Quello con mio marito Carlo Vinciguerra non è mai stato un vero matrimonio d’amore. È vero che all’inizio della nostra storia ero molto innamorata di lui, ma poi la fiamma inizia a scemare, e rimango solo i vantaggi di una relazione con un uomo decisamente ricco e troppo impegnato sul lavoro. Ad esser sincera Carlo è quasi decoroso come maschio, nel senso più virile del termine, ma certamente non è uno che potrebbe far film porno, anzi forse la sua eccessiva normalità è anche il suo limite più grande. A volte sembra quasi che per lui il sesso sia solo una pratica da sbrigare il prima possibile, con un coinvolgimento che rasenta lo zero. Altre arriva a letto così eccitato che non solo dopo dura veramente poco, ma ha anche il coraggio di chiedere se mi ha soddisfatta.
Ed è quasi inutile dire che per una donna come me, che ama sentirsi tale ogni istante della vita, un simile atteggiamento divenne ben presto accettabile, così iniziai a mettergli le corna, ma sempre con una certa discrezione, cercando giovani ben dotati che mi facessero avere rapporti appaganti sotto tutti i punti di vista.
La nostra vita coniugale andò avanti così per diversi anni, sino a quando non accadde qualcosa che neanche io avrei potuto immaginare, neanche nei miei sogni più perversi.
Quella sera mi ero addormentata davanti alla televisione, per poi svegliarmi poco dopo l’una, ed accorgermi che ero sola nel letto. Mi misi la vestaglia per vedere se fosse successo qualcosa a mio marito, per trovarlo nel suo studio davanti al computer, coi pantaloni abbassati ed il cazzo in mano. Il porco si stava masturbando guardando un video, dove una allegra quarantenne si stava facendo inculare da un ragazzo di colore, davanti a quello che doveva essere, almeno nella finzione, suo marito.
Rimasi qualche minuto a guardare in silenzio, senza che il porco s’accorgesse della mia presenza, quel video rapita non solo dalle dimensioni della mazza del ragazzo, ma soprattutto dall’atteggiamento passivo dell’altro uomo, sino a quando non decisi di palesarmi.
“Ma bravo il mio porco, ti fai le seghe guardando questa roba ! E poi ti lamenti che non scopi !” gli dissi cogliendolo di sorpresa.
Lui non cercò neanche di nascondere ciò che stava facendo, e rosso di vergogna cercò di balbettare qualcosa, prima che l’interrompessi.
“Secondo me vorresti vedermi al posto di quella mezza tardona non è vero ? Così potresti capire sul serio cosa prova una donna quando prende un cazzo del genere.”
“Tanto le corna me le metti lo stesso, quindi perché no, potrei anche assistere.” mi rispose forse sperando che il mio non fosse solo un bluff.
“Va bene però alle mie condizioni.” gli dissi sapendo che ormai l’avevo in pugno “Durante il rapporto non potrai toccarti, né parlare o intervenire in alcun modo a meno che non ti venga richiesto di farlo, e potrai sempre tirarti indietro, Io cercherò l’uomo giusto, e tu non avrai alcuna voce in capitolo in questa mia scelta, prendere o lasciare.”
Carlo fece finta di pensarci su, quando in realtà aveva già deciso, per poi dirmi che accettava.
“Va bene, ora finisci di farti una sega e poi vieni a letto.”
“Non è che t’andrebbe di scopare ?” mi domandò forse già sapendo la risposta.
“No prima voglio renderti cornuto e contento, e stai tranquillo che non ci vorrà molto.”
La mia mente corse subito a Shy, un ragazzo che avevo conosciuto in palestra, non particolarmente bello, ma con una mazza notevolissima, col quale avevo avuto un paio di rapporti molto veloci, ma non per questo non appaganti.
Il giorno seguente lo chiamai spiegandogli la situazione, e lui mi disse subito che non aveva nulla in contrario, ma che voleva condurre il gioco a modo suo. Shy mi raccontò che aveva già avuto diverse storie con in mezzo uomini a cui piaceva guardare, e che a lui non davano alcun fastidio, anzi spesso si divertiva a prenderli in giro mentre scopava le compagne. Ci accordammo per la sera seguente, e non appena Carlo tornò a casa gli raccontai ciò che avevo organizzato.
“Domani sera potrai realizzare il tuo desiderio di vedermi con un altro uomo, le condizioni le sai già quindi non c’è bisogno che le ripeta.” gli dissi con tono molto pacato “Non so se questo sarà un primo passo verso qualcosa di diverso nella nostra vita di coppia, ma quel che è certo è che cercherò di divertirmi il più possibile, e vorrei che per te sia lo stesso.”
Passammo la serata in un silenzio quasi irreale, ma del resto ognuno aveva la testa a quello che sarebbe potuto accadere il giorno seguente, soprattutto io non sapevo se mi sarebbe piaciuto ‘esibirmi’ in modo così sfacciato davanti a mio marito, ma soprattutto se dopo saremmo riusciti ad andare avanti come se non fosse successo nulla.
