La nostra crociera
La nostra unione è stata certamente più che riuscita: stessi interessi, tanta allegria, alcuni viaggi, una stima reciproca e, soprattutto, due splendidi figli che siamo riusciti a far crescere in serenità e senza rivalità, grazie anche ad una posizione economica agiata.
Mia moglie ha uno splendido carattere, dolce, allegra ed equiibrata; fa da splendido contraltare a quello mio che, invece, è un pò più impulsivo e meno incline alla risata, anche se sono un amante delle amicizie. Ed infatti siamo sempre stati contornati da veri amici, che spesso invitiamo in casa per bellissime serate. Questa circostanza ha via via preso il posto della voglia di stare un pò soli, di godere dell’intimità della coppia e della volontà di creare la giusta atmosfera per avere dei rapporti intimi. Si potrebbe obiettare che, dopo trent’anni di matrimonio, questo possa essere più che naturale, e certamente lo è, ma qui sta il problema, l’unico tra di noi: mentre la libido di mia moglie, nel superare i cinquant’anni, è rapidamente scemata, la mia è rimasta pressoché immutata, complice anche il fatto che lei è ancora una bella donna, desiderabile, di classe. Dal canto mio sono un uomo piacente, avendone conferma nelle attenzioni che le colleghe di lavoro mi hanno a volte rivolto. Ho cercato spesso di trovare degli escamotage per accendere in lei la passione, anche se, devo dire, siamo stati sempre diversi in questo, anche in giovane età: io amante del sesso in tutte le sue sfaccettature, aperto a nuove esperienze, con una fervida fantasia ed una resistenza non comune, e lei invece molto tradizionale e per nulla disposta ad uscire dai binari di un sesso per lei soddisfacente ma abbastanza monotono. Non ammesse deroghe, linguaggio provocatoriamente scurrile, fantasie di sesso con altri, men che meno rapporti che non fossero esclusivamente vaginali od orali interrotti all’ultimo momento.L’unica trasgressione concessami, il prendere il sole nudi in spiagge isolate del Salento, fuori stagione e con pochi bagnanti intormo.
Ed allora le fantasie restano nella mia mente, lasciandomi con il mio grosso problema crescermi nei pantaloni, nei momenti di relax, mentre divago con la mente a quella che potrebbe essere un’esperienza trasgressiva con mia moglie e con qualche nuova conoscenza a fare da gradito terzo. Si, perchè ho sempre coltivato l’idea di spingere mia moglie ad avere un rapporto, ovviamente consenziente, con un uomo di bella presenza, di classe, magari conosciuto durante una vacanza lontano da casa, dove nessuno ci conosce e dove i freni inibitori della mia donna possano cadere con minore difficoltà. Ma, man mano che il tempo passava, ritenevo sempre più improbabile una simile evenienza, visto che mia moglie sembrava sempre più disinteressata ai piaceri del sesso.
Ma mi sbagliavo.
Per i miei 55 anni decidemmo di prenotare una crociera ai Caraibi. Volo per Miami e poi, finalmente, imbarco sulla nostra nave, bella ma sinceramente troppo grande per i miei gusti. Tuttavia a bordo c’era la possibilità di fruire di mille servizi, dall’open bar alle serate danzanti, al casinò ed alla Spa. Ci aveva spinti a questa scelta la voglia di essere serviti in tutto e per tutto, senza dover io organizzare come sempre avevo fatto tutti i pernottamenti, gli spostamenti e le escursioni sul territorio: Insomma, un viaggio anche più calzante alla nostra non più giovanissima età, comodo e rilassante.
Dalla prima cena a bordo ci siamo resi conto che la compagnia era molto variegata, dalle comitive familiari ai gruppi di amici, dalle coppie ai gruppi di lavoro, chi esageratamente chiassoso e chi più riservato. Se c’erano single, non li ho notati/e.
Cibo di qualità, soprattutto ben presentato ed assolutamente eccessivamente abbondante. Ci dicemmo: ”Speriamo di non prendere troppi chili di troppo!”.
Rivolgendomi a Patrizia, questo il nome di mia moglie, dissi guardandola negli occhi ed un pò provocatoriamente: “E no, cerca di mantenere la linea, poi dovrai metterti in costume, e se perdi la tua bella silouette magari non attirerai più gli sguardi degli uomini, se non il mio!”
