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Racconti Erotici Etero

Era una donna molto strana

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una donna molto strana,Roberta’di lei si diceva che fosse frigida,mai una volta che fosse uscita con una minigonna o con un vestito un po’, solo un po’, scollato,eppure non era male anzi.

Un viso dolce dai lineamenti delicati,una bocca ben disegnata e un naso all’insù molto carino gli occhi verdi completavano quel volto che sapeva sorridere poco e mai con gli occhi,sempre velati di una strana inquietudine.Era sposata da 10 anni e i vicini la conoscevano come una donna dedita alla famiglia e senza grilli per la testa, e così era effettivamente..Roberta non usciva mai da sola e stava sempre appiccicata al marito come nelle migliori famiglie italiane, la biondina triste era chiamata.

Il suo fisico non faceva certo girare gli uomini per la strada,coperto com’era di strati di vestiti con l’unico scopo di passare inosservata. Non era felice,era il pensiero di tutti coloro che la conoscevano, e il marito che pure era un uomo di bell’aspetto e di bella vita pareva non accorgersi di questa situazione e comunque era molto probabile che non gliene importasse gran che, lui si sapeva divertire e una moglie docile e che lo aspettasse sempre gli faceva veramente comodo. Il sesso tra loro era quasi un tabù , si faceva solo a luci spente e mai che una volta lui si fosse preoccupato di quello che potesse provare lei l’importante era sempre e comunque lui e il suo di piacere’.in fondo, credeva, che le donne non si aspettassero molto bastava solo farle sentire dominate il resto veniva dopo. Roberta lavorava in un supermercato, faceva la cassiera, e le colleghe spesso la spronavano a vestirsi e truccarsi perché conoscevano la sua vita e sapevano che in fondo lei non aveva mai vissuto, meritava sicuramente di meglio lei sussurravano tra loro durante la pausa caffè, lei le sentiva ma fingeva che il problema non fosse suo.In fondo, si diceva, che poteva chiedere di più’.suo marito tornava sempre a casa da lei questo era molto più di quello che altre colleghe potessero dire, e poi che altro avrebbe dovuto cercare’?! Loro parlavano di sesso e di uomini ma in verità lei non era attratta da quella cosa oscura che accadeva il sabato sera nella sua camera da letto era una delle cose più schifose che doveva subire e di certo non aveva bisogno di un altro uomo che la facesse sentire ancora più sporca e fuori luogo, senza contare che era anche doloroso quel coso enorme che a forza entrava dentro il suo corpo, quindi che diavolo volevano che andasse a cercare ben vestita e pettinata???”..un altro uomo???”’.naaaaaaaaa’meglio sola e con una sola schifezza settimanale da sopportare che al centro dell’attenzione come la sua amica Martina che regolarmente veniva toccata dal direttore e occhieggiata da tutti i maschi che frequentavano il supermercato. Certo lei era bellina,nulla de che veramente, ma la sua esperienza pareva colmare quelle lacune in aspetto fisico e la sua bocca sempre atteggiata a uno strano bacio le dava molto l’idea di una puttana più che di una donna. Roberta stava bene così con la sua vita ben impostata in solidi binari e senza sorprese dietro l’angolo,la cena da preparare, i piatti da lavare, il forno da pulire, la spazzatura da portare fuori’.ogni giorno questa era la sua vita, al massimo un bel film pieno di pubblicità il lunedì che la faceva sognare e immaginare un qualcosina di diverso..NO NO’ si preoccupava subito di scacciare quei strani pensieri. Uno di questi lunedì, stanca da una giornata pesante, aveva preparato le lasagne per il marito che già stava leggendo il giornale in salotto senza aver nemmeno aperto bocca, aveva appena finito di risistemare la cucina aveva fatto tutto di corsa perché alla TV davano uno dei suoi film preferiti, prese di corsa la spazzatura per scendere i cinque piani fino ai cassonetti all’angolo. A passo svelto, erano gia le