Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti Erotici EteroTradimento

Ada, Luigi e Diego: storia di un tradimento

By 8 Ottobre 2021No Comments

Nota: Il racconto di una coppia e della loro fantasia del cuckolding, del tradimento consapevole, che diventa realtà. Questo racconto è stato inspirato da situazioni realmente accadute; per questo devo ringraziare “Luigi” che, dopo avermi contattato, mi ha raccontato tanti particolari che mi hanno consentito di conoscere meglio una sfaccettatura del variegato mondo dell’eros.
Per contattarmi scrivete a raccontidienea (chiocciola) gmail.com
N.B. I protagonisti si intendono maggiorenni e consenzienti

Il rumore della porta che si chiudeva, seguito da quello delle chiavi poggiate sul tavolino. Poi quello delle scarpe che scivolavano via dai suoi piedi e ancora la borsetta poggiata sul pavimento, accanto all’appendiabiti.

Era l’alba, Ada era appena rincasata.
Un turbine di pensieri e sensazioni agitava la sua testa al ricordo della notte brava appena passata.

Raccolse le scarpe, fece scivolare lentamente i suoi piedi sul parquet scuro in direzione della camera da letto, cercando di fare meno rumore possibile. Dopo avere indugiato qualche istante sulla porta, Ada prese un respiro profondo e aprì la porta; suo marito Luigi la stava aspettando, sonnecchiante, sul letto.

Alla sua vista gli si era illuminato il viso; Luigi sapeva che Ada aveva in serbo per lui tante deliziose novità.

Il volto di Ada piuttosto che essere felice era invece serio, quasi triste. Gli si avvicinò lentamente. Dopo aver posato le scarpe a terra ed essersi sfilata il vestito nero, era salita sul letto e si era seduta accanto a lui. Gli aveva dato poi un tenero bacio sulla bocca ed era rimasta a guardarlo in attesa che dicesse qualcosa.

Luigi nel frattempo con lo sguardo si era messo alla ricerca di eccitanti particolari sul corpo di lei. I capelli lunghi e neri erano completamente scompigliati. La pelle nuda, sotto al vestito che si era appena tolto, il collo e il suo piccolo seno, presentavano graffi evidenti. Sulle autoreggenti nere, che ancora indossava, facevano capolino qua e là dei piccoli aloni bianchi che, con molta probabilità, dovevano essere macchie di sperma ormai rinsecchito. Era rincasata senza mutandine, le aveva perse durante quella notte folle chissà dove.

Luigi tornò a guardarla negli occhi, felice di essere riuscito a coronare il sogno che da anni aveva inseguito: vederla godere tra le braccia di un’altro uomo. Aveva impiegato anni per convincerla: nel tentativo di dare una scossa al loro matrimonio avevano deciso dapprima di cercare una coppia che potesse andare bene per lo scambio. Poi, con il tempo, Luigi aveva provato a chiederle di realizzare una fantasia ancora più spinta: guardarla mentre un’altro uomo la possedeva. Avevano cercato a lungo un singolo che potesse andare bene, ma la ricerca non aveva portato i frutti sperati.

Adesso era lì, la sua splendida e amata moglie 36-enne, reduce da una notte brava con un uomo con cui era andata a letto e Luigi era elettrizzato all’idea di conoscere ogni particolare. Tuttaltro che eccitata sembrava essere Ada, la cui espressione lasciava trasparire sofferenza interiore.

Principiò il racconto, a partire dal momento in cui il suo amico dottore, Diego, un bel 58-enne brizzolato molto giovanile, era passato a prenderla per andare insieme a lei a quella festa di compleanno tra colleghi.

Diego, come sempre, si era dimostrato con lei sin da subito gentile e cortese. Ada, a differenza delle altre volte, piuttosto che rimanere sulle sue e accettare passivamente, quasi con indifferenza, quelle sue galanterie aveva iniziato a rispondergli dapprima con semplici grazie, poi, via via, con occhiate e sorrisi riconoscenti sempre più espliciti. Qualcosa di strano, di completamente nuovo, cominciava a girare nella sua testa: l’idea che Diego potesse essere un buon candidato a realizzare quello che per anni era stato il sogno di suo marito…e il suo. L’arrivo alla festa, il trambusto della musica, le chiacchiere con gli altri invitati, l’aveva distratta da quei pensieri. Entrambi, impegnati in conversazioni e risate con gli altri invitati e con il festeggiato, si erano limitati a incrociare gli sguardi di tanto in tanto, senza mai rivolgersi la parola. Galeotto fu il momento in cui un lento riuscì ad avvicinarli. Iniziarono a ballare occhi negli occhi, strusciandosi lentamente. Diego non aveva perso occasione di fare notare ad Ada quanto fosse eccitato, spingendo la sua erezione contro il suo ventre. Ada gradiva, si lasciava tenere stretta per i fianchi e con un sorriso sornione continuava a fissare Diego. Ad un certo punto Diego decise di osare: fece scorrere le mani sulla schiena della donna ed infine raggiunse e strinse tra le dita il suo sedere. Quel gesto ardito, davanti a tutti, la paura di essere notati dagli altri, il dubbio di essere spinta troppo in là senza il consenso del marito, avevano improvvisamente gettato nel panico Ada che aveva deciso di divincolarsi da Diego e rifugiarsi in bagno.

