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Erotici Racconti

Erica

By 6 Febbraio 2022No Comments

Ero solo a casa in ferie, mia moglie e i miei figli non c’erano, una al lavoro, gli altri a scuola, avrei avuto la mia giornata di relax finalmente.
Uscii un secondo sul pianerottolo per prendere una cosa nell’ armadio e notai che la mia vicina Erica aveva messo lo stendino della roba da asciugare, c’era una bella collezione delle sue mutande appese.
Erica è una donna di quarantacinque anni, due più di me, piccolina e graziosa.
Non è una che di certo ti giri a guardare mentre la incontri per strada, ma nella sua semplicità a me è sempre piaciuta, mi ha sempre fatto sesso, anche se non mi sembra una gran amante.
Un’idea malata mi venne in mente, presi in mano un paio di quelle mutandine stese, un tanga di pizzo rosa molto sexy.
Ebbi una leggera erezione toccandole e immaginando la sua figa bagnata dentro a quell’intimo, le annusai.
Sapevano ovviamente del detersivo, ma avrei tanto voluto che sapessero di lei.
Il mio cazzo era diventato ormai duro per quei pensieri, una voglia di masturbarmi nacque in me, le tolsi dallo stendino, mi tirai fuori l’uccello e mi segai avvolgendolo fra quelle mutandine.
Sentii la chiave della porta della mia vicina girare nella toppa, qualcuno stava uscendo e ad una velocità che non so nemmeno come avessi fatto, sono riuscito a ricompormi e infilare le mutande in tasca.
” Ciao sei a casa anche tu?” sentii dirmi da Erica.
Con il cuore che mi batteva come un tamburo le dissi con voce strozzata” ciao si oggi sono a casa in ferie”, pensavo che foste tutti usciti.
” Scusami se ho messo fuori stanotte lo stendino ad asciugare, in casa non sapevo più dove metterlo” disse lei.
Nella mia mente pensai di rispondere” tranquilla, vedere le tue mutande appese è sempre un piacere, mi sono anche segato”, ma risposi semplicemente ” tranquilla, capisco, non è un problema”.
La salutai e entrai in casa, ma con la coda dell’occhio notai che cercava qualcosa su quello stendino, immaginavo fosse il tanga di pizzo rosa, mi era andata bene.

