‘
i miei racconti
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Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
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Mia sorella Giuseppina Cap. 24
Vestita con il camice, che usualmente usa per andare al mare, si accoda a suo fratello, mentre questi scende le scale di casa. Con le infradito non può seguirlo di corsa come fa lui e si chiede fra se, ‘perché debba correre a rotto di collo tutte le volte.’ Con il mini costume che porta non può oltretutto saltare come lui, altrimenti le tette ballando, salterebbero fuori dal reggipetto. Odia il mini costume e ogni scalino che discende, lo effettua con molta attenzione.
La macchina è un forno e sbuffa per il caldo insopportabile. Suo fratello sembra non accorgersi del calore anche se ha aperto tutti i finestrini. Durante il viaggio per andare al ristorante dei loro genitori a mangiare, si sorregge la testa guardando le persone e il panorama, incurante, correre via. I pensieri sono tutti rivolti agli ultimi avvenimenti succedutisi in casa. Era angosciata e sentiva le lacrime gonfiarle gli occhi. Non voleva piangere e cercava di calmarsi ma queste scendevano sulle guance. Non si riconosceva più.
‘Dov’era finita la ragazza di una volta?’ Continuava a chiedersi fra se.
Appena saliti in macchina, nota con piacere le dita di sua sorella sbottonarsi alcuni bottoni. Questi ora gli permettono di osservarle liberamente le tette. Si intravede chiaramente il reggiseno attraverso il tessuto leggero del camice oltre a buona parte della pelle setosa messa chiaramente in evidenzia. Lo spacco aperto, lascia che lo sguardo possa correre lungo le gambe e giungere liberamente all’inguine. Anche se il costume copre a sufficienza, questi si insinua fra le piccole labbra mettendole ancor più in evidenzia. Si chiede fra sé, se sia ancora umida di umori. A stento si intrattiene dall’infilarle una mano per sfugare ogni dubbio. Il cazzo semi rigido, non tenta di diminuire di volume dentro i pantaloni.
Mangiato un boccone veloce come sempre, Michele si dedica al lavoro servendo hai tavoli mentre la sorella resta tranquillamente seduta a parlare con la madre. Sono entrambe piacevolmente accompagnate dalla loro amica e parrucchiera di sempre, sedute placidamente e servite da un sempre più iracondo Michele. Giuseppina racconta i suoi programmi per il pomeriggio sottolineando che andrà alla spiaggia a prendere il sole con le amiche e si alleneranno un poco. Il resto del pomeriggio, lo passeranno a studiare e per questo si era portata i libri appresso.
Finito di servire ai tavoli e sistemata la sala alla meglio, il fratello è costretto da suo padre ad accompagnarla alla spiaggia. Più volte aveva notato l’ira del padre. Come di consueto, il grugnito sottolineava qualcosa che gli desse fastidio e in questo caso, era certo che fosse arrabbiato per il comportamento tenuto da sua figlia. Indubbiamente l’abbigliamento tenuto nel locale da lei non ha facilitato certamente a calmarlo.
Non si era abbottonata e molti sguardi attenti le hanno osservato l’ampia scollatura del petto.
Lungo la strada continuava ad osservarla. Il giallo del costume attirava la sua attenzione, risaltato dalla semi trasparenza del camicie. Lo spacco fra le gambe, arrivava al pube e più di una volta ha evitato un incidente distratto com’era ad osservarle ciò che il bikini lasciava trasparire. Il pube era perfettamente delineato e le piccole labbrine della vulva risaltavano impunemente. Finalmente arrivati a destinazione, lei scende dalla macchina salutandolo con un gesto vezzoso della mano e ringraziandolo con la sua normale superficialità, come se tutto le fosse dovuto.
Come sempre, questo lo lascia con l’amaro in bocca.
