Elena e Vittorio si erano conosciuti in chat, in quel mondo assurdo, finto e virtuale che poi in realtà può rivelarsi luogo di pensieri e confidenze veramente sincere, intime e molto libere.
Si erano intesi subito e piaciuti piano piano, perché lei viveva tutti i rapporti umani, compresi quelli fluttuanti nella rete, molto intensamente e lui le aveva dato subito quell’intensità mentale che lei cercava.
Attendeva i messaggi offline di icq, gli sms, le telefonate sotto le coperte, le frasi tremendamente sincere, smaliziate e divertite, nate dalla voglia di mettersi a nudo dopo aver capito di essere davanti ad un’anima preziosa.
Quest’uomo le piaceva, anche se per Elena rappresentava la totale trasgressione. Lei era felicemente impegnata, lui addirittura sposato, insomma fumo negli occhi allo stato puro.
Eppure il pensiero andava inesorabile ad un incontro reale tra loro e al fatto che, se lui si fosse rivelato come era nel virtuale, lei lo avrebbe voluto suo. Ma suo fisicamente. Dopo l’intimità dell’anima doveva venire l’intimità fisica, lei ne era assurdamente sicura.
E sarebbe stato solo il secondo uomo della sua vita. Il primo, quello che lasciava a casa, lo adorava da anni, ma il suo lato irrazionale la spingeva a liberare la mente nella trasgressione più pura e a cercare un’altra esperienza.
E lei aveva scelto Vittorio per farlo.
Elena aveva una fantasia innata. Scriveva racconti, leggeva libri, comunicava molto, si apriva la mente. E anche con lui aveva chattato all’insegna del reciproco scambio di idee, anche sessuali. Si eccitavano sottilmente a vicenda, nel confidarsi le fantasie più segrete, arrivando a giocare su quello che avrebbero potuto fare tra loro, da perfetti sconosciuti.
Avevano deciso di incontrarsi nell’ufficio di lui, a 400 km di distanza da casa di Elena, correndo dei rischi atroci, ma finalmente correndoli. Vittorio l’avrebbe ricevuta come una cliente qualsiasi, ma poi avrebbe chiuso la porta alle sue spalle e lei sarebbe diventata la sua amante lì, sulla sua scrivania. Lei aveva la certezza che sarebbe stato così. L’idea trasgressiva stava anche in questo, nel premeditare tutto.
Pensava a tutto questo anche mentre il suo treno percorreva mezza Italia per raggiungerlo, mentre tremava all’emozione di quell’incontro con un uomo tanto conosciuto mentalmente ma così estraneo fisicamente. Di che sapeva la sua pelle? Cosa avrebbe provato sfiorandolo, toccandolo, baciandolo?’ Come era il suo cazzo? Che avrebbe provato cercandolo con la mano, portandoselo alle labbra, succhiandolo, ingoiandolo, infilandoselo dentro?
L’unica assurda certezza era quella di voler farlo godere, di arrivare all’epilogo di tante chat sull’orlo della masturbazione’ amore virtuale mai consumato però, perché quel desiderio doveva conservarsi intatto, enorme, pronto a scoppiare nella realtà.
I pensieri la eccitavano già lì sul treno, irroravano la sua fica di umori e lei si sentiva colare, mentre le si riempivano gli slip e le accelerava il respiro.
Indossava un paio di slip di velo nero, totalmente trasparenti e un paio di autoreggenti sempre nere, era il colore che rappresentava meglio il suo animo.
Poi mentre camminava seguendo le indicazioni di lui per raggiungere l’ufficio, era stretta tra mille pensieri di paura e di eccitazione, sentiva forte la voglia di scopare, voleva Vittorio e lo voleva comunque fosse’
Quella porta varcata senza trovare risposta e lui che non c’era ancora, l’attesa agitata in quell’ufficio, con il computer ancora acceso da cui chattava spesso con lei.. dunque era lì nei paraggi.. la ricerca di qualcosa che gli parlasse di lui, dei suoi odori.. e poi finalmente lui, trafelato per il contrattempo maledetto, ma ansioso di vederla e di chiudere quella porta dietro di lei.
Se lo era trovato davanti, senza pensarci, inesorabilmente apparso, quest’uomo sorridente, alto, col capello un po’ lungo e con uno sguardo intenso, a fiato sospeso.
Che strano non avere segreti per una persona in realtà così nuova e sconosciuta, potenza della rete!
