Ci aveva aperto Carlo, dandonci il benvenuto ed invitandoci a raggiungere la moglie in terrazza, mentre lui terminava gli ultimi preparativi in cucina. Attraversammo il salotto, elegantemente arredato, e quando aprimmo la porta finestra per uscire in terrazza trovammo Marinella prendere l’ultimo sole di quella calda giornata comodamente stesa sulla sdraio, coperta solamente da un paio di minuscole mutandine.
Rimasi a bocca aperta a fissare quello splendido seno, Silvia mi diede una gomitata nel costato. “Ahia!”
La mia voce fece accorgere Marinella della nostra presenza.
“Ah, siete qua… ben arrivati! Scusatemi, mi devo essere assopita al sole, non mi sono ancora neanche preparata!”
Mia moglie le sorrise, “Non preoccuparti, forse siamo un po’ in anticipo, ma Marco stava diventando impaziente, e’ insopportabile quando si agita cosi’!”
“Dai, non litigate adesso!”
Marinella si alzo’, raccolse una vestaglia leggera e la indosso’ legandola in vita, lasciando comunque i seni quasi totalmente scoperti per la profonda scollatura. Scambio’ tre baci con mia moglie, e la invito’ ad andare con lei per aiutare a prepararsi.
“Marco, tu invece va in cucina , Carlo avra’ sicuramente bisogno di una mano.”
Le due donne in un secondo erano sparite, così mi avviai verso la cucina. I nostri due appartamenti erano a specchio, seppi subito come orientarmi, ed intanto osservavo i quadri e le belle decorazioni sparse con gusto in giro per casa.
“Carlo, ciao, rieccomi qua. Posso dare una mano?”
Mi fece togliere le pizzette dal forno e tagliare alcune fettine di arancia per il punch. Parlammo per qualche minuto del piu’ e del meno, finche’ mi chiese a bruciapelo, “Mi sembra che le nostre mogli vadano molto d’accordo, non ti pare?”
Non capivo dove volesse arrivare di preciso con quella domanda cosi’ rimasi sul vago
“Beh, si, si trovano bene assieme, hanno una bella amicizia.”
“Mi sembrava di capire che siano diventate un po’ piu’ di buone amiche…”
Ah, ecco cosa intendeva. “Si… sono piuttosto intime, diciamo cosi’…”
“Marinella non fa che parlarmi di Silvia. Lo sai che noi siamo una coppia aperta… ma a te non dispiace, la loro relazione? Non sei un po’ geloso?”
“No, no… sono contento per Silvia, e’ cosi’ felice da quando ha conosciuto tua moglie… poi sai, finche’ e’ fra donne, e diverso…”
“Mmhh, puo’ essere… Anche tu però ne hai approfittato, o mi sbaglio?”
“Approfittato?”
“Hai potuto guardarle nude, mentre si scambiavano effusioni. Non dirmi che non ti e’ piaciuto lo spettacolino che han fatto per te.”
Ah, allora Marinella teneva al corrente il marito dell’evolversi delle cose.
“Beh, certo, a chi non piacerebbe?”
Carlo mi lancio’ uno sguardo, se non ostile perlomeno piuttosto deciso. In effetti, gli avevo appena detto che mi era piaciuto guardare sua moglie nuda, ero stato forse un po’ troppo naive, cosi’ subito aggiunsi, “scusami, non volevo sembrare irrispettoso…”
“Irrispettoso dici? E allora come definisci l’esserti segato in terrazza, spiando di nascosto mia moglie che prendeva il sole?”
Esitai un momento, “Carlo, non volevo, è stato un momento di… non mi sono controllato, scusami…”
Ma lui scoppio’ a ridere. “Che faccia che hai fatto! Dai, non metterti a tremare, non ti sto mica per prendere a schiaffi, tranquillo. Piuttosto, forse questa e’ l’occasione giusta per ricambiare e mettere le cose in pari…”
Mi guardava, aspettandosi una risposta.
“In che senso scusa?”
“E’ ora che anch’io veda tua moglie nuda, non credi? Ti dispiacerebbe?”
“No, no, cioe’…”
Ma cosa stavo dicendo? Gli stavo dando il permesso di godersi la vista di mia moglie nuda?
“Bene, bene… vedremo come va la serata allora, finalmente potro’ ammirare anch’io le grazie della tua consorte… intanto porta fuori questi piattini, dai, renditi utile!”
E cosi’ tronco’ quella conversazione, e mi affrettai a portare tutto in terrazza.
