Esco di casa di corsa, subito mi pento della scelta degli stivali, alti sopra al ginocchio e con un po’ di tacco. ‘Sono in ritardo anche stavolta!’ Penso mentre corro a prendere l’autobus per raggiungere l’università. Raggiunta la fermata riprendo a respirare, tiro fuori dalla borsa le cuffiette e faccio partire la playlist del momento. L’autobus arriva, salgo e non posso non notare l’autista. Stranamente un bel ragazzo invece dei soliti annoiati uomini di mezza età. Gli sorrido e vado a sedermi. Noto che mi guarda sfruttando lo specchietto retrovisore e sorrido mentre accavallo le gambe lasciando salire la gonna forse più del dovuto.
Mi alzo per far sedere una signora e con la scusa mi fermo vicino a lui. Ad un semaforo vedo che mi guarda in modo insistente e tolgo le cuffiette ‘hai detto qualcosa?’ Gli chiedo. ‘Ti ho chiesto come ti chiami, ma non mi ero accorto che stavi ascoltando la musica..ero troppo occupato a guardarti le gambe’ Rido e ci presentiamo, si chiama Andrea, ha 30 anni ed è stato assunto da poco. “Ecco perché non ti avevo mai visto’ penso tra me e me. Gli dico che tra poco purtroppo devo scendere che sono già in ritardo a lezione. Sembra molto dispiaciuto e mi dice: ‘So che sembra assurdo, che probabilmente avrai già un ragazzo..ma mi daresti il tuo numero? Mi hai colpito e mi piacerebbe offrirti un caffè..’ Senza pensarci due volte apro il quaderno che avevo in borsa, strappo un foglio, ci scrivo sopra il mio numero e glielo infilo nella tasca della giacca, poi lo saluto e scendo senza dargli il tempo di ribattere. Non ho tempo di pensarci, sono in ritardo! Arrivo a lezione trafelata e con un sorriso enorme. Le mie amiche mi guardano stranite e mi chiedono che mi è successo. Glielo racconto a grandi linee e sminuendo la cosa, ma appena mi vibra il cellulare e vedo un messaggio su WhatsApp da un numero sconosciuto non sto più nella pelle.
‘Ciao ragazza del mistero! Che ne dici di un caffè oggi pomeriggio?’
‘Certo! Vediamoci per le 16 al Bar..’
Ecco da ora seguire la lezione sarà molto più difficile. Ho la testa altrove e i miei appunti ne risentono.
Finita la lezione corro a casa, mangio qualcosa e do una sistemata in giro, visto che ho scelto un Bar strategico per l’appuntamento: in centro, ma abbastanza vicino a casa mia in caso andasse la situazione si infuocasse di colpo.
Mi spoglio per fare una doccia e cambiarmi. Scelgo una brasiliana e un reggiseno abbinato, di pizzo nero, abbastanza sexy ma non troppo, e poi rimango a fissare l’armadio. Quando guardo l’ora mi rendo conto che devo muovermi, scelgo un vestitino corto per mettere in risalto le gambe, gli stessi stivali della mattina, prendo la giacca ed esco di casa. Per strada sono un po’ agitata e mi accendo una sigaretta. Mentre mi avvicino al bar lo vedo: jeans, giaccone invernale aperto, in una mano il cellulare mentre nell’altra una sigaretta quasi finita, che getta appena mi vede.