– “Guarda Stefano che non mi importa se mi guarderanno o meno, voglio godermi il sole ed il mare e rilassarmi completamente”. – “Si, certo, ma magari se attiri l’attenzione di qualcuno potremmo anche fare amicizia con altre persone, giusto per avere una compagnia a cena od in piscina, insomma qualcuno con cui scambiare due chiacchiere!” le risposi, ma mentivo: nella mia mente già frullava l’idea di poter coinvolgere un’altra coppia e poter entrare in confidenza al punto tale da arrivare ad uno scambio di partner. Come se mi leggesse nel pensiero mi rispose: “Si, come no, guarda che ti conosco più di quanto tu possa pensare…”,
ma non smorzò i miei entusiasmi e non tarpò le ali delle mie fantasie come aveva sempre fatto quando le parlavo di queste situazioni piccanti.
A fine cena andammo al bar, ci accomodammo ad un tavolino e sorseggiammo un Mojito, per calarci completamente nelle atmosfere caraibiche. Patrizia indossava un vestito leggero, con sottili spalline, lungo fin sopra al ginocchio, e dei bei sandali color oro; anche senza tacco aveva un personale sorprendentemente eccitante ai miei occhi, anche perchè le gambe lunghe e snelle e la sua altezza la rendono sempre slanciata, senza rinunciare a splendide rotondità di un lato B che faceva rigonfiare il vestitino ed un seno della giusta misura, nè grande nè piccolo che faceva capolino nella scollatura a V. Una collana sportiva le cingeva il collo, ed il trucco era leggero ma ben fatto, le faceva risaltare gli occhi verdi e le labbra carnose. Insomma, per me era come al solito desiderabilissima, ed il suo accavallare le gambe lasciando intravedere il fianco coscia mi stava già facendo salire il sangue alla testa, e non solo…..
Ma evidentemente non ero il solo a subire il suo fascino, perchè notai che un uomo sulla quarantina la stava osservando mentre sorseggiava anche lui un verde Mojito, con in gomito appoggiato al bancone del bar come nelle più classiche pose da piacione. Mi sembrava quasi che accennasse un sorriso, ma potrei sbagliarmi.
“Non ti sembra che quell’uomo al bancone del bar stia gradendo la tua vista? Oltretutto gode della migliore prospettiva, essendo proprio sul tuo lato scoperto…” Patrizia mi guardò, poi rivolse il suo sguardo verso di lui, e lentamente, in maniera innaturalmente lenta, scavallò la gamba restando con le cosce parallele e non serrate, per poi accavallare l’altra gamba. “Dici?” mi rispose con un accenno di sorriso che sembrava fare il paio con quello del tipo che, però, a quella vista si era impercettibilmente allargato. “Magari sta guardando oltre me, dove son sedute quelle signore tutte agghindate chesembrano promettere piacevoli svaghi con il loro abbigliamento provocante. In effetti dietro Patrizia sedevano tre signore di mezza età che ridevano tra loro senza troppo curarsi di avere un tono di voce un pò troppo alto. Pensai allora che anche Patrizia, dietro la sua apparente noncuranza, si stesse guardando intorno, e che se aveva notato le signore alle sue spalle aveva sicuramente notato anche l’uomo al bar, anche perchè le era quasi davanti ed era per di più un bell’uomo. Alto più o meno un metro ed ottanta come me, con larghe spalle e capelli castani folti e ben curati come la barbetta rasa, che tanto sembra piacere alle donne, forse a voler significare: sono curato, ma ho il mio lato “wild”.