Finii di masturbarmi e mi feci una doccia.
Circa un ora dopo il campanello della mia porta suonò, andai alla porta a vedere chi fosse, era Erica.
” Ciao visto che siamo a casa entrambi, ti va un caffè da me?” mi chiese.
Le dissi che mi andava e l’avrei raggiunta dopo qualche minuto, dovevo recuperare le sue mutandine e rimetterle al loro posto sullo stendino.
Quando uscii sul pianerottolo lo stendino non c’era più, ” merda” pensai.
Andai da lei con il suo intimo nella tasca dei miei pantaloni e la speranza di poter sistemare tutto.
Mi fece accomodare sul divano e
il mio occhio cadde sullo stendino vicino alla finestra, ” eccolo” pensai.
Lei si sedette sul divano con me e parlammo del più e del meno bevendo il nostro caffè.
Erica è molto simpatica ed era bello parlare con lei, io però ero distratto dal pensiero delle mutandine e dal vestitino che indossava, rosso a fiori, lungo fino alle ginocchia, molto semplice ma le stava bene.
Con le gambe scoperte e i suoi piccoli piedi sexy nudi mi eccitava.
” Scusami due minuti ma devo andare al bagno” mi disse.
Io approfittai del momento e misi il tanga rosa sullo stendino, “un problema in meno” dissi a me stesso.
Erica tornò a sedersi ” eccomi, dove eravamo rimasti? mi disse
Con lo sguardo vidi che fissava lo stendino e sorridendo aggiunse” vedo che me le hai riportate, grazie”.
Provai puro panico e sentii un sudore freddo colarmi lungo la schiena.
” Cosa ti ho riportato? di cosa parli?” le risposi quasi impassibile.
Erica con tono molto tranquillo e per certi versi sensuale mi rispose” le mie mutandine rosa. Quando non le ho viste sullo stendino, ho fatto due più due, avevo capito che potevi averle prese tu, ma tranquillo, sono molto sexy e immagino che tu ci abbia giocato un po’.
Rimasi senza parole e trattenni quasi il respiro. Che figura di merda che avevo fatto! Rischiavo di mettermi nei guai con la mia famiglia e la sua.
Erica si alzò e andò verso lo stendino, prese le mutandine rosa e se le portò alla faccia annusandole.
La vidi chiudere gli occhi per un attimo, come a voler concentrarsi sul profumo di quell’intimo che sapeva anche un po’ del mio cazzo.
Si mise davanti a me, con quelle mutandine che dondolavano su un suo dito e si tirò su il vestito fino alla pancia dicendo” ora però te lo devo proprio chiedere, preferisci che rimanga così o devo metterle?”
Porca troia era senza mutande.
Erica era davanti a me con la sua figa in bella vista, aveva solo un triangolo di peli pubici neri e per il resto era completamente depilata.
Rimasi con la bocca aperta come un ebete, non riuscivo a crederci e pensai quasi di sognare, ma era tutto vero.
Sorridendomi e con lo sguardo da gatta morta lei mi disse” sei indeciso vero? allora facciamo così”.
Si tolse completamente il vestito e si mise su quelle mutandine, poi venne a mettersi in piedi davanti a me sul divano, con la figa all’altezza della mia bocca.
” Dai fammi vedere cosa immaginavi di farmi mentre ti masturbavi con le mie mutandine” disse.
La simpatica Erica non era solo una brava donna di casa, ma anche una vera porca e non ci pensai due volte a metterle le mani sul culo, tirandola più vicina a me.
Le spostai leggermente le mutandine con il dito e inizia a baciare la sua figa.
Aveva un odore e un sapore per me inebrianti, sentivo un gusto agrodolce, con un lieve odore di urina. Quel mix mi accese come un toro e infilai la lingua dentro a quel paradiso.
Le leccavo quella figa da troia come se fosse la cosa più buona del mondo, la mia saliva bagnava completamente ogni centimetro della sua pelle e lei gemendo di piacere mi incitava a continuare.
Con le mani le toccavo il suo sedere, tastando con intensità le sue chiappe mentre con un dito andavo a cercare il suo ano.
Inizia a toccarle anche il buco del culo facendo una leggera pressione finché non entrò la prima falange, poi lo tirai fuori e me lo misi in bocca per gustarne il sapore intenso.
” Rimettimi il dito nel culo” mi disse lei con voce smorzata da piacere che le davo con la mia lingua.
L’ accontentai subito mettendoglielo tutto dentro.
” Siiii così muovilo dentro, dimmi che sono una puttana” disse Erica eccitata.
Le diedi piacere in quella posizione per alcuni minuti, poi lei si tolse anche le mutandine e mi fece spogliare.
Si inginocchiò davanti a me e prese il mio cazzo tutto in bocca iniziando a farmi un bel pompino.
” Che buon sapore ha il tuo cazzo da porco” mi disse.
” Ti piace vero? Dai fammi vedere quanto ti piace, mia bella puttana” dissi.
Averla chiamata così la eccitò ancora di più, iniziò a spingersi il mio cazzo tutto in gola fino quasi a soffocare, mi faceva godere da morire.
Le dissi che volevo scoparla, la feci mettere sopra di me a smorzacandela e le penetrai la figa in un colpo solo.
Inizia a scoparla con foga e lei gridava di piacere, la sua figa era bagnatissima, pensai che avesse già avuto un orgasmo. Il mio cazzo scivolava in quella vagina senza la minima difficoltà, mentre le mettevo anche due dita nel culo e le succhiavo i capezzoli.
” Quanto sei bravo, mi fai godere da morire. Fottimi come una cagna in calore, sfondami tutta” disse Erica ansimante.
Che gran troia sexy che era.
Dopo una decina di minuti lei mi disse ” voglio che mi scopi anche il culo con il tuo bel cazzo grosso, mettilo tutto dentro”.
Si spostò e dopo averlo succhiato qualche secondo, si mise seduta a gambe aperte.
“Dai inculami forte, fammi godere e venire!!!” disse lei, mentre si infilava anche tre dita nella figa masturbandosi.
Quella donna era eccitante da morire, un sogno per ogni uomo arrapato.
Le presi la gambe con le mani tenendole ben allargate, volevo sfondarle il culo.
Lei come una vera esperta me lo prese in mano e se lo appoggiò al buco.
Spinsi dolcemente e in un paio di movimenti il mio cazzo fu tutto nel suo sedere fino alle palle.
” Diooooo!!! Siiiiii!!!, Sfondami il culo!!” Urlò Erica.
Iniziai a sodomizzarla lentamente ma con forza fino ad arrivare a incularla con un ritmo sostenuto, mentre le succhiavo le dita dei piedi e lei si apriva la vagina con le dita facendomi vedere quanto era larga.
” Ti piace la mia figa sfondata da troia vero?”
Gridava come una matta di piacere e venne riversando il suo orgasmo sul mio cazzo. Lo tirai fuori dal suo culo e glielo misi nella figa colante.
La scopai alternandomi nei suoi buchi per un’altra decina di minuti.
Lei era in preda ad una frenesia e una eccitazione intensa, mi diceva di chiamarla puttana, troia, vacca e io fui un fiume di volgarità, sembrava che godesse ancora di più con quelle parole.
” Adesso ti riempio la figa di sborra, cagna che non sei altro” le dissi mentre stavo per venire.
” No vienimi in bocca, voglio sentire il sapore della tua sborra da toro” disse lei con voce smorzata dal piacere.
Lo tirai fuori e glielo misi davanti alla faccia, lei lo prese in mano e se lo infilò tutto in bocca.
Qualche secondo dopo sborrai copiosamente, riempiendole la gola del mio sperma denso e caldo.
Lei ingoiò tutto e continuò a succhiarlo fino a quando non diventò moscio.
Mi sdraiai sul divano al suo fianco, tutto sudato e ansimante. Le toccai il clitoride e la masturbai facendola venire per l’ultima volta.
” Dio che scopata, mi hai veramente fatto godere come una porca” disse Erica.
Mentre recuperavo fiato e mi rilassavo, lei prese le sue mutandine rosa e se le passò sulla figa sporca dei suoi orgasmi.
” Queste te le regalo. Settimana prossima sarò ancora a casa un giorno in ferie, dovrò fare un altro bucato di intimo” mi disse con sorriso malizioso.
Io presi dalle sue mani quelle mutandine sporche di lei e annusandole le dissi” fammi sapere che giorno starai a casa”.
Pensavo che Erica fosse una donna un po’ spenta a livello sessuale, in verità scoprii che era una vera porca ninfomane.
Diventammo amanti.

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