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Racconti Erotici Etero

Al fiume, un marito in libertà

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il divertimento a volte &egrave dato da un picere sottile, da una piccolo particolare. In passato di uomini ce ne sono stati, e anche adesso ci sono. Ma il piacere vero, il piccolo particolare….quello viene dato dalla fede al loro dito. Uomini sposati, stanchi di una donna che magari continuano ad amare, ma appiattiti dalla banalità della loro relazione. Li riconosci anche quando li vedi di sfuggita sul tram: il colorito del viso &egrave spento, l’occhio quasi sempre assorto in pensieri che potrebbero essere solo banalità quotidiane, anche se a volte le pupille si ingrandiscono nelle fantasie evasive di un’esistenza più imprevedibile. Il piacere &egrave dato dal capire quanta passione c’&egrave in realtà nel loro corpo, quante fantasie sono state troppo legate o chiuse in barattoli e ora vogliono aggredire, tutte insieme. L’uomo sposato &egrave una bomba pronta ad esplodere, vuole vivere e sa assaporare ogni piacere fino in fondo.

La Città era splendida, un gioiello estivo di luce, calore, gente, odori, rumori. Ero scesa a far colazione, cosa strana, non lo faccio quasi mai in albergo, ma quella mattina i miei piedi mi stavano portando proprio ai tavoli. Umore un po’ nero, un viaggio di due ore in aereo il giorno prima e un arrivo in piena notte per poi trovare un biglietto per me in albergo ‘L’avvocato si scusa ma il vostro meeting &egrave rimandato a domani pomeriggio alle 16, verrà a prenderla personalmente in albergo. Grazie’. Seduta davanti al mio cappuccino non riuscii a non sentire il tono stizzito di Lei: ‘ Io lo capisco anche: sei venuto qui per riposarti un paio di giorni prima di tornare a casa, ma non vedo come tu non possa farlo facendo un po’ di shopping con me. Guarda, non voglio nemmeno io averti tra i piedi che brontoli e non mi ascolti quando ti chiedo un parere, ci vado da sola. Tu vai pure a pescare, marcisci nell’acqua tutto da solo, tanto non prendi mai niente, &egrave un passatempo inutile.’

Mi sono voltata a guardare quella incredibile caricatura della moglie rompiscatole, una bella donna con troppo trucco e i capelli tinti di un rosso provincialotto e ridicolo, che parla con lui senza guardarlo, girando il cucchiaino e fissandosi le unghie. Dopotutto nemmeno lui la guarda, lui guarda me. Di sfuggita, occhiatine svelte, ma la pupilla si &egrave allargata, e le fantasie si stanno creando nella sua mente, lo si vede. Gli sorrido, un po’ per pietà verso la sua situazione e un po’ perch&egrave &egrave davvero intrigante che lui guardi così le mie gambe abbronzate e nude coperte da una gonna leggera. La moglie si alza e esce, ha deciso che andrà in centro a soffocare tra la gente da sola, certa che lui ne sentirà la mancanza. Nemmeno nota che lui ora ha quasi voltato il busto, e osserva la mia maglietta blu un po’ aderente sul seno. Non nascondo che mi piace provocare gli uomini… Aspetto un paio di minuti, tanto lui non mi toglie gli occhi di dosso da quando, vedendomi un po’ di profilo, ha notato che ho sollevato di pochi centimetri la gonna e che la mia mano accarezza la coscia quasi senza che io me ne renda conto, dal ginocchio al bordo della gonna, giocherellando con il dito su quell’orlo. Di colpo mi alzo, vado a prendermi una spremuta e nel ritorno mi fermo al suo tavolo, sedendomi dove prima era la moglie. ‘Posso accomodarmi?’

‘Certo,….ehm….come preferisce……non che mi dia

fastidio……anzi…..sì….SI, si accomodi, la prego’

‘Non ho potuto non notare che lei &egrave stato lasciato da solo, e non vorrei

sembrarle sfacciata ma a me &egrave saltato un impegno in mattinata e stavo

cercando un po’ di compagnia per un giretto qui al fiume. Non abbia paura,

non mordo, solo che da sola non mi va’

‘Con estremo picere’