La sera del mio rapporto come donna di un cornuto ufficiale, ero tesa come una corda di violino, e neanche un lungo bagno riuscì a rilassarmi. Una volta che finii d’asciugarmi scelsi un bel completino in pizzo viola con tanto di reggicalze, abbinandolo a delle calze nere velatissime e un kimono in raso anch’esso nero, come le scarpe in vernice con tacco undici.
“Waw !” mi disse mio marito come mi vide arrivare in sala “Quasi quasi non apro a quello e ti scopo io.”
“Non dire stronzate.” gli risposi con una certa acidità “Tu stasera guardi e mi devi ancora ringraziare che mi presti a questi tuoi desideri idioti.”
Nella stanza scese il gelo assoluto, e per fortuna Shy suonò al campanello in anticipo sull’orario previsto. Carlo andò ad aprire mentre io cercavo la posizione più comoda possibile, che potessi trovare sul divano.
Sentii mio marito salutare troppo formalmente Shy, e questi rispondergli con ironia, per poi dirigersi senza alcuna esitazione verso di me.
“Ma quanto sei bella !” mi disse prima di darmi un lungo bacio in bocca che ricambiai anche per sciogliere la tensione che avevo dentro “Fammi vedere cosa nascondi dietro questa seta.”
Shy sciolse il nodo che teneva chiuso il kimono, per poi infilarmi una mano dentro il perizoma, sfiorandomi con estrema dolcezza la passera. Quel tocco così delicato ebbe l’effetto di far svanire ogni mio pudore, sostituendo le mie paure coll’insana voglia d’esser posseduta da quel ragazzo.
“Facciamo vedere a quel cornuto di cosa sei capace.” sussurrai all’orecchio di Shy, prima d’alzarmi e mettermi davanti a lui dandogli le spalle.
Per tutta risposta lui l’infilò le mani dentro il reggiseno, per poi palparmi con vigore con una mano, mentre l’altra s’impadroniva nuovamente del mio sesso. Diedi un’occhiata a mio marito, e vederlo eccitato mi diede l’ultima spina per andare sino in fondo, anche se non capivo come un uomo potesse eccitarsi vedendo la propria donna con un altro.
“Cos’aspetti a tirare fuori il cazzo, non raccontarmi che sei timido.” gli dissi sfiorandogli i pantaloni proprio sopra il pacco.
Lui mi spinse sino all’isola della cucina per farmici piegare sopra, prima d’alzarmi il kimono e darmi qualche pacca sulle chiappe. Quando mi fece scendere le mutandine a metà cosce, le pacche divennero più forti, ma mai dolorose, e accompagnate da piccoli baci sui glutei ed al loro interno.
“Guarda adesso glielo butto dentro.” disse all’improvviso Shy rivolto a mio marito slacciandosi i pantaloni “Ma non come fai tu che lo fai trattandola da signora, ma come piace a lei che non vuole altro che farsi sbattere. Tu apriti la fica perché te lo voglio mettere tutto dentro subito e senza storie.”
Non feci quasi in tempo a mettere le mani sulle grandi labbra, che lui aveva già fatto entrare tutta la cappella, poi diede un paio di spinte fortissime che mi tolsero il fiato, ma allo stesso tempo mi fecero godere come mi era successo poche volte nella vita.
Iniziai a gemere senza alcun ritegno, ma del resto il piacere che stavo provando era incontenibile, ed aumentò ancor di più quando Shy mi fece sedere sull’isola per riprendere a scoparmi con la stessa foga. Il ragazzo era un vero animale selvaggio, che non mi dava il tempo per ‘abituarmi’ ad una posizione, che la cambiava spostandomi fra cucina e salotto, togliendomi quel poco che indossavo ogni volta che ci muovevamo. Ogni tanto davo un’occhiata a mio marito che mostrava di gradire lo ‘spettacolo’, e che cercava disperatamente di non tirare fuori il pene per segarsi. Ebbi un attimo di tregua solo quando lui si sedette sul divano, ed io quasi corsi ad inginocchiarmi fra le sue gambe per prendergli il cazzo in bocca. Assaporai con gusto quella mazza ricoperta dai miei umori, scendendo con la bocca anche sui testicoli che erano duri come il marmo.
“Visto che sei li leccami anche il culo.” mi disse scivolando in basso mentre apriva ancor di più le gambe, per permettermi di ubbidirgli.
Il suo fare così autoritario, da vero maschio alfa, rendeva impietoso il confronto con Carlo, che girava intorno a due cercando la visuale migliore per poterci guardare meglio. Provai quasi pietà per quell’uomo che pure avevo sposato, ma ogni mio sentimento verso di lui cambiò ben presto in modo irrimediabile.
Poco dopo Shy aveva ripreso a scoparmi, questa volta dopo avermi messo a pecora sul tappeto, quando gli fece una domanda forse banale, ma non per questo meno indecente.
“Vuoi che inculi questa troia ?” gli domandò quasi dando per scontata la risposta.
“Sì sì.” fu infatti quanto uscì dalla bocca di Carlo.