Mentre facevo avanti e indietro coi piatti anche le due donne tornarono in terrazza, entrambe indossando leggeri vestitini estivi, piuttosto corti, che risalivano mettendo in mostra le cosce quando si accomodarono sulle poltroncine. Infine ci raggiunse anche Carlo, con la caraffa del punch, bicchieri, e del vino frizzante. E così, versandoci i drink, Carlo diede il via alla serata. Ci mettemmo a chiaccherare, a bere, a stuzzicare qualche oliva, pizzetta e altri gustosi aperitivi.
Quando parti’ un nuovo pezzo Marinella prese per mano mia moglie e si misero a ballare, muovendosi sinuose, i vestitini svolazzanti lasciavano le gambe scoperte, si sorridevano, si prendevano per mano, tirandosi una verso l’altra, finché quei corpi si toccavano, il seno di Marinella pressato a quello di mia moglie. Si sfilarono le scarpe, continuando la danza a piedi nudi. Alla fine del pezzo, il primo bacio, per qualche secondo le loro labbra si incontrarono, le bocche aperte, a prendere fiato dopo il ballo, sensuali.
Carlo si alzò. “Arrivo subito.” Tornò in un attimo, con una bella macchina fotografica, professionale. “La fotografia è la mia passione, spero non vi dispiaccia se faccio qualche scatto.”
Le due donne gli sorrisero, civettuole, Marinella cercò uno sguardo d’approvazione di mia moglie che annuì, “certo caro, fa pure.”
E con quello si rimisero a ballare, ora sempre più strette fra di loro, la pelle che cominciava a luccicare per i corpi sudati, i vestitini si attaccavano ai seni, risaltando le forme dei loro corpi.
Carlo intanto scattava foto, commentando con una serie di complimenti le due donne, guidandole anche nelle pose, nelle angolazioni, catturando la luce ed i colori del tramonto. Quando il ritmo della musica cominciò a rallentare Marinella e mia moglie tornarono a baciarsi, le mani a cercare il corpo della partner, lungo i fianchi, la schiena scoperta.
Al termine della canzone si sedettero sulle sdraio, tenendosi per mano, entrambe tirando le gambe a sé, con i vestitini che risalirono ancora, lasciando scoperte le belle gambe incrociate. Erano davvero sensuali in quella posa, tanto che Carlo fece un altro scatto. Controllo’ la foto sul piccolo schermo, sorridendo. “Splendide. Allargate solo un poco le gambe, e schiudete appena le labbra, da birichine, così, bellissime.”
Le donne ridacchiavano, stando al gioco, in quella posa provocante. Quando avevano schiuso le cosce si erano intraviste le mutandine, e con quei piedini nudi in mostra a la pelle che luccicava per il velo di sudore in quella serata ancora caldissima erano davvero erotiche.
Carlo posò la macchina, “avremo uno splendido album ricordo di questa serata.”
Versò si nuovo da bere, mia moglie sembrava già piuttosto brilla. Ricominciammo a chiacchierare, Marinella ci parlò delle loro vacanze, programmate in un esclusivo resort in Sardegna, per sole coppie, dove tornavano quasi ogni anno, lasciando intuire la promiscuità del luogo.
“Marco, perché non mi porti anche tu in un posto così a divertirmi e a rilassarmi in spiaggia? Sapete, mio marito si annoia, dice, a prendere il sole tutto il giorno, deve sempre andare in giro, scoprire paesini in mezzo ai lupi, mi porta in montagna al fresco, ma vi sembra?”
Provai a giustificarmi. “Ma non è vero! Mi piace girare, ma in Croazia l’anno scorso abbiamo fatto spiaggia tutti i giorni!”
“See, vabbè, metà giornata, anche meno, fra giri in barca e le tue moto d’acqua.”
Intervenne Marinella. “Al nostro resort non ti annoieresti di certo, con la tua passione per il topless ti rifaresti gli occhi.”
Quel commento di Marinella mi fece arrossire, dopo che l’argomento era stato toccato anche da Carlo mentre ero con lui in cucina. Il nostro vicino colse la palla al balzo. “Guardate com’è rosso, tutto imbarazzato! Ha avuto la stessa reazione, quando prima gli ho chiesto se si era divertito, a spiarti nuda in terrazza.”
“Dai caro, non mettere in difficoltà il nostro ospite. E non ero nuda, solo in topless… certo, di sicuro ha apprezzato, gli era diventato tutto duro, cercava in ogni modo di nascondere l’erezione quel giorno!”