Il primo contatto fu nell’abbraccio istintivo e immediato, nella volontà di non staccarsi, nell’ardore di Vittorio nel decidere di cercare subito la sua bocca, nell’abbandono di Elena’
Il bacio intenso e irreale, in uno schiudersi di bocche, in una danza di lingue, in esplorazione dell’altro, coi sensi concentrati sul reciproco odore, gli occhi socchiusi in bilico tra il lasciarsi andare all’eccitazione e il voler riempire lo sguardo dell’altrui viso.
Le mani di Elena si perdevano tra i capelli di Vittorio, mentre lui la cingeva a sé e le esplorava di carezze il corpicino, mentre i respiri si affannavano, il cazzo gli scoppiava, la fica le pulsava.
Minuti irreali passati a conoscere il viso dell’altro e a desiderare il contatto intenso della pelle e dei corpi.. Elena sentiva l’onda dei suoi umori, percepiva il sesso di Vittorio gonfio di eccitazione e spasimava a sentirlo dentro di sé. Voleva la penetrazione, voleva che la prendesse su due piedi.
Lui infilò le mani brucianti sotto la maglietta, le sollevò il reggiseno, non prima di averla leggermente allontanata, per guardarla’ Dio sembrava si riempisse lo sguardo di lei.
Le aveva baciato i capezzoli tanto intensamente da farla gemere, mentre lei lo guardava inginocchiarsi, gli accarezzava i capelli e lui assaggiava con piccoli colpi di lingua i suoi seni.
“Facciamo l’amore”, le aveva detto sollevandole la gonna, scoprendole le autoreggenti e quello slip velato e trasparente che le mostrava la sua fica depilata per l’occasione. Lui le aveva confessato che era una sua fantasia quella della depilazione, mai realizzata con nessuna donna, e lei gliela serviva in un piatto d’argento come lui la desiderava. Ci si era tuffato sulla sua fica liscia, prima leccando l’umore attraverso lo slip, poi anche dalle dita di lei che lo raccoglieva e glielo porgeva, miele che colava lungo le coscie e di cui lui si saziava.
Sfilarle quello slip era come aprire le porte del paradiso, mentre lei cercava di sbottonargli i pantaloni e cercava col fiato sospeso quel cazzo che tanto in quel momento voleva dentro di sé. Quel cazzo dalla punta già bagnata, che Elena si era chinata ad assaggiare, infilandosi la punta in bocca e assaporandolo a lungo, mentre Vittorio scoppiava di eccitazione a guardarla china e piena di lui’ stava per sborrarle in bocca e non voleva farlo così, voleva averla sua nel congiungimento dei sessi.
La prese in braccio sedendola sulla scrivania, spostando carte e agende, lasciandola abbandonarsi, mentre lui in piedi col cazzo in mano si accingeva a penetrarla’ prima strofinandogli la punta sul clitoride e facendola gemere di piacere’ poi puntando dritto a penetrarla, piano ma implacabile, riempiendola con il suo cazzo e guardandola sussultare. Erano stati un tempo indecifrabile così immobili, cortissimo e lunghissimo, non lo sapevano, lei piena di lui, lui sentendola sua. Avevano iniziato a muoversi l’uno verso l’altro, a imprimere ritmo alle spinte, lei ad inarcarsi per sentirlo più in fondo, lui ad affondare implacabile il suo cazzo, per portarla a godere, sempre più forte, sempre più in fondo, sempre più gemendo’
Non avevano mai provato un simile stordimento e lui desiderava riempirla del suo seme e sentirla urlare di piacere’ Lei voleva essere sua fino in fondo e sentire la fica piena della sua sborra.
E al culmine delle spinte, sull’orlo dell’orgasmo si era sentita inondare di liquido caldo.. mentre lui veniva dentro di lei e lei a sua volta non tratteneva più le scosse dell’involontarie della sua fica e gli urli di piacere’
Più tardi Elena si era ritrovata sulle sue ginocchia, con il viso nascosto sul suo collo, in mezzo ai baci reciproci,dopo l’amore e coi loro sessi palpitanti ma pronti a ricominciare.
Vittorio la conosceva mentalmente molto bene, sapeva che voleva molto, voleva la sua sborra in bocca’ voleva che le schizzasse il viso’ voleva per la prima volta che lui la penetrasse nel culo’
E lui non aspettava altro che di soddisfare la sua donna virtuale, ora finalmente reale.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…