bench&egrave scivoloso, quando spinse mi fece veramente male, ma entrò..tutto, e mentre io con la lingua ripulivo Jhosef, lui cominciò a fottermi senza tregua..dopo un poco mi allagò pure lui. Andai in bagno per ripulirmi un poco, e solo allora, seduta sul bidet potei constatare cosa era diventato il mio didietro..un tunnel ormai aperto a tal punto da ricevere di tutto, scaricai prima tutta la sbroda di cui mi avevano riempito, e dopo una bella doccia ritornai di là. Il restante pomeriggio..ovviamente ..i due lo passarono a riempirmi ancora in tutti i miei buchi, quei due giorni furono per me tormento e gioia’tormento perché mi avevano sfondato all’inverosimile, gioia perché mai più ho provato sensazioni paragonabili a quelle. Li rividi ancora un paio di volte, poi ci trasferimmo in un’altra città, ma porto con me ancora il loro ricordo, specialmente quando mi tocco dietro’mi duole ancora al pensiero..eh,eh,’.arrivederci alla prossima.

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