Shy allora mi prese in braccio mi portò in camera, per poggiarmi carponi al centro del letto. Lui si mise al mio fianco e con inaspettata dolcezza, mi leccò a lungo fica e culo, come a volermi preparare per l’ultimo round. Quando s’inginocchiò dietro di me aspettai invano che mi sodomizzasse, infatti lui fece scivolare la sua mazza nella mia passera ormai aperta, ma fu solo per farmi rilassare ancora un po’. Poco dopo uscì dal mio monte di Venere per poggiare la cappella contro il buchetto, e quello che seguì fu semplicemente incredibile. Shy infatti iniziò a dare delle piccole spinte che facevano entrare ben poco la sua lunga mazza, ma così allungò a dismisura il piacere della penetrazione. Solo dopo che tutto il suo cazzo fu dentro di me, lo fece uscire quasi del tutto, lasciando dentro la sola cappella, per poi dare una spinta così forte da rimetterlo tutto dentro, facendomi male per la prima volta in tutta la sera.
Non dissi però nulla ben sapendo che a breve avrei ripreso a godere, allungando quasi istintivamente la mano verso la passera, quasi a cercare del conforto.
“Guarda cornuto !” disse a voce alta Shy a Carlo “A tua moglie non basta un cazzo nel culo, ne vorrebbe anche uno nella fica ! Guarda bene come gode, perché con te non farà mai lo stesso.”
Come aveva fatto prima in salotto e cucina, anche sul letto Shy mi girò come una bambola, scopandomi sempre prima davanti e poi brutalmente dietro. Non so neanch’io se ebbi uno o più orgasmi, quel che è certo è che godevo senza sosta, davanti agli occhi increduli di mio marito. Non avevo mai pensato d’avere un animo così esibizionista, ma soprattutto che mio marito fosse altrettanto guardone, e provavo un sottile piacere nel mostrarmi a lui senza alcuno scrupolo. Per un attimo pensai di coinvolgerlo, ma poi mi resi conto che sarebbe venuto in pochissimo tempo, lasciandomi coll’amaro in bocca e ancora più voglia d’umiliarlo.
Alla fine anche Shy arrivò all’orgasmo, che mi schizzò all’inizio in bocca, e poi sulla faccia dopo avermi fatto inginocchiare davanti a lui.
“T’è piaciuto lo spettacolo ?” chiesi a mio marito non appena ripresi fiato dopo quell’incredibile cavalcata.
“Sì, ma c’era bisogno di chiederlo ?” mi rispose quasi stupito della mia domanda.
“Allora ti do un premio.”
Gli sbottonai i pantaloni per prendergli il cazzo in mano, ma eccitato com’era non durò che pochi secondi, venendomi fra le dita.
“Bene ora che hai capito che non vali un cazzo fuori dai coglioni.” gli dissi indicandogli la porta.
“Ma come…. Non capisco.” balbettò incredulo.
“Hai capito benissimo, adesso te ne vai in salotto mentre io mi faccio una scopata senza guardoni fra le palle.”
“Ma cara…. Io….”
“Fuori !” gli urlai contro davanti allo sguardo divertito di Shy che si era alzato in piedi.
Carlo uscì sconsolato dalla stanza, e non appena chiuse la porta mi accucciata davanti a Shy, per prendergli il membro in bocca e farglielo tornare al più presto duro.
“Certo che sei proprio cattiva.” mi disse ridendo non appena il pene tornò in erezione.
“Sì e ora ti dico quel che voglio.” gli risposi mettendomi carponi al centro del letto “Voglio che tu mi scopi fica e culo, voglio sentire il tuo cazzo sbattermi dentro sino a sfinirmi. Quando poi non ce la farai più devi venirmi dentro il culo, così quell’idiota saprà cos’hai fatto, sempre che non sia attaccato alla toppa della serratura per continuare a fare il guardone.”
Shy esaudì ogni mio desiderio, donandomi un paio di orgasmi, ma soprattutto la consapevolezza che da quella sera avrei potuto fare ciò che volevo, avendo un marito del tutto incapace di dirmi di no. Da parte mia non mancai di manifestare il piacere che stavo provano con gemiti non certo silenziosi, quando non era vere e propria urla, senza mai smettere d’incitare il mio stallone a scoparmi senza tregua.
Mi lasciò dopo avermi riempita col suo seme, uscendo poi di casa in silenzio.
Poco dopo entrò in camera mio marito che non disse una parola, ma si spogliò per mettersi a dormire come se non fosse successo nulla, mentre io andavo a rinfrescarmi anche per dare un po’ di sollievo alla mia intimità.
Anche se sapevo che non stava dormendo, non gli dissi nulla, ma mi misi di fianco per poi spegnere la luce e aspettare che il sonno mi rapisse, esausta ma felice di quella prima sera da donna di un cornuto.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
serenathemiss.wordpress.com/
mhhh che eccitante
Complimenti, mi ha eccitato molto. Soprattutto il punto in cui il negro ti ha fatta leccare il suo buco del culo. Vorrei tanto che mia moglie fosse come te.
un bel racconto le corna fanno sempre un effetto eccitante
Grazie a tutti per i complimenti