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Erotici Racconti

UN MASCHIO PER FIORELLA – 7. Il gioco mi coinvolge.

By 21 Novembre 2024No Comments

Ero troppo curioso di vedere cosa stesse facendo Fiorella con Ambra. Non avrei mai sospettato che mia moglie potesse essere tanto libera e disinibita da scegliere una donna, davanti a tutti, e che l’avrebbe baciata in quel modo appassionato. Tutto il resto, era proprio da vedere.
Sciolsi le bende a Sonia e Roberto, lasciando solo pochi ragazzi che ancora non si erano accoppiati, certo che prima o poi li avrei visti salire nelle camere.
Mentre uscivo dal salone per prendere la scala verso le stanze da letto, fui fermato da Greta, che si era alzata dal divano dove fino a quel momento aveva goduto con Giulio. Il ragazzo appariva stremato, mentre lei era in perfetta forma.
“Perché tu sei ancora vestito? Va bene che sei il maestro organizzatore, ma un po’ di divertimento potresti prenderlo anche tu, no?” Disse lanciandomi uno sguardo assassino.
“Tesoro, io sono un po’ troppo vecchio per questi giochi! Ai miei tempi, ti assicuro che sarei riuscito a dare soddisfazione a tante ragazze, magari anche tutte insieme. Ma ora, è meglio che lasci spazio a voi, che dovete imparare a divertirvi come si deve!”
“Beh, da come insegni, si direbbe che hai ancora tante cose da raccontarci! Perché non andiamo su insieme? Mi piace quello che dici, mi incuriosisci…”
“Ma tu sei la ragazza di mio figlio! Non credo sia giusto che io mi proponga a te!” Dissi cercando di salire i primi gradini.
“Tuo figlio? Guardalo, tuo figlio! Sta scopando come un forsennato! Lo avevi mai visto così? Lui ti ha visto con Fiorella, me lo racconta spesso, e da quando me lo ha detto, non vedevo l’ora di vederti all’opera. Con lui non cambia niente, siamo liberi come voi! Dai, vieni su!” Insistette la ragazza.
Salii seguito da Greta, ancora tutta nuda e odorosa di sesso.
“E Giulio?”chiesi mentre la ragazza mi prendeva per mano.
“Giulio dorme, sicuramente. Non so quando si riprenderà, ma è stato lui a volermi scopare!” Rise di gusto.
Mentre salivamo, lanciai uno sguardo alla sala. Sembrava un girone dell’inferno. Sul divano grande, tre coppie scopavano nel modo più tradizionale. Sul divanetto, due ragazzi si baciavano profondamente. Non avevano partecipato al gioco, ma ora volevano fare l’amore come tutti gli altri. Sull’altro divano, una coppia stava chiacchierando, mentre fumava una sigaretta. Erano tutti nudi, con una totale indifferenza. L’unico in quella casa ad essere ancora vestito, ero io.
Raggiungemmo la camera, dove Fiorella aveva portato Ambra. Entrammo senza far rumore, perché le due ragazze erano nel pieno del trasporto sessuale.
La stanza era inondata di luce, le due amanti non si erano preoccupate di creare un’atmosfera. Era bello vedere quei due corpi avvinghiati l’uno all’altro, quelle bocche rosse di desiderio baciarsi, poi esplorare le carni, muoversi in sincronia, cercare il piacere tra le gambe, succhiare, leccare. L’atmosfera era elettrica. Fiorella mi vide entrare e con una mano fece il gesto di accomodarmi. Accanto a me, Greta mi cinse con le braccia, cercando la mia bocca.
Cercai di allontanarmi. Greta era carina, mi piaceva molto, come tutto il suo corpo con quelle tettine dolci che avrei assaggiato volentieri. Ma non osavo buttarmi nella mischia. Non era per il mio piacere che avevo messo in piedi quella grande festa.
“Dai, lasciati andare! Posso spogliarti?” Chiese la ragazza infilandomi la lingua in bocca.
