Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Bimba e Sogno – 15 minuti

By 10 Agosto 2025No Comments

Bimba e Sogno sono due amanti clandestini maturi che si sono trovati su un sito di incontri.
Poi si sono conosciuti e si sono piaciuti per come fanno l’amore insieme.
La loro condizione non gli consente di condividerlo quanto vorrebbero ed è un peccato perché vivono una complicità meravigliosa.
I racconti che seguono sono stati scritti da lui per lei nelle pause di attesa.
E in gran parte vissuti sulla pelle.
(Ci sono anche Pozzetta e Uilli: la prima è la trasposizione del famoso vasetto del miele in cui un Winnie Pooh ingordo tuffa la zampa, il secondo è l’emulo del miglior amico dell’uomo di un bellissimo fumetto di Gray Jolliffe)
—————————————

Esci dall’ascensore.
Sei in leggero ritardo.
La porta è accostata come sempre.
Non si apre al tuo arrivo, la spingi ed entri.
Non sono lì ad accoglierti come al solito.

“Dove sei”
Giri l’angolo e mi vedi seduto sul letto.
Ti guardo in silenzio.
Ti preoccupi, pensi a cosa c’è che non va, ti guardi intorno.
Tutto come al solito.
Torni a guardarmi negli occhi, sono duri e vuoti.
“Ti aspettavo … CHI mi ha rubato 15 minuti”
“Scusami”
“Mi è passata la voglia”

Mi guardi, sai che non è vero, voglio solo fartela pesare.
Tieni gli occhi nei miei.
Ti sbottoni la camicetta, sfili la gonna.
Ti fermi …

Per un attimo scorgi uno scintillio nei miei occhi.
Ti sto canzonando come al solito.

Non ci caschi.
Mani dietro la schiena slacci il reggiseno lo lasci cadere a terra.
Le tette si ergono orgogliose.
Ti pieghi, infili le mani nelle mutandine, le fai scendere lentamente.
Di nuovo fissi lo sguardo nei miei occhi.
Ora sei nuda in piedi davanti a me, resti ferma.
Continui a fissarmi.
Non posso resistere a lungo …

Un sorriso mi distende i lineamenti.
Allungo le mani e ti abbranco per le natiche.
Ti traggo verso di me.
Ti guardo negli occhi.
Affondo il viso nella pancia morbida, la bacio, aspiro il tuo profumo.

Con una mano ti prendo una gamba, l’altra resta sul sedere.
Lentamente la alzo, ti faccio poggiare il piede sul letto.
Adesso davanti alla mia bocca c’è la pozzetta.
Le labbra già turgide e lucide di umori.
Ti tiro verso di me, sfioro le labbra con le labbra.

Un sospiro ti sfugge dalla bocca dischiusa.
La lingua scivola sulle labbra, affonda nella pozzetta stillante, picchia sul bottoncino.

Cominci ad ansimare.
L’equilibrio è incerto, hai posato le mani sulle mie spalle.
L’orgasmo ti sta montando dentro.

La bocca aderisce alla pozzetta, massaggia, succhia.
La lingua scorazza e scava, raccoglie il succo del piacere.

Vorresti sdraiarti sul letto, io te lo impedisco stringendoti i glutei.
Il corpo trema.
Ti stringo ancora più forte, premo la bocca fra le tue cosce.
Entro in te con due, tre dita.

Pieghi la testa all’indietro e liberi il petto in un rantolo disperato.

Estraggo le dita grondanti del tuo piacere.
Le porto alla bocca e gusto il frutto del mio impegno.

Ti prendo per i fianchi e ti corico sul letto.
Avvicino una mano alla pozzetta.
Tu stringi le cosce, le sensazioni sono ancora troppo forti.

Cambio l’oggetto delle mie attenzioni.
Abbranco le tette e le stringo.
Mi attacco ai capezzoli succhiandoli forte.
Li strizzo tra indice e pollice.
Torno a prenderli fra le labbra, lecco e succhio.
Li mordo.

Di nuovo ti manca il fiato.
Senti che un altro orgasmo si avvicina.

Continuo a torturarti le tette.
Godo del tuo godimento.
Ti bacio e ti lecco il collo.
Avverto che il tuo corpo sotto di me comincia a tremare.
Ti stringo più forte.

Ti lasci andare, godi ad occhi chiusi, ti gusti gli effetti delle mie carezze.

Ora sei stremata.
Giri la testa verso di me, gli occhi chiusi, sorridi: “non ho mai provato una cosa simile”.
Apri gli occhi, ti avvicini, mi baci, un bacio caldo ma leggero.

Appoggi una mano sul mio petto, scivoli sotto la camicia, mi accarezzi.
Lentamente scendi, scivoli sotto la cintura, la appoggi su uilli ancora barzotto.

Ci guardiamo negli occhi.
Nessuno dei due dice niente, come prima non ce n’è bisogno.

Sfili la mano, apri i pantaloni e li fai scendere, in un certo qual modo bloccandomi le gambe.
Mi vuoi inerte nelle tue mani, vuoi la ‘rivincita’.

Torni ad appoggiare la mano su uilli, lo massaggi a palmo aperto.
Reagisce al tuo tocco, cresce sotto la tua mano.
Lo impugni, inizi un lento su e giù.

“Anche tu fai nnfffff” mi hai detto qualche tempo fa.
E adesso vuoi sentirlo, vuoi rompere quella scorza apparentemente imperturbabile.

Vuoi sentirlo crescere nella tua mano.
E uilli ti esaudisce, mentre tu gli dai piacere.
Ora è duro come tu lo volevi.

Ti giri, scendi con la testa fra le mie cosce.
Con la gamba scavalchi il mio petto, fai scendere la pozzetta verso la mia bocca.
Sa che mi piace leccarla mentre tu succhi uilli.

Guardo affascinato le tue labbra aperte, imperlate dal nettare dei due orgasmi che hai goduto.
Aspiro l’afrore di femmina appagata.
Passo la lingua lungo tutta l’apertura, la poso sul bottoncino.

La bocca scende su uilli, a ogni affondo un pò più giù.
Le labbra ne saggiano la durezza.
Le mani si aggrappano ai glutei, li stringono.

Credevi di avermi bloccato sotto di te.
Con un colpo del bacino affondo uilli nella tua bocca, con un movimento della testa affondo la bocca nella pozzetta.

Inizia un alternarsi di affondi e ritirate.
I corpi, allacciati alle due estremità, divorano e vengono divorati.
Il culmine si avvicina.

Uilli comincia a pulsare.
La lingua sprofonda nella pozzetta.
I corpi si inarcano all’unisono, l’orgasmo li colpisce nello stesso momento.
Le bocche accolgono il frutto dell’apice del godimento dei corpi.

Ci abbandoniamo affiancati, entrambi stremati.
Ci sfioriamo l’un l’altro la pelle con dolcezza.
Ci parliamo con gli occhi.

Il tempo è scaduto.
Bisogna tornare al mondo.
Quando avremo un’altra possibilità ?

Leave a Reply