Pensa alla mail ricevuta e si cerca un posto. Continua ad accarezzarsi lo stomaco, si sente la bocca amara come se non avesse digerito il pranzo. Si guarda attorno attentamente. A scarso di equivoci, evita di andare troppo verso la riva del mare in modo da rimanere abbastanza isolata e lontana dalla ressa per sdraiarsi. Dal principio allunga il telo, poi una volta seduta, si toglie il camicie. Ha il cuore che le batte fortemente mentre si sbottona. Si aggiusta le spalline e le coppe del reggipetto prima di toglierlo definitivamente, mostrando la pelle già abbronzata; infine si sdraia cercando di rilassarsi.
In molti l’hanno notata e osservata lungamente, ma i più non si sono mossi.
Passano alcuni minuti e il calore del sole comincia a farsi sentire. Piacevolmente si rilassa godendosi il fruscio del mare in lontananza mentre tutta la tensione accumulata comincia a scemare. Sentendosi bruciare, decide di spalmarsi la crema solare che la volta precedente Tonino le aveva lasciato e preventivamente lei si era portata dietro.
Finita l’operazione da qualche minuto, stava pensando se non fosse il caso di voltarsi e mettersi prona con la pancia sotto ma si vergognava a farlo, essendo il sedere completamente esposto. Il costume già piccolo, si riduceva ad uno string tanto osé, da farla arrossire ogni volta che pensava alla sua figura riflessa allo specchio di casa. Lo squillo di un messaggio arrivato sul cellulare la distoglie dai pensieri. Si pulisce alla meglio una mano e lo preleva dalla borsa. Osserva il display e nota che il messaggio è stato inviato da un numero di rete fissa. Incuriosita lo apre:
‘Ciao, sono il Signor X. Ti sto osservando. Togliti il reggiseno. Prendi il sole in topless.’
Ingoiando la saliva con fatica si guarda attorno. Non vede nessuno che possa riconoscere. Controlla nuovamente il messaggio che termina con la parola topless che la fa ansimare. Con rabbia getta il cellulare nella borsetta e si sdraia nuovamente non prima di aver osservato attentamente tutte le persone attorno a lei. Le mani le tremano e cerca di raggiungere i lembi del laccio ma la spalla dolorante le impedisce di muoversi sufficientemente.
Rimessasi seduta, chi è posto dietro alle sue spalle, notano il sottile spaghetto incorniciarle il sedere non più nascosto dal camicie. La vedono come si osserva intorno dando l’impressione che aspettasse qualcuno da un momento all’altro.
Sa che deve eseguire e tremando più che mai, si porta le mani dietro la schiena e lo slaccia reggendosi come meglio può le coppe del reggiseno. Sdraiatasi nuovamente, sente chiaramente il cuore battere fortemente nel petto mentre un tumulto di sensazioni la fanno stare male. Fattasi coraggio, lo toglie e lo depone al suo fianco. Cerca di rilassarsi respirando lentamente e a fondo, tenendo gli occhi chiusi e godendosi il bagno di sole.
Suo fratello e Tonino la stanno reciprocamente registrando da lontano con le loro videocamere sorridendo compiaciuti ben sapendo quali sono i loro programmi.
Passano alcuni minuti e un nuovo squillo annuncia che ha ricevuto un nuovo messaggio.
I pugni si serrano fortemente. Alcune lacrime le scendono dai lati degli occhi andando a confondersi con i capelli. Si chiede quanto ancora deve subire questa umiliazione. Quanti giorni ancora le rimangano alla fine della settimana prossima.
è costretta a sollevarsi sui gomiti e si allunga di lato per prendere nella borsetta il cellulare.
‘Slacciati il pezzo di sotto. Non sei obbligata a togliertelo ma devi fare in modo che non ti restino i segni dei lacci. Non pensare di spegnere il cellulare o sai cosa ti può capitare.’
Senza fiato si guarda intorno. Si sdraia nuovamente e lentamente esegue con il cuore che le batte a mille. Pone i lacci del pezzo davanti lungo il pube, mentre quelli inferiori li lascia sull’asciugamano.