Marinella accompagnò il commento con una risata, e anche gli altri sorrisero, stemperando quel momento di tensione. Fu mia moglie ad intervenire. “Scusate mio marito, è un porco, e va matto per un bel paio di tette… e Marinella, lasciatelo dire, le tue sono davvero bellissime, semplicemente perfette, sono così invidiosa!”
“Oh, grazie cara, sei troppo carina. Che ne dici, ci siamo riposate abbastanza? Balliamo ancora un po’? E voi maschietti, venite anche voi?”
“Fra un attimo, fateci finire il drink”
Così rimanemmo ancora qualche minuto ad ammirare le nostre consorti, i loro corpi che si muovevano sensuali al ritmo della musica, i loro sfregamenti e i tocchi, durante la danza.
Quando finalmente parti’ un pezzo più lento Carlo si alzò, e io lo imitai. Cinse sua moglie in un abbraccio, e si misero a ballare, allora io feci lo stesso con Silvia, e danzammo assieme per un paio di minuti.
“Permetti?”
Al nuovo pezzo Carlo chiese la mano di mia moglie, e senza aspettare risposta la strinse deciso a se, muovendosi subito al ritmo della musica. Io guardai Marinella, che aspettava.
“Mi concedi questo ballo?”
Marinella mi sorrise, e appoggiò il suo corpo al mio, facendomi sentire la pressione del suo seno sul petto. La presi in vita e anche noi cominciammo quel ballo. La sensazione del seno della vicina sulla mia pelle mi eccitò all’istante, sentii l’erezione crescere in un attimo, e di sicuro anche Marinella la avvertiva sulla pancia, rimanendo sempre così attaccata a me. Mi sorrise, e prendendomi per mano mi riportò alle sdraio, voleva fare una pausa. Mi sedetti e fui sorpreso, quando Marinella si accomodò direttamente sulle mie gambe, portando il braccio dietro il mio collo.
Prendemmo un altro drink e rimanendo in silenzio guardammo i nostri rispettivi consorti continuare il loro ballo. Ora Carlo aveva fatto scendere le mani dai fianchi di mia moglie alle anche, e la accarezzava, facendo risalire un poco il vestito. Poi le portò alla schiena, girandosi, in modo che Silvia ci desse le spalle. Osservavo quelle mani scendere fino alla curva dei glutei e poi afferrarli, stringendoli. Mia moglie lasciava fare, si faceva toccare il culo, tenendo le sue braccia avvolte al collo del partner. Carlo continuò ad accarezzarle il culo, sollevandole la gonna fino a mostrare l’attaccatura dei glutei alle cosce, avvicinò il viso a quello di mia moglie, e la bacio’, un bacio lungo, che sembrava non finire mai, ed intanto le mani continuavano ad afferrarle le carni del fondoschiena. In quel momento sentii la mano di Marinella posarsi sulla mia coscia, e risalire lentamente all’inguine. Io ero immobile, rapito dalla visione delle mani del vicino sul corpo di mia moglie. Avevo immaginato quella scena più volte, ed ora finalmente accadeva davvero, lì di fronte a me.
Marinella arrivò al pisellino, e me lo strinse, trovandolo durissimo. Cominciò a muovere la mano, stimolandolo da sopra il tessuto.
Carlo aveva staccato le labbra da quelle di mia moglie, le sorrise e con mia sorpresa le afferrò la spallina del vestito, facendola scorrere fino a metà braccio, e ripetendo il movimento con l’altra, esponendo il piccolo seno di mia moglie. Quando le prese le mani e le abbassò le braccia, face cadere il suo vestito fino ai fianchi. Le afferrò un seno, e tornò a baciarla, mentre con l’altra mano le toccava il culo, facendo scivolare ancora più il tessuto finché l’abito di mia moglie le cadde alle caviglie. Era rimasta quasi nuda, coperta solo da un minuscolo perizoma.
Poi accadde quello che avevo sognato diverse volte ma non credevo possibile. Con assoluta padronanza e disinvoltura Carlo afferrò mia moglie e la spostò quasi di peso, facendola piegare, afferrandosi al muretto della terrazza. Mia moglie era quasi a novanta gradi, Carlo le prese l’elastico delle mutandine, lo tirò rivelando il solco dei glutei di mia moglie e tiro’ giù, portando le mutandine arrotolate alle caviglie di mia moglie, che le fece sfilare, lasciandole lì sulle piastrelle del terrazzo.