Lo saluto dandogli un bacio sulla guancia, sento il suo profumo, appena accennato ma molto buono. Scegliamo di sederci fuori nell’unico tavolino rimasto al sole e iniziamo a chiaccherare. Nonostante sia la prima volta che possiamo parlare con calma non c’è imbarazzo. Ordiniamo due caffè. Finalmente posso osservarlo con calma: è appena più alto di me, castano, occhi chiari, è abbastanza muscoloso, ma non sembra uno troppo esaltato.. Insomma un gran figo! Noto che mentre parliamo butta l’occhio sulle mie gambe, che tengo accavallate. Per metterlo alla prova decido di toccargli una gamba con la mia. Voglio vedere la sua reazione. Inizialmente fa l’indifferente, poi sento la sua mano sul ginocchio che si sposta sulla coscia e inizia a salire..lo guardo negli occhi e gli dico ‘Ma che fai??’ lui ‘Senti è da stamattina che aspetto di poter toccare queste gambe, e tu mi provochi in questo modo? Non posso resistere più di tanto su..’ Ok è ufficiale, come mi guarda e come mi parla..mi sta facendo bagnare!! Gli sorrido e gli dico che forse è ora di pagare e andare, anche perché ormai non eravamo più al sole. Sconsolato toglie la mano dalla mia gamba, si alza ed insiste che vuole offrire lui. Lo aspetto fuori e mi accendo una sigaretta. Mentre lo guardo penso che è davvero un bel ragazzo e che in base a quello che dirà nei prossimi 5 secondi decido se portarmelo a casa subito o no.
Mi arriva davanti, sorride, mi passa la mano dietro il collo e mi bacia. Uno di quei baci sexy, che ti fanno capire quanto realmente la persona che hai davanti ti vuole. Decido che si. Me lo porto a casa. Finito il bacio mi guarda come se si aspettasse una mia reazione negativa. Lo prendo per mano e mi incammino verso casa mia.
‘Ehi! Dove mi stai portando?’ Gli sorrido ‘A casa mia, no..?’ Andrea continua a camminare, anche se è abbastanza incredulo della fortuna che ha avuto, non sembra troppo convinto. Allora mi fermo, lo spingo contro il muro, lo guardo negli occhi per qualche secondo e lo bacio appoggiando tutto il mio corpo sul suo, facendogli sentire le mie tette sul suo petto, appoggiandomi ai suoi jeans e infilando le mani sotto il suo maglione. Non perde tempo, le sue mani raggiungono subito il mio culo, stringendolo e tenendomi premuta contro di lui mentre con le lingue ci esploriamo.
‘Allora vuoi venire a casa mia?’ Gli chiedo a bassa voce appena ci stacchiamo per respirare. ‘Cazzo si..’ E mi bacia di nuovo premendomi contro il suo cazzo duro.
Mi obbligo ad allontanarmi da lui, e riprendiamo a camminare. Arriviamo sotto casa mia, mi fermo per cercare le chiavi e lui ne approfitta per spingermi contro il portone e farmi sentire sul culo il suo cazzo duro attraverso i jeans. ‘Se non ti muovi a trovare le chiavi ti scopo qui sulle scale’. Apro la porta ed entriamo in casa. Sento che chiude la porta a chiave, tolgo la giacca, mi giro e lo guardo negli occhi. Si toglie la giacca, la butta per terra, si toglie il maglione e rimane con una maglietta e i jeans. Mi viene incontro, indietreggio fino al tavolo, dove mi fa sedere mentre ci baciamo con foga. Gli tolgo la maglia e inizio a litigare con la cintura mentre lui non perde tempo e mi sfila il vestito, gli stivali e mi strappa le calze togliendomele. Rimango in mutandine e reggiseno davanti a lui. Senza tacchi è abbastanza più alto di me, e questo non fa altro che farmi eccitare ancora di più. Riesco ad abbassargli i pantaloni, se li sfila con le scarpe e rimane in boxer. Lo guardo, è eccitato tanto quanto me e non vedo l’ora di tirarglielo fuori. Mi inginocchio davanti a lui, gli abbasso i boxer e finalmente me lo trovo davanti, talmente duro che mi punta in faccia. Senza toccarlo con le mani gli lecco la cappella, sento che geme e lo guardo negli occhi. ‘Che stai aspettando??’ Mi chiede. Non me lo faccio ripetere due volte. Lo impugno e inizio a leccarlo dalla cappella alle palle. Quando è tutto insalivato lo prendo in bocca e inizio a succhiarlo, facendogli una sega contemporaneamente. Mette una mano sulla mia testa per darmi il ritmo. Cerco di farlo entrare tutto in bocca, ma è troppo lungo, allora mi forza. Sento le lacrime salirmi negli occhi ma non smetto. Mi piace troppo sentirlo gemere mentre lo succhio. Poi si stacca, mi fa alzare e mi bacia facendomi sedere sul tavolo e posizionandosi tra le mie gambe ‘Ora tocca a me’ dice sorridendo, e si abbassa. ‘Meno male che mi sono depilata!!’ Penso mentre sento che mi sposta le mutandine e subito dopo la sua lingua leggera sul clitoride. Gli passo una mano fra i capelli e lo tengo premuto sulla mia patatina. Gli tiro i capelli per farlo alzare, lo bacio e gli dico ‘scopami!’. Sorride, mi prende e mi gira, mettendomi a pecora sul tavolo. MI toglie il reggiseno e il freddo mi colpisce i capezzoli e mi fa eccitare ancora di più se possibile. Allargo bene le gambe, inarcando la schiena per invogliarlo a prendermi. Mi osserva qualche secondo, poi prende in mano il cazzo e finalmente lo sento all’apertura della mia patatina. Istintivamente mi muovo perché lo voglio dentro e subito, ma lui si piega su di me, mi morde una spalla premendomi col suo corpo sul tavolo e sfiorando col cazzo il clitoride mi fa venire un brivido di voglia. Finalmente si decide, si rialza e me lo infila tutto, fino alle palle. Mi toglie il respiro. Subito inizia a scoparmi deciso ma lento, mi fa impazzire. Di colpo si stacca e si va a sedere sul letto. ‘Adesso è il mio turno di giocare’ gli dico guardandolo negli occhi. Lo spingo indietro per farlo coricare e gli salgo sopra. Le sue mani vanno subito al mio culo, ma glielo tolgo e gliele tengo sopra alla testa. Lo bacio strusciando sopra al suo cazzo bagnato con la mia patatina bagnata. Non vedo l’ora di averlo dentro per sentirlo tutto. Lo prendo con una mano e mi ci impalo guardandolo negli occhi. Inizio a muovermi, è una delle mie posizioni preferite, lo scopo tenendo le sue mani in alto in modo che non mi possa toccare. Mi morde il collo, e appena mi sollevo un po’ mi lascia le mani per toccarmi e succhiarmi le tette. Lo lascio fare, perché ormai sto per venire. Se ne accorge, mi da uno schiaffo forte sul culo che non fa altro che farmi eccitare ancora di più. Poi mi blocca, e restando ben piantato dentro di me si alza in piedi, mi preme contro il muro e mi scopa così facendomi godere urlando mordendomi una spalla. Mi da qualche spinta ancora e poi mi dice ‘Devo venire o impazzisco!’ Sfila il cazzo da dentro di me, mi inginocchio ai suoi piedi e guardandolo negli occhi gli lecco la punta del cazzo mentre lui continua a segarsi. ‘Vengo!!’ Mi viene in bocca e in faccia, mando giù tutto, poi lo guardo sorridendo. Mi fa alzare e mi bacia. Vado in bagno a darmi una sistemata, quando torno lo vedo in boxer seduto sul letto, mi sorride ‘Ti va una pizza? Così magari ci conosciamo un po’ meglio..’ Accetto volentieri, ordiniamo un pizza’ma questa è un’altra storia..
Storia molto intrigante. Per favore, continua! :)
In tutte le volte in cui Maria ordina a Serena di spogliarsi, Serena rimane sempre anche a piedi nudi oppure…
Quanto vorrei che il live action di disney fosse più simile a questo racconto! Scherzi a parte: divertente, interessante, bel…
grazie amore
Non credo di aver avuto il paicere, ma grazie intanto della lettura.