nove accidenti, scese la via praticamente correndo con i sacchetti in mano stava svoltando nella viuzza laterale che portava ai cassonetti quando’boom andò a sbattere contro qualcosa, na montagna forse, non vide nulla si sentì solo cadere e sbattere a terra’accidentiiii si disse che botta non capiva che cavolo fosse successo, finchè sopra di lei vide un uomo chino che borbottava scuse incomprensibili, cercava di aiutarla a rimettersi in piedi, la prese di forza e la rialzò. Roberta si trovò a guardare un petto ampio e ben fatto, e dire che lei non era un tappo, alzò lo sguardo tra il sorpreso e lo spaventato e si trovò a guardare due occhi stupendi azzurro chiaro come non credeva fosse possibile che esistessero. Un viso molto carino e piacevole anche se il buio incombeva sulla cittadina, lei poteva immaginare il resto dei lineamenti del suo aggressore che le faceva ancora tremare le gambe. E’ solo lo spavento,si disse, ma la sensazione veniva da dentro di lei era come una scossa elettrica che passava in tutto il suo corpo e che le travolgeva la mente, non riusciva a formulare pensieri coerenti, troppe sensazioni ed emozioni nuove per poterle analizzare e poter descrivere’ma era davvero possibile desiderare in modo così travolgente un bacio da quella bocca si disse sconvolta dai suoi stessi pensieri’..SI SI SI solo questo le veniva in mente, baciarlo, toccarlo, stringerlo e poi’..accidenti cosa diavolo era quel calore all’inguine???di sicuro sapeva solo che una cosa così non le era mai capitata.E poi successe una cosa che mai e poi mai si sarebbe aspettata’lo attirò a sé e lo baciò, un bacio infinito e appassionato dio come era dolce quella bocca che lingua morbida entrava in lei e le accarezzava la sua si sentiva sciogliere per quel fantastico e inaspettato bacio.Le sue mani non le obbedivano più non era più la Roberta che conosceva ma niente e nessuno l’avrebbe fatta smettere, e le mani di lui’dio le sue mani’erano così dolci grandi e sapevano esattamente dove e cosa toccare per farla sentire finalmente donna’si staccarono per un attimo e lui le chiese’piccola dove sei stata nascosta fino ad oggi? Lei seppe solo sorridere, si guardarono intorno come a cercare un posto più adatto alla loro situazione, il parco giochi pensarono assieme, era vuoto e seminascosto tra gli alberi ci entrarono praticamente di corsa, ridendo come bambini, si misero su una panchina e ricominciarono da dove erano rimasti bocche e mani che si aggrovigliavano in un unico sospiro di piacere’lui aprì la sua scialba camicetta e scoprì un seno morbido e tenero, grande ma della misura esatta delle sue grandi mani le stuzzicò un capezzolo grande e rosato facendola mugolare di piacere’dio ma che sensazione era quella?! Non riusciva a tenere ferme le mani Roberta, si trovò a aprire la zip dei suoi pantaloni e vi trovò un pene grande’accidenti se era grande!! Iniziò ad accarezzarlo non sapendo bene cosa farci e le venne un’idea, smise di baciarlo e si chinò sentendo l’impulso irrefrenabile di sentirselo penetrare la bocca, iniziò a succhiarlo dolcemente temendo quasi di fargli male ma sentì le mani di lui tra i capelli che la spingevano ad aumentare la pressione e la velocità, e i suoi sospiri la convinsero che era sulla strada giusta,allora ci si mise d’impegno aumentò velocità e strinse leggermente le labbra mentre con la lingua lo bagnava e accarezzava velocemente la cappella, accidenti si disse ma davvero ho questo potere’lo sentiva sospirare e lanciare gridolini di approvazione. Nel frattempo le mani di lui si erano intrufolate sotto la sua casta gonna a pieghe e avevano trovato il clitoride che stava stuzzicando velocemente’Roberta sapeva che presto sarebbe impazzita!!se lo sentiva una ondata di piacere dopo l’altra e sembrava non avessero mai fine che le stava facendo quello sconosciuto, come faceva a stare li a farsi toccare in un parco pubblico’lei proprio lei la dolce e timida Roberta? Ma era così bello’..non voleva pensare