La lasciai fare, perché mi resi conto che il mio desiderio era diventato molto evidente. Mi scusai per dover lasciare la stanza e chiudermi un momento in bagno. Avevo bisogno di darmi una sciacquata e volevo approfittare anche per prendere una pillola blu, che mi avrebbe garantito un’erezione sufficiente per soddisfare quella ragazza. Non immaginavo certamente cosa mi stesse attendendo.
Uscii dal bagno, e ancora indossavo la maglietta e gli slip. Il mio corpo era abbastanza tonico, anche se i muscoli non erano da palestra.
Entrai in camera e Greta non c’era. Erano rimaste soltanto le due ragazze che avevano smesso di giocare ed ora parlavano dolcemente tra loro.
Diedi un’occhiata in corridoio e dentro le altre camere. La bolgia infernale si ripeteva in ogni stanza. Corpi ammucchiati, sessi esposti, bocche che cercavano, sessi eretti che si infilavano dappertutto. Greta era nell’ultima stanza, attaccata come una ventosa alla bocca di Samuele. Non si accorse nemmeno che ero entrato. La lasciai libera di divertirsi. Tornai nella mia camera, giusto in tempo per vedere Ambra che si alzava per andare a lavarsi. Mi venne un’idea.
Andai in corridoio e dissi a voce alta: “E’ il momento del bagno! Fiorella si vuole lavare e cerca qualcuno che le dia un aiuto! C’è qualcuno che si offre?” Ci furono diversi “Io” maschili ed anche qualche “Io” femminile. Fiorella uscì dalla stanza e mi guardò con aria interrogativa. Il nostro bagno era grande, con una vasca idromassaggio matrimoniale. C’era tutto lo spazio per ospitare più di una persona.
“Ma cosa ti prende? Certo, è un’idea magnifica, perché sono stanca e ho bisogno di una doccia tonificante. Ma l’aiuto di qualcuno… tu sei un po’ matto!” Disse mia moglie cingendomi con le braccia e baciandomi con entusiasmo. Sentii il profumo delle sue labbra, sul viso e sul corpo l’odore pungente del sesso che l’aveva tenuta occupata per tante ore. Era così eccitante che i miei slip non riuscirono a contenere l’erezione, lasciando uscire la testa del mio uccello oltre l’elastico.
Uscirono tre ragazzi dalle stanze, ed uno di essi era Jamie. Fiorella lo guardò e sorrise. Era ancora arrapato, con il membro paonazzo. Aveva scopato fino a quel momento ma non voleva rinunciare a prendere mia moglie.
“Mi lavi tu?” Gli chiese Fiorella, accarezzandogli il viso.
“Se mi vuoi…” Rispose il ragazzo baciandole la mano che lo accarezzava.
“Anche io!” Disse Luna, che aveva appena lasciato il suo ragazzo ed aveva le labbra rosso fuoco.
“Venite, allora!” Disse Fiorella, entrando in bagno e lasciando la porta aperta.
Si chinò verso il rubinetto, chiuse il tappo della vasca e aperse il getto dell’acqua, mischiandola sapientemente. Da un armadietto vicino alla vasca, prese un flacone di sali da bagno e ne lanciò un pugno sul fondo della vasca che stava coprendosi con l’acqua.
“Liberi tutti! Chi vuole entrare nella vasca, entri pure finché c’è posto. Quando avremo finito noi, chiunque altro potrà fare il bagno.” Disse mia moglie, entrando per prima nella vasca.
Si accomodò sull’ampio gradino e lasciò che l’acqua le coprisse i piedi, poi salisse oltre le caviglie. Gli altri due erano ancora in piedi, e uno per volta entrarono nel bacino.
Jamie sedette ai piedi di Fiorella, prendendo posto in modo che – almeno questa volta – nessuno potesse sostituirsi a lui. Luna sedette accanto a Fiorella e con le mani bagnate nell’acqua calda, iniziò a massaggiarle le spalle e la schiena.
L’acqua saliva velocemente e il brunetto fu presto sommerso fino al petto. Si appoggiò alle gambe di Fiorella, cercando di aprirle ed infilare la testa tra loro. Mia moglie era troppo intenta al massaggio di Luna da accorgersi di quello che il ragazzo cercava di farle, e lasciò che il corpo si rilassasse. Ora aveva le gambe aperte, il viso di Jamie tra esse, la bocca che baciava le ginocchia.