Alcuni passanti occasionali la notano e deviano per passarle vicino ad osservarla. Alcuni bagnanti non si sono persi lo spettacolo offerto e la guardano con molta più attenzione oltre a camminarle vicino per ritornare indietro poco dopo e darle un nuovo sguardo.
Lo squillo del cellulare le indica l’arrivo di un nuovo messaggio. Si stava assopendo e come la volta precedente si solleva sui gomiti e legge indispettita.
‘Devi spalmarti la crema solare sulle tette e sul pube. Fallo molto lentamente anche rimanendo sdraiata.’
Ha il cuore in subbuglio. Continua a guardarsi attorno spostandosi da un fianco all’altro facendo perno alternativamente sui gomiti.
Preso il flacone della crema solare si sdraia ed esegue. Incomincia dalle braccia e via, via, scende per arrivare al petto. Quando la mano arriva a coprire il seno, freme e ansima. Trema al contatto del proprio capezzolo dritto e le sensazioni si confondono. Cambiata mano e arrivata anch’essa al capezzolo, lo trova duro e dritto. Si chiede se ciò che prova è più vergogna, angoscia o cosa sia.
Abbandonato il petto, si dedica ai fianchi e alla pancia, dove le dita arrivano sul pube sentendo come i polpastrelli vengano solleticati dai piccoli peli. Solo ora si accorge, che dal bordo superiore del piccolo costume escono alcuni piccoli peli.
‘La prossima volta mi devo radere completamente.’ Pensa, mentre sollevata la testa si osserva in basso. Nell’abbassarsi nuovamente, le dita tirano leggermente in alto il costume per coprire la striscia di peli ma così facendo, il filetto scompare completamente fra le labbra della figa facendole chiaramente fuoriuscire e vedere, a chi passeggia di fronte a lei.
Entrambi registrano alcuni ragazzi intenti ad osservarla, che si palpano il pacco vistosamente essendo questi, ingrossato nei loro costumi. Se da prima tutti hanno potuto osservarla come muovendosi, le tette ballassero libere alla mercè dei loro occhi lussuriosi, ora possono osservare con più compiacimento il taglio della figa esaltato dal piccolo costume incuneatosi fra le piccole labbra. Sempre più sfrontatamente le passeggiano vicino, incapaci di distogliere gli occhi da quel corpo praticamente nudo.
Passano alcuni lunghi minuti e un nuovo messaggio la riporta alla realtà. Un tuffo al cuore ed ecco che i battiti tornano più veloci di prima.
Per prendere il cellulare piega una gamba e così facendo i pochi fortunati che la stavano osservando da vicino si possono beare della visione parziale della figa.
‘Passeggia fino al mare e rinfrescati rimanendo in topless. Se vuoi puoi fare il bagno altrimenti, ti devi bagnare tette, pancia e culo.’
Ansante e incredula, prova a chiamare il numero da cui riceve i messaggi. Purtroppo mancano le ultime tre cifre e la linea cade ogni volta. Si sorregge sui gomiti mentre copre con le mani le tette alla vista di alcuni ragazzi che le passano vicino. Ha il cuore che le batte così forte, che le sembra che le tempie le stiano per scoppiare. Seduta si guarda attorno in affanno, in cerca di qualcuno che la potrebbe riconoscere.
In quella spiaggia molto frequentata, vi passano i pomeriggi molti dei ragazzi della scuola ma nella totale agitazione cui è pervasa, non riconosce nessuno. Si era dimenticata di avere il pezzo del costume slacciato e mettendosi a sedere, lo spago posteriore è rimasto sull’asciugamano mentre il piccolo triangolino davanti, si piega in avanti facendo vedere nuovamente il filetto di peli del pube.
Abbandonate le tette, le mani corrono ad allacciare il costume. Per un secondo rimane immobile non sapendo cosa fare e finisce per decidere di allacciare i lacci. Le tette ballano libere durante l’operazione non agevole mentre i capezzoli sono sempre più dritti e duri.
