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Racconti Erotici Etero

Che bella l’estate…

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera di luglio faceva un gran caldo a Cannes, tutto sembrava immobile.

Le piante, le persone gli uccelli.. un apparente stato di tranquillità interrotto dal brusio e dalle luci del centro città’

Mi trovavo presso il Centro Internazionale di Cannes, ero stato mandato li per migliorare la lingua Francese e anche per passare le mie vacanze.

Ricordo che avevo conosciuto tantissimi ragazzi e ragazze provenienti da ogni dove.

E tra questi anche Romina, una splendida ragazza italiana di Piacenza.

Non c’era molta affinità tra di noi; eravamo molto diversi sia per carattere che per gusti.

Possiamo definirci due opposti.

Eppure per tutto quel periodo di tre settimane ci siamo frequentati molto.

Tutte le sere andavamo in qualche discoteca o a fare una passeggiata sul lungomare.

E ci divertivamo molto con un’infinità di battute e scherzi.

Avevamo quattro anni di differenza ma la cosa sembrava non pesare.

Stavamo bene insieme e questo era l’unica cosa che importava, nonostante questa paradossale differenza di vivere.

Ancora oggi mi domando come &egrave stato possibile che nonostante la nostra incompatibilità avessimo passato le tre settimane più belle di quella estate.

Eppure quella sera di luglio ero li con lo sguardo perso nello spazio in attesa di andare da lei’

In effetti mi aveva mandato un messaggio, in cui diceva di passare in camera da lei il prima possibile che aveva una proposta per la sera da comunicarmi urgentemente.

Ed io rimanevo li con le braccia conserte in quell’immenso balcone pensando al pomeriggio quando’ Chiara una amica di Romina, o meglio la sua compagnia di stanza, durante il pomeriggio di quel stesso giorno mi aveva attirato in camera sua per fare una sana scopata.

Ebbene il tutto era capitato per caso ed ha insaputa di Romina.

Chiara mi aveva chiesto di accompagnarla in camera per aiutarla con le borse da spiaggia e così mi ritrovai con i pantaloni calati e la sua figa intorno al cazzo.

Naturalmente non mi tirai indietro e la scopai in tutti i modi possibili.. mi eccitava il suo corpo.

Aveva capelli neri come gli occhi , pelle abbronzata, un seno piccolo, una seconda, ma due labbra piccole che aderivano perfettamente al cazzo.

Vi assicuro che ero orgoglioso di sfondarla con il mio notevole membro.

Poi lei aveva una fantasia perversa in quanto divaricava le gambe all’inverosimile per farsi penetrare il più possibile fino quasi a rischiare di essere spaccata veramente in due.

Era comunque una maestra nel modo di succhiare l’uccello e anche nell’ingoiare tutto senza rifiutare nemmeno una goccia del mio seme.

In bocca e dentro di lei il mio cazzo spariva’

Quella sera ero esausto e sazio, mi aveva spompinato e scopato in svariati modi, così oltre a ricordare l’avvenimento, la mia mente era priva di ogni sospetto di ciò che sarebbe capitato di li a poco con Romina.

Destandomi dall’immensità della notte e dal luccicare della città raggiunsi in pochi istanti la camera di Romina e Chiara.

Bussai attendendo qualche secondo.. aprì Romina avvolta in un accappatoio bianco, sorridente che mi disse di aver appena finito la doccia e che se avevo imbarazzo potevo tranquillamente aspettarla fuori.

Sicuro di non poter fantasticare su di lei la convinsi che non c’era nessuno problema, anche perché ero appagato dal pomeriggio, di conseguenza entrai , lasciandomi alle spalle la porta.

Chiara non c’era, era andata via prima che arrivassi, e forse era meglio così.

Infondo non ci eravamo detti nulla a parte qualche frase sconcia o il nostro ansimare.

Comunque Romina stava davanti allo specchio e pettinandosi mi raccontava di un castello diventato monumento proprio li a Cannes, che dominava tutta la città e che valeva la pena di andarlo a vedere proprio di sera approfittando della atmosfera.