Ancora ansimante per quel vortice di emozioni appena provate, Ada aveva deciso di mandare un messaggio a Luigi: “Forse ho trovato chi mi può far girare la testa”
La risposta di Luigi non era tardata ad arrivare: “vai, emozionati ed emozionami!”

E così Ada, incoraggiata da quelle parole, dopo essersi aggiustata i capelli e aver rifatto il trucco, era uscita dal bagno alla ricerca di Diego. L’aveva trovato ad aspettarla fuori, aveva il viso serio e si era subito scusato per aver esagerato durante il ballo. Lei, in tutta risposta, gli si era avvicinata improvvisamente e gli aveva tappato la bocca con la sua, dandogli un bacio carico di passione.

Dopo qualche istante si era staccata da lui ed era fuggita nella festa, tra gli ospiti.

Cominciò un nuovo gioco di occhiate tra i due: sguardi maliziosi, frasi non dette, carezze furtive mentre si muovevano tra i colleghi. Ada si era fatta sempre più smaliziata. Ad un certo punto aveva preso Diego di spalle, sotto gli occhi ignari di tutti, aveva fatto scorrere la sua mano fino alla patta dei suoi pantaloni mentre con la bocca a pochi centimetri dal suo orecchio gli aveva sussurrato “Stasera sarò tua!”.

Arrivata l’ora dei saluti, Ada lo seguì in macchina. Diego le aprì lo sportello, attendendo che entrasse. Lei, piuttosto che salire, tornò a cercare le sue labbra per un nuovo, appassionato bacio.

“Andiamo da te” – disse perentoria, dopo essersi staccata da lui.

Partirono immediatamente. Diego durante il viaggio e poi ancora a casa, non aveva smesso un attimo di comportarsi da gentleman: sempre carino in ogni momento, aveva riempito Ada di tante piccole attenzioni e di complimenti facendola sentire una regina. Arrivati in camera da letto avevano “fatto l’amore”. Le parole di Ada non erano state casuali. Quella notte, tra le braccia di Diego, era accaduto qualcosa di più che semplice sesso. A quel punto del racconto Ada decise di liberarsi del peso che aveva dentro, confessando a Luigi che Diego l’aveva fatta sentire speciale, molto speciale. Aveva giocato con lei, le aveva fatto girare completamente la testa e infine l’aveva posseduta come mai nessun altro uomo aveva fatto. Tra le sue braccia si era sentita al sicuro, si era sentita amata. Sentiva di essersi legata a quell’uomo.

Scoppiò a piangere, portandosi le mani sul volto: “Sono confusa…è una cosa folle…io…io non capisco cosa mi fosse preso…” – disse singhiozzando.

Luigi restò in silenzio, aspettando che Ada si calmasse un po’. Poi le si avvicinò e scostate le mani dal viso le carezzò dolcemente le guance, asciugando le sue lacrime.

“Tu mi ami?” – le chiese quasi sottovoce.
“Ma certo che ti amo, stupido! Come potrei fare a meno di te, di noi?” – rispose Ada senza esitare guardandolo dritto negli occhi.

Si baciarono. Fu un lungo bacio, tenero all’inizio, appassionato e lussurioso man mano che le labbra di Ada e Luigi continuavano a lottare tra di loro.

Ada allungò la mano sul pacco di Luigi, trovandolo eccitato da morire. Sebbene il racconto non fosse stato ricco di particolari, l’idea di aver finalmente realizzato una loro fantasia proibita e di non averla persa aveva reso Luigi particolarmente eccitato. Non perse tempo Ada: senza staccarsi dalla sua bocca, gli si mise a cavalcioni e dopo aver puntato il suo pene all’imbocco della sua vagina spinse con forza per impalarsi su di lui. Cominciò a muoversi su di lui sempre più eccitata, decisa adesso a raccontargli i particolari più lussuriosi di quella notte appena trascorsa.

“Ha iniziato a leccarmi la fica…” – cominciò a raccontare tra un gemito e l’altro – “Me l’ha leccata come mai nessuno aveva fatto…gli ho urlato che stavo venendo…mi sarei aspettata che sentendomi gemere si fermasse…e invece…”

Il ritmo con cui Ada si muoveva su Luigi si intensificava man mano che lei andava avanti con il racconto.