Sa che è talmente piccolo da non coprirla a sufficienza sul davanti. è cosciente che dietro è praticamente inesistente lasciando scoperto il sedere dato che il costume è costituito da soli piccoli spaghi o string minuscolo, a detta della moda attuale. Arrabbiata e avvilita si avvia.
Utilizzando molte delle proprie forze si solleva e guardando a terra per non incrociare lo sguardo di nessuno, cammina verso la battigia. Lascia che i lunghi capelli le coprano parzialmente il viso. Cerca di coprire i peli del pube tirando l’orlo superiore del costume e sente chiaramente infilarsi fra le labbra della figa il filetto sottostante dello string. Per non attirare più ulteriormente gli sguardi su di sé, decide di lasciare il tutto com’è, sperando che nessuno se ne possa accorgere.
Finalmente arriva al mare ed esegue come le è stato chiesto.
I piedi entrano nell’acqua e un brivido l’assale. Non si aspettava che l’acqua fosse cos’i fredda. Coraggiosamente entra un poco più avanti, fino ad arrivare con il mare che le arrivi alle ginocchia. Si china in avanti e immerge entrambe le mani fino ad oltre i polsi. Si bagna le braccia sentendo come sia fredda l’acqua al contatto della pelle gia calda dal sole. Si bagna la pancia e freme trattenendo il respiro. Continua a bagnarsi e a rinfrescarsi fintantoché, le sembra che sia rimasta a sufficienza a dare spettacolo, si volta e recupera la riva. Nota molte persone attorno a lei che la stanno osservando e si vergogna terribilmente.
Tira il lembo del costume per nascondere il filetto di peli e incurante della gente si avvia verso il suo posto, cercando di non incrociare lo sguardo di nessuno.
Fra se pensa che la prossima volta si metterà più vicino alla riva. Seguita da molti ragazzi che l’osservano vogliosi, arriva e si inginocchia. Non si è accorta che il costume una volta bagnato, è praticamente trasparente. I capezzoli duri sono ancor più inturgiditi per il freddo del mare.
Chinata in avanti, sistema l’asciugamano. In questo modo molti posso osservare il taglio perfetto dei suoi glutei. La rosetta scura del culo, è parzialmente visibile mentre le piccole labbra ora sono completamente esposte. Il filetto del costume si è intrufolato fra le piccole labbra divaricandole e rendendole ancor più esposte e facendo notare a tutti la perfetta depilazione. Zoomando, Tonino ha modo di registrare lo spettacolo offerto eccitandosi ancor di più a quella vista spettacolare e imprevista. Terminata l’operazione si sdraia lasciando che il sole le asciughi la pelle. Quando sente il sedere che le scotta, si ricorda di indossare il mini costume e si volta, permettendo ai più di osservare come i capezzoli siano rimasti duri.
Non passa molto tempo e un’ombra le copre il sole. Si mette una mano sugli occhi per vedere chi possa essere e guarda.
‘Ma sai che non ci potevo credere che fossi tu?’ Le dice la figura.
Non riesce a vedere chi possa essere. Ha il sole che le batte sugli occhi anche se la voce le sembra famigliare.
‘Giusi, ma che fai dormi?’
La guarda meglio e riconosce Sara numero due, come la chiama da sempre.
‘Ma ciao.- Sorpresa per la visita inaspettata.- Non ti avevo riconosciuto. Sì stavo quasi per addormentarmi.’
‘Sai che sei incredibile? Ieri avevo visto che eri completamente abbronzata ma mai pensavo che avessi il coraggio di venire qui. Posso mettermi vicino a te?’
‘Accomodati, posto c’è ne tanto.’
Si sente sollevata per la proposta che la sua amica le ha fatto. Spera che in questo modo i messaggi del Signor X possano cessare.