Uscii in corridoio per vedere cosa stessero facendo gli altri. La casa era ancora in fermento. Mi raggiunse un giovane con tre preservativi in mano. Erano già colmi e non sapeva dove gettarli.
“Ehi, ti dai da fare, vedo!” Esclamai ridendo. Rise anche lui, poi gli indicai un cestino dove altri avevano già riposto i profilattici usati. Tornai in bagno, ero curioso di sapere ciò che stesse succedendo.
Luna era diventata intraprendente. Ora la sua bocca correva sulla schiena di Fiorella e baciava la pelle umida e profumata di sali. Jamie aveva ancora la testa tra le gambe di mia moglie ma le mani erano insaponate e accarezzava dolcemente i suoi fianchi. Fiorella aveva gli occhi chiusi per il piacere. Le cosce erano ormai spalancate e il viso di Jamie non faticava a raggiungere l’incrocio delle gambe, là dove il clitoride di mia moglie faceva capolino tra le grandi e le piccole labbra. La vulva era leggermente aperta, rilassata, e la lingua del ragazzo non tardò a raggiungerla e ad infilarsi. Era certo che Fiorella stesse godendo come una matta, e aprendo gli occhi, mi fece cenno di avvicinarmi. La sua bocca cercò la mia, mentre una mano birichina abbassò i miei slip per farne uscire il mio fallo eccitato. Finii l’opera, togliendo direttamente tutto ciò che indossavo e continuando a baciare mia moglie che metteva una passione sfrenata in quel bacio.
Le mani insaponate percorsero il corpo di Fiorella, da dietro Luna continuava il massaggio, davanti Jamie leccava con avidità e stringeva tra le labbra il clitoride ormai rigido.
L’uccello di Jamie usciva dall’acqua e ancora una volta era pronto al suo lavoro svettando nell’aria. Fiorella si alzò lentamente, lasciando il ragazzo seduto, e prese un sapone per cominciare a insaponare il corpo di Luna. Con l’aiuto di una spugna, lo percorse tutto lentamente, dal collo alle spalle, dai seni al ventre, per poi fermarsi all’inguine, dove lasciata la spugna, continuò il massaggio con una mano e poi con un dito. La vedevo scopare la ragazza prima con uno, poi con due e tre dita, nella fessura arrossata. Dietro Fiorella, Jamie si era alzato con quell’asta prepotente, e si era avvicinato al culo della mia donna, infilandosi tra le gambe senza riuscire a penetrarla.
Guardavo quella scena, mi piaceva tantissimo la dolcezza del massaggio di Fiorella, paragonata alla prepotenza di quel tentativo di penetrazione che invece non aveva successo.
Bastarono pochi minuti perché Luna fosse presa da un violento orgasmo e abbracciò forte mia moglie mettendole la lingua in bocca. Jamie, ancora dietro, accarezzava i seni di Fiorella e scendeva lentamente sul ventre.
Luna si fermò e dopo aver nuovamente baciato mia moglie, uscì dall’acqua. Prese un asciugamano e si allontanò in corridoio. Eravamo rimasti in tre. Fiorella, dea incontrastata della festa, Jamie, sempre più eccitato ed ora convinto che sarebbe finalmente riuscito nel suo intento, ed io, con il mio pisello dritto, senza alcuna pretesa.
Fiorella uscì dall’acqua, prese un accappatoio e lasciò la stanza da bagno, per entrare in camera.
Jamie fu velocissimo, acchiappò al volo un asciugamano e mentre si asciugava, uscì dal bagno per infilarsi nella camera di Fiorella.
Io non ero nemmeno bagnato, per cui mi mossi tranquillamente e feci quattro passi in corridoio per vedere la situazione nelle camere. Qualcuno si accorse che la vasca idromassaggio era libera, e preso il partner, si immerse nell’acqua calda.
Tornato verso la mia camera, vidi Jamie sul letto accanto a Fiorella. Stavano in silenzio, lei guardava il soffitto, lui fumava una sigaretta.
Entrai e sedetti in fondo al letto.

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