“…e invece quel porco ha continuato a leccarmi anche dopo aver sentito il mio corpo contrarsi per l’orgasmo…mi ha infilato le dita dentro…mentre con la lingua continuava a torturarmi il clitoride…Luigi…io….io non sapevo si potesse andare oltre…ho perso completamente il controllo…ho iniziato a spingere la fica contro il suo viso…ad agitarmi in modo sempre più convulso…poi…un’improvvisa vampata al ventre…la sensazione di avere dentro una palla di fuoco…che lentamente si muoveva giù verso la fica…un orgasmo squassante…la sensazione di aver fatto uscire quella palla fuori…”

Luigi non resse un attimo in più a quel racconto: spinse con forza dentro di lei e venne, scaricandole dentro un fiume impetuoso di sperma. Ada si bloccò, lasciandosi riempire: non era venuta, ma vedere suo marito sconvolto in quel modo dal suo racconto era stato profondamente piacevole. Dopo qualche istante Luigi aveva riacquistato la lucidità sufficiente e Ada decise di continuare il suo racconto.

“Dopo essermi fatta travolgere da quell’orgasmo sconvolgente, nel riprendere fiato, mi resi conto che quella palla di fuoco che mi ero immaginata era stato qualcosa di reale…avevo spruzzato sul viso di Diego tutto il mio godimento…il suo viso era grondante…c’era una vistosa chiazza umida sotto al mio sedere…insomma…” – la voce di Ada era carica di emozione – “…Diego mi ha…mi ha fatto squirtare…capisci?”

Nel frattempo l’erezione di Luigi tra le gambe di Ada era tornata a farsi viva.

“Uhmmmm” – mugolò soddisfatta – “vedo che continui a trovare interessante il mio racconto…porco!”

Ada cominciò nuovamente a muoversi e a incalzare Luigi con nuovi ed eccitanti particolari.

“Diego aveva il viso soddisfatto per quello che aveva appena combinato…dopo essersi disteso accanto a me era rimasto a guardarmi in silenzio…con uno sguardo che…insomma…si aspettava che facessi qualcosa…avevo deciso di ripagarlo a dovere. Afferrai il suo cazzo duro con una mano…cominciai a menarlo e poi…” – Ada si interruppe improvvisamente.

Voleva creare quella giusta suspance per sconvolgere Luigi.

“…gliel’ho preso in bocca.”

La faccia sbalordita di Luigi era tutto un programma: in anni di matrimonio Ada non l’aveva mai preso in bocca. Forse per una questione di pudicizia, di timidezza, di inibizione inconscia, di ribrezzo, ma Ada quella cosa, sebbene l’avesse vista fare tante volte nei porno che aveva visto insieme a Luigi, non l’aveva mai fatta.

“…lo so, amore…non è una cosa da me…” – disse Ada con voce eccitata – “…ma ti ho già detto…non so che mi fosse preso…sentivo che con lui sarei stata capace di fare qualsiasi cosa…”

Il ritmo di Ada su Luigi cominciò a farsi più sostenuto.

“…all’inizio non sapevo bene come muovere le mani, la lingua, la bocca…man mano andavo avanti però…sentivo che Diego apprezzava…sempre di più…ha cominciato a dirmi quanto fossi brava con la bocca…a chiedermi dove avessi imparato…ad incitarmi a farlo godere…mi ha spinto ad essere sempre più porca…ad osare…ad un certo punto, preso un profondo respiro, ho…ho tolto le mani dal suo cazzo e ho deciso di spingere la testa contro di lui…la sua cappella…”

Il respiro di Ada si era fatto sempre più corto, il tono della voce sempre più eccitato

“…la sua cappella in gola…la mia bocca alla base del suo cazzo…il mio naso contro il suo pube…cercai di resistere più possibile…prima di tornare a prendere fiato…il suo viso era…soddisfatto…tornai a lavorargli il…cazzo con bocca e mani…dopo non molto…cominciò ad agitarsi…mi annunciò che…era prossimo all’orgasmo…disse che…se volevo, potevo…farlo venire…usando solo le mani…era stato…gentile e attento…fino…all’ultimo istante…”

Questa volta era Ada ad essere prossima all’orgasmo.
Incapace di proseguire nel racconto, prima di abbandonarsi ad un lungo gemito di piacere, riuscì a confessare: “mi sono…fatta…venire…in boccaaaaaaahhhh”.

Ci vollero diversi minuti prima che Ada tornasse in sè dopo l’orgasmo che le aveva tolto il fiato e che l’aveva costretta ad accasciarsi sul petto marito. Luigi nel frattempo la coccolava dolcemente, facendo scorrere le sue dita sui suoi lunghi capelli neri.