Allungato il telo al suo fianco si toglie la camicia e sfilati i jeans, rimane in bikini.
Passano alcuni istanti in cui entrambe sono sdraiate con la faccia al sole chiacchierando e ridendo, Sara si slaccia il costume del pezzo di sopra e con apparente non curanza per le persone che vi sono attorno, se lo toglie.
Giuseppina è sorpresa per l’audacia della sua amica. Le osserva attentamente le tette bianchissime che risaltano al sole. I capezzoli scuri e le aureole, sono esaltati dal candore della pelle.
Un nuovo messaggio la disturba riportandola alla realtà.
‘Spalma la crema solare sulle tette della tua amica. Dille che altrimenti si brucia.’
Praticamente il cuore perde un battito, mentre si dimentica di respirare.
Passano alcuni interminabili minuti in cui cerca di trovare un poco di calma e cambiando posizione sul gomito la guarda.
‘Ma non pensi che ti brucerai così?- La voce le tremava, ingoiando il groppo che si era formato in gola continua.- Aspetta che ti spalmo la crema.’
Untasi le mani, le passa poi sul corpo di lei fino a raggiungere le tette e spalmargliela sopra.
La sua amica sobbalza sentendo come le mani della sua amica le sfiorano i globi dei seni e poi quando il massaggio è più deciso, si irrigidisce per lasciarla continuare. Respira con affanno sentendo le mani di Giuseppina sul suo petto. Ogni volta che i capezzoli vengo stretti fra le dita un brivido la percorre tutta. Non capisce se lo stia facendo apposta o sia un modo per dirle che le vuole bene e si preoccupa per lei. Resta con gli occhi chiusi godendosi le sensazioni che le raggiungono al cervello lasciandola stordita.
Pur non toccandosi, Giuseppina si sente erotizzata. Piegata in avanti percepisce come le tette ballino libere e osservandosi scorge chiaramente i capezzoli duri come quelli della sua amica cui sta stringendo nell’incavo del pollice.
Posta in ginocchio e semiflessa in avanti suo fratello a modo di registrare come il costume la lasci praticamente nuda. Niente è lasciato all’immaginazione. Il buco del culo in cui le grinzie scure sono parzialmente oscurate dal filetto del costume. Le piccole e grosse labbra incorniciano lo string come a stringerlo fortemente mentre queste attirano l’attenzione sempre più morbose dei bagnanti.
Si sdraiano e si rilassano prendendo il sole mentre gli animi restano eccitati e confusi.
Quando lei si volta anche Giuseppina si gira a pancia sotto. I capezzoli strusciano sul morbido asciugamano e una nuova scossa di piacere le fa venire la pelle d’oca. Sara si sente decisamente erotizzata e le pulsazioni ritmiche che pervengono dalla sua ‘micia’ le indicano il grado di eccitazione a cui è arrivata.
Osserva attentamente l’amica abbandonata sull’asciugamano. Segue il corpo flessuoso e nota come il sottile strig scompaia fra le pieghe del sedere. Non si pone domande ma si limita ad osservare come l’abbronzatura sia uniforme segno inequivocabile di lunghe ore di esposizione integrale.
Come già da tempo si è abituata a fare, si arrotola e abbassa il costume. In questo modo lascia scoperti entrambi i glutei, cui vengono esaltati sia dalla posizione che dal modo di tenere il costume stesso. Il piercing non le da più fastidio e nella leggera brezza si appisolano entrambe.
Vengono svegliate poco dopo da una delle loro amiche della squadra di pallavolo. Parlano e ridono spettegolando sui loro compagni. Giuseppina e Sara ‘2’ si voltano affrontandola e continuano tranquillamente i discorsi prendendo il sole in topless. Attonita, la loro amica rimane perplessa per qualche attimo poi ridendo, continua a infierire sulla moda dei ragazzi.
Uno dei membri della squadra di pallavolo maschile, una volta riconosciute, le interrompe per invitarle ad una partita di beach volley. Si guardano e ridono divertite.