Il mio sguardo e imbarazzo furono catturati quando Romina si sciolse l’accappatoio rimanendo nuda davanti allo specchio, ma ancora di più quando da un armadietto tirò fuori schiuma e lametta. Dopo aver divaricato le gambe si cosparse con una buona quantità di schiuma la zona pubica e con movimenti delicati e attenti si depilò tutta a figa.

Io ero li e avevo assistito alla scena impietrito e sgomento ma con il cazzo in tiro.

Fu allora che mi alzai e la raggiunsi alle spalle, con un movimento rapido misi una mano tra le sue gambe e una volta aperte le sue dolci e calde labbra infilai un dito nella sua cocente figa.

Diedi un movimento lento e armonico osservando nello specchio il suo viso che pieno di piacere si lasciava alla dolce masturbazione.

Infine ,venne, con uno sconquassante tremolio di tutto il corpo.

Si riprese e una volta pulitasi e sciacquatasi andò verso l’armadio dove prese un corpetto, un paio di slip, reggicalze e calze il tutto in pizzo ricamato e con dei colori da far venire un uomo solo con lo sguardo.

Indossò il tutto con tranquillità facendo apposta ad evidenziare ogni movimento per mettere in mostra il suo sinuoso corpo.

Poi mi disse di non rimanere li imbambolato e di correre a prepararmi che tra 5 minuti ci saremmo ritrovati all’ingresso del College per andare in taxi al ristorante.

Mi affrettai ad uscire e a vestirmi, portando ancora la mano al naso per sentire il profumo e il sapore dei suoi umori.

Giunsi in orario all’appuntamento e Romina con un vestitino leggerissimo e molto molto elegante mi aspettava.

Ricordo ancora lo sguardo che ci scambiammo io e il portiere mentre salivo sul taxi’ era davvero uno spettacolo vederla così.

La cena e poi la visita al castello furono divertenti e belle come tutte le altre escursioni ma l’atmosfera del castello che si perdeva con l’occhio sullo specchio del mare ci fece abbracciare.

Romina poggiava con la schiena sul mio petto e rimaneva in silenzio.

La solennità di quel luogo era magia’ il vento , le luci soffuse la vicinanza dei nostri corpi, e le nostre mani intrecciate ci facevano vivere quell’attimo di eterno che c’&egrave in noi.

Voltandosi appoggio la testa sulla mia spalla in una sorta di lento e con voce soffusa mi disse che aveva voglia di fare l’amore e così sempre in quella melodia dei sensi ci dirigemmo al College.

Una volta in stanza iniziammo a baciarci Romina mi face stendere sul letto e lei alzandosi in piedi sopra di me iniziò a sfilarsi gli indumenti, poi voltandosi con il sedere verso il mio viso fece scivolare gli slip piegandosi il necessario per farmi vedere la sua figa aprirsi al movimento.

Sempre in quella posizione si abbassò il necessario per farmi avere la sua figa in bocca che dopo alcune leccate venne dalla tensione e dalla carica che si era creata, inondandomi il viso.

Mi denudai anch’io e i nostri corpi si unirono, infilai il membro in lei mentre Romina con braccia e gambe si stringeva al mio corpo chiudendolo in una morsa.

Con la bocca mi succhiava, mordicchiava e baciava lobo e collo durante il mio lento movimento in lei.

Le pareti vaginali erano incollate al cazzo, se lo divoravano e lo cercavano fino ai testicoli’ volevano ingoiarlo tutto.

I suoi seni morbidi a contatto con il petto accentuavano in me il desiderio sempre più acceso che scoppiò all’improvviso in lei..

Le inondai il ventre , le rapii l’anima e nell’istante in cui stavo per perdere i sensi, Romina raggiunse un orgasmo devastante, stringendomi i capelli portando la mia testa contro il suo seno e baciandomi per l’ultima volta la fronte si lasciò andare’

Ci svegliammo ancora li una sopra l’altro, io seduto sul letto con la schiena appoggiata allo schienale del letto e lei ancora abbracciata a me e la testa appoggiata alla mia spalla.

Avevamo perso i sensi tutte e due.. ci guardammo negli occhi, lei mi baciò sulle labbra e come due teneri amanti ci coccolammo per ore’

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