“…dopo averlo fatto venire mi sono messa accanto a lui ad aspettare che riprendesse fiato.” – continuò a raccontare Ada – “Ha iniziato a coccolarmi, come stai facendo tu. Mi ha riempita di tenere e dolci carezze, mi ha baciata. Sentendo il sapore del suo sperma in bocca…mi ha detto che non era necessario che arrivassi a tanto. Sembrava che riuscisse a leggermi dentro, sembrava come se sapesse che con quel gesto avevo superato uno dei miei taboo a letto. Abbiamo continuato a baciarci con passione. Poi, lentamente si è spostato su di me, si è messo tra le mie gambe…”

Luigi continuava a carezzarla con dolcezza sulla schiena, i fianchi, le spalle; Ada, riavutasi dall’orgaso, si rialzò, impalandosi nuovamente su Luigi, la cui erezione, malgrado fosse passato un po’ dall’ultimo orgasmo di Ada, non aveva perso consistenza.

“…ha cominciato a strusciare il suo cazzo sulla mia pancia e sul mio pube…man mano che gli tornava duro aumentava l’intensità dei baci che mi dava…”

Ada tornò ancora una volta a muoversi su Luigi.

“…mi riempì la faccia di baci, poi il collo, il petto…cominciò a succhiarmi i capezzoli alternado la bocca alle mani…mi stava spedendo di nuovo in cielo…”

Guardò negli occhi Luigi fermandosi un istante: il particolare che Ada stava per raccontargli meritava la sua massima attenzione.

“…tornò a fissarmi negli occhi, mosse il bacino su di me facendo scivolare lentamente il suo cazzo all’imboccatura della mia fica…in quel momento avrei dovuto chiedergli di indossare il preservativo…lui, ancora una volta, sembrò leggermi nella mente..sebbene la sua cappella fosse pronta ad entrare dentro di me, si bloccò a fissarmi…sapevo che mi stava chiedendo di decidere…sapevo che mi voleva possedere senza nulla addosso…”

Luigi attese impaziente la continuazione del racconto. Ada chiuse gli occhi, tornando a rivivere con la mente quel momento; riprese a muovere il bacino sul marito continuando il racconto: “…la mia risposta è stata abbracciarlo, avvicinare il mio pube al suo corpo lasciando che la sua cappella scivolasse dentro di me…è da irresponsabili, lo so…ma sentivo di non poterne fare a meno…quel gesto per me aveva un significato molto profondo”
Luigi capiva perfettamente cosa Ada volesse dire.

“…cominciò a penetrarmi lentamente, con la stessa dolcezza e delicatezza che avrebbe avuto con una persona che stesse per perdere la verginità…quando fu completamente dentro di me si bloccò e mi baciò teneramente…avevo come la sensazione che con quel bacio volesse dimostrarmi riconoscenza per essermi concessa a lui…in quel modo…”

I movimenti del corpo di Ada sul corpo di Luigi sembravano seguire lo stesso ritmo del racconto: “…poi iniziò ad uscire e rientrare dentro di me…dapprima lentamente…poi sempre più veloce…iniziò ad essere sempre più passionale nei baci e sempre più profondo e veloce nei movimenti…sempre di più…sempre di più…”

Ada, ancora una volta, iniziò ad alternare parole a gemiti. Il respiro le si faceva sempre più corto mentre l’eccitazione in lei aumentava. Luigi, rapito dal racconto di Ada, aveva chiuso gli occhi immaginando la scena di lei posseduta con sempre più foga da Diego.

“…il suo ritmo cominciò ad essere sempre più intenso…sempre più forsennato…ad ogni colpo gemevo come una matta…ad ogni il mio corpo veniva scosso da ondate di piare sempre più intense…continuò ad accelerare sempre di più…lo desideravo con ogni cellula del mio corpo…gli urlai di non fermarsi…dentro sentivo che era ormai prossimo all’orgasmo…”

Luigi, esattamente come stava per raccontare Ada a proposito di Diego, cominciò a godere e a schizzare il suo sperma nelle accoglienti viscere della moglie.

“…mi son fatta…venire dentro…ho sentito…il suo cazzo…inondarmi…la fica…di sbo-oh-oh…ohhhhh”

Quell’ohhh fu l’inizio di un lungo gemito che annunciava un nuovo intenso orgasmo anche per Ada. Inarcò la schiena, chiuse gli occhi e mosse il capo all’indietro mentre una violenta ondata di piacere, una potente scossa, dalle gambe e rapidamente le saliva fino alla testa. Perse quasi l’equilibrio travolta da quelle sensazioni così intense. Infine si abbandonò nuovamente sul corpo ansimante di Luigi.

I due giacevano sul letto appagati nel corpo e nell’anima. La notte brava di Ada era appena terminata, l’alba avrebbe portato nuovi interrogativi, nuovi dubbi e tanti pensieri su quel legame profondo che Ada sentiva di provare nei confronti di Diego
Ma questa è un’altra storia.

Leave a Reply