Ciao Tari86@, ti ringrazio dei complimenti e mi fa molto piacere che il racconto ti sia piaciuto.
Non sono uno scrittore ed è difficile per me descrivere luoghi, situazioni e sensazioni così particolari.
Dal giorno della visita dall’andrologo le mie abitudini sessuali non subirono alcun cambiamento ma quell’esperienza vissuta aveva sconvolto totalmente il rapporto che avevo con il mio corpo abbattendo le pareti di inibizione che avevo eretto intorno al mio segreto cancellando quel senso di vergogna che accompagnava ogni mio incontro intimo con il gentil sesso, nel quale non riuscivo mai ad esprimere i miei veri desideri per il timore di essere scoperto. Quell’avventura aveva infuso in me una iniezione di autostima davvero dirompente facendomi sentire una persona normale con una necessità sessuale certamente particolare ma comunque diffusa in tanti altri.
La prova di ciò che ti dico venne qualche settimana dopo la visita dall’andrologo.
La cameriera al piano.
Yelena si accingeva al solito giro serale delle stanze da preparare per la notte, era in ritardo e cercava di affrettare i tempi per poter finire presto e andare dal barman che le insegnava i segreti di aperitivi e cocktail di tutto il mondo . Lena – così la chiamavo tutti – aveva 29 anni, era in Italia da molti anni, dopo gli studi aveva lasciato l’Ucraina per raggiungere la sorella maggiore che le aveva trovato un posto da cameriera in un albergo famoso. La sua bellezza non passava inosservata, anche con la divisa indosso i suoi occhi azzurri incastonati in un viso d’angelo con il contorno dei suoi capelli corvino sopra un corpo alto e sottile, le dava un aspetto regale di leggerezza inaccessibile.
Lena bussò due volte alla stanza 211, non ricevendo risposta infilò il passepartout nella serratura e spalancò la porta.
Rimase ferma sull’ingresso bloccata da uno spettacolo inaspettato, il cliente della stanza si trovava davanti a lei, nudo sulla poltroncina, il viso sfigurato dal piacere, con le gambe aperte seduto a smorza candela su una bottiglia di plastica enorme che lentamente fuoriusciva dal suo culo mentre il suo pene gonfio e duro sussultando spruzzava potenti getti di sperma che si spargevano sulla moquette a poca distanza dai lei. Il rumore sordo della bottiglia che uscita dall’ano del cliente era ruzzolata dalla poltroncina a terra la fecero tornare in lei, imbarazzata e rossa in viso riafferrò la maniglia della porta e con un timido “mi scusi” richiuse e si allontanò.
Proseguì il giro ancora con l’imbarazzo in dosso bussando alle porte con molta più decisione e nel caso anche più volte prima di entrare e nel farlo, per maggior sicurezza, si annunciava con voce gentile ma forte.
Si meravigliò di se stessa, di quell’imbarazzo che l’aveva colta impreparata e che non riusciva a togliersi di dosso; non era una ragazza ingenua e per queste cose poi era anche assai disinibita, infatti non era certo la prima volta che si trovava ad affrontare situazioni strane ed imbarazzanti: quello di entrare nelle stanze e trovare clienti nudi a letto, sotto la doccia o nella vasca da bagno o impegnati in acrobazie amorose con i loro partner era un fatto normale, ci aveva fatto l’abitudine e tutto le scivolava via comprese le avance che spesso doveva subire.
Quella scena invece l’aveva turbata: il viso del cliente stravolto dall’orgasmo, quella bottiglia enorme nel suo culo e il suo cazzo durissimo che spruzza tutto il suo piacere.
Continuò il suo lavoro meccanicamente con la mente e gli occhi bloccati sull’uscio della stanza 211.
Non poteva fare a meno di ripensare a quella scena, man mano che la scorreva nella sua mente metteva a fuoco altri dettagli: il film porno che la TV trasmetteva, la radio del bagno a tutto volume, tutte le luci accese, la bottiglia che veniva espulsa e che cadeva in terra, il corpo nudo del cliente scosso dai fremiti dell’orgasmo e ancora quel suo uccello svettante che senza alcuna presa e senza nemmeno un accenno di masturbazione, sussultava libero emettendo una quantità di sperma impressionante.