Mentre rovista nella borsa un messaggio arriva sul cellulare di Giuseppina.
‘Qualunque cosa fai, dovrai stare in topless.’
In panico, resta immobile incapace di muoversi.
‘Allora ti muovi?’ Le urla la sua amica.
Dopo alcuni respiri profondi si decide di alzarsi e le raggiunge lasciandole sconvolte e a bocca aperta, sotto lo sguardo divertito di molti dei ragazzi. Increduli nel vederla in topless le si avvicinano con i cazzi semi duri e decisamente duri spiccare nei loro costumi.
Divise le squadre in femmine contro maschi incominciano a giocare. I punti sono presto in netto vantaggio alle ragazze essendo i boy’s distratti dalle tette che ballano libere. Anche quelle delle loro amiche, velate nei bikini, attirano l’attenzione di tutti.
Presto in molti sono a guardare la partita interessati.
Quando Giuseppina ha dovuto salvare una palla lanciandosi lunga distesa, rialzandosi, era tutta sporca di sabbia a causa dell’abbondante crema solare. Nel pulirsi, in molti hanno mormorato. Molti ragazzi giovani e meno giovani avrebbero voluto offrirsi volontari per pulire quel corpo fantastico e soprattutto quelle tette nude.
Continuava a lamentarsi in silenzio per la spalla dolorante. Visibilmente la muoveva e massaggiava cercando un certo sollievo. Ogni volta che si toccava il braccio comprimeva le tette e si ricordava arrossendo di essere mezza nuda.
Giocare con quei ragazzi non era difficile considerava fra se. Bastava stare piegata sulle ginocchia e lanciarsi sulle palle in ricezione, ed una volta trattenuta in gioco, era un punto sicuro.
Bastava una schiacciata sua o della sua amica che la palla volava sopra la rete segnando il punto.
I ragazzi facevano apposta a lanciare palle difficili. Volevano vedere le tette ballare e ci riuscivano pienamente.
La loro attenzione era tutta rivolta a quelle meravigliose tette e i cazzi nei loro costumi segnalavano il grado di piacere delle loro visioni.
‘Giusi! Mi sembri in ottima forma!’ Grida un amico ai lati del campo dopo aver salvato l’ennesima palla.
Sorride guardandolo per un breve istante, intenzionata a non distrarsi per finire presto la partita. Le sembrava più un supplizio che non una forma di allenamento. Incredula, ha notato molti ragazzi con i loro cellulari in mano, la stavano filmando e fotografando. Si sentiva le guance infuocate per la vergogna. Non voleva pensare a cosa sarebbe accaduto tornando a scuola il lunedì successivo.
Ogni volta che era in ricezione si chinava abbassando le gambe e spingendo il bacino all’indietro. Così facendo, chi era alle sue spalle poteva vedere benissimo il perizoma sparire fra le chiappe del sedere. Gli spettatori hai lati vedevano le tette ballare libere e chi era davanti a lei, il piccolo triangolino che sporgeva evidenziando ancor di più le piccole labbra della figa.
Dopo l’ennesima palla recuperata lanciandosi lunga distesa sulla sabbia quasi fuori campo alzandosi, sbotta arrabbiata:
‘Ma non siete capaci a lanciare palle normali?’
I ragazzi intenti ad osservarla a pulirsi dalla sabbia, al principio non le rispondono.
‘Stiamo cercando di mantenere un occhio alla tua forma!’ Grida uno.
‘Si! Anche alle sue tette!’ Risponde qualcuno dal pubblico seguito da molte risate.
Si sente a disagio e con uno scatto repentino delle mani, si interrompe dal pulirsi dalla sabbia sulle tette. Ben presto si concentra nuovamente sulla partita, dimenticandosi di essere mezza nuda di fronte a tutte quelle persone.