Terminato il nostro drink, complice la stanchezza del volo e dei trasferimenti del giorno, decidemmo di rientrare in cabina per la notte. Avevo scelto una cabina con balcone, e che diamine, era da tempo che non ci concedevamo un bel viaggio e volevo che fosse il migliore possibile. L’arredamento era quello tipico delle cabine nave, con sedie imbottite, un largo e morbido letto che si opponeva ad un ampio specchio sul muro di fronte. Dal balcone si godeva la vista del mare del golfo del Messico, e delle flebili luci in lontananza facevano a malapena indovinare la linea di costa, ancora non troppo lontana. Dopo aver ammirato insieme lo spettacolo ed essersi scambiati un bacio pieno di felicità per l’avventura che andavamo a vivere, rientrammo in cabina, perchè il fresco della sera si faceva pungente. Infatti notai che i capezzoli di Patrizia erano turgidi, e si percepivano sotto il sottile vestito. Ne ebbi conferma quando Patrizia, guardandomi negli occhi e con un rapido movimento, si sfilò le spalline, lasciando cadere ai suoi piedi il vestito. Con mia grande sorpresa, oltre a vedere i capezzoli eretti per il freddo o per qualcosa di eccitante, notai che mia moglie non indossava biancheria intima…. Vista la mia espressione stupita, Patrizia mi anticipò: “Con questo vestitino si sarebbero notate, e volevo che mi aderisse perfettamente”. Quando mi riebbi dalla sorpresa, la abbracciai e cominciai a baciarla sul collo, cosa che lei ha sempre adorato, ed a sussurrarle nell’orecchio quanto fosse eccitante e quanto la desiderassi. Facemmo subito l’amore, e fu molto bello, più coinvolgente del solito. Mi dedicai a lei baciandola lungo il corpo per poi scendere al suo sesso e titillarla con la lingua alternando succhiate e delicati tocchi con le dita, per poi prenderla quando era già in un lago di eccitazione. I suoi respiri mi facevano capire quanto le stesse piacendo, ma notai che non mi guardava negli occhi mentre affondavo i miei colpi e mentre mi cavalcava con il seno che le ballava. Che stesse fantasticando? Che questa volta fosse lei a volare con l’immaginazione? Mentre guardavo allo specchio le sue spalle e la sua schiena andare su e giù su di me, improvvisamente mi balenò un pensiero, che mi raggelò il sangue: e se il tipo al bar avesse avuto modo di scrutare la sua nudità allo scavallare delle gambe di Patrizia? E se lei avesse eseguito quel movimento consapevolmente in modo da permettergli di godere dello spettacolo? Questo pensiero mi portò quasi istantaneamente a venire, mentre Patrizia, accortasene, cercava di sfruttare la mia residua turgidità strofinando il suo clitoride su di me per cercare di venire anche lei, ma senza successo. Ero venuto troppo presto, e mia moglie ne apparve un pò interdetta, contrariamente a quando non riusciva a venire nelle nostre serate di sesso monotono, quando anzi sembrava l’interprete della canzone di Mina che dice “l’importante è finire”.
“Scusami cara, non sono riuscito a fermarmi in tempo, un pensiero troppo eccitante mi è passato per la mente ed ho fatto il patatrac”. – “Ah si? E quale pensiero, se non sono indiscreta?” – “Ma quale indiscreta, come potresti esserlo mai? Era un pensiero che riguardava te, che sei sempre al centro delle mie fantasie” – “Del tipo?” Si mostrava curiosa, sembrava volesse dare corda alle mie elucubrazioni, contrariamente a quanto aveva sempre fatto. “Ma no, riguardava il tuo non aver indossato la biancheria intima, e la possibilità che quell’uomo possa essersene accorto” – “Magari quando ho scavallato le gambe?” Le sue parole mi giunsero come una stilettata: ma allora poteva essere davvero andata così, se lei ha subito focalizzato in quale circostanza poteva essere accaduto poteva voler dire che lo aveva ben presente perchè fatto con intenzione… “Magari” le risposi. Lei mi baciò e si alzò dal letto, dirigendosi verso il bagno per fare una doccia. Ma io continuavo a ripensarci, e come conseguenza mi ritrovai in breve con una nuova poderosa erezione, che feci fatica a nascondere quando Patrizia ritornò a letto. “Troppo tardi mio caro, sono stanca e docciata, fatti una bella doccia fredda e vieni a letto anche tu” mi apostrofò. Così feci, ma in doccia la mano che insaponava il mio membro indugiò oltre il lecito, finchè non eruppi con un violento getto, cui ne seguirono altri, carico com’ero di eccitazione per un qualcosa che mi aveva preso del tutto alla sprovvista: mia moglie poteva esser diventata freddina con me, ma forse covava ancora del desiderio di vivere situazioni piccanti che invece lei aveva sempre dichiarato di non volere nè di gradire. E’ proprio questo possibile suo nascondere che mi faceva girare la testa.
Continua



Mi piacerebbe che qualcuno commentasse e mi desse un parere grazie.
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