Quando si accorse che si stava bagnando era troppo tardi per reprimere ogni desiderio, corse nel bagno di servizio del piano e li dette sfogo a quell’inconsueta eccitazione con una furibonda masturbazione.
Il cliente.
Come gli capitava spesso si trovavo fuori città per lavoro nel solito albergo e nella solita stanza che gli veniva riservata quale ospite fisso.
Il suo primo desiderio dopo una giornata di lavoro e di km, come sempre, fu quello di raggiungere l’albergo, chiudersi nella sua stanza, comprare un film porno in pay-tv ed iniziare i preparativi per soddisfare il suo culetto affamato. Il desiderio era cresciuto durante tutto il giorno per il pensiero di poter quella sera sfidare il suo culetto ad una nuova battaglia. Aveva infatti aggiunta alla sua collezione una nuova bottiglia che sebbene fosse molto più larga delle altre aveva una forma del fondo molto affusolata che la rendevano molto particolare e per il suo scopo perfetta! L’aveva adocchiata al supermercato nel reparto personal-care, era una confezione di bagno-schiuma uso famiglia in offerta. Non furono di certo il numero delle confezioni esposte ne l’offerta speciale ad attrarre la sua attenzione ma come queste erano disposte; le bottiglie infatti erano poggiate sul ripiano capovolte, cioè poggiate con il tappo in quanto il fondo non era piatto come nelle normali bottiglie di plastica ma era affusolato, tondeggiante come la testa di un siluro e sembrava fossero state fatto a posta per poter essere introdotte in un ano o in una vagina ben dilatati e ricettivi. Ne prese una dallo scaffale e si rese subito conto che era davvero enorme, ad occhio doveva essere almeno 1 cm, forse 1 cm e mezzo di diametro più larga di quella che stava usando ultimamente e alla quale ancora non si era abituato. Non si scoraggiò più di tanto e l’acquistò ugualmente un po’ per il gusto di provarci ma soprattutto perché era certo che prima o poi quella bottiglia sarebbe riuscita ad entrare nel suo culo!
Quando fu solo in camera scelse il film porno alla pay-tv, si liberò degli abiti, prese il set “del piacere” che aveva sempre con se composto da 3 semplicissime bottiglie di plastica di diversa larghezza e lunghezza, scelse la più grande e la mise a confronto diretto con la nuova, l’ultima arrivata. La parte affusolata era di sicuro alla sua portata, o meglio alla portata del suo culo, ma la restante parte, come aveva già previsto al supermercato, era poco più di un centimetro di diametro maggiore rispetto alla vecchia bottiglia, il che tradotto in circonferenza voleva dire almeno 4,5 cm in più. Sapeva bene ormai per esperienza che al punto in cui era giunto il suo culo poteva accogliere differenze di pochi mm al max forse un cm non di più.
La svuotò del suo contenuto, tolse gli adesivi, la lavò accuratamente e nonostante tutto la preparò insieme alle altre riempiendola di acqua calda.
Dopo aver lavato e lubrificato l’ano, posizionò la poltroncina di fronte allo specchio che si trovava dietro alla porta di ingresso. Sebbene in quell’albergo le stanze fossero insonorizzate davvero bene, come sempre accese anche la radio nel bagno per evitare che i godimenti suoi e quelli del film porno venissero uditi da fuori e dalle stanze attigue. Accese tutte le luci della stanza comprese quelle nell’ingresso in modo da poter godere appieno dell’immagine riflessa nello specchio del suo corpo nudo che riceveva dentro di se quei siluri enormi e caldi.
Prese la prima bottiglia, quella più piccola, la poggiò sulla poltroncina con il collo in giù e il fondo verso l’alto e reggendola con una mano si calò sopra a gambe larghe, a smorza candela.
Come sempre quella piccola entrò senza molte difficoltà, e bastò poco per vederla sparire tutta dentro fino al collo. Si alzò dalla poltroncina con la bottiglia tutta nel culo dal quale fuoriusciva solo il collo e il tappo, senza distogliere lo sguardo dallo specchio prese a camminare lentamente nella stanza godendosi appieno quella sensazione bellissima che il movimento di gambe e natiche trasmettevano al suo culo farcito. Andò verso la finestra, sbirciò fuori scostando leggermente la tenda e poi ritornò verso lo specchio.