Solo a battere la palla, la spalla le duole terribilmente. Per il resto gioca come meglio può. Si ricorda di essere mezza nuda ogni qual volta che si deve allungare buttandosi a terra per salvare palle impossibili. Nel sollevarsi si deve pulire dalla sabbia che la ricopre tutta e osservandosi in basso nota le tette nude. Si vergogna e non vede l’ora che questo supplizio termini presto.
Come hanno finito, vincendo il secondo set, saltano di gioia le une contro le altre, abbracciandosi a vicenda. Hanno battuto la squadra maschile.
‘Vi abbiamo stracciato!’ Urlano gioiose.
In molti hanno seguito la partita. In molti non si sono persi neppure un minuto di come Giuseppina abbia giocato col costume che praticamente non le copriva nulla. In molti hanno osservato attentamente le tette ballare libere e nude, le chiappe sode con lo string che le spariva fra i glutei del sedere.
Michele e Tonino non si potevano aspettare uno spettacolo migliore. Un unico pensiero li accomuna, rivedere i filmati e montare le parti più eccitanti.
Quando hanno finito, vi era un vero pubblico ad applaudirle. Molti ragazzi, giovani e non, avevano evidenti bozzi nei loro costumi. Anche alcune ragazze erano rimaste turbate dallo spettacolo offerto da Giuseppina e dalle sue amiche. Qualche ragazzo più audace, si è avvicinato alle ragazze per complimentarsi con loro e per abbracciarle.
In breve si sono trovate circondate da una moltitudine di fans, intenti a voler soddisfare le proprie voglie e di osservare da vicino le tette nude di Giuseppina. Nella confusione che si e’ creata, alcune mani misteriose hanno palpato e toccato i sederi e le tette di entrambe le ragazze. Giuseppina e’ stata più volte abbracciata di spalle ed era sicura di aver sentito il cazzo duro del tipo strusciarsi nel solco del sedere.
Quando infine sono tornate ai teli da spiaggia non hanno fatto in tempo a sdraiarsi che subito sono state praticamente rapite e dirottate verso il mare, dove sospinte, hanno dovuto fare il bagno.
La loro resistenza non era molto convincente anche perché sapevano di avere sabbia d’ovunque.
I ragazzi hanno giocato schizzando l’acqua e saltando sulle spalle gli uni sugli altri cercando di sospingersi sotto il mare a vicenda. Nel mezzo di questa lotta, i ragazzi hanno approfittato per delle avans spinte, strusciandosi prima su una e poi sulle altre. Le loro mani toccavano e palpavano sempre più spudoratamente lasciando le ragazze più infastidite che divertite.
Come sono emerse, tutti hanno potuto notare come i loro costumi fossero trasparenti. Quello di Sara, lasciava intravedere chiaramente il pube scuro e ricciolino dei peli, oltre hai capezzoli e alle aureole. Il piercing all’ombelico quasi non l’ha notato nessuno. Giuseppina invece, obbligava molti a guardarla con più attenzione, visto che alla prima occhiata sembrava che non avesse nulla. Il piccolo pezzo davanti del costume, faceva notare come fosse depilata e nuda, a parte quel sottile filo di peli al centro del pube.
Tornate sdraiate al loro posto, si sono spalmate a vicenda la crema solare, senza tralasciare di palparsi a vicenda il sedere e le tette, sotto gli occhi allibiti di tutti. Anche la loro amica che ha lasciato il gruppo per venire a sistemarsi con loro, è rimasta turbata e imbarazzata per il loro gesto. Inconsapevolmente, quel gioco equivoco, si stava trasformando in qualcosa di più. Rosse più che mai in viso, si sono sdraiate sui rispettivi asciugamani. Sara, nell’aggiustarsi lo slip del costume ha notato come i capezzoli le spiccassero duri e dal pube le arrivavano pruriti e segnali inequivocabili del grado di eccitazione a cui era arrivata.