Carlo si inumidì le dita con la saliva, passandole poi sul sesso di mia moglie, che emise un primo gemito. Le divaricò un poco le gambe. In quella posizione era davvero oscena, piegata in avanti, il culo in mostra, le dita del vicino sulla figa, ora gliele stava infilando dentro.
Ed io guardavo affascinato. Non mi aspettavo mia moglie subito così arrendevole, anzi accondiscendente, partecipe, nuda di fronte a me, suo marito, che si faceva toccare. E anche Marinella continuava a toccarmi, aveva afferrato il mio cazzettino saldamente da sopra il leggero tessuto dei pantaloni e lo muoveva seguendo il ritmo della musica.
Capii che tutta quella serata era stata pianificata a mia insaputa. Le cose stavano andando come loro volevano.
Carlo aprì la zip, facendo uscire la sua asta, grossa, lunga. Silvia mi aveva detto che Carlo era un superdotato, ma a vedere quel cazzo dal vivo rimasi comunque sbalordito, fa un’impressione diversa avercelo davanti, un membro simile, in erezione, rispetto ai cazzi anche notevoli che si vedono nei video hard. Carlo si sputò della saliva sul membro, lo lubrificò così, e poi appoggiò la cappella alle labbra della figa. Face pressione, piano. Vidi la cappella allargare la figa di mia moglie, aprirsi sempre più per accogliere quello splendido cazzo dentro di lei. E poi un affondo improvviso, Silvia lanciò un urlo, il cazzo le era arrivato fino all’utero, l’aveva riempita come mai io avevo potuto.
In quel momento eiaculai. Venni nelle mutande, stimolato dal tocco di Marinella, nei pantaloni, che presto si macchiarono di sborra. Marinella lasciò la presa, terminò il contatto con il mio membro e tornò a guardare il marito che stava prendendo a pecorina mia moglie.
Continuò a penetrarla così per diversi minuti, facendola gemere ad ogni affondo, il suo corpo sbatteva contro i glutei e le cosce di mia moglie, emettendo una specie ci sciack, lei veniva sbattuta in avanti, e poi tornava a piegarsi sporgendo il suo bel culo come in un’offerta al suo uomo, che in quel momento non ero io, ma il nostro vicino.
Ad un tratto Carlo si fermo’, voltandosi verso di noi. Fissò brevemente i miei pantaloni, ora con un’evidente macchia di sborra. Scambiò un veloce cenno d’intesa con Marinella, e poi si sfilò dalla figa di mia moglie, la prese per mano e la fece girare verso di noi. Mia moglie mi appariva splendida in quel momento, abbronzata e accaldata, rossa in viso. Aveva portato una gamba davanti all’altra, incrociandole, come per pudore, per nascondere parzialmente la figa, rendendosi ancora più sensuale. Ma il mio sguardo cadde sul membro di Carlo, ancora in erezione. Indugiai qualche secondo ad osservare quell’asta immensa, straordinaria, che aveva appena violato il corpo di mia moglie.
“Direi che hai visto abbastanza. Marinella, noi tre continuiamo in camera che saremo più comodi. Cornuto, tu sparecchia qua, lascia pure tutto in cucina. Ti rimando di là tua moglie fra un paio d’ore.”
E con quello rientrò in casa, seguito da mia moglie che mi fece uno strano sorriso, tenendola per mano.
“Ciao Marco, noi andiamo a divertirci… capirai, con il cazzo di mio marito il tuo è superfluo, ti evitiamo l’imbarazzo del confronto. Penso che tua moglie rimarrà a dormire qua da noi, stanotte… preparale una bella colazione abbondante domattina che dovrà riprendere le forze.”
“Ma… mi piacerebbe guardare…”
“Lo so tesoro, magari un’altra volta, d’accordo? Buonanotte pisellino”
E mi diede un bacio sulla guancia, e rientrò anche lei, raggiungendo la coppia di amanti a letto.
Bellissimo racconto, come detto in un altro racconto, da ragazzino ogni volta che venivo inculato riuscivo a venire senza toccarmi,…
Semplicemente notevole!
La vera natura di Alessia comincia a prevalere sulla sua educazione...
Devo confessare che ora sono confuso: inizialmente sembrava esserci una certa ritrosia, ma ora pare che il punto di vista…
Complimenti un vortice di emozioni, sempre più eccitante, spero di leggere il continuo