Fu molto soddisfatto nel costatare che la presenza della bottiglia nel suo culo non impediva i movimenti e che il suo modo di camminare risultava del tutto naturale, solo di profilo si notava che il suo addome, ben curato come il resto del suo corpo dalla intensa palestra, presentava un leggero rigonfiamento. Il suo uccello era già in erezione e un filo di secrezioni usciva dalla boccuccia.
Si liberò della bottiglia che aveva dentro e passò alla successiva quella media.
Date le misure generose di questa bottiglia ci volle come sempre un po’ di impegno per riuscire a cacciarla dentro. Si calò lentamente sopra sentendo il retto allargarsi e stringersi attorno alle pareti della bottiglia calda. Quando fu tutta dentro inarcò la schiena ed emise un grido di piacere che si confuse con quelli provenienti dal film porno che passava alle sue spalle e che lui poteva di tanto in tanto seguire attraverso lo specchio. In quel momento nel film una bellissima ragazza bionda dopo essersi impalata su enorme cazzo nero aveva iniziato ad andare su e giù sempre più velocemente facendo sobbalzare il suo seno, abbondante nelle misure ma perfetto nella forma.
Quelle sequenze del film lo eccitarono al massimo e trovandosi nella stessa posizione e nella stessa condizione, prese a seguire gli stessi movimenti e lo stesso ritmo che la bionda del film teneva. Per lui a sobbalzare non era il seno ma il suo uccello turgido dal quale colavano sempre più abbondanti secrezioni di piacere.
Il movimento sempre più veloce e le sensazioni che il suo culo riceveva in quella furiosa galoppata lo portarono ad una estasi di piacere che gli fecero perdere il controllo del suo orgasmo. Nel tentativo di riprendersi si sollevò dalla bottiglia rapidamente e come questa uscì dal suo culo un getto di sperma partì dal suo uccello, afferrò con la mano la cappella turgida e la strinse forte e interruppe in tempo quell’eiaculazione che per le sue abitudini era fin troppo precoce.
Riprese un po’ di fiato e poco dopo sentì di avere di nuovo il controllo del suo corpo.
Lo stato di eccitazione lo portarono a provare la bottiglia nuova.
Fu necessaria una abbondante lubrificazione sia dell’ano che della bottiglia.
Quando fu pronto, posò la bottiglia bella calda sulla sedia e ci poggiò sopra l’ano.
Il peso del suo corpo fu sufficiente ad appuntare la bottiglia all’imboccatura dell’ano senza che fosse più necessario reggerla in piedi con una mano.
Gli fu così possibile reggersi con entrambe le mani sui braccioli della poltroncina, allargare meglio le gambe ed inarcare la schiena all’indietro.
In quella posizione si lasciò calare sulla bottiglia molto lentamente.
Il fondo della bottiglia forzò l’anello anale ed entrò pochi centimetri dentro il culo con una facilità che lo sorprese, la forma affusolata stava come sperava aiutando molto la penetrazione di quel mostro.
La discesa proseguì lentamente ed anche la parte più larga inesorabilmente entrò provocandogli quel sottile dolore che dall’ano arrivava direttamente al cervello accompagnato da grandi brividi lungo la schiena.
Dopo qualche istante di pausa riprese a calarsi, sentì l’ano allargarsi all’inverosimile, lentamente centimetro dopo centimetro si trovò totalmente impalato su quel siluro enorme.
Buttò fuori un sospiro di piacere lungo quasi quanto l’apnea che aveva dovuto subire per ricevere la bottiglia.
Lo spettacolo che poteva vedere allo specchio era davvero fantastico: la bottiglia era dentro al culo fino quasi al collo, e l’anello anale era lucido e teso al massimo, il suo ventre invece ora risultava gonfio come un pallone.
Il suo uccello dopo l’interruzione forzata che aveva da poco subito sembrò gradire molto il nuovo ospite e subito riprese vigore e durezza e con un piccolo sussulto eruttò un goccio di sperma che ancora gli era rimasto dentro.
Il desiderio di muoversi su quell’obelisco gli fecero passare la paura del possibile dolore che avrebbe potuto sentire.
Rimase ancora più sorpreso quando si accorse quanto invece il movimento risultasse libero e piacevole.
Poteva infatti risalire sulla bottiglia fin quasi alla sua sommità e riscende giù senza avvertire alcun intoppo e soprattutto alcun dolore.