Michele si era avvicinato molto per filmarle e l’erezione che aveva nei pantaloni indicava il grado di piacere per quello che le due ragazze avevano appena finito di fare. Aveva filmato anche molti uomini intenti ad aggiustarsi il cazzo duro nei loro costumi.
Oramai distese al sole e rilassate, sono state disturbate dal cicalino del cellulare di Giuseppina. Questi indicava di aver ricevuto un nuovo messaggio.
Incapace di ingoiare anche solo l’aria, prende il cellulare con la mano che le trema incontrollatamente.
‘Ti aspetto vicino al chiosco delle bibite. Vieni dopo esserti fatta la doccia. Non indossare nulla. Puoi tranquillamente dire alle tue amiche che hai degli amici che vorrebbero conoscerle. :-)’
Per qualche minuto resta immobile tremando come una foglia. Riavuto un minimo di controllo sui nervi cerca di alzarsi. Si aggiusta tirando il pezzo davanti del costume per coprire i peli che le escono e si avvia verso la doccia con il cuore che le scoppia nel petto.
Sara e la sua amica l’osservano incuriosite, mentre si avvia. Non possono fare a meno di vedere dalla loro posizione, come le piccole labbra della vagina siano fuoriuscite dal piccolo costume lasciandole esterrefatte.
In molti l’hanno seguita con lo sguardo e poco dopo hanno fatto capannello attorno a lei per osservarla. Con gli occhi chiusi per non vedere nessuno lascia che l’acqua gelida le scorra addosso. Poco prima, ha visto alcuni passanti sulla passeggiata sopra di lei, fermarsi e ammirarla estasiati. Si sciacqua i capelli, le braccia e le gambe sollevandole una alla volta. Non si china in avanti perché sente alle sue spalle qualcuno fare la doccia all’altro bocchettone. Si passa le mani sulla pancia e sotto ai seni. Li tralascia per non dare ulteriore scandalo e una volta chiuso il rubinetto si avvia gocciolante. Deve farsi largo fra alcuni ragazzi sospingendoli per poter tornare verso le sue amiche.
Impossibilitata ad asciugarsi, raccoglie come meglio può la propria roba e mentre effettua l’operazione con molta attenzione, comunica parte del testo del messaggio. Tralascia volutamente, la parte sul modo di vestirsi. Salutatele, si avvia mezza gocciolante e umida verso il bar. Le tette ballano libere impunemente, con i capezzoli ritti dovuti all’acqua gelata e alla brezza leggera del vento.
Seduto sul muretto, la sta aspettando Tonino. Vedendola arrivare la registra zoomando verso il lato inferiore del pube vedendo come le piccole labbra della figa siano chiaramente riconoscibili.
Non sapendo cosa fare, resta immobile di fronte a lui. Si scrutano per lunghi momenti finche è lui a rompere il silenzio.
‘Andiamo, che dobbiamo fare un po’ di acquisti.’
Deglutendo a fatica, estrae fuori dalla borsa il camicie e copertasi, lo segue verso la macchina.
Nascosto nel parcheggio, Michele registra come la trasparenza dell’indumento lasci intravedere che sotto non porti nulla. Le gocce umide del corpo, fanno aderire perfettamente il camicie alle curve del seno e del sedere, esaltando ancor di più le forme plastiche e sensuali di sua sorella.
In macchina Michele le sbottona completamente il vestito e allargati i lembi, le discosta le gambe. Incomincia a lavorarle la figa, facendola in breve bagnare.
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Piccola disgressione.
Carissimi, ho voluto farvi partecipi a quello che ho visto non molto tempo addietro. Quello che ho descritto è accaduto veramente e spero che sono riuscito a farvi eccitare come mi sono eccitato io a vederle dal vivo’ E non ero l’unico ad avere il sangue in ebollizione’
Maxtaxi
Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’
taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.
Ultima correzione 18-08.-07
Buongiorno. Ottimo inizio del tuo racconto. Aspetto di leggere il tuo prossimo racconto in qui tu e il tuo amico…
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…