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Racconti sull'Autoerotismo

Carote

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Ieri sono rimasto per qualche ora solo in casa, come spesso accade in questi casi mi sentivo il buco del culo in fiamme, una sensazione di vuoto, di mancanza da combattere al più presto con qualche bella farcitura tosta.

Così mi sono incamminato speranzoso verso il frigorifero nella speranza di trovare qualcosa di un po’ più lungo del manico della mia spatola preferita, apro il cassetto delle verdure e ‘quais mi commuovo per l’emozione: carote, le mie preferite!

E non erano carote normali, ce n’era una che ho immediatamente eletto ad oggetto del mio desiderio, 25 cm di lunghezza e spessa quanto un signor cazzo da pornodivo!

Dio, se ci ripenso mi viene la pelle d’oca, mi spoglio e mi precipito nel bagno col mio prezioso tesoro tra le mie mani, mentre cerco di riempirmi la bocca di saliva (il carico era notevole) comincio le solite operazioni di spurgo e, quando mi accorgo che i liquidi anali sono puliti, mi siedo a gambe larghe sul water con la punta della carotona mirata verso il forellino leggermente lubrificato e stringendo cazzo e coglioni con la mano libera.

Prima di cominciare a sodomizzarmi però mi infilo quasi tre quarti di carota fino in gola, arrapandomi nel simulare una pompa goduriosa, e così facendo l’insalivo per bene.

L’eccitazione ormai si era impossessata di me, sfilo l’arnese dalla bocca e , dopo aver preso la mira me la pianto per una buona metà nel culo!

FANTASTICO, comincio a godere pressocch&egrave istantaneamente, era tanto tempo che non mi infilavo nel culo un oggetto così simile ad un grosso cazzo nodoso, sbavo come una cagna, il respiro si fa affannoso, dall’uccello scorre un liquido a metà tra sborra ed urina, lo raccolgo con voracità e me lo spalmo dovunque, le gocce più corpose le bevo avidamente, non posso resistere in quella posizione, con un bastone bellissimo che si fa largo tra le mie viscere!

Come sempre mi accade devo inginocchiarmi a pecorina per poterlo spingere sempre di più!

Punto i piedi contro una parete per poter spingere meglio, la voglio tutta dentro fino in fondo, riprendo il cazzo in mano, ormai &egrave violaceo ed i coglioni sono gonfi di sperma, e lo punto in direzione del mio viso per accogliere gioiosamente gli schizzi di sborra che so che verranno e comincio a sfondarmi l’ano con ritmo via via più sostenuto!

Comincio a gemere, i miei guaiti di cagna in calore chiavata a più non posso da uno splendido tabellone durissimo mi regalano un’eccitazione ancora maggiore.

Comincio a spingere con il culo assecondando il ritmo della selvaggia penetrazione, le gocce di seme che colano dall’uccello hanno formato un profumato laghetto tra le mie gambe, godo, GODO!

Era da tanto che non mi spaccavo il culo così alla grande, ormai il grosso ortaggio &egrave tutto dentro al retto, le spinte che mi infliggo diventano selvagge, accelero il rspiro, senza un’ondata di marea calda e densa che parte da sotto le palle e vuole esplodere, non ho più bisogno di spingere, lo sfintere lo fa autonomamente, risucchiando tutto dentro quel superbo palo arancione.

L’orgasmo anale &egrave vicino devo solo abbassare il capo per avvicinarlo a distanza di schizzo, il corpo freme tutto, vuole, desidera ardentemente l’esplosione di sublime piacere che si preannuncia, spingo sempre più forte, sempre più a fondo, sempre più veloce, dal cazzo mi colano litri di liquido, come vorrei poterlo prendere in bocca e poterlo succhiare fino a prosciugarlo e alla fine’

Uno, due, tre, quattro potenti getti di sborra mi raggiungono in viso, sui capelli, sugli occhi socchiusi nell’attimo struggente dell’estasi sodomitica, e finalmente uno schizzo più preciso mi inonda la bocca spalancata, siiiii!

Sono una scrofa che sguazza nella sborra con 25 cm di bastone piantati a fondo nel buco del culo!

Da gran troia mi sfilo l’arnese dal culo che ancora viene sconvolto da squassanti contrazioni e la prendo in bocca per gustare al meglio il sapore dei liquidi anali e comincio forsennatamente a menarmi l’uccello, in capo a trenta secondi innaffio di abbondante sperma bollente il pavimento e per concludere degnamente la trionfale inculata, mi ripianto di botto la carota fino all’intestino sfondando la tiepida resistenza dello sfintere ormai sfigurato con puntigliosità raccolgo le gocce di sborra con la lingua ingoiandola tutta con somma goduria!

Quella carota mi tornerà sicuramente utile!

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