Prese quindi a muoversi più veloce calandosi in profondità sulla bottiglia che sentì arrivargli fin dentro lo stomaco.
In breve la galoppata riprese allo stesso ritmo al quale era stata interrotta poco prima con la bottiglia più piccola.
Il suo culo era orami in balia del suo ingombrante ospite che si muoveva dentro di lui sempre più velocemente.
Sentì il piacere salire dal profondo delle sue viscere e invadergli tutto il corpo mentre i sui gemiti si mischiavano a quelli del film.
Si trovò così in una estasi pre-orgasmica infinita, dove anche il movimento veloce che permetteva al suo culo di andare su e giù sulla bottiglia non era in suo controllo.
Fu in quel momento che sentì bussare alla porta.
Provò a rispondere ma dalla sua bocca uscirono solo sospiri di piacere.
Vide la maniglia girare e si rese conto di aver dimenticato di mettere il cartellino “Do not disturb” fuori.
La porta si spalancò e apparve Lena con il suo viso d’angelo pieno di sorpresa.
Non riuscì a fermarsi, forse non volle fermarsi, quello sguardo indiscreto gli trasmise una sferzata di eccitazione che si declinò in un ulteriore aumento del ritmo fin quando sentì l’orgasmo arrivare impetuoso, si alzò sulle punte dei piedi ed inarcando la schiena al massimo portò il bacino verso l’alto e dal suo uccello partirono i primi schizzi di sperma, la bottiglia scivolò via dal suo culo e cadde per terra lasciandogli l’ano incredibilmente aperto, liberato dall’ingombrante ospite il cazzo sussultando eruttò tutto il suo piacere disperdendo getti potenti di sperma fino ai piedi della cameriera.
Quando si riprese si ritrovò davanti allo specchio con il corpo sprofondato sulla poltroncina scosso ancora da leggeri fremiti e il suo viso stravolto dell’orgasmo appena raggiunto.
Per un attimo credette di aver sognato e che quella splendida apparizione fosse stato solo il frutto della sua fantasia, di un desiderio recondito di estremo esibizionismo.
Come ti dicevo Tari86@ questa situazione in passato mi avrebbe lasciato nella vergogna più assoluta, chiuso in quella stanza d’albergo nel quale non avrei mai più potuto rimettere piede, l’imbarazzo di poter incrociare Lena o qualsiasi altra persona a cui Lena avrebbe potuto raccontare ciò a cui aveva assistito mi avrebbe fatto di sicuro svenire.
Invece senza alcuna vergogna ne imbarazzo ed anche con un pizzico di spavalderia feci una doccia e contrariamente a quanto normalmente facessi di cenare in camera, andai al ristorante scherzando come sempre con tutto il personale dell’albergo che incontravo.
Dopo cena andai al bar sapendo che li avrei trovato Lena, quando mi vide arrivare si fece rossa in viso e abbassò lo sguardo, mi servì il caffè che le avevo chiesto senza proferire parola.
Mentre rigiravo il cucchiaino nella tazza lei rimase davanti a me ancora imbarazzata senza sapere cosa fare e cosa dire. Il silenzio si interruppe quando entrambi senza guardarci proferimmo quasi all’unisono: “mi deve perdonare”
Sorridemmo entrambi ma lei riprese subito: “no, no, lei mi deve perdonare, sono io che le chiedo scusa, sono stata una stupida ad entrare in quel modo … spero non vorrà segnalare la cosa alla direzione?”.
Il sorso di caffè mi andò di traverso per la risata che mi salì spontanea al sentire quelle parole.
Un colpo di tosse fu necessario per risistemare la situazione, la guardai e le dissi: “stia tranquilla Lena non ho alcuna intenzione di farla punire, ora abbiamo un segreto in comune che spero possa restare tale per sempre.”
“grazie signore” rispose lei tranquillizzata dalle mie parole sfoggiando finalmente il suo splendido sorriso di sempre e aggiunse: “è e resterà un nostro segreto”
“grazie lo dico io a lei Lena” dissi io guardandola negli occhi.
“perché?” riprese lei
“…per il tuo sorriso Lena”
Buongiorno. Ottimo inizio del tuo racconto. Aspetto di leggere il tuo prossimo racconto in qui tu e il tuo amico…
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…