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Racconti CuckoldTrio

Cuckold ad Ostia

By 1 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivai al ristorante , parcheggiai l’auto. Avevo già prenotato il tavolo, dal terrazzo, si osservava la spiaggia ormai vuota..La giornata molto calda aveva lasciato spazio a una brezza piacevole . La sera stava scendendo, Gli ombrelloni sembravano lontani fantasmi. La spiaggia di Ostia finalmente si mostrava in tutta la sua bellezza.
L’appuntamento era per le 21. Ci eravamo conosciuti su un simpatico forum dove si incontravano coppie in cerca di trasgressione. Avevamo stabilito già contatti telefonici e lei si era mostrata in tutta la sua sensualità e femminilità in cam. Ero emozionato ed eccitato. Avevamo deciso di …non decidere e di lasciar andare la fantasia.
Li vidi entrare, mi alzai per andare loro incontro, Luisa era splendida nel suo abito nero che le fasciava le curve che da tempo sognavo di …percorrere con la mia lingua. Alberto mi allungò la sua mano, la presa era stretta e decisa e un sorriso incorniciò il suo viso. Ci accomodammo al tavolo. Luisa si sedette in mezzo a noi. Il suo profumo mi inebriava, la scollatura del vestito invitava l’occhio. Nell’accavallare le gambe, l’autoreggente fece la sua comparsa ed ebbi un guizzo nei pantaloni. La cena continuava tranquilla, sembravamo solo tre amici, ma si sentiva nell’aria che l’eccitazione della situazione era palpabile. Lei si alzò per andare al bagno e , notai che molti sguardi seguivano il suo incedere sinuoso. Dissi ad Alberto che potevamo poi recarci a casa mia , dato he abitavo vicino, mi disse che avrebbe deciso lei. Al ritorno sembrava ancora più bella, si era aggiustata il trucco. Prendemmo il caffè e Alberto pagò il conto, mentre io e Luisa uscivamo dal locale. Le cinsi la mano intorno alla vita e ‘.inaspettatamente le sue labbra si posero sfiorando le mie.
Lei mi chiese di salire in auto con loro e di lasciare li la mia. Ci accomodammo dietro io e lei e Alberto si mise alla guida. La mia mano sfiorò il suo ginocchio e iniziai a giocare con le dita con il suo autoreggente. Alberto si aggiustò lo specchietto retrovisore per meglio …osservare. Iniziai a baciarla sul decoltè, il profumo della sua pelle era inebriante, la mia mano risalì dall’autoreggente arrivando a sfiorare la mutandina, ma lei mi bloccò la mano, lasciandola li. Un suo sguardo mi fece capire di non essere impaziente. Alberto mi descriveva la sua eccitazione nel sapere Luisa finalmente libera nei suoi istinti. Il loro era stato un percorso lungo per arrivare a questo punto e da come avevo capito eravamo entrambi alla prima volta. Le sue labbra scesero sul mio collo, un brivido mi percorse la schiena. Iniziai a massaggiarle la schiena, delicatamente. Inarcò la schiena, sentivo che il piacere la stava percorrendo. La sua mano scivolò dal mio petto che aveva sfiorato dalla camicia aperta, alla lampo dei pantaloni. Sentì le sue dita che giocavano con la mia patta ormai dura, mi sentivo esplodere. Si girò e disse ad Alberto ‘andiamo a casa sua amore’.
Aprii la porta di casa e li feci entrare. Gli dissi di sentirsi come a casa propria, versai tre whisky e brindammo insieme. Luisa mi prese per mano e mi disse di farle vedere il suo lettone che tante volte aveva sognato. Alberto continuò a sorseggiare, entrammo nella mia stanza da letto, mi chiese di chiudere la porta, lasciando Alberto solo ad ascoltare fuori della porta. Si sfilò il vestito,restò solo con un intimo nero di pizzo e le autoreggenti che prima avevo solo sfiorato. Era più bella di quanto avevo apprezzato nei nostri giochi in cam. Si mise in ginocchio e mi slacciò i pantaloni, tirò fuori il mio membro ormai gonfio di eccitazione. Con la maestria fece scivolare la pelle che copriva la mia cappella e iniziò a leccarlo con piacere e dovizia, la sua lingua calda era un tormento piacevole, già immaginavo le sue labbra rosa avvolgerlo. Con la lingua scese lungo la lunghezza dell’asta, sfiorò le palle che aveva accarezzato con le altre dita.

( continua )

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