voleva che non finisse mai solo quello voleva. Accelerò il ritmo su quel cazzone enorme, mentre la sua eccitazione volava alle stelle, ora le mani di lui erano tra le sue gambe aperte’lui sentiva il clitoride crescere di volume sotto il suo tocco, allora con due dita infilò quella fica così calda e promettente, era bagnata molto bagnata’allora si spostò si mise tra le sue gambe e vi infilò la testa iniziando un rapido movimento con la lingua fino a assorbire tutto il succo di quello splendido frutto maturo la sentiva gridare di piacere e decise che era ora di smettere coi preliminari’si sedette e se la prese in braccio’lei tra il confuso e lo spaventato non capiva bene come avrebbe dovuto procedere ma ben presto capì le sue intenzioni assecondando il desiderio di lui si alzò leggermente e tenendolo tra le mani lo guidò dentro al suo corpo lentamente, temendo il dolore che le avrebbe causato come accadeva di solito, ma al colmo della sorpresa non sentiva che piacere, allora si lasciò scivolare piano e poi giù fino ad averlo dentro fino in fondo, un sospiro immenso le uscì quando lo sentì toccare un punto magico e sconosciuto al centro di sé stessa’.era bellissimo si alzò un pochino e desiderò sentirlo toccare il fondo nuovamente spinse giù ancora e ancora e ancora’sapeva che non avrebbe retto a lungo a quella dolce tortura con le mani di lui che stringevano i suoi seni per di più,aumentò ancora la velocità mentre spingeva in basso sentiva che la sua figa era bagnata sempre più e proprio quando credeva che non avrebbe retto un attimo di più lui la fermò e si alzò la fece girare e piegare verso la panchina alzò la sua gonna e scostando gli slip in un colpo solo entrò nel suo buco bagnato e bollente strappandole un urlo di gioia, le prese i fianchi e iniziò a sbatterla con violenza ora voleva che godessero assieme, voleva inondarla col suo sperma caldo ma sapeva che non avrebbe voluto venirle nella figa, sbatteva sempre di più finchè con un urlo di piacere sentì che contraeva tutti i muscoli in uno spasimo di infinito piacere continuò allora a muoversi per farle prolungare quel magico momento, lei continuava a venire e venire come se fosse la prima volta, pensò quasi sorpreso, i sospiri e i gemiti parevano non avere mai fine’anche Roberta era al colmo della sorpresa una montagna di sensazioni nuove minacciava di travolgerla era una figata cazzo si disse!!non voleva che finisse mai più’le girava la testa non era sicura di reggersi in piedi ancora per molto all’improvviso finì come era iniziato’e si lasciò scivolare seduta sulla panchina..aprì gli occhi e si trovò davanti quel bel cazzo ancora duro che desiderava solo la sua bocca’ormai aveva capito l’arte del pompino e ci si dedicò con una passione violenta leccando e succhiando massaggiandogli dolcemente le palle e più su fino al suo buco del culo che per un momento andò a leccare quasi a dirgli voglio tutto di te,tornò a concentrare la sua bocca sul pene durissimo dell’uomo leccando con vigore e succhiando come più non poteva e trattenendo il fiato per sentire il piacere che riusciva a donare a quello sconosciuto si sentì inondare la gola di un fiotto caldo e salato che a tratti usciva da quel pene enorme che ancora non poteva credere di stringere tra le sue labbra, lo sentiva mugolare e sospirare di piacere, era bello’indescrivibilmente bello saper donare certe sensazioni’poi tutto finì e si sedettero entrambi spossati e felici, lei chiuse per un attimo gli occhi e si trovò a pensare a quello che aveva appena fatto, lo guardò e shoccata corse via corse fino al suo portone e tremante si fermò a darsi una sistemata, fece le scale di corsa e aprì la sua porta entrando piano’fatica inutile il dolce maritino ronfava sul divano.Corse in bagno e si gettò sotto la doccia tremante di paura per le tantissime emozioni che non aveva mai provato e desiderosa solo di una cosa’dimenticare’.dimenticare’.dimenticare’.

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