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Racconti sull'Autoerotismo

Il Custode

By 6 Luglio 2024No Comments

Fare il custode di una palestra ,ha i suoi vantaggi. Apro, chiudo faccio le pulizie e riparo gli attrezzi che spesso si danneggiano con l’uso. Aimè sono un feticista incallito!! Osservo le ragazze che frequentano la palestra, le squadro , ammiro e faccio pensieri torbidi e perversi. Pantaloncini corti, leggings tirati in mezzo alle gambe, body aderenti e spesso sudati e quasi trasparenti. Sprigionano in me un istinto primordiale, animalesco. Fatto di profumi di femmine più o meno giovani, più o meno belle. Sono brutto . grassottello e quasi calvo. Passo praticamente inosservato, sotto gli occhi delle spesso avvenenti clienti. Alta borghesia , auto importanti, orologi importanti e abbigliamento da centinaia e centinaia di euro, che le frequentatrici sfoggiano tutte le volte che si allenano per mantenere il corpo tonico. Ma ora passiamo al dunque, la signora Paola e la figlia Emily. Sicuramente facenti parte della Milano di successo, belle ,alte e perennemente abbronzate. Paola sui 50 e la figlia credo sui 18/20 entrambe more con delle tette da paura, sicuramente frutto di migliaio di euro, spesi in qualche clinica di bellezza. Una sera prima di Natale, entrano negli spogliatoi entrambe, con le borse da palestra per poi uscirne dopo poco, vestite di tutto punto per affrontare l’allenamento. Emily con una semplice tuta grigia con una felpa uguale, ma Paola uno spettacolo. Un paio di Leggings bianchi lucidi, aderentissimi a tal punto che , si notava un brufolo sul culo, e un body sempre bianco che, non lasciava nulla all’immaginazione. Allenamento intenso, sudore, sforzi sovraumani per tenere sodo il corpo. Passa il tempo e dopo circa un ora e mezza, escono dallo spogliatoio , lavate e profumate entrambe. Altezzose , poco gentili escono senza nemmeno un cenno di saluto. Io uomo trasparente ai loro occhi, finisco di pulire e sistemare la palestra e per ultima cosa entro nello spogliatoio femminile , per controllare che sia tutto in ordine e spegnere le luci. Ma ecco, su una panca c’è la borsa da palestra della signora Paola, la riconosco è la sua. Il mio istinto di maiale feticista prende il sopravvento, mi sale il cuore in gola. Infilo la borsa in un sacco nero dell’immondizia per evitare che le telecamere nella reception, mi filmino con la refurtiva in mano. Spengo tutto, chiudo le porte e inserisco l’allarme. Salgo in macchina e mi dirigo verso casa, impaziente di aprire e scovare il sicuramente succulento contenuto. Arrivato al mio palazzo ,salgo i gradini due a due, entro in casa e chiudo la porta con due mandate. Mi sento eccitato come un bambino la notte di Natale, mi spoglio completamente e appoggio la borsa sul letto, la apro e subito un leggero profumo misto a sudore mi riempie le narici, sopra di tutto un asciugamano umido, una pochette e il body che Paola indossava. Ecco i leggings un perizoma bianco, un paio di collant color carne, calzini bianchi ,scarpe e un elastico per i capelli. Voglio masturbarmi in modo diverso stasera, ho voglia di indossare i suoi indumenti. Appoggiare il mio cazzo ormai duro dove poco prima appoggiava la figa della signora Paola. Mettere a contatto i miei capezzoli dove c’erano i suoi, il mio buco del culo dove prima ci si appoggiava il suo. Mi sento un maiale ,porco depravato adoro le donne e tutti i loro odori. E’ tutto materiale molto elastico , inizio col body me lo sento aderire alle palle e al cazzo, me lo tiro su, infilo le braccia, mi fa quasi male alle palle da tanto è teso. Dietro ha poco e nulla e me lo sento sfregare sul buchetto. L’effetto e devastante per i miei sensi e mi sforzo di non sborrare , mi concentro per non venirci dentro senza nemmeno toccarmi. E’ ancora umido di sudore e ora, si sente più forte di prima l’odore di donna, i capezzoli sfregano sul tessuto lucido e liscio ,dandomi sensazioni bellissime. Ora i leggings , infilo un piede e poi l’altro ,li tiro su e le sensazione di costrizione che mi danno, alle palle e al cazzo è indescrivibile. Tutto stringe, tutto tira, il body mi massaggia cazzo ,culo, palle e capezzoli, i leggings fanno il resto. Sento le gambe deboli e mi devo buttare sul letto per non cadere. Devo riprendere fiato, devo distrarmi un attimo per non venire subito, voglio che duri il più possibile questa strana voglia. Non mi era mai successo prima. Mi sono sempre limitato a sniffare , leccare e segarmi, mai avrei pensato che indossare gli indumenti di Paola fosse cosi eccitante. Mi alzo e mi guardo allo specchio, fortunatamente vedo dal collo in giù, non sono sicuramente la signora Paola ma , nella penombra è come se vedessi lei poche ore prima. Il tessuto lucido ,liscissimo e aderente fa il suo effetto, mi guardo e mi riguardo, mi eccita mi sento depravato. Se Paola sapesse cosa sto facendo con il suo abbigliamento mi ucciderebbe di sicuro. Abbasso i leggings e mi giro, guardo il poco tessuto del body sparire nelle chiappe, penso che sto appoggiando il mio buco del culo, dove il suo giaceva poco prima , mi sale un brivido e involontariamente muovo il bacino per assecondare lo sfregamento. Ora il pezzo forte le mutandine bianche. Le prendo e sempre stando in piedi davanti allo specchio, le guardo con lussuria. L’odore è forte più di quello che pensavo, c’è dentro un salva slip e sa di piscio stantio, ha perso il suo colore bianco è intriso di urina. Si vede che durante l’allenamento a Paola è scappato un goccio, magari per lo sforzo. Lo annuso con ingordigia e sento le pulsazione a cazzo e palle, lecco con la punta della lingua , è salato leggermente amaro. Muovo il bacino in preda ad un istinto animalesco, le palle e il cazzo chiamano, il body di Paola fa il suo sporco lavoro, davanti e sopra tutto dietro, dove mi sta segando il culo. Mi pizzico i capezzoli dietro al liscio tessuto, il movimento di bacino accelera , la lingua ormai lecca avidamente il contenuto aspro del salva slip, ora voglio venire, devo venire! Sposto il mio naso sul retro del perizoma, e l’odore del culo di Paola prende il sopravvento, mi muovo come ossesso in preda a convulsioni, cosi fasciato nei suoi indumenti che poco prima sfioravano la sua pelle. Tutte le sensazioni a mille, le palle fremono, la cappella è gonfia e larga e il buco del culo, si contrae al contatto con il tessuto, stringo tra i denti le mutandine con il salva slip e ecco che un rivolo di piscio salato mi scende in gola. Lecco la parte dietro ed è un colpo al cervello, il sapore amaro e terroso di merda mi toglie le forze, mi inginocchio perché le gambe non mi reggono, la cappella pulsa all’unisono col buco del culo, un fiume di sborra riempie il body di Paola e mi scende lungo le palle, tremo involontariamente e mi corico in preda ad un orgasmo mai provato prima. Mi riprendo , ho la bocca che sa di piscio e merda della bella signora, a cui ho riempito leggings e body di densa sborra. Ora devo pensare a come rimediare al pasticcio fatto e sopra tutto devo riportare la borsa in palestra, per non creare sospetti. Ma questo ve lo racconto la prossima volta…..

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pako

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