Iniziò così, con il mio abbordaggio un po’ diretto e il suo pomo d’adamo che si alzava e abbassava ritmicamente, forse anche perch&egrave mentre parlavo lo fissavo dritto negli occhi, lasciando trasparire il mio desiderio. Un viaggio a piedi di dieci minuti abbastanza tranquillo, chiacchiere di circostanza. Volevo vedere quanto avrebbe osato senza ulteriori incoragiamenti, quando sentii un braccio cingermi la vita. Lo lasciai fare, anche quando la mano sul mio fianco si appoggiò tra la maglietta e la pelle, fermandosi in attesa di essere respinta. Il prato era piuttosto piccolo, ma deserto e assolato. Mi diressi ad un albero senza dire niente, e voltando a Lui la schiena appoggiai le mie mani al tronco, chinandomi un poco in avanti. Ecco l’uomo uscire dall’appiattimento del coniuge. Ecco le sue mani afferrarmi forte i fianchi, stringendo la carne, e la sua bocca baciarmi il sedere, veloce e irrequieta. Molto più bravo del previsto, a furia di essere represso da una moglie che, come mi disse più avanti, si concedeva solo in camera a luci spente una volta ogni due settimane, circa. Le sue dita si insinuarono sotto il filo del perizoma, e io aspettai che lo scostasse, ma Lui lo strappò, con due mani, ormai in preda alla furia. La lingua iniziò a esplorarmi, e lui a mugolare mentre beveva e sentiva il mio sapore, ormai bagnata dalla sua violenza e decisione. Non voleva troppi preamboli, e la cosa mi piaceva molto. Mi fece buttare per terra, le gambe larghe, la gonna sollevata, e affondò la sua faccia tra le mie cosce, iniziando a succhiare forte il clitoride, strappandomi mugolii e gemiti mentre prendevo la sua mano per succhiargli almeno le dita, ormai eccitatissima. La sua lingua passava da una coscia all’altra, poi ancora, passando sopra al mio pube quasi completamente rasato, a eccezione di un po’ di pelo al centro, che lui succhiava durante i suoi passaggi di lingua. sollevai il bacino, sperando che la sua lingua mi penetrasse dando un po’ di sollievo ai miei bollori, ma quello che entrò fu un dito, seguito poi da altri due, mentre la sua bocca tornò rapida a dare attenzione al mio clitoride gonfio. NOn resistendo più iniziai quasi a guaire dal piacere, senza ritegno, e questo aumentava la sua foga nel succhiarmi e masturbarmi. Sembrava indemoniato, in preda a un’eccitazione che forse non provava più da anni, almeno così sembrava dalla potenza della sua erezione, che mi mostro alzandosi, abbassando i pantaloni, e inginocchiandosi accanto a me con il cazzo dritto sopra la mia faccia. Spinsi la testa tra le sue gambe e da sotto iniziai a leccare le palle, mentre le mie mani giocavano sul mio ventre, con i miei peli e il mio succo, che ogni tanto succhiavo dalle dita per poi continuare a leccare lui. Nudi, sull’erba, avrei voluto restare così, con le sue palle in bocca, tutto il giorno. Godevo nel vederlo eccitato, furioso, pronto a scoparmi per ore. Lui lo aveva capito, poteva farmi tutto.

Mi fece alzare e mettere in piedi, tra due alberi, le gambe un po’ allargate e le mani appoggiate ai due tronchi. poche parole, solo ‘sei incredibile’, poi inziò a passare le mani sul mio corpo, leggere, sfiorandomi appena. Indugiando un po’ sui miei capezzoli sporgenti, ma senza mai afferrarli davvero, poi sulla pancia, sul ventre, sempre fissandomi negli occhi. Era sparito ogni grigiore, era un uomo voglioso e seducente, deciso. ero eccitatissima, e lui non faceva altro che sfiorarmi. Sentii la mia bocca supplicarlo di penetrarmi, anche se non osavo muovere le braccia o le gambe. tornoò ai suoi pantaloni buttati nell’erba, sfilò la cintura… già pensavo che volesse frustarmi con quella, ma anche quello non mi spaventava, anzi…. invece si limitò a farla passare tra le mie gambe, una mano la tirava dietro di me e una davanti, strofinando quel cuoio tra le gambe….inumidendolo con i miei umori……. continuando con questo giochino iniziò a succhiare i miei capezzoli, prima piano, poi con una voglia sempre maggiore. lasciata cadere la cintura afferrò le mie tette con le mani e le avvicinò tra loro, per poterle leccare contemporaneamente. intanto strofinava la punta gonfia e rossa del suo cazzo contro il mio clitoride, e io, in preda all’estasi, muovevo il bacino per sentire meglio quello stimolo elettrizzante.

Non resisteva più nemmeno lui, mi prese in braccio mentre mi appoggiavo con la schiena a uno degli alberi, e mi penetrò di colpo con una forza mai sentita, un colpo solo che arrivò a oscurare i miei pensieri completamente, facendomi solo sperare che quella sensazione continuasse per tutta la mia vita. Credo che il mio urlo di piacere si sentì per gran parte della vallata, mentre lui urlava, soffiava e gemeva entrando nel mio corpo più possibile, sfogando le sue voglie represse da una moglie sciatta e stupida, senza passione n&egrave voglie.

Appoggiando la schiena a quel tronco cercavo di mouvere il moi bacino sempre più in fretta, sentivo il calore crescere e i birvidi arrivare fino alla nuca….stavo per venire e non riuscivo a fermarmi, sentire il suo fiato contro il mio corpo e il suo cazzo affondare in me così caldo e grosso mi faceva impazzire, urlavo, mi muovevo, non potevo e non volevo fermarmi.lui invece mi fece scendere, due secondi prima che io venissi, baciandomi il ventre e bevendo tutto il mio succo. Ubriacato da quella bevuta mi girò, penetrandomi da dietro, spingendo forse più di prima, eccitandomi ancora…. le sua mani sul mio seno mi tiravano forte a lui, fino al colpo finale, in cui svuotò tutto urlando forte, premendomi a se…..in un